Valdo Vaccaro: “Voltastomaco e virus? Sola terapia il vegetarismo!” – Sintesi estrema di un discorso sulle malattie inventate
Ormai il terrore non si limita alle descrizioni e alle direttive, al tambureggiante notiziario della peste, alla lugubre contabilità delle persone infettate e della gente morta.
Sono i nuovi Dei dello schifo e del voltastomaco, i nuovi sacerdoti del terrore. La voce australiana del produttore-monatto Petrovksy.
Il vaccino contro la “swine flu” serve e rapidamente, non tanto per impedire l’insorgenza dei sintomi, ma per salvare vite umane.
A parlare è Nikolai Petrovsky, 50 anni, capo della Diabetes and Endocrinology Unit al Flinders Medical Centre di Adelaide, uno dei tanti avanposti della corsa allo sviluppo di un vaccino contro il protagonista della prima pandemia del XXI secolo, il virus H1N1, come scrive Stefano Gulmanelli su Il Sole 24 Ore del 30 /7.
La supertecnologica unione tra Protein Sciences e Vaxine, e i primi test mondiali sul vaccino, col beneplacito e il finanziamento del NIH (National Institute of Health) americano.
Di fronte al Flinders si trova infatti la sede della Vaxine, piccola società con 10 dipendenti di cui Petrovsky è direttore e che lunedì scorso ha dato l’annuncio dell’inizio in prima mondiale dei trial clinici sull’uomo di quella che potrebbe diventare l’arma di protezione di massa contro la peste suina.
La Vaxine, per pur piccola che sia, opera in sinergia con la Protein Sciences statunitense, che pare avere l’esclusiva di un vaccino sintetico vincente, basato su una proteina ricombinante del virus che si lega alla cellula, creando la porta di accesso al contagio.
Gli australiani hanno annusato l’importanza del business virale.
Siamo piccoli, ma più efficienti della CSL, commenta Petrovsky. Non si trascina dietro le sostanze tossiche del virus, tipo il Rna, come succede nei vaccini tradizionali.
Detto in parole povere, i monatti hanno inventato una colla che riesce finalmente a tenere la povera e mortuaria polvere virale attaccata in modo precario alla cellula, facendo in modo che il vaccino riesca ad infettare, cioè ad attecchire sul soggetto, a preparare il vaccinato al virus in questione, dimodoché poi potrà ritenersi immune al virus vero e non svilupperà più i sintomi della peste (febbre e tosse e diarrea).
In quel modo, essi stimolano il sistema immunitario, il quale mobilita anticorpi e cellule T respingendo il virus e salvando il soggetto da ogni infezione.
Per tutto questo tempo di disattivazione il sistema immunitario, indebolito e stordito al pari del suo padrone, non reagisce, è impossibilitato a fare il suo lavoro istituzionale, e dunque il soggetto apparentemente non si ammala.
La realtà è invece che in quel corpo è stato messa fuori uso la massima e sana reattività del sistema immunitario.
Riguarda ovviamente anche i figli e i nipoti innocenti degli avvelenatori e dei vaccinatori.
Finita una peste, ce ne viene presentata un’altra.
Quello del PV o Papilloma Virus è solo un esempio.
Questo si chiama globalizzazione indecente, in mano ai satana della pestilenza e della unzione.
Alla CDC non si fanno discriminazioni. Serve dunque controbilanciare, hanno pensato alla CDC. Un regalo col fiocco alle care femminucce del mondo intero
Ed eccovi servito care femminucce, su un piatto d’argento, il Papilloma Virus, nuovo tormentone delle anime ying, del sesso debole di un tempo diventato oggi forte e dominante.
Nuovo AIDS femminile del terzo millennio.
Spiegatemi in modo semplice, chiaro, comprensibile e logico, senza alcun abra-cadabra, la moltiplicazione dei virus.
Ma veniamo al punto chiave della moltiplicazione virale.
Chiedo ai virologi del mondo intero, non alle mezze scamorze come me, e nemmeno ai professorucoli di biologia dei licei (in tono ovviamente scherzoso), ma ai ricercatori più qualificati, ai Nobel della Chimica e della Biologia molecolare e cellulare, di dimostrarmi in modo chiaro e convincente, in una paginetta formato A4, o anche in 10 pagine, la loro plurimenzionata moltiplicazione dei virus.
Un discorso ovvio, chiaro e comprensibile, derivato dalla conoscenza scientifica libera e non al soldo dei produttori di schifo e di paura.
Non mi fanno ribrezzo i virus, la vita, la donna, i genitori, gli Dei
Se dobbiamo vergognarci dei virus, dobbiamo pure vergognarci della vita e di chi ci ha messi al mondo, dei nostri genitori e dei nostri Dei.
Dove stanno i percorsi, le azioni, i cimiteri, la vita eterna e la ragione di essere dei virus
Mi dimostrino dunque questi biologi venduti, scritto nero su bianco, i percorsi dei virus secondo il loro schema. La moltiplicazione può derivare soltanto dalla genetica naturale.
Un cortese invito alla rifrequentazione della classe seconda elementare.
Mi fate allora capire una buona volta la semplice formula di sviluppo, secondo voi moltiplicativo, di tali virus?
Mi fate capire perché dichiarate qualcuno morto e poi fate inspiegabilmente marcia indietro, spiccando un volo fantastico verso il virus attivo, il virus latente, il virus facchino, il lentivirus, il virus aggressivo, il virus insidioso, il virus mutante, il virus vestito, il virus in mutande, il virus sornione, il virus killer?
Fatelo subito, perché devo decidere se tornare a leggere Paperino e Pecos Bill, come ai bei tempi, o se devo credere ancora alla scienza delle università, se è il caso di bazzicare ulteriormente su temi razionali che abbiano i requisiti minimi della sensatezza e della accettabilità.
I virus esistono in mille forme e si presentano nelle influenze, nelle malattie virali.
Eppure i virus, ci sono, ed anche i sottovirus, e magari pure i sotto-sotto-virus che identificherete col prossimo microscopio post-elettronico.
Vi rispondo dicendo che tutti i viventi sono sottoposti alle precise regole del ricambio, del metabolismo cellulare, dell’anabolismo (costruzione) e del catabolismo (disgregazione).
Tanti cadaverini, tanti detriti cellulari, tanti ex-mattoni caratterizzati da mille forme diverse perché nel nostro organismo albergano semplicemente migliaia di diverse cellule.
In laboratorio, sono sempre le cellule a produrre fisiologicamente dei virus, e non sono mai i virus a moltiplicarsi.
Mi direte che, lasciati da soli, i virus restano morti e sepolti, e che non si sviluppano, perché avete provato troppe volte a farlo in laboratorio, senza alcun esito, ma che invece, in presenza di materiale cellulare vivo, essi prolificano.
La prolificazione dei virus in presenza di materiale cellulare non esiste per azione dei virus, che continuano, se permettete, a restare morti e defunti, ma per merito delle cellule stesse che si disintegrano e producono in tale fase disgregativa altri frammenti virali, altri virus in abbondanza.
Se tale operazione viene ostacolata, interrotta, compromessa da arrabbiature, paura e panico, indigestioni ed avvelenamenti, putrefazioni e fermentazioni nel tubo gastrointestinale, processi di leucocitosi nel sangue, ecco che quel corpo si intasa della propria carica virale e i suoi virus si accumulano in grandi quantità fino a metterlo in ginocchio, fino ad intasarlo ed ammalarlo.
Polvere nuova che si somma alla polvere precedente, polvere che lo spazzino metabolico dell’organismo (alle dipendenze del sistema immunitario) non è riuscito ad eliminare come doveva.
Ed è proprio in quei casi che il sistema va in tilt, che il corpo si blocca per auto-avvelenamento (sommatoria virus interni) e per l’aggiunta dei virus esterni derivati dalle carni delle povere bestiole, nelle quali sono rimasti intrappolati a metà strada i loro rispettivi detriti cellulari (divenuti virus esterni per l’uomo-cannibale).
I troppi virus da smaltire, e il sistema immunitario reso debole ed asfittico dai tanti abusi, mandano la macchina umana in tilt.
Chiaramente, sia per i virus interni che per quelli esterni, l’uomo è dotato di adeguate contromisure.
Non si presta dunque a un discorso di preparazione al virus, la quale è già notevole.
Il sintomo della febbre è dovuto alla logica infiammazione interna, causata dagli errori nutritivi e di comportamento.
Il sintomo della tosse è dovuto al tentativo di espellere il muco difensivo che il corpo ha prodotto per contrastare il veleno virale, cioè la polvere organica acidificante.
Pensare di risolvere tali problemi inoculando dei vaccini è una pretesa assurda e ridicola.
In altre parole, non c’è stata nessuna sconfitta della malattia intasante e nessuna fine delle ostilità, ma solo un armistizio forzato, una temporanea sospensione e messa fuori-combattimento dell’apparato immunitario e della crisi positiva che esso stava instaurando con pazienza e intelligenza infinita nel nostro corpo.
La scomparsa dei sintomi e della febbre non ha alcun significato concreto.
La vaccinazione significa solo imbrogliare il corpo, imbrogliare il sistema immunitario, imbrogliare la natura, imbrogliare il corpo, imbrogliare lo spirito.
Il dossier della giornalista investigativa austriaca Jane Burgermeister, in ampia circolazione sulla rete Internet, è un avviso al mondo intero.
Esistono prove, confermate dalle ricerche del dr Jerry Tennant, che l’uso diffuso dell’aspirina durante l’inverno che è seguito alla fine della prima guerra mondiale, soppresse il sistema immunitario ed abbassò la temperatura corporea a milioni di persone, e fu il vero motivo provocatore del disastro Spagnola.
Un’altra scoperta interessante, un’altra ammissione dei giorni scorsi, è quella relativa al fatto accertato che la stragrande maggioranza dei morti, ed anche dei soggetti più severamente colpiti da influenza, corrisponde a persone obese e diabetiche, cariche di gravi problemi fisici, e dunque afflitte da un sistema immunitario indebolito, stressato ed inefficiente.
In pratica muoiono al nostro interno miliardi di cellule al minuto, di giorno e di notte in continuazione.
Valdo Vaccaro – www.valdovaccaro.blogspot.com