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Procedendo lungo il sentiero bioregionale, senza mappe, ma con tanto buonsenso

Lunario Paolo D'Arpini 5 giugno 2018

Caminante, no hay camino, se hace camino al andar” (Antonio Machado)

La nostra strada verso l’ecologia profonda, verso l’attuazione del bioregionalismo, non è segnata, non abbiamo mappe da seguire, indicazioni che stabiliscano il cammino… ma per procedere dobbiamo iniziare a camminare.

La continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita.

Questa è la visione dell’ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.

Ne consegue che sia la politica che l’economia umana devono tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: E ciò ecologicamente compatibile? I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, la produzione di alimenti, il rapporto con gli animali, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica.

Deve essere avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita globale del pianeta.

La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di destra-sinistra (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat). Infatti abbandonando il concetto ormai obsoleto di destra-sinistra possiamo tranquillamente entrare nel mondo dell’appartenenza e condivisione. La consapevolezza di essere parte integrante del tutto l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.

Paolo D’Arpini

(Fonte: http://www.aamterranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/)

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Treia ricordando “il maggio”: Calendimaggio, Beltane, Magnalonga…

Lunario Paolo D'Arpini 1 maggio 2018

Una delle feste più sentite da noi Precursori del Circolo Vegetariano VV.TT. è quella del “maggio”. Quando ancora stavamo a Calcata c’era l’usanza un po’ barbara dell’albero addobbato da montare in piazza a simbolo della maturità raggiunta da parte dei giovani maschi, corrispondente al loro 18 anno di età. Io non ero molto felice di questa tradizione perché comportava il taglio dell’albero ma una tradizione, bella o brutta che sia, è sempre una “tradizione”…

Comunque qualche parola sull’origine della festa di maggio occorre dirla. Presso i Celti si chiamava Beltane, la festa della Luce splendente, festeggiata fra la fine di aprile ed i primi di maggio, corrisponde al Calendimaggio romano, ovvero il periodo situato a metà strada fra l’equinozio di primavera ed il solstizio estivo.

I nostri “primo maggio” erano all’insegna della convivialità e delle passeggiate nella valle del Treja con picnic a base di fave e pecorino…. Nel corso dei trentaquattro anni della nostra esistenza talvolta abbiamo anche organizzato tavole rotonde e recite all’aperto, tal altra invece l’abbiamo trascorso in sordina e meditazione. E sarà così anche quest’anno in cui in solitario ho previsto una semplice passeggiata sino ai Giardini di San Marco di Treia. Vedi: http://treiacomunitaideale.blogspot.it/2018/04/treia-1-maggio-2018-beltane.html

A dire il vero il 1 maggio a Treia c’è una manifestazione che si chiama “magnalonga” in cui si segue un percorso pedonale obbligato fermandosi a vari stand culinari… In una passata edizione, quella del 2015, Caterina ed io partecipammo, compiendo un percorso veramente epico. Ma quest’anno Caterina è partita per tornare a Treia proprio oggi 1 maggio 2018 ed io non me la sono sentita di avventurarmi da solo…

Paolo D’Arpini

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La Famiglia del Circolo Vegetariano VV.TT. – “Treia: Resoconto della Festa dei Precursori 2018″ di Caterina Regazzi

Lunario Paolo D'Arpini 30 aprile 2018

Sempre più difficile per me fare questi resoconti. Gli eventi sono sempre più “nutriti”, oltre che “nutrienti” e sempre più vissuti. Per facilitarmi il compito inizio riportando un brevissimo mio scritto scaturito qualche giorno prima, in preparazione delle tre giornate della Festa, tenuta a Treia dal 27 al 29 aprile 2018, e letto durante la seconda giornata.

“La Festa dei Precursori corrisponde all’anniversario della inaugurazione del Circolo Vegetariano VV.TT., che avvenne nell’ormai lontano 1984, la notte tra il 26 e il 27 aprile, per la precisione, mentre nasceva quell’altro “prodotto” di Paolo D’Arpini (il fondatore del Circolo), che è suo figlio Felix. E’ una data, sono date, le molte che riguardano la vita di Paolo, che fatico a ricordare: viaggi, figli, cambiamenti di residenza, cambi di lavoro.

Io, all’epoca, non ero presente con lui e forse per difficile accettazione da parte mia di tutto questo “lavorìo”, il mio inconscio non le ha mai digerite. Ma da quando l’altra sera, forse, mi sono resa conto di questo fatto, a letto, mentre faticavo ad addormentarmi, ho trovato un escamotage, anzi due per ricordarmi almeno questa data: 1984 è il titolo di un famoso libro di Orwell che lessi con piacere tantissimi anni fa e che ho ritrovato in una vecchia libreria qui a Treia ed è stato anche l’anno della mia laurea (quello per fortuna, ancora me lo ricordo).

Complice è stato anche il fatto che la mia disattenzione, in generale e su molte cose, mi fa dimenticare troppe cose importanti, e mi fa sbadatamente strusciare la macchina in posti dove sono già passata centinaia o solo decine di volte, come appunto è successo venerdì 20 aprile, dal che ho concluso che basta con questa sbadataggine, o almeno ci provo. Inoltre mi rendo conto ormai che la mia famiglia allargata comprende tutti i frequentatori del Circolo.

Il Circolo è principalmente Paolo e si sposta da Treia a Spilamberto, dove io risiedo abitualmente, sperando che il nuovo governo abolisca la legge Fornero o almeno faccia qualche riforma pensionistica che mi consenta di essere più libera presto, per potermi godere maggiormente la mia bella Treia.

Come dicevo e scrivevo qualche anno fa, da tempo credo che il mio compito nel mondo sia, tra l’altro, quello di fare da tessitrice, ma non di tessuti, di rapporti umani: fare incontrare le persone, farle conoscere affinché si creino nuove relazioni umane. Questo è anche quello che Paolo fa, senza nessuna intenzione, e questo Circolo Vegetariano e la Festa dei Precursori è un luogo, reale ed anche virtuale, dove ciò può avvenire. Tutti sono benvenuti nella nostra famiglia!

Ed in realtà, a me pare che specialmente durante i momenti “casalinghi”, ma non solo, il clima è stato quello di una grande famiglia, in cui ognuno dava il suo contributo, in tutti i sensi.

Le persone, e non voglio neanche chiamarle “ospiti”, ma semplicemente “amici”, hanno cominciato ad arrivare giovedì 26 aprile. Il primo è stato Ferdinando, che doveva allestire il materiale per il laboratorio in terra cruda con i bambini delle elementari dell’indomani, organizzato in collaborazione tra l’Auser Treia ed il Comune. Il programma è proseguito verso sera del 27 aprile con una fantasiosa conferenza, sempre sulla terra cruda, nella sede dell’Auser, presente il coordinatore provinciale Antonio Marcucci e l’assessore Edi Castellani e vari convenuti. La serata si è conclusa con una pizzata da “Michè” assieme anche ad Ettore, Kamin e Sritha, giunti nel frattempo.

Al sabato 28 mattina ci siamo trovati in piazza col prof. Enzo Catani, archeologo, che ci ha illustrato, con dovizia di particolari alcune bellezze di Treia: Piazza della Repubblica, che è ricca di storia, ed il museo archeologico, la visita si è conclusa al Teatro comunale. Eravamo un bel gruppo. Presenti, tra gli altri, anche Matteo di Recanati ed Edo di Fermo. Verso l’ora di pranzo sono arrivati alcuni componenti del gruppo di Vignola di canti mantra “Luce di Stelle”: Mara, Tina e Luca con i loro strumenti, e Upahara, reduce dall’India, fratello spirituale di Paolo, magico musicista e cantante di bajan e mantra, che ci onora tutti gli anni della sua presenza. Dopo la cultura e l’archeologia, siamo andati al bistrò di Villa Shop di Passo di Treia, dove la brava Francesca aveva preparato ogni ben di Dio. Tutto biologico e vegetariano, anzi, vegano. Tra le tante specialità, un budino a base di fagioli, squisito!

Nel pomeriggio, al circolo, il prof. Alberto Meriggi, storico e profondo conoscitore della realtà di Treia e del maceratese dei bei tempi andati, ci ha parlato delle “Consuetudini alimentari bioregionali”, ripescando anche fra i racconti di sua madre. Ed anche un altro dei nostri amici, intervenuti alla festa, aveva attinto abbondantemente dai racconti di sua madre, oltre che dai suoi ricordi d’infanzia: Michele Meomartino, che ci ha presentato il suo reading multimediale dal titolo semplice, ma evocativo: “C’era una volta il Pane”, un testo, letto-recitato dal fine dicitore Emiliano, della compagnia OffTea di Treia, con intermezzi di belle musiche popolari e belle immagini d’altri tempi. I musicisti di Luce di Stelle e Upahar ci hanno fatto sognare con le loro esibizioni, soprattutto alla fine dell’incontro, sul terrazzino fuori dal circolo. Dopo la cena in casa siamo scesi in sala di meditazione per una sessione di canti congiunti dei nostri amici musicisti, presenti anche altri amici: Dimitri, Giusy e Francesca con le sue due bambine deliziose. Serata piena di magia.

La mattina di domenica 29 aprile la cara e brava Aurora Severini è venuta da Staffolo per condurci in una passeggiata erboristica, in un luogo ove la biodiversità vegetale è incredibile e non sto neanche ad enumerare le numerose specie trovate e da lei riconosciute e spiegate. Pranzo a casa, cucinato da uno dei nostri cuochi preferiti: Michele, squisito!

Il pomeriggio è stato arricchito prima dall’intervento di Simonetta Borgiani, della rivista maceratese La Rucola, che ci ha ricordato antiche usanze alla base del vivere nella comunità, come ad esempio quella che ricordo anch’io, di tenere la chiave nella porta. E’ seguito l’intervento di Roberto Ferretti della Scentella di Petritoli, che ci ha parlato del turismo di relazione, un turismo esperienziale che ha alla base l’ “intimità” che si viene a creare tra persone, fino a poco prima estranee, sconosciute, ma con le quali si instaura non un rapporto commerciale, ma conviviale, ed il suo progetto “Le Marche in valigia” che ha molto interessato anche Edi Castellani, la nostra assessora alla Cultura, lì presente. Infine Loris Asoli, fondatore dell’azienda “La Terra e il cielo” e reduce da tante altre esperienze, ci ha descritto il progetto della “Comunità per un Nuovo Mondo”, ambizioso ma molto interessante. La Comunità si dovrebbe fondare sull’affrontare, in maniera condivisa aspetti economici, culturali (scuola) e normativi, ma non solo. La voce di Tina, il sitar di Luca, le poesie di Maurizio Angeletti di Passo di Treia hanno intercalato i discorsi, facendoci emozionare.

Ma non è finita! Dopo la cena, un’ultima sessione di canti con Luce di Stelle e nuovi amici che sono venuti – chissà? ad ingrossare le fila della famiglia del Circolo Vegetariano.
L’ho fatta anche troppo lunga, arrivederci a presto e grazie a tutti!

Caterina Regazzi

Album fotografico completo: https://www.facebook.com/caterina.regazzi/media_set?set=a.10215120296271258&type=3

Alcuni canti ed altre immagini:

https://www.facebook.com/caterina.regazzi/posts/10215122076355759

https://www.facebook.com/mara.lenzi.96/posts/629536850718320

https://www.facebook.com/caterina.regazzi/videos/10215123693836195/

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Commento di Franca Oberti: “Diventare Precursori è come ottenere finalmente la vista, poi nulla è uguale a prima…”

Commento di Mara Lenzi: “A Treia con i miei compagni di viaggio Tina Luce e Luca Garuda insieme ad Anand Upahar abbiamo trascorso meravigliosi momenti di grande condivisione collettiva, dai canti mantra alla scoperta delle erbe con la meravigliosa Aurora Severini, alle varie conferenze, dalla Tematica le Marche e la sua ospitalità, dal pane al territorio… veramente moltissimo interessante. Per finire alla meravigliosa ospitalità e accoglienza di Paolo e Caterina che ti fanno veramente sentire a casa, grazie a voi tutti con infinita gratitudine”

Commento di Kamin Silvia Brambini: “Sono partita con Ettore verso una destinazione del tutto ignota, non conoscevo nemmeno il nome del paese in cui avremmo soggiornato. Ero contenta di conoscere amici importanti per l’uomo che amo senza nessuna aspettativa. Dal primo istante ho sentito sintonia, armonia, fratellanza. Treia è bella, il teatro è stupendo, il panorama intorno e il vento, io amo il vento, così raro a Lodi (città in cui ho vissuto gli ultimi 30 anni della mia vita). Ma la gente è il vero patrimonio artistico della città. Le relazioni umane che ho intessuto in questi tre giorni mi hanno arricchito e nutrito. Persone che arrivavano anche da lontano ma tutte collegate da un filo invisibile, persone diverse e belle ognuna a proprio modo. Interessante è stato il confronto fra diverse culture ed esperienze di vita, fra diversi punti di vista. Era come stare a teatro sul palcoscenico con gli altri personaggi… Quanti personaggi variopinti! O come in un giardino caotico e spontaneo, bello proprio per questo! Non so se mai rivedrò queste persone ma una cosa è certa una parte di loro resterà in me e una parte di me, in loro. Grazie Paolo e Caterina per l’accoglienza e per tutto il resto…”

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Il business dell’ecologia … finta

Lunario Paolo D'Arpini 30 marzo 2018

Parecchi anni fa, a metà degli anni ‘90 del secolo scorso, assieme a diverse associazioni ecologiste e spiritualiste fondammo un comitato per la Spiritualità Laica e l’Ecologia Profonda.

A quel tempo organizzammo per alcuni anni di fila una “marcia ecologista” [nella Capitale, nota della Redazione] per sensibilizzare la popolazione sui rischi di un sistema finto di protezione ambientale basato sul compromesso con i poteri economici e politici.

L’ultima edizione della Marcia ci fu boicottata da un mix di Associazioni sedicenti “per la Pace”, “per l’Ecologia” e “per i Diritti Civili” che ci scippò la visibilità ed anche il luogo dell’appuntamento (fissato a Piazza Esedra il giorno di San Francesco).

La Questura all’ultimo minuto ci dirottò davanti alla Stazione Termini e trasferì a Piazza Esedra (precedentemente a noi concessa) la partenza della manifestazione “finta” di Legambiente, Verdi, Movimento per la Pace, etc. etc.

Ovviamente l’intenzione era di cancellarci e rubare il messaggio, contorcendolo.

Con gli altri organizzatori restammo in dubbio sul da farsi… ed anche quando ci rendemmo conto che in effetti la maggior parte del pubblico si recava alla manifestazione “politicizzata” e “protetta” dalle Istituzioni, decidemmo egualmente di partire e pochissimi come eravamo marciammo “laicamente” senza vergogna, suonando il “corno ed il tamburo” (letteralmente il corno lo suonavo io ed il tamburo Mahapurusa).

Nel 2009, dopo parecchio tempo di interruzione della tradizionale Manifestazione per San Francesco, abbiamo ripreso la consuetudine, coinvolgendo le stesse Associazioni del passato più alcune nuove.

Durante la Tavola Rotonda, tenuta con grande gioia e allegria nell’Arancera delle Serre di San Sisto a Roma dal 2 al 4 ottobre 2009, vi sono stati vari interventi, fra cui segnalo questo del Professor Giuseppe Altieri, specialista in Agro-Ecologia, in cui denunzia la sottomissione delle stesse Associazioni di Ecologia Superficiale e Finta ai voleri del Mercato.

Lo stesso giorno della nostra Tavola Rotonda, con gran pompa e visibilità mediatica veniva indetta la famigerata “Biodomenica”, in cui calarsi le braghe di fonte al volere delle industrie agro alimentari e degli OGM, accettando anche una soglia di OGM nei prodotti biologici…

Oh mio Dio, non dico altro!

Paolo D’Arpini

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“Scurriculum”di Paolo Casicci e Alberto Fiorillo – Recensione

Lunario Paolo D'Arpini 1 marzo 2018

Son trascorsi 10 anni da che il giornalista Marco Lillo scriveva sull’Espresso:”una città di 161.000 abitanti, tanti sono i consulenti esterni della nostra pubblica amministrazione. Una massa enorme che succhia ogni anno un miliardo e mezzo di euro dalle casse pubbliche. Architetti, ingeneri, avvocati, commercialisti, ma anche personaggi in cerca di contratto, senza alcuna competenza, figli di ministri, amanti, clienti e famigli, portatori di voti, politici trombati e manager arrestati. Tutti in fila per incassare la loro fetta della grande torta”

Il tempo passa e non aspetta, ed ora ci troviamo ancora una volta in periodo elettorale, il che significa nuovi clientes che “bussano alla porta” della politica corrotta e ladrona che ha brillantemente superato la denuncia e continua a foraggiare la pletora di parassiti sottraendo alle risorse, sempre più esangui dello stato, quei denari che servirebbero a risanare un bilancio fallimentare!

Chiacchiere, promesse, annunci, menzogne ci bombardano dagli schermi delle TV da parte di una classe politica che non sa e non vuole cambiare una situazione di malaffare, di corruzione e di incompetenza che sta affondando la nazione mentre tanti cittadini non hanno i mezzi sufficienti per la sopravvivenza!

Se non ci credete, leggetevi il libro SCURRICULUM di Paolo Casicci e Alberto Fiorillo, con prefazione di Gian Antonio Stella edito da Aliberti e ve ne troverete una vasta e dettagliata cronaca.

Una lettura che fa incazzare, ma che vi aprirà gli occhi sulla condizione sotto-governativa in Italia!

(A. M.)

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