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Guerrafondai in Siria, Magdi ex cristiano, Berlino con passeri, mondo sul baratro, teatro ad Ancona, umiltà a Vignola

Il Giornaletto di Saul del 17 maggio 2013 – Guerrafondai in Siria, Magdi ex cristiano, Berlino con passeri, mondo sul baratro, teatro ad Ancona, umiltà a Vignola

Care, cari,

Guerrafondai in Siria – Scrive Valeria Sonda: “Nonostante il gravissimo sostegno “religioso” e materiale da parte del Katar ai gruppi terroristici in Siria (contribuendo a mandarvi fatwe criminali e di induzione alla pura violenza che con la religione non ha niente a che fare, ragazzini plagiati disoccupati e studenti senza futuro rapinato a causa della mancata ridistribuzione degli enormi proventi dei monopoli della risorsa naturale petrolifera della terra, galeotti fatti uscire appositamente dalle galere mandati in Siria ad uccidere ricattati tramite il sequestro delle loro famiglie, finanziamneti di armi leggere e pesanti, finanziameneti di corsi di addestramento estremisti, finanziamento di media falsificatori) il Katar si è preso anche la briga di imporre la risoluzione di condanna delle violenze del governo siriano CHE l’ONU IERI HA APPROVATO!) Ecco dunque che si rivela necessario spiegare, per chi non ha avuto modo prima di accedere all’informazione reale, il modello di partigiano “pro-democrazia” creato e garantito da tutte le istituzioni politiche-economiche e soprattutto “CULTURALI” di USA-EU-KATAR-ARABIA SAUDITA-TURCHIA..” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2013/05/16/mosse-e-movimenti-per-la-pace-in-siria-e-contromosse-e-contromovementi-per-la-guerra-in-siria/

Pescara. Bem Vivir – Scrive Emporio Primo Vere: “In Via San Donato, 1 – Pescara 13° ciclo di Bem Vivir. Venerdì 17 Maggio, ore 18.00 Tarocchi Marsigliesi: un ponte tra intuizione e ragione con Rachele Colella, tarologa. Sabato 18 Maggio, ore 18.00. Il villaggio EVA: un’esperienza di cohousing post sismico con Emanuela Corsetti e Filippo Tronca, Pescomaggiore (AQ). Ingresso Libero – Info: Tel: 085.4311217 – 339.6710189 – 393.2362091″

Viterbo – Progetto cremazione – Scrive Gianluca De Dominicis del M5S: “Siamo consapevoli dell’importanza del confronto tra amministrazione pubblica e associazioni, movimenti e comitati che operano nei vari campi del sociale e quindi sarà nostra premura, una volta insediati nel prossimo consiglio comunale, chiedere un confronto con la Socrem di Viterbo (ass. per la cremazione) per poter stilare insieme la mozione da presentare in Comune. Info. grilliviterbesi@gmail.com”

Magdi (l’ex cristiano) Allam – Scrive Abdelkarim Hannachi: “Magdi (Cristiano) Allam scrive una lettera firmata il 7 maggio 2013, indirizzata ai rappresentanti del popolo italiano nel Parlamento nazionale e in quello europeo, invitando loro a sottoscrivere la sua petizione per le dimissioni della ministra dell’integrazione, di origine africana, Cecile Kyenge. Certo, è facile insinuare che si tratta dell’ennesimo veleno spruzzato dal “sito dell’amore”; è facile dire che questo comportamento non ci sorprende e, che siamo giunti alla convinzione che gli articoli di Allam suscitano interesse solo per i loro titoli provocatori. Certo, è comodo pensare…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/05/magdi-ex-cristiano-allam-chiede-che.html

Roma. Notte dei musei – Scrive Zetema: “Sabato 18 Maggio musei statali, musei civici, musei privati, biblioteche, accademie, università, palazzi storici e istituti di cultura saranno aperti gratuitamente dalle 20.00 alle 2.00 per ospitare concerti, spettacoli, conferenze e performance. Info. segreteria.presidenza@zetema.it”

Berlino. Con passeri – Scrive Michele Meomartino: “….al di là della vetrina, lungo il marciapiede, seduta intorno ad un tavolo, una signora di mezza età consuma la sua colazione. La signora, dai tratti somatici delicati e i capelli brizzolati, è vestita con una certa eleganza. Sta bevendo il cappuccino e non ha ancora mangiato il cornetto che è appoggiato su un piattino. All’improvviso, da terra, un passero salta sullo schienale di una sedia e poi con un balzo sul tavolino della signora e si dirige verso il cornetto. La signora, leggermente infastidita dalla presenza del pennuto, tenta di scacciarlo con il dorso della mano e continua a sorseggiare il suo cappuccino. Ma il passero, questa volta in compagnia di un “compagno di merende”, riprova l’assalto al cornetto. La signora sposta il piattino e lo ricopre con un tovagliolo e tenta nuovamente di scacciare gli intrusi, questa volta in modo un po’ più brusco!” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2013/05/michele-meomartino-berlino-avventura-di.html

Parma. Rifiuti 0 – Scrive Gestione corretta rifiuti: “Lunedì 20 maggio alle ore 20.45 presso la sala Tep Righi, via Baganza 9 a Parma, per la serata: Rifiuti Zero, come rendere inutili inceneritori e discariche. Con Rossano Ercolini accompagnato da Paul Connett, creatore della strategia Rifiuti Zero e da Enzo Favoino, uno dei massimi esperti italiani di compostaggio. Info. gestionecorrettarifiuti@gmail.com”

Mondo sul baratro – Scrive Siria News: “L’occidente scatenerà stupidamente la Terza Guerra Mondiale, l’Armageddon per salvarsi dall’umiliazione di ciò che il mondo conoscerà su al-Qusayr? L’Iran ha mostrato solidarietà alla Siria, Hezbollah ha dichiarato che si unirà alla lotta contro l’intervento straniero. L’esercito turco, sicuramente, secondo l’autore, non appoggerà il Primo ministro dei Fratelli musulmani Erdogan e si rifiuterà di essere coinvolto in una guerra tra Paesi musulmani per niente. I russi non permetteranno che il loro unico punto d’appoggio al mondo, al di fuori del Mar Nero, cada, non aderiranno alla lotta, ma sosterranno i loro alleati. L’occidente è in grado di commettere stupidità e grandi crimini, speriamo che ci sia qualcuno sano di mente che l’impedisca…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2013/05/siria-la-stupidita-dei-governi.html

Recensione – Scrive In Cammino: “Federico Rampini nel suo ultimo libro “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo” ipotizza che la fascia dei nati dal 1946 al 1965, i cosiddetti baby boomers, protagonisti di tanti cambiamenti sociali e culturali negli ultimi decenni, alla soglia dell’età anziana finora considerata di decadente tristezza, possono essere interpreti di una stagione stimolante ed innovativa”

Libertà sessuale – Scrive Peppe Sini: “Ricorre il 17 maggio la Giornata mondiale contro l’omofobia… Essa interpella l’umanità intera ad un necessario ed urgente impegno comune per far cessare discriminazioni e persecuzioni nei confronti degli esseri umani in relazione alle loro situazioni e scelte affettive e sessuali. Così come, anche meditando su tragiche esperienze storiche, l’umanità ha sentito il dovere di opporsi alle discriminazioni e persecuzioni crudelmente inflitte prendendo a pretesto altri elementi caratterizzanti l’identità di una persona, occorre che discriminazioni e persecuzioni cessino anche in riferimento all’orientamento sessuale e alle relazioni affettive…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/05/17-maggio-2013-che-la-tendenza-sessuale.html

Ancona. Verso il palco – Scrive Riccardo Mencarelli: “Sabato 18 maggio, ore 21.05, ad Ancona al Teatro Traù di Via Scrima (Teatro Papa Giovanni), recita teatrale di fine corso “Aspettando Piero”, creato dagli stessi allievi del laboratorio, con la direzione artistica di Giacomo Giaccagli. Info. mailing@teatrotrucioli.it”

Vignola. Due storie significative sull’umiltà… – La recita si svolge il 23 giugno 2013, alle h. 18.30, nel campo dell’azienda agricola La Bifolca in Via dei Gelsi a Vignola (Mo) nell’ambito dell’Incontro Collettivo Ecologista. Al temine della performance, per celebrare la vigilia di San Giovanni, si terrà un rinfresco agricolo, una esibizione di eccellenze agricole locali ed un concertino popolare a cura del gruppo Lanterna Magica. Un fuoco sarà acceso…. I racconti qui sceneggiati sono basati sull’immediatezza del messaggio. Il dialogo, scarno e sintetico, e la scenografia, pressoché inesistente o neutra, sono lo sfondo amorfo sul quale rappresentare l’immagine. In questo caso l’immagine che viene proiettata è simbolica e rappresentativa di una “comprensione” di sé e del mondo che non può essere adeguatamente descritta attraverso la concettualizzazione….” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/05/vignola-23-giugno-2013-due-storie.html

Umilmente vi saluto, Paolo/Saul

………………….

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Noi siamo schiavi delle nostre idee e credenze e torturiamo noi stessi nella speranza di ricavarci qualcosa. Voi non siete pronti ad accettare il fatto che avete da arrendervi. Una completa e totale ‘resa’… è uno stato di disperazione il quale dice che non c’è via d’ uscita. Ogni movimento in qualche direzione, su ogni dimensione, per ogni livello è portarvi via da voi stessi…” (Uppaluri Gopala Krishnamurti)

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Corrispondenze… fra Manuel Olivares, Claudio Proietti e Paolo D’Arpini su Mata Amritanandamayi ed altri “santi”…

Caro Paolo, ti farò presto avere un articolo per il giornale della R.B.I. (Quaderni di Vita Bioregionale): Per un grande movimento trasversale; dalla rete bioregionale al cohousing. A presto, anima iconoclasta.

 

Ah, c’è qualcuno che non ha gradito il tuo articolo su Amma Mata Amritanandamayi. Ti giro quanto mi ha scritto e la mia risposta, fai quello che vuoi con questi dati.

 

I due pezzi su facebook:

 

Carissimo Manuel, vorrei essere breve qui… Ho letto solo oggi che hai pubblicato sul tuo blog un resoconto molto personale (di Paolo D’Arpini) su Amma.

(http://viverealtrimenti.blogspot.com/2010/10/metafisica-della-sola.html )

Sono davvero rimasto inorridito a leggere con quanto disprezzo si è parlato di lei, un essere umano che non si conosce, senza considerare minimamente tutto l’amore che emana ed il bene che sta facendo concretamente. Se tu l’avessi conosciuta di persona penso che non avresti neppure preso in considerazione quello scritto. Ti prego di essere più obiettivo. Non so se hai mai avuto contatto concreto, diretto con questa donna, ma te lo consigli vivamente. Con cuore…

Claudio Proietti

 

Risposta (io che ti difendo sempre…)

 

Caro Claudio,

come ho scritto non ho avuto contatto diretto con questa donna ma conosco Paolo da anni ed ho una buona stima di lui. Il fatto che abbia pubblicato il suo pezzo non significa che lo condivida. Non ho gli elementi per condividerlo o meno ma una cosa e’ assolutamente sacrosanta, che Paolo ha espresso un proprio punto di vista, ben argomentato e con basi in una propria esperienza. Ha tutto il diritto di farlo e ritengo che i guru abbiano bisogno di essere anche smitizzati oltre che incensati di continuo.

Io vivo la maggior parte del tempo nella città dei guru (Varanasi) e vedo da vicino quanto il fenomeno del gurismo abbia aspetti a dir poco deteriori.

In una libera dialettica tu hai tutto il diritto di parlare in termini entusiastici di Amma e Paolo in termini critici (pur sconfinando un minimo nel sarcasmo e nella dissacrazione, sono strumenti di comunicazione) altrimenti si cade in una prospettiva totalitaria, (cui mi sembra spesso tendano molti indofili, soprattutto se gurofili).

Grazie comunque del tuo commento, lo giro a Paolo per conoscenza.

Stai bene.

Manuel Olivares

 

..

 

Caro Paolo,

Io direi di approfondire l’analisi su atteggiamenti di cieca abnegazione…. Talvolta mi viene da pensare che ci siano dinamiche regressive in molti di coloro che si accodano ai guru, bisogna evidenziarle certe cose affinché chi ha sufficiente cervello lo usi per riflettere. Passo a te la palla, che sei il senior.

 

……

 

Mia rispostina:

 

Beh, caro Manuel, in effetti è tutto molto “ridicolo” però non so se vale la pena di “intignarsi”… visto che certi “guristi” (come li chiami tu) sono così suscettibili… e non digeriscono le critiche rivolte al loro “maestro”…

 

Ricordi il detto napoletano? “Ogni scarrafone è bello a mamma sua…”.

Il fatto è che di Guru, sia indiani che italici o di altre nazionalità ne ho conosciuti a bizzeffe… (anzi colgo l’occasione per proporti la pubblicazione delle mie memorie spirituali basate sugli incontri con tutti questi “santi”)… E siccome -purtroppo- io sono un laico non posso far a meno di vederli con gli occhi di un laico, ovvero osservo e comprendo con assoluto distacco…

 

Perciò posso confessarti che nelle mie avventure spirituali sono stato “bastonato” e “messo in riga” da santi come Muktananda, Anasuya Devi, Nisargadatta Maharaj, Uppaluri Gopala Krishnamurti, Karmapa, etc. mentre mi sono divertito a “confrontarmi” con “santi” forse più alla buona o meno “santi” di quel che volevano apparire e fra questi posso enumerare la nostra “abbracciona”…

 

Mi spiace per la crudezza, forse semplicemente non sono “maturo” per apprezzare l’amore materno di Mata Amritanandamayi… chiedo scusa a lei, ai suoi seguaci ed all’amico Claudio Proietti.

 

Ciao, Paolo D’Arpini

 

http://www.google.it/search?hl=it&source=hp&q=paolo+d%27arpini&aq=f&aqi=g2&aql=&oq=

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Uppaluri Gopala Krishnamurti e l’inganno dell’illuminazione – Alcuni brani scelti da Gianfranco Bertagni e narrazione dell’incontro avuto con U.G.

 

Non c’è niente da fare” (U.G. Krishnamurti)

 

Ante Scriptum

 

Anni addietro mi venne l’idea di scrivere le mie memorie sugli incontri da me fatti con donne e uomini di conoscenza, il testo l’avevo chiamato “incontri con i santi”.

Certo alcuni di questi cosiddetti “santi” appaiono come  esseri umani un po’ anomali, e di difficile accettazione da parte delle masse di cercatori tradizionali… Una di queste “persone” particolari da me incontrate fu proprio Uppaluri Gopala Krisnamurti, completamente fuori dal coro…

 

Di seguito una cernita di alcuni brani tratti dal volumetto L’inganno della illuminazione, conversazioni di Uppaluri Gopala Krishnamurti

 

“Tutto quello che fate rende impossibile l’esprimersi di quanto è già qui. Per questo io lo chiamo lo «stato naturale». Voi siete sempre in quello stato. Quello che impedisce a ciò che è già qui di esprimersi è proprio la ricerca. La ricerca va sempre nella direzione opposta, perciò tutto quello che considerate veramente profondo, tutto quello che considerate sacro, è una contaminazione di quella coscienza. Può non piacervi la parola «contaminazione», ma tutto quello che considerate sacro, santo e profondo è davvero una contaminazione. Così, non c’è niente da fare. Non dipende da voi. Non mi piace usare la parola «grazia», perché allora viene da chiedersi, «la grazia di chi?». Non si tratta di essere prescelti; capita, non so perché. Se mi fosse possibile, cercherei di aiutarvi. Ma questa è una cosa che non posso darvi, perché voi già l’avete. È ridicolo chiedere una cosa che già si possiede.

[...]

Non passo più il tempo a ricordare, preoccuparmi, concettualizzare e compiere tutte quelle cose mentali che la gente compie quando è da sola. La mia mente è soltanto occupata quando è necessario, ad esempio quando fare domande, o quando io devo sistemare il registratore o cose simili. Per il resto del tempo la mia mente si trova nello stato «disinnestato». Naturalmente adesso ho di nuovo la memoria – inizialmente era abolita, ora però è nuovamente presente – ma è come qualcosa che sta dietro, che viene in superficie solo quando è necessario, automaticamente. Quando non serve, non c’è nessuna mente, nessun pensiero, ma solo vita.

[...]

La coscienza è talmente pura che qualunque cosa facciate per purificarvi non fa altro che rendervi impuri. La coscienza deve sgorgare, per così dire: deve purgarsi da ogni traccia di santità e non-santità, da tutto quanto. Anche ciò che voi considerate «sacrosanto» è una contaminazione in quella coscienza. Non avviene attraverso una volontà da parte vostra; quando le barriere vengono distrutte, non attraverso uno sforzo da parte vostra, né per mezzo della vostra volontà, allora le chiuse si aprono e tutto scaturisce. [...] Lo stato di coscienza separativo non funziona più; c’è sempre lo stato di coscienza unitario, e niente può toccarlo. Qualunque cosa può arrivare – un pensiero buono, cattivo, il numero di telefono di una prostituta di Londra… [...] Quello che viene non ha nessuna importanza – buono, cattivo, sacro, profano. Chi può dire: «Questo è bene; questo è male»? – è tutto finito. Si è come ricondotti alla sorgente. Ci si ritrova in quello stato di coscienza puro, primordiale, che potete chiamare consapevolezza o come vi pare. In quello stato le cose accadono, ma non c’è nessuno che ne sia interessato, che presti loro attenzione. Vanno e vengono così, come lo scorrere delle acque del Gange: acqua di fogna si riversa in essa, corpi mezzi cremati, cose buone e cattive, tuttavia quell’acqua resta sempre pura” (pp. 10; 35-36; 46-48).

Ricordiamo solo che qui, quando U.G. Krishnamurti parla di “nessuna importanza”, vuole intendere quello che si voleva significare per esempio con il termine “indifferenza” nei testi stoici antichi. Ovvero non come – così è usata oggi questa parola – sinonimo di menefreghismo, di secco e freddo distacco dal mondo, ma come benevolente e accogliente apertura a tutto, egualmente a ciò che, ancora in una prospettiva dualistica, si ritiene bene o male, buono o cattivo, da accettare e da rifiutare. Indifferenza: cioè non fare differenza. Nessuna importanza: cioè a ogni cosa, evento, situazione la stessa somma importanza.

Tutto è sempre molto importante.

 

(Selezione dei brani di Gianfranco Bertagni)

 

E qui potete leggere la descrizione dell’incontro avuto con U.G.:

 

Sto cercando di rimettere in sesto e riorganizzare la memoria che ho di Roma.

Questo perché ritengo che -essendo nato e vissuto per lunghi anni in questa città- sia doveroso per me  fissarne le immagini. Non dispongo di alcun album fotografico, solo i miei ricordi ed ovviamente i ricordi che più facilmente vengono a galla son quelli che mi riportano in linea con la spiritualità laica….

Mi considero fortunato di aver potuto conoscere negli anni trascorsi alcuni dei maestri che oggi sono universalmente riconosciuti come Mahatma ovvero i  “grandi dello spirito”.   Di qualcuno ho già raccontato le sensazioni vissute durante l’incontro, come ad esempio  quella volta con il 16° Karmapa, di altri debbo ancora meditare sul significato ed il valore.  Oggi vorrei però raccontare un’importante “tete à tete” che  ebbi con un “personaggio” anomalo della conoscenza, un maestro -non maestro. Un saggio che rifiutava la saggezza come percorso  affermando che  “è la vita stessa che si prende cura di tutto, non c’è bisogno di interferire con l’intenzione di raggiungere la conoscenza, la conoscenza è la nostra vera natura e non può essere ottenuta attraverso processi mentali od una volontaria (ipoteticamente volontaria) ricerca…”. Insomma si trattava di un saggio che secondo i nostri canoni potremmo chiamare “nichilista”, ma anche  Buddha fu definito tale e tanti altri “conoscitori del Sé”  che oggi son rispettati come maestri dell’umanità….

L’incontro con questo “ribelle della saggezza”  avvenne chiaramente nel modo più banale possibile, nel tran tran di una normalissima giornata a Roma, una giornata tiepida d’autunno, com’è oggi, con il sole in cielo e  la città sbrilluccicante di specchi e vetrate riflettenti la luce.   Anche Uppaluri Gopala Krishnamuti (questo il nome canonico del “saggio”) rifulge ora nella mia mente come quel giorno di sole…..

   

Ecco,  U.G. ( per gli amici)….

La mia sadhana (pratica spirituale) procedeva  retta, vivevo a Roma,  la mia vita leggera e scandita da molteplici esperienze. Nel corso del tempo avviai una sorta di comunione sincretica con  altri cercatori sul cammino, avevo frequentato e conosciuto tutti i gruppi che  operavano a quel tempo in città. Incontrai Baktivedanta Prabupada (il fondatore degli Hare Krishna), Raphael Lacquiniti (fondatore dell’Ashram Vidya),  Satyananda (discepolo di Ananda Moy Ma)  e diversi altri luminari dello spirito, oltre  a conoscere i vari devoti e seguaci di Maharishi Mahesh Yogi, Guru Maharaji, Bagawan Rajneesh, Ananda Marga, etc.  ed anche vari maestri anomali  e cultori di strane sette, come i  “rinomati” Bambini di Dio… etc.

Insomma facevo come Narada che andava da un ashram all’altro a cantare i nomi del Signore (nelle varie forme) confrontandosi con i devoti di diverse  religioni, demoni e dei. Ovviamente avevo notato come ognuno dei “religiosi” incontrati cercasse di tirare l’acqua al proprio mulino.  Quasi tutti  volevano convincermi del loro credo, alcuni arrivando  a dirmi che se non avessi accettato la loro fede era inutile che li frequentassi.  Mi restavano pochi amici laici, liberi e seriamente consapevoli dell’Unità dietro il nome la  forma, una di questi era Marisa Saetti, persona squisita che di tanto in tanto andavo a visitare nella  sua casa antica, vicino alla sede del Partito Radicale, in pieno centro storico di Roma.

Un giorno Marisa mi disse: “Sai viene a trovarmi un Jnani (uomo di conoscenza), che vive in Svizzera ma di tanto in tanto passa  da queste parti, si chiama Krishnamurti – ma non è quell’anti maestro dei teosofi-   è  Upalluri Gopala Krishnamurti, detto U.G.  uno che sta per conto suo, sarà qui a pranzo da me domani, perché non vieni anche tu a farci compagnia?”.

Accettai l’invito e l’indomani mi ritrovai sulla  grande terrazza, noi tre soli, Marisa, U.G. ed io, come ad un incontro fra persone  qualsiasi, magari un po’ borghesi.  Osservavo U.G. con la coda dell’occhio,  un uomo di mezza età che poteva  essere un impiegato di Bombay, vestito come un indiano occidentalizzato, pantaloni scuri, camicia bianca sbottonata sul collo e  mi pare anche una giacca.  Dopo le presentazioni alquanto formali ognuno pareva interessato agli affari suoi, io gironzolavo sulla terrazza, Marisa preparava il pranzo, U.G. se ne stava seduto in silenzio. Non volevo assolutamente affrontare alcun discorso spirituale   e perciò mi guardavo bene dall’attaccar bottone, ma con mia meraviglia mi avvidi che U.G. sembrava ancor meno di me interessato a chiacchierare, anzi non mi guardava nemmeno. Ad un certo momento notai persino che sparì all’interno della casa. Memore di come fossi stato importunato in passato da tutti quei “maestri” e discepoli incontrati, che volevano trasmettermi i loro sublimi messaggi, restai un po’ perplesso dall’atteggiamento di Uppaluri Gopala.

Nel frattempo Marisa annunciò che il pranzo era pronto, chiedo di lavarmi le mani e Marisa mi indica il bagno,  vi entro e mi accorgo che era già occupato da Uppaluri Gopala, mi sento un po’ in imbarazzo e faccio per uscire, vedo però che  lui resta immobile, come in catalessi… Non avevo suscitato in lui  alcuna reazione,  non stava facendo nulla di speciale, era lì in piedi che guardava fissamente la vasca da bagno…  a quel punto  ritorno verso il lavello e mi lavo le mani con noncuranza, nel frattempo anch’egli  sembrò uscire da quello  “stato di sconnessione”  e viene a sedersi a tavola. 

Pranzo molto inglese, non per il cibo -ottimo- cucinato da Marisa,  ma per l’aria distaccata di tutti noi che mangiavamo con sussiego scambiando solo parole necessarie, tipo “vuoi ancora? – qui c’è l’acqua, etc.”. Decisamente sembrava che U.G. non volesse  “convertirmi”  a nulla, la mia curiosità  verso quest’insolito maestro era stata risvegliata ma non “abbastanza”  da fargli qualsivoglia domanda “spirituale”. In fondo di fronte ad un Jnani (un saggio) cosa si può dire se non parole vuote per lui e fuorvianti per noi?   Solo anni dopo, leggendo la sua biografia mi accorsi che quello era esattamente ciò che aveva voluto comunicarmi:

Sto parlando? Sto dicendo qualche cosa? E’ come l’ululato dello sciacallo, l’abbaiare di un cane o il raglio di un asino. Se riuscite a porre quello che dico allo stesso livello e sentire solo le vibrazioni  siete fuori dall’inganno e  non andrete mai più a sentire nessuno. Finito. Non si dovrebbe parlare di autorealizzazione. Voi realizzerete che non c’è la realizzazione, questo è tutto.  Non  esiste un centro, giusto c’è  la vita che sta lavorando in un modo straordinario…”. 

    

Paolo D’Arpini

 

Altri articoli:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=uppaluri+gopala+krishnamurti

 

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Uppaluri Gopala Krishnamurti ci accompagna nella notte senza tempo – Calcata 31 dicembre 2009 (1 gennaio 2010) fra guadi, cinghiali, plenilunio ed eclissi di luna… insomma c’è tutto… e tu ci sei..?

Preparazione all’evento:

Quello che segue è uno scambio di lettere fra Angela Braghin e Paolo D’Arpini. Frasi buttate al vento… e forse già dimenticate!

Perché dare importanza a queste sciocchezze? “Ragli d’asino” diceva Uppaluri Gopala Krishnamurti  e lui sì che era un vero iconoclasta assolutista… parlava parlava a vanvera e poi diceva “che state a sentire? Sono solo ragli d’asino”…

“Ma sì, giochiamo, finché ci divertiamo….Comunque non so se  questo sia un raglio, ma  anche se ci sarà la Luna Piena il 31 dicembre in Cancro, ci sarà anche un’eclisse (seppur parziale) che invita tutti  a saper lasciare andare…….ma solo quello o chi non vale la pena portare ancora con sé…!”

“Presto…  presto… visto che hai toccato l’argomento scrivi subito qualcosa sulla luna piena in Cancro del 31 dicembre e sull’eclisse parziale… non possiamo perdere un’occasione così ghiotta (o guitta?) per promuovere la passeggiata notturna… Già non viene quasi nessuno, perché hanno freddo, fame, sonno, paura della notte buia in Capricorno e dei cinghiali, pigrizia inveterata, le fidanzate od i fidanzati che vogliono andare a ballare, i genitori che non vogliono pagare l’assicurazione sugli infortuni… etc. etc. Per cui se c’è almeno una eclisse parziale, oltre la luna piena, magari un’altra persona (forse tu) ci viene alla Notte senza Tempo! 

Meditiamo….

“Durante la Luna piena si sviluppano poteri psichici fortissimi, si perde l’equilibrio e bisogna stare attenti a molte cose, come a cominciare una storia d’amore, ad esempio, o fare anche sesso con l’amato/a….perché avrebbe degli effetti catalizzatori enormi….e non sempre facilmente gestibili….. Invece uno o due giorni prima è il “Tripura Sundari” ed è la giornata ideale per l’amore, l’equilibrio, l’armonia e i buoni propositi….Ma soprattutto per l’apertura psichica, la spiritualità più intensa e più vera, in cui il Tre si fonde con l’Uno…..  E perché dovrei venire molto dopo, non potrei forse venire prima?

Comunque, ti sto scrivendo l’articolo, mentre tu stai continuando ad invitarmi “indirettamente” a giocare sulla tua altalena….. Dimmi solo che hai voglia che io sia presente, solo perché ti fa piacere, a prescindere dal freddo, dalle paure, dal buio e dai cinghiali, e io ci sarò…. Se poi avrò freddo, paura, sonno, o altro, cercherò di ripararmi, come faccio sempre….e come faccio sempre, da “ragazzina” (o bambina?) quale sono, te lo voglio solo sentir dire…..(ma tra “bambini” ci capiamo, e i tuoi capricci saranno pure come i miei…”

“In effetti mia musa  questo che hai scritto sarebbe già sufficiente preparazione ed introduzione al rito del 31 dicembre.

E’ vero quella notte d’inverno è fredda e sovente mi è capitato di sentirmi come un baccalà in mezzo alla valle gelida a passeggiare senza un perché. “Ma chi me lo fa fare…?” mi son chiesto innumerevoli volte. L’unica “ragione”  che trovo al compimento del rito è che la mattina presto (diciamo verso le 1 o 2) quando tutto è finito e torno a casa posso dirmi -riflettendo fra me e me: “Anche stavolta è fatta… l’imbroglio è riuscito…”.

Il fatto che di solito io resti da solo, e mi sono ritrovato da solo per gli ultimi trentatre anni al 31 dicembre (ma quest’anno  forse starò in compagnia) è un’ulteriore prova per la mia  attenta pazzia.
Non pensare che io voglia che tu sia presente per una qualsiasi ragione… non c’è motivo come non c’è motivo per me organizzare questo evento bislacco ed assurdo della Notte senza Tempo. Ormai è andata così e così andrà finché avrò un po’ di forza nelle gambe ed un po’ di “sale” in zucca per capire che l’assurdo è una componente della vita. Se dovesse esserci nella mia esistenza solo “ragionata e comoda intelligenza” vuol dire che sarò morto.

 Perciò se vieni è per stare da sola con te stessa in queste condizioni… nelle condizioni che la vita ti pone davanti senza specularci sopra. Ma come fai a decidere? E qui ti rimando alle poesiole del Solstizio, le famose 4 strofe, da te tradotte ma forse non lette”

“Sì, del resto non ci può né deve essere un limite, anche questa è follia, è saggezza, e sia….E sto tentando in ogni modo di non scivolarci del tutto dentro quest’Uno e questa saggia-magica-follia e non c’è una ragione perché io lo faccia, come non c’è una ragione perché non lo faccia…Già….

Ma come posso o mai potrei, pensare, anche solo illudermi, di scegliere? Che sciocca….Alla mia altalena hai legato la tua bacchetta ma non me ne voglio accorgere, perché quando lo faccio mi verrebbe da prenderla, per poi accorgermi che riesco solo a sfiorarla….e vado avanti, e vado indietro… Come il pendolo di Foucault che nella realtà crea finzione e nella finzione crea magia… che è realtà… e quindi, qual è la verità?”

Programma:

“La Notte senza Tempo” – 31 dicembre 2009 / 1 gennaio 2010

h. 17 – Appuntamento al Circolo Vegetariano in Via del Fontanile s.n.c. – Calcata -  per la preparazione dei sentieri e delle grotte, raccolta di arbusti secchi, etc.

h. 20 – Convivio al Circolo con le pietanze vegetariane da ognuno portate, scrittura dei pensierini di buon auspicio e di buon proposito. Quelli “belli” verranno letti pubblicamente e consegnati per la pubblicazione nel nostro sito, quelli brutti li metteremo in saccoccia per portarli con noi durante il percorso notturno e caricarli di buona volontà emendatrice.

h. 22 – Partenza nella notte buia in qualsiasi condizione atmosferica, portare abiti comodi e caldi, torcia elettrica a dinamo, candele, etc. Venire preparati al peggio!

h. 00 – Arrivo senza  tempo né luogo.

Al ritorno,  a qualsiasi ora sia, ritiro nella grotta della Madre Terra nel Tempio della Spiritualità della Natura, accensione del fuoco sacrale nel quale gettare i foglietti con i pensierini “purificati”. Meditazione finale con canto di mantra. Chi lo desidera potrà trascorrere la notte nel Tempio, portare sacco a pelo.

Prenotazione obbligatoria: Tel. 0761-587200 – circolo.vegetariano@libero.it

Attenzione la manifestazione è gratuita e non è coperta da assicurazione  infortunistica,  ogni partecipante lo fa a suo rischio e pericolo.  Al termine chi lo desidera potrà lasciare un contributo volontario per il Circolo VV.TT.

 

Ed ora l’articolo di Angela Braghin:

Fine d’anno  con  luna piena ed anche un po’ eclissata… Qual è il suo messaggio?

Luna magica e  piena l’ultimo giorno di quest’anno ma in parte anche eclissata e la domanda è solo una: perché non vuole svelarci tutto?

Il suo è un messaggio chiaro ma senza fine, il suo corpo pieno è pronto ad illuminarci il cammino ma non vuole indicarci il sentiero e la sua magia è misteriosa e ancora non ci rivela cosa ci vuole regalare, ma sappiamo che quando arriverà il maschio Sole a risplendere alto nel primo giorno del nuovo anno, avremo finito da poco di bere quel latte caldo e denso che ci addolcisce il palato e ci nutre l’Anima! E perché mai, questa Luna così piena, così magica, è anche un po’  dispettosa e birichina? Perché ci illude di essere piena e pienamente disponibile, e invece si diverte a nascondrsi dietro nuvole e pensieri passeggeri? Cosa ci vuole trasmettere e regalare mentre si eclissa  sorniona e benevola, ambigua e sfuggente?

La Luna nella sua fase di pienezza può essere tanto potente e tanto pericolosa, tanto affascinante quanto travolgente e questo meraviglioso spettacolo ci aspetta il 31 dicembre, al quale siamo tutti invitati a partecipare! Luna che ci spinge a tirare fuori il massimo della Luce interiore che abbiamo dentro e che ci congiunge all’Uno in una danza quasi estenuante, che non lascia spazio ad angoli nascosti e ai passi incerti.

La forza cosmica del divino che alberga in noi è racchiusa in lei, e nei suoi raggi offuscati possiamo trovare Armonia e Saggezza, come ci insegna la tradizione orientale. Il “Tripura Sundari” è un giorno speciale e benedetto per tutti i nostri propositi di amore, creatività e serenità e nella vallata silenziosa ed immensa del nostro cuore possiamo trovare questo risveglio interiore a cui ci guida l’Astro d’argento.

Ma perché eclissare, seppur solo in parte, questo prezioso e magico messaggio? Non è lei che si nasconde! E’ la Terra che si frappone leggermente tra lei e il Sole, ne offusca la luce e crea un gioco illusorio che inganna lo sguardo!

La luce può risplendere solo nelle tenebre, e il risveglio è la prima e la più naturale azione che ogni giorno facciamo. Apriamo gli occhi, e ci rendiamo conto di respirare. Apriamogli occhi e ci rendiamo conto della luce e dei colori che ci circondano, apriamo gli occhi e sentiamo che dentro di noi pulsa la vita, intorno a noi scorre la vita e questa magia si ripete ogni volta che riusciamo a vedere, e non ci limitiamo a guardare. Non permettiamo ai nostri schemi mentali limitanti di frapporsi tra la nostra Luce interiore e la nostra forza vitale!

Abbiamo una grande fortuna: la notte del 31 dicembre 2009 possiamo vedere tutte le erbacce che sono cresciute selvatiche nella nostra vallata e strapparle perché ci sia spazio solo al rinnovamento e alla libertà e lasciamo che la Luna compia la sua magia!

Buona notte magica a tutti!

Angela Braghin

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Lunedì mattina a Calcata … la vita continua, anche senza poesia!

…è sempre un piacere riabbracciare la vita quotidiana del lunedì mattina a Calcata. Finalmente il teatrino del fine settimana ha chiuso i battenti, niente bancarelle, niente carabattole, niente negozietti finti, niente ristorantini caratteristici aperti due giorni. L’aria è tersa, oggi c’è persino il sole, e mi sento invogliato di affrontare la salita…Prima di tutto passo al reparto immondizie per vedere se qualche anima pia ha lasciato qualcosa di commestibile per la maiala. Radi benefattori talvolta si ricordano degli animali ed invece di gettare tutto dentro i cassonetti dei rifiuti indifferenziati, predispongono un sacchetto di organico e lo attaccano al chiodo che ho infisso appositamente sul muro (lo chiamo del pianto per la vergogna che provo ogni volta che mi ci avvicino). I secchioni come sempre succede al lunedì sono stracolmi e traboccanti, dentro c’è di tutto, cibarie avanzate dai ristoranti, suppellettili scartate, scatole e scatoloni di cartone, cassette di plastica e di legno, libri e giornali, cenere e potature di piante da giardino, lattine e barattoli, bottiglie di plastica e di vetro… insomma i residui ignominiosi della società dei consumi gettati all’ammasso. Al chiodo solo un pacchettino piccolo piccolo, trasparente, in cui si vedono 4 cocce di uova ed un torsolo di cavolo… ben poca cosa rispetto a quanto intravedo occhieggiare dai bidoni.. ma che posso farci? Così va il mondo!

Per fortuna stamattina prima di uscire dalla mia casupola semi-interrata (fredda ed umida d’inverno e fresca ed ombrosa d’estate) ho recuperato un tozzo di pane duro, che conservavo nella madia da oltre 6 mesi (per tempi peggiori, non si sa mai) è un ricordo dell’ultima visita di Stefano Panzarasa che ogni volta che viene mi porta una pagnotta integrale cotta da lui al forno a legna. La durezza del tocco di pagnotta è estrema, pare legno, ormai non posso far altro che destinarla alla maiala che ha i denti migliori dei miei. E così la incarto e la unisco ad un residuato di un rinfreschino antico tenutosi al Centro visite del Parco, si tratta di “puff” (palline gonfie fritte non so di che) che non riuscivo assolutamente a terminare (un sapore troppo moderno e chimico). Con questi doni alimentari uniti alle cocce d’uovo ed al torso di cavolo e ad un pezzo di qualcosa in identificabile (ma evidente commestibile) che raccatto per terra avanzo della razzia di qualche gatto, mi avvio verso il recinto della mia Vetty, la grassa suina vietnamita che non si decide a morire malgrado gli anni. Lei è lì che aspetta davanti al cancelletto, verso il tutto per terra e la osservo per un minuto mentre goduriosamente si pappa i “puff” per primi, evidentemente per lei sono ottimi!

La salita è dura, a metà incontro Edù Nofri che esce da casa, scambiamo due chiacchiere e lo invito a partecipare il 29 marzo alla Fiera Arti Creative, giorno in cui si terrà una manifestazione magica.esoterica.alchemica.pagana, in quell’occasione potrà sbizzarrirsi con la sua musica etnica di cembali, trombette, tamburelli, srutibox, campanelli… assieme all’amico Alex Raccis, il famoso “Duo Cicuta”.

Stamattina mi reco al baretto degli Amigos, non il solito bar sotto al comune, questo è un locale dove c’è una giovane barista strabichetta  carina, ogni lunedì vengo da lei, appena mi vede mi saluta con affetto e senza aspettare l’ordine mi prepara il cappuccino caldo bollente, mentre mordicchio una brioche all’uvetta passita, dopo un po’ mi chiede “ma giù a Calcata c’è un negozio che fa jeans?” dice proprio così, per lei “giù” è “Calcata” (non Calcata vecchia o chissà ché) . “Ma veramente non so..” -E lei aiutandomi a ricordare- “…è quel negozietto appena si arriva a sinistra..” – “..quello che vende mutandine e reggiseni?”- “No, più avanti, fanno anche cappelli” – “Allora ho capito di chi si tratta, Fiore, dove lavora Elena di Faleria, si sono spostate più avanti, sì è vero lavorano da sarte oltre a far cappelli, certamente saranno lì pure oggi, quello è un laboratorio fisso” – “Ah bene, allora vengo giù, le troverò? Comunque se non le trovo farò una passeggiata, tanto ho la macchina…”.

Simpatica ragazza, questa barista (Carla mi pare si chiami) è originaria di Calcata nuova, ma evidentemente non pensa male di quelli di Calcata vecchia, anzi… verso di me dimostra anzi un certo rispetto e simpatia.

Rincuorato mi reco al supermercatino. Appena entro mi sento accolto dalla signora grassottella che lo gestisce, Maria, che senza che l’avessi nemmeno vista mi saluta a voce alta “Buongiorno Paolo”. Lì faccio qualche acquisto necessario: pane, formaggio coi buchi, marmellata, ceci, pelati… 5 euro e settantaquattro di merce.

Poi salgo ancora all’ufficio postale, stamattina stranamente ci sono almeno 6 o sette utenti in attesa, sto quasi per andarmene quando la signorina allo sportello mi riconosce e mi chiede “vuole solo la posta signor D’Arpini?” – “sì solo la posta se è possibile altrimenti ripasso..” – “ecco… prenda c’è questa lettera per lei!”. Saluto soddisfatto e me ne vado fra i sorrisi comprensivi degli altri… in attesa del loro turno.

Oggi niente giornali da spulciare, tanto il lunedì ci sono solo pagine e pagine inutili di “sport”, e me ne riscendo a valle soddisfatto. Anche stamattina ho compiuto il mio dovere sociale. Al ritorno a mezza strada ritrovo Edù, ancora parliamo dell’incontro, poi mi chiede “come sta Sava?” (è il mio nipotino di tre anni che l’altro giorno si è ingoiato mezza boccetta di tachipirina ed è stato portato all’ospedale per controlli e pulizia interna) “Oh, niente di grave, dovrebbe uscire nel pomeriggio, lo hanno trattenuto per sicurezza, sai com’è con i bambini…”. Lui sorride ed annuisce, anche lui è padre di una bimba della stessa età e sa come vanno certe cose…

Finalmente imbocco la piazza Roma, dove appare lo sderenato capo, quello che fa i dispetti a tutti ed attacca manifestini offensivi, faccio finta di non vederlo mentre lui passa mugugnando come al solito. Dopo pochi metri incontro Annamaria, che ultimamente non mi parla quasi più, sta con un’altra signora che per ignoti motivi mi antipatizza, io egualmente saluto con un sorriso “ciao Annamaria..” Lei mi guarda di traverso (mentre l’altra gira gli occhi dall’altra parte) e gelidamente mormora un “buongiorno”.

Pazienza, che posso farci, non sono mica tutte gentili le donne, alcune per gelosia, invidia o delusione si incattiviscono. Infine passo davanti alla casa di mia nuora, il cancello è aperto ed entro chiamando forte per avere notizie di Sava… Lei mi tranquillizza, dice che dovrebbe essere rilasciato ad ore… Posso ritornarmene nella tana, ma prima di nascosto porto via due tronchetti per la stufa, rientrato nel mio giardinetto il gatto, che aspetta spaparanzato al sole, mi viene incontro felice… è l’ora anche per lui della colazione!

Avevo iniziato questo racconto come stralcio di lettera da scrivere ad un’amica (che non nomino) con la quale mi ero uggiato ieri per una poesia che mi aveva inviato e che non ha voluto però condividere con gli altri. Secondo me non dovrebbero esserci segreti nell’espressione poetica… io la penso così, quello che scrivo può essere letto da chiunque, può essere persino fatto proprio da chiunque, nelle parole non ci può essere copyright o reticenza alcuna. Mi sovviene della frase detta da Uppaluri Gopala Krishnamurti al proposito dei suoi scritti: “… you may use them as you like, you may claim even authorship….. words are just words!”

Paolo D’Arpini