Sonica rave party a Monte Gelato, gita fallita a Castro dei Volsci, eolico pesante a Calcata… I risvolti indesiderati degli eventi… ed il destino contro la nostra volontà… eppure è l’inconscio a guidarci?!

Nella storia del “disastroso” viaggio in Ciociaria e del rave party di Monte Gelato ci sono stati insegnamenti indiretti e diretti di cui tener conto per l’analisi karmica.

Ad esempio Luisa, l’accompagnatrice proprietaria della macchina che poi si è fusa nel viaggio verso Castro dei Volsci, durante il tragitto continuava a raccontare come fosse indecisa se tenersi la sua vecchia auto oppure cambiarla con una nuova al più presto. Allo stesso tempo aveva appena fatto fare delle riparazioni di carrozzeria e revisioni meccaniche varie… anche perché temeva di dover affrontare un’eventuale rottura improvvisa del mezzo, magari quando era da sola in mezzo alla foresta di notte….. Il fatto è che poi l’inconscio l’ha spinta a viaggiare in terza per parecchi kilometri ed a tutta manetta e così il motore si è bruciato…. ma in una condizione tutto sommato diversa ed ottimale rispetto a quella da lei immaginata.

Per quanto riguarda l’altra storia, quella del rave party di Monte Gelato, ero venuto a conoscenza della cosa già da diversi giorni avendolo scoperto su Google che annunciava l’evento “festivo” e qui a Calcata i commercianti di Sodoma e Gomorra si erano già detti contenti, “così sarebbero venuti più turisti a spendere”. Io chiaramente non me la sentivo per l’ennesima volta di fare la parte dello scassac…. che rovina l’economia…. del paese.

Ma ecco che infine il destino si è compiuto nel modo ottimale per ognuno di noi, per far sì che la nostra parte (schivata o ricercata) da giocare nella vita venisse infine vissuta.. senza possibilità di scantonamenti.

Utilizzo alcune lettere inviate e ricevuto per evidenziare quanto qui esposto.

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“Caro Paolo, ho appena terminato di leggere il resoconto del tuo viaggio e già la mia mente “viaggia”; non posso non pormi delle valide domande! Ora ti racconto con calma!

Ieri mattina sarei dovuta andare in piscina per una lezione di yoga, promessa ad alcune signore che già conoscevo e che mi hanno dato appuntamento per questo giorno! Già dalla sera prima (l’altro ieri quindi), ho cominciato a “cercare i famosi contatti per un passaggio fino alla mia destinazione”. Di solito qualche anima pia disposta ad accompagnarmi la trovo sempre (o quasi). Ieri non ho trovato praticamente nessuno disposto a “raccogliere” la mia preghiera.

Ho meditato, ho fatto ricorso alla mia “buona disposizione ad accogliere”..non si è smosso nulla..a questo punto, ho gridato al mio cuore e alla mia razionalità “Fiat voluntas tua”. Sono rimasta in paese tutto il giorno…il pomeriggio è stato particolarmente “duro”, vuoi per il caldo, vuoi per una sorta di mal di stomaco piuttosto lacerante..insomma la giornata è trascorsa in uno stato di “quiete”! A questo punto ti chiedo di condividere le riflessioni che ti vengono più “spontanee”. Esiste forse, a livello “planetario”, una situazione più favorevole agli spostamenti rispetto ad altre?  Io ieri non mi dovevo “muovere” e così è stato..tu ti sei “mosso” e guarda che è successo! Attendo una tua “risposta”!!! Ti abbraccio forte, Hari Atma”.

Mia risposta ad Hari Atma: “In se stesso il muoversi od il non muoversi, cara Hari Atma, non è positivo o negativo. Solo che il nostro destino fa sì che le cose succedano come devono succedere e non come noi abbiamo pensato dovessero succedere.

Ieri ne parlavo appunto con gli amici con i quali abbiamo vissuto quella avventura ed era comunque evidente che ci fosse una lezione per ognuno di noi. Laura aveva lasciato la sua solita parte di accompagnatrice a Luisa che invece era sempre stata restia a farlo. Io che sono un pigrone mi ero sforzato di accondiscendere alla proposta della gita, che mi era stata fatta già da diverso tempo e che io stentavo a realizzare. Avevo infine deciso la data del 1 agosto rispetto ad altre date che mi erano state proposte. Per Vincenzo c’era l’adesione ad una specie di avventura sostitutiva della sua routine, che non è delle migliori (anche in seguito a difficoltà con la famiglia), etc.

Ma le prove che abbiamo dovuto superare collettivamente alla fine corrispondevano con quelle lezioni di vita che individualmenmte ognuno di noi abbisognava. Ora non è facile cercare di trasmettere le “ragioni” intuite per tutto quel che è avvenuto. Ma l’insegnamento che ognuno di noi ha ricevuto, mettendoci in grado di ridere e scherzare per tutto il tempo e di vivere i sempre nuovi impedimenti come un’opportunità che ci veniva offerta per ua crescita interiore e per il pagamento di un pezzo fastidioso del nostro karma, è stato sempre percepito da ognuno. Il nostro atteggiamento costruttivo ha fatto sì che il disatrro in realtà sembrasse una buona riuscita. Certo una riuscita diversa dal programmato e dall’atteso ma sicuramente positiva come esperienza e piena di significato.

A te è capitato di dover elaborare la frustrazione dell’uncapacità realizzativa ed il ristrovarti sola in casa. Che è esattamente quello che avrei infine fatto io se avessi dato ascolto al mio pigrume. Insomma non mi pare che l’accondiscendere alle nostre tendenze sia assolutamente positivo e talvolta per scuoterci dalle abitudine precostituite “ritenute” legittime e corrette dall’io che sente di voler agire in un cero modo (l’io che noi abbiamo prefigurato). Eppure il destino si prende gioco di noi -nel senso che ci costringe a giocare con regole diverse- per evitare che ci affossassimo nei nostri limiti.

Chissà se possiamo veramente liberarci da quei limiti accettando il vivere per come si manifesta la vita oppure sperando che i nostri desideri si realizzino….? Propendo a ritenere che la prima ipotesi sia la più valida ma anche questa non l’accetto come definitiva e vera… mi lascio cullare dagli eventi e talvolta rido e talvolta piango, che vuoi farci….? E’ così che va!

Guarda poi quella storia dei rumori trombanti della festa rave a Monte Gelato, avrei voluto tacere e lasciar correre per non crearmi nuove complicazioni ed inimicizie (per tutta una serie di ragioni che posso spiegarti ma dovresti conoscere tutti i retroscena, per cui non vale nemmeno la pena cominciare…).

Ed alla fine sono stato costretto a fare il difensore degli animali e delle piante offesi dal rumore e dal calpestio selvaggio di 3500 barbari che invadono e distruggono la natura dicendo che la amano e la vogliono conoscere. Il loro conoscere corrisponde allo sverginare, al violentare, al vivisezionare.

Mi sono ritrovato ieri notte a mezzanotte, dopo che mi ero messo già a letto, a dovermi rialzare e mettermi al computer per scrivere la lettera di protesta che avrai letto…. e stamattina ancora nella stessa scia ho scritto un’aggiunta, necessaria ad indicare tutto il male di questa “invasione satanica” (altro che “Sonica”) mascherata da operazione culturale (dovresti leggerti l’articolo sul Nuovo Corriere Viterbese di come la cosa è stata presentata…).  Ancora stamattina mentre inserisco l’articolo sono ossessionato dai rimbombi dopo una notte di tregenda e rumore….

Bene (o male)  interrompo, credo comunque di aver fatto la mia parte, tutto lì e tutto qui! Mi ci ha portato la vita senza che io l’avessi deciso ed ora mi sento come uno che ha compiuto il suo fastidioso e scomodo dovere. Al mio solito…. Ti abbraccio. Paolo”.

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Sul tema dell’eolico pesante a Calcata e sul rave party “da sballo” a Monte Gelato:

“Caro Paolo, sono davvero indignato ed oltremodo offeso da quanto accaduto. Vorrei sapere cosa ne pensa e cosa ha fatto il presidente del Parco in tutta questa vicenda del rave party (come in quella dell’eolico), Luca”.

“Caro Luca, le cariche amministrative sono ancora da affidare, le amministrazini di Calcata e Mazzano hanno cambiato gestione entrambe ed ora debbono rifarsi le elezioni interne per il nuovo comitato… Non so dirti nulla mi tengono all’oscuro di tutto sono completamente emarginato in casa e ritenuto uno scocciatore che non merita attenzioni. Per questa ragione che lla fine ho scritto al Presidemte della Repubblica, che è una specie di San Gennaro istituzionale…. Ciao, Paolo”

“Caro Paolo, ripeto che l’eolico è in queste zone praticamente fuorilegge rispetto al PTPR, quindi sono sicuro che alla fine non se ne farà nulla. Tocca spettare il Piano energetico regionale, ma il rischio è che mandino le ruspe prima. Quanto al rave party, non so proprio cosa dire. Questi imbecilli che si divertono con droga, alcol e musica spazzatura (perché di questo stiamo parlando) dovrebbero “ospitarli” in un capannone industriale, in una discarica, in uno scheletro di cemento o in posti simili, tanto sono tali i luoghi che essi solitamente apprezzano e promuovono con il loro insipiente vivere, Luca”.

“Caro Luca, direi che hai ragione… se non stessimo parlando di altri esseri umani -come noi- che evidentemente sono acceati dal’ignoranza e dal malessere… E’ evidente che l’alcol la droga e la trasgressione sono solo palliativi per riempire un vuoto interiore. Già si stanno costruendo il loro inferno… solo che per la legge della corrispondenza (come in alto così in basso) siamo anche noi coinvolti!

Sai una cosa, stanotte ho fatto un sogno nel quale scoprivo che si era aperta una fessura infernale sulla terra e da lì stavano uscendo parecchi demoni, io mi sono messo inchinato sopra al buco, chiudendolo con alcuni oggetti che stavano lì dappresso, e spingevo per impedire l’uscita dei demoni mentre loro dall’altra parte spingevano per venir fuori…. Alla fine mi sono ritrovato a ripetere il mantra come unica ricerca di forza per superare questa prova e dopo un po’ mi sono svegliato.

Sto raccoglendo le riflessioni sui diversi argomenti trattati, della nostra partecipazione al gioco della vita, domani ti invio le risultanze (ivi compresi questi nostri commenti), ciao, Paolo”.

Infine la firma: Paolo D’Arpini (ma che vuol dire?)

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Calcata, il Circolo Vegetariano VV.TT. ed il Parco del Treja – Come eravamo nella memoria storica di Stefano Ardito

“In pratica, operiamo solo dal 1986: prima di quella data i contrasti tra le amministrazioni di Calcata e Mazzano ci hanno paralizzato”, ammette Gianni Guaita, mantovano trapiantato nel Lazio, direttore del Parco Valle del Treja. “La natura, però, è splendida. I boschi sono integri, le acque pulite. Qui vivono il merlo acquaiolo il martin pescatore, il gheppio, molti rapaci notturni. Appena fuori dai confini nidifica il lanario. Poi ci sono il tasso, l’istrice, la puzzola. La lontra si è estinta negli anni Settanta”.

E i problemi? “Il più serio è l’afflusso domenicale di romani. Il borgo di Calcata ha 40.000 visitatori l’anno, le cascate di Monte Celato 30.000. Il bracconaggio invece è ormai assente e i tombaroli non danno più fastidi”. Poi il solito “problema” dei fondi insufficienti.

Ma è soprattutto la vicinanza di Roma l’interrogativo del futuro. Nata dieci anni fa (nel 1982), senza un vero motivo, con l’etichetta di “parco suburbano” l’arca protetta sul Treja vede oggi la città avvicinarsi veloce. La domenica, l’ingorgo di visitatori rende invivibile Calcata. Che fare?

“Ci vogliono provvedimenti drastici”, si accalora Paolo D’Arpini, a Calcata dal 1976, fondatore del “Circolo dei Vecchi Tufi”, poi “Circolo Vegetariano VV.TT.” con 6.000 soci. “Il borgo e la zona vicina devono essere chiusi alle auto, bisogna iniziare i restauri. E occorre ampliare il parco”. Sul problema traffico, il Comune ha iniziato a muoversi. Del restauro e della legge abbiamo detto: risultato del paradosso di Calcata è che restaurare immobili condannati alla demolizione, oltre che costoso, è illegale. “Spero non si scateni una corsa ai soldi per Calcata, una piccola Irpinia della Tuscia che produca tutto tranne che i necessari restauri”, si preoccupa D’Arpini.

Per il parco, la questione è più sfumata. Esistono proposte per l’istituzione di un “Parco delle Forre” o “dell’Agro Falisco” esteso fino a Civita Castellana e al Soratte, e imperniato sul Treja. Includerebbe i santuari falisci di Civita. la Via Amerina romana, le splendide gole tra Castel Sant’Elia e Nepi. In tutto, da 7 a 10 Comuni. Potrebbe funzionare? “È una scommessa da tentare”, sostiene Gianluca Cerri, responsabile della Lega per l’ambiente di Civita Castellana. “Sono pessimista”, ribatte il direttore Gianni Guaita. “I parchi del Lazio funzionano solo dove sono piccoli, gestiti da uno o due Comuni. Che Nepi e Civita Castellana facciano pure loro. Ma che ci lascino il nostro”, taglia corto il sindaco Luigi Gasperini.

La sera, a Calcata, il tramonto sulla valle è splendido. Tra i vecchi tufi del centro, serate di musica e teatro riportano sempre più spesso gli abitanti di Calcata nuova a contatto con il paese della loro infanzia o di quella dei loro genitori. Tra i “contadini” e i “capelloni” comincia a farsi strada un linguaggio comune. “C’è spazio. per decentrare a Calcata e nei paesi vicini attività culturali, arte, addirittura ricerca”, spiega Paolo Portoghesi.

“A Calcata vecchia, una volta restaurata, potrebbero vivere e lavorare 300 o 400 persone”, prosegue Paolo D’Arpini. “Il decentramento, la rinascita dei vecchi borghi, la tutela dell’ambiente possono e devono andare d’accordo”. Ma il futuro non dipende solo dai vecchi e nuovi calcatesi. Saprà Roma, il mostro addormentato pochi chilometri a sud, controllare la sua espansione in modo da non schiacciare la ritrovata armonia di Calcata? Il borgo medievale e le tombe falische, i boschi e il canyon del Treja: a soli 40 chilometri dal centro di Roma, Calcata e i suoi dintorni offrono un concentrato delle attrattive dell’Alto Lazio vulcanico ed etrusco. La visita alla zona è possibile in ogni momento dell’anno.

Da Roma, Calcata si raggiunge percorrendo la via Cassia e quindi deviando verso Mazzano Romano, oppure per la via Flaminia, toccando poi Faleria. Se si arriva da nord, occorre lasciare l’autostrada del Sole (Al) al casello di Magliano Sabina e passare per Civita Castellana. I bus di linea della società Acotral fanno capolinea a Roma in viale Giulio Cesare, accanto alla stazione Lepanto della metropolitana. Il Parco regionale della valle del Treja ha sede e uffici nel centro storico di Mazzano Romano. I tratti più suggestivi del fiume sono quelli tra Mazzano Romano e le cascate di monte Gelato, e quello a valle di Calcata, dove un bellissimo sentiero un po’ ingombro di vegetazione conduce ai castelli in rovina di Foiano e Paterno. Dal ponte sul Treja tra Calcata e Mazzano, un sentiero sale ripido alle poche rovine della città falisca di Narce, mentre una carrareccia verso sud raggiunge un santuario falisco accanto al fiume e prosegue poi verso le necropoli di Pizzo Piede, di Monte Li Santi e del Fosso della Mola di Magliano.

Una carta del parco è in distribuzione gratuita presso gli uffici dello stesso (06/9049295); vari itinerari ed escursioni nella zona sono descritti nel secondo volume di “A piedi nel Lazio” (Stefano Ardito – Edizioni Iter, 1984). Per saperne di più su incontri, concerti e stage in programma a Calcata, il riferimento migliore è il Circolo Vegetariano VV.TT.  (0761/587200) che è anche sede locale della Lega per l’ambiente. Una giornata può essere sufficiente per una presa di contatto con Calcata e la valle del Treja.

I dintorni, però, offrono numerosissime altre mete. Tra queste, il monte Soratte, sacro ai Falisci, la Riserva naturale di Nazzano, i laghi di Bracciano, Martignano e Vico, i centri storici di Nepi, Sutri e Castel Sant’Elia, i resti della romana via Amerina. Da non perdere Civita Castellana, principale centro della zona. Il museo archeologico, ospitato nella severa fortezza del Sangallo, conserva numerosi reperti di Narce e dintorni. Nei pressi è lo splendido duomo del XII secolo, mentre accanto al Treja sono i santuari falisci di Celle, Vignale e dei Sassi Caduti. Tra i molti testi utili per saperne di più su questa terra, consigliamo Città e necropoli dell’Etruria di S. Steingraber (Newton Compton, 1983) e la Storia del paesaggio dell’Etruria meridionale di T.W. Potter (La Nuova Italia Scientifica, 1985).

Stefano Ardito (Airone 1992)

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Sui retroscena di come questo articolo fu scritto, leggere in url:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/06/02/calcata-amarcord-proiezione-del-video-calcata-citta-invisibile/

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Barbarano e Calcata hanno trovato l’anima gemella e se tutto va bene si sposano…. Festeggiamenti previsti dal 5 al 12 luglio 2009

Oggi,  19 maggio 2009,  ho inviato la proposta di “gemellaggio” fra il parco Marturanum ed il parco del Treja. L’evento combacia con il momento della luna piena di luglio. Le ragioni che mi hanno spinto a ciò sono molteplici. Tanto per cominciare già lo scorso anno organizzai nella vicina Blera la festa dell’Anima Gemella e quest’anno mi è sembrato consono completare il gemellaggio integrando anche il territorio di Barbarano. Le ragioni sono semplici, il parco Marturanum è dal punto di vista ambientale il gemello di quello del Treja, entrambi sono caratterizzati dalle forre e dalla presenza di centri rupestri.

Nel parco del Treja insiste Narce, posto a cavallo fra Mazzano e Calcata mentre nei pressi del parco Marturanum insiste Luni, posta fra Blera e Barbarano. Questi due centri sono stati riconosciuti come le due città policentriche più antiche d’Italia, fondate molto prima dell’avvento degli etruschi e dei romani. Poi le due città scomparvero nel nulla, lasciando solo pochi ruderi… già in precedenza ho immaginato una psicostoria sulla loro nascita e scomparsa (vedi url: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/06/23/dopo-cinquemila-anni-la-ri-scoperta-dellanima-gemella/ ). Perciò quest’anno ho inteso completare la “pacificazione” fra il territorio e le comunità di Narce e di Luni con un ulteriore gemellaggio culturale. Tra l’altro Barbarano e Calcata hanno diverse somiglianze architettoniche e sociali, con circa 1000 abitanti ciascuna, ed una realtà culturalmente mista… girando per Barbarano mi sembrava di rivedere Calcata in un’alternativa possibile…. (con meno rumori molesti e più gente che l’abita per davvero).

Per maturare questo progetto della ricerca dell’anima gemella, il giorno 16 maggio u.s. dopo aver dialogato con il presidente Gianluca Medici del Parco Valle del Treja, ed avendo ottenuto il suo assenso verbale all’erranda per la quale eravamo diretti, mi sono recato con Laura Lucibello, dell’Associazione per la Promozione delle Arti in Italia, ed altri amici ed amiche, nella sede del Parco Marturanum di Barbarano Romano. Non essendo lì presente il direttore, Stefano Celletti, abbiamo lasciato la bozza per la manifestazione culturale in programma, da svolgersi con la collaborazione dei due parchi regionali che sono stati fondati entrambi all’inizio degli anni ’80 del secolo scorso.

Entrati nel paese vecchio ed allo scopo di coinvolgere alcune realtà associative di Barbarano nel pomeriggio abbiamo incontrato nella locale biblioteca il presidente Raimondo Fortuna dell’Ass. Barbarano Cultura, al quale, alla presenza di diversi associati, abbiamo illustrato il progetto di gemellaggio, ottenendo il suo assenso e promessa di partecipazione. L’associazione Barbarano Cultura si incaricherà infatti di chiedere al Comune i locali della chiesa sconsacrata sita in Corso Vittorio Emanuele per organizzarvi la mostra d’arte con vari artisti artigiani e contadini sia di Calcata che di Barbarano nonché l’utilizzo dello spiazzo antistante per organizzarvi un pubblico simposio serale previsto per il 5 luglio 2009.

Proprio oggi ho perciò inviato la richiesta (a nome delle associazioni Circolo Vegetariano VV.TT., Associazione Apai e Ass. Barbarano Cultura) per il patrocinio dei due Enti Parco Valle del Treja e Marturanum per la manifestazione che è prevista dal 5 al 12 luglio 2009, massimamente nel centro di Barbarano. Nella richiesta ho invitato gli Enti Parco a farsi parte attiva chiedendo la presenza all’inaugurazione dei legali rappresentanti e l’istallazione di appositi gazebo esplicativi e promozionali delle due aree protette.

Ho inoltre proposto al Parco Valle del Treja di ospitare a Calcata una simile manifestazione di gemellaggio culturale, da tenersi la settimana successiva, in occasione della luna nuova di luglio, invitando gli artisti, contadini, artigiani di Barbarano e lo staff del Parco Marturanum ad una settimana espositiva da tenersi dal 19 al 26 luglio 2009, possibilmente nel Palazzo Baronale di Calcata (od in subordine nel Centro Visite), in modo da rendere paritetica la manifestazione di gemellaggio.

Per il Coordinamento Organizzativo: Paolo D’Arpini

Il programma è in fase di completamento, nel frattempo chi è interessato a partecipare all’appuntamento di Barbarano è pregato di prendere contatto con lo staff organizzativo:

circolo.vegetariano@libero.it  - info.apai@virgilio.it ; raimondofortuna@libero.it ;

Cell. 333.5994451

Natale di Roma, laico e vegetariano, e Giornata della Terra – 21 e 22 aprile 2009 nel Parco Valle del Treja

Lo storico latino Varrone riporta la nascita di Roma al 21 aprile del 753 a.C. ma siccome la giornata fu macchiata da un fratricidio, Romolo uccise Remo, o forse per ragioni legate alla qualità del tempo, questo giorno era considerato nell’antico calendario romano “nefasto puro”. Ciò non ostante il 21 aprile da tempo immemorabile era festeggiato con le cerimonie dette “Palilia”, le feste dedicate a Pales antica dea italica protettrice dei pascoli, importanti per l’economia agricola pastorale, in quel giorno la campagna romana veniva benedetta con le ceneri provenienti da un fuoco di paglia per purificare le messi e gli armenti.Mi sembra che questo rito valga la pena di essere ricordato, anche per riportare l’attenzione ai bisogni primari dell’uomo e sul come soddisfarli in modo naturale. Per questa ragione sarei felice se questo Natale di Roma fosse onorato in modo allargato –diffuso, come si dice oggi- in tutto l’agro romano, senza delineare uno specifico areale ma lasciando alla fantasia di ogni abitante il compito di come e dove svolgere la funzione sacrale commemorativa, dimenticando il fratricidio legato al senso del possesso e del potere e ricordando invece la sacralità dei luoghi che contribuirono al sostentamento dei romani. Sarà al Colle Oppio, nella Villa dei Borghese, a Monte Mario oppure a Vejo….? Chissà? I luoghi verdi di Roma, od attorno Roma, sono molti e la scelta è libera. Fra questi luoghi, ovviamente, non può essere ignorata la “Domusculta di Capracorum” sita nel Parco Valle del Treja, ove sono le famose cascate di Montegelato e la vetusta Narce (o Fescennium)… Anche qui si svolgerà il rito purificatorio teso a celebrare Roma nella purezza agreste delle sue origini….Basta solennizzare in palazzi e caserme, in cattedrali, musei o castelli della burocrazia. Basta con il sistema delle funzioni nei luoghi preposti al funzionariato e basta anche con le riserve indiane, isole della finzione metropolitana, di cui purtroppo Calcata è divenuta un triste esempio. Ritorniamo al grande magma della vita in cui ogni luogo è sacro e rappresentativo della Terra. Roma sorse con un messaggio di superamento delle etnie e delle appartenenze, riportiamo l’attenzione al calderone magico dei primordi, che è la Terra stessa – come dice Marina Canino, ricercatrice delle origini della romanità – in cui ritrovarsi vivi nella circolazione delle cose e delle persone, un fluire che porta ricchezza, e non nella distribuzione schematica e programmatica di un sistema politico-economico-religioso mal sopportato da tutti, ma in silenzio….

Alla ricerca di un “nuovo respiro” e di un’altra dignità umana” ci incontriamo al Circolo vegetariano VV.TT. il 21 ed il 22 aprile 2009. Per celebrare la Roma di 2.762 anni fa e festeggiare la Giornata della Terra. Tra l’altro proprio il 22 aprile verranno consegnate all’ONU le firme raccolte anche dal Circolo Vegetariano per promuovere la dieta senza carne come metodo per la salvezza dell’umanità e del pianeta.

Programma:

21 Aprile 2009 – h. 13.00 – Natale di Roma. Festeggiamenti al Circolo, con il cibo vegetariano da ognuno portato. Alle h. 18.00 – Visita al Tempio della Spiritualità della Natura e cerimonia sacrale davanti al fuoco, con canti orfici e musica naturale.

Chi desidera pernottare nel Tempio porti con sé il sacco a pelo.

22 aprile 2009 – h. 15.00 – Passeggiata nei luoghi antichi del Parco del Treja. Salita al colle di Narce e discesa al Tempio di Giunone-Pales sul fiume Treja, con spargimento delle ceneri del sacro fuoco della notte precedente.

Info: 0761/587200 – circolo.vegetariano@libero.it  

Chi non avesse ancora firmato la Petizione Vegetariana per l’ONU può farlo a:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/10/29/petition-food-vs-feed-nourrir-la-population-vs-nourrir-les-animaux-cibo-contro-alimentazione-animale/