Alternativa a Silvio Berlusconi…. Beppe Grillo? – Lettera aperta a Michele Bonatesta de La Tua Voce
Ante Scriptum:
Approfitto di due articoli apparsi su La Tua Voce, giornale online diretto da Michele Bonatesta, il primo del rappresentante di Beppe Grillo a Viterbo, Giuseppe Anelli, e l’altro di un giornalista della testata, Gianfranco Faperdue, per esprimere la mia visione sulla situazione politica in Italia, sull’ineluttabilità di sorbettarsi il cavaliere finchè le alternative saranno D’Alema, Rutelli, Di Pietro o -dulcis in fundo- Beppe Grillo!
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Caro Direttore, Michele Bonatesta, stavolta non c’era il pulsante per i commenti e così mi tocca scriverle qui sulla mail informativa… da lei ricevuta. Ho letto l’articolo di Gianfranco Faperdue, il quale risponde a Giuseppe Anelli. Veramente prima di leggere Faperdue non avevo nemmeno pensato di leggermi Anelli, anche perché mi sembra che i suoi interventi siano molto sporadici e non cogenti con la situazione locale presente.
Mi pare che il suo -di Anelli- sia una sorta di movimentismo d’ufficio in cui di tanto in tanto occorre esprimere qualche giudizio in linea con “la voce del padrone”… ed in questo caso il “padrone” è il candidato segretario del PD, Beppe Grillo, comico o “guitto” populista….
Certo le tiritere forbite di Anelli non hanno nulla a che vedere con le basse palate di letame del nostro Grillo… D’altronde è giusto che ci siano stili diversi per portare avanti un discorso d’opposizione al sistema…. E su questo concordo con Anelli e Grillo…
Questo sistema fa acqua da ogni angolo della barca… e non è completamente vero -anche se espresso in modo genuino e sincero- quanto affermato dall’amico Gianfranco Faperdue, ovvero che in Italia siamo perfettamente liberi e che le scelte del Berlusca sono -tutto sommato- in linea con il pensiero della maggioranza degli italiani che lo hanno votato.
No di certo, non sono in linea, sono soltanto acettate come accettiamo il maltempo, come accettiamo la disoccupazione, come accettiamo la mancanza di affetti umani, perché ci tocca… e basta. Ed accettiamo quindi di vedere ed immaginare che almeno il Berlusca se la gode, che almeno lui ha le idee chiare sul da farsi, illudendo così noi stessi che tanto vale accettattare quel “duce” piuttosto che litigiosi e beceri ed infidi D’Alema, Rutelli, Di Pietro, Pecoraro Scanio, e la bella compagnia improponibile che schiera la sinistra.
Siamo “obbligati” ad accettare il cavaliere non siamo liberi di sceglierlo, siamo obbligati perché ci fa comodo e guardiamo solo la televisione senza nemmeno guardare fuori dalla finestra…
Cordiali saluti e grazie per l’attenzione, Paolo D’Arpini
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