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Antonella Pedicelli: “Il Salento, la cultura didattica, la tutela dell’ambiente… ed il Progetto Natura Quarta Caffé”

Caro Paolo,
oggi ti scrivo con un briciolo di entusiasmo in più rispetto agli ultimi giorni, perchè finalmente ho ricevuto una positiva risposta da una delle tante aziende da me contattate, per il progetto didattico, rivolto ovviamente ai miei ragazzi, che prevede la conoscenza di alcuni prodotti tipici del nostro territorio, (ricordi che mi avevi anche aiutato a “diffondere” comunicazione tramite il Giornaletto di Saul?).

L’azienda in questione, che ha positivamente risvegliato la mia energia di insegnante e “non solo”, si occupa di caffè: è l’azienda Quarta di Lecce.

A suo tempo la contattai, perchè fui colpita dal “titolo” della sua home page
“Benvenuti nel Salento Capitale del Barocco e del Buon Caffè”.

Ricordo che parlai con i ragazzi del Salento, chiedendo loro, innanzitutto, se mi sapevano indicare dove si trova il Salento, perchè proprio quel “nome”
Salento, insomma ne venne fuori una piacevole conversazione con riferimenti ai prodotti tipici di questa zona. Nella mail da me inviata chiedevo del materiale didattico sulla storia della loro azienda e del caffè! Sono stati molto cortesi e hanno risposto positivamente inviando il materiale da me richiesto.

Leggendo, io stessa, ho potuto prendere visione delle loro iniziative a favore dall’ambiente, in un’ottica di profonda attenzione nei confronti della
realtà locale che viene così fortemente valorizzata! Mi sembra importante questo approccio territoriale. Ti invio una descrizione del loro “progetto natura”, nei termini che si possono anche trovare sul Sito aziendale. Aggiungo che la disponibilità di questa azienda ha messo in evidenza un’apertura forte verso la collaborazione nel diffondere cultura e anche cordialità. Le aziende, per quanto dir si possa, esprimono la presenza viva e concreta delle
“persone” che in esse lavorano, di esseri umani che scelgono il modo di “operare” e soprattutto di comunicare con con il territorio e con chi “abita” il territorio.

Una buona “politica” che mi sento onorata di poter condividere e diffondere!

Questo è il loro Progetto natura:
Negli anni ottanta nasce il Progetto Natura Quarta Caffè con la precisa volontà di sostenere e sviluppare manifestazioni ed iniziative in campo ambientale. Tra i vari progetti seguiti:

* la realizzazione e la spinta all’utilizzo di sacchetti in carta
riciclata. Una leggenda indios dice “ Gli alberi sono il sostegno del cielo”
* SOS Tartarughe, per la difesa delle testuggini marine presso
l’Acquaterrario Parco Regionale di Rauccio

Oggi con il Progetto Natura Quarta Caffè ha fissato un ambizioso
programma ambientale, diventando una delle prime aziende eco-compatibili in Italia, attraverso:

* le certificazioni di sistema gestione qualità ed ambiente
* riciclando i residui della lavorazione del caffè verde
* la piantumazione intensiva nel terreno circostante l’azienda di
alberi ad alta fotosintesi clorofilliana
* la realizzazione all’interno del comparto industriale di un sistema integrato fotovoltaico ed eolico per produrre energia pulita e rinnovabile

Un abbraccio
Antonella Pedicelli

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Produzione energetica da fonti pulite e rinnovabili..? Va bene… ma non con metodi che incentivano il meccanismo consumista ed industriale

Ancora una volta debbo ritornare sul tema della produzione energetica pulita….

 

Mi spiace doverlo fare perché stavolta debbo partire lancia in resta contro “le finte produzioni energetiche pulite”. In questo momento d’attesa sclerotica del picco del petrolio l’opzione nucleare viene spacciata come una soluzione praticabile ed intanto il sistema industriale e tecnologico spinge contemporaneamente verso processi “alternativi” che soddisfano invece l’esigenza della continua “crescita”…

Ad esempio negli ultimi giorni son tornato spesso sull’argomento dell’impianto a colza di Monterosi (Viterbo) su cui ho ricevuto vari commenti. Sergio Baffoni, di Ecologia Peacelink, dice: “Bruciatore ad olio di colza di Monterosi…? Il problema aggiuntivo è che dato che l’olio di colza non ha una resa altissima, a meno di non  alimentare la centrale con forti sovvenzioni per sostenere qualche lobby agricola, sarà necessario passare all’olio di palma. Con tutte le conseguenze per la deforestazione, le violazioni dei diritti delle comunità locali e soprattutto il danno al clima (conversione delle torbiere in piantagioni e rilascio di massicce quantità di CO2 in atmosfera)”

 

Insomma la centrale ad olio di colza di Monterosi è un fulgido esempio di come l’industria pesante e la finanza continuino ad occupare ogni ambito di produzione energetica, anche quello delle rinnovabili. Vedasi il fiorire di mega torri eoliche nelle nostre campagne o la copertura di migliaia di ettari coltivabili con neri pannelli solari.

 

Infatti bisogna smetterla -afferma il prof. Benito Castorina-  di identificare le rinnovabili col fotovoltaico che sta invadendo le campagne con milioni di mc. di cemento armato, acciaio, silicio, per la produzione dei quali bisogna bruciare quantità enormi di petrolio, scavare gli inerti dalle montagne, inquinare l’aria e surriscaldarla per un beneficio illusorio se consideriamo che su un metro quadro di superficie il sole scarica più di un kw di energia che viene totalmente utilizzata dalle piante, cosa che i pannelli solari si sognano…”

 

Poi va considerato il costo dello smaltimento successivo di questi impianti solari a terra… – conclude Castorina- domani sarà un problema demolire e buttare in discarica questi pannelli per ripristinare i campi di grano e le vigne e gli aranceti che oggi sono fatti abbandonare perché non rendono al contadino quanto un impianto  fotovoltaico (grazie agli sproporzionati incentivi)”

 

L’Italia paga milioni di euro per l’inquinamento da gas serra ed è importante riuscire a spostare l’attenzione sulle fonti rinnovabili veramente pulite ed accessibili, come potrebbe essere la produzione energetica da biomassa..  Ma non quella con combustibili liquidi, come l’olio di colza o l’olio di palma, che richiedono una lavorazione industriale e una  produzione agricola intensiva e inquinante.  La biomassa è preferibile da colture dedicate che abbiano anche usi collaterali e non il solo scopo di produrre combustibile.

 

Una biomassa che produca energia, etanolo biodiesel, biogas, syngas, carta, polimeri, mobili, medicine e chi più ne ha più ne metta, compreso l’eliminazione dei rifiuti, riciclaggio e tutte le cose che hanno senso per una fase transitoria nell’era del dopo petrolio.

 

Anche European Consumers è tornata sull’argomento della centrale termoelettrica di Monterosi: “Il 7 aprile 2011  è stata inviata , una raccomandata RR. – Interrogazione – indirizzata al sindaco di Monterosi ed al presidente della Provincia di Viterbo – Afferma l’avv. Vittorio Marinelli, presidente dell’associazione – Questo passo a favore dei consumatori ed a tutela dell’ambiente non deve essere interpretato come una negazione a produrre energia elettrica da fonti alternative.. Anzi è proprio negli intendimenti di European Consumers dedicare la massima attenzione alle fonti rinnovabili (vedi le diverse azioni sulla Free Energy: http://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=european%20consumers%20free%20energy). 

 

E’ perciò assolutamente necessario che la produzione energetica non sia una scusa per continuare ad utilizzare metodi che vanno a nocumento dell’ambiente e della salute. Decrescere, decrescere e prendere coscienza della comune appartenenza all’evento vita… E per concludere.. una domanda: “Dove andranno a finire quei milioni di ettolitri di acqua super radioattiva riversati in mare a Fukushima…?”

 

Paolo D’Arpini

 

Referente P.R. Rete Bioregionale Italiana

Presidente Circolo vegetariano VV.TT.

Via Mazzini, 27 – Treia (Macerata)

Tel. 0733/216293  

 

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Altri articoli:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=energia+rinnovabile

 

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Commento di Guido sull’articolo soprastante: “L’energia ‘pulita’ non esiste, se prima non ci rendiamo veramente conto che la crescita economica è una terribile patologia della Terra.
Per quanto riguarda i dettagli, lasciando perdere lìolio di colza e tutte le altre amenità che si basano comunque sulla combustione.  L’eolico: consuma territorio, uccide esseri altamente senzienti, come gli uccelli, poi quelle pale non sono gradevoli. Bisogna limitarsi a qualche elica per estrarre acqua dal pozzo, o per i mulini a vento: i consumi devono restare sul posto.
  Il fotovoltaico: i campi di pannelli consumano territorio, poi bisogna trasportare l’energia con una rete, strade e trasporti. Per avere le quantità richieste dalla crescita continua bisognerebbe ricoprire ben presto superfici immense, impensabili. Va bene, ma solo sui tetti.  Le centrali idroelettriche “grandi” sono anch’esse causa di problemi gravi: tolgono l’acqua per lunghi tratti, allagano bacini, consumano territorio. Restano i pannelli solari termici, e – per l’energia elettrica – qualche centralina mini-idro di potenza massima dell’ordine di 500-1000 kW con restituzione immediata dell’acqua e consumi sul posto…  guido1936@interfree.it

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Marzia Marzoli, sull’ipotesi nucleare a Montalto di Castro e sul corretto utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili

Caro Paolo D’Arpini, ti scrivo per lasciare un messaggio di risposta al messaggio firmato da Dario Mazzalupi sul fotovoltaico a Montalto di Castro:

http://saul-arpino.blogspot.com/2010/05/il-giornaletto-di-saul-del-16-maggio.html

..siamo tutti d’accordo sul “NO AL NUCLEARE”… per il fotovoltaico invito tutti i lettori del Giornaletto di Saul ad una riflessione importante su come stanno utilizzando le energie rinnovabili nel nostro territorio, ITALIA.

Premesso che lo sfruttamento dell’energia solare, come quella eolica è musica per le nostre orecchie, vi suggerisco di andare a vedere sia i risvolti investigativi sull’eolico in Italia ed il suo intreccio con gli affari: http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=285

Sul fotovoltaico dovreste andarvi a vedere chi detiene i pacchetti di energia verde, proveniente da campi fotovoltaici, sono in mano a grandi gruppi, che si comportano come tutti gli sfruttatori, energetici di sempre. Prenderanno l’energia solare ed al territorio non lasciano nulla, anche se gli incentivi sul conto energia erano stati pensati per una ricaduta sui singoli…. se tutto il conto energia viene ingoiato dai grandi gruppi al singolo non resta nulla… e la rivoluzione energetica non era questa.. ognuno l’energia che serve, dove serve.

Chiedetevi ancora perché i comuni non fanno cooperative per l’acquisto del fotovoltaico di gruppo per sostenere la propria città con l’energia solare…. invece di darla a chi fa solo business..

Chiedetevi poi perché, noi non abbiamo i pannelli sul tetto per il nostro fabbisogno e per essere totalmente indipendenti dalle energie prodotte dai combustibili fossili (?…?), non è solo perché costa, un pannello fotovoltaico possono permetterselo tutti…. provate a chiedere 3kw di conto energia e poi vedete…

In ultimo la questione più importante… un territorio come il nostro che ha una forte insolazione e cosa ancora più importante una rete di distribuzione comoda…. all’installazione anche fosse una scelta svendere i nostri terreni per darli alle grandi lobby energetiche per i loro profitti… anche fossimo beoti da dare a loro ciò che è nostro… perché non pretendiamo che ogni KW di energia rinnovabile se ne abolisca un KW da combustibile fossile.. inquinante e non indispensabile (un giorno vi potrei raccontare di quanti MW abbiamo realmente bisogno compresi i picchi 50 MW e di quanti  90 MW Prodotti, invece se ne vendono alla faccia della nostra ignoranza di ritenerli indispensabili per il fabbisogno Italiano!!!). 

Perché quasi la metà dell’energia prodotta viene venduta all’estero… come la centrale a carbone di Brindisi che inquina tutta la Puglia per dare il 60 % dell’energia prodotta all’estero! Andatevi a cercare tutti i dati, mandate email al gestore di energia,cercate sul web…guardate anche i dati INES degli impianti energetici e di quanto inquinano.

Scusate ma non prendiamo in giro le intelligenze che leggono e si informano, non si può tacere su dati cosi importanti.

Questo per dire si alle energie rinnovabili… che si chiamano anche alternative… perché debbano realmente essere alternative e sostitutive di quelle altamente inquinanti, altrimenti continuiamo ad essere in schiavitù energetica, passando dal carbone al fotovoltaico. (www.greenpeace.it wwwgreepeace.org scaricatevi il doc sulla rivoluzione energetica!)

Solo quando avremo i pannelli sui tetti di ogni casa potremo essere liberi dalla schiavitù energetica e gestire in proprio il fabbisogno di energia.

Scusate ma il vostro Giornaletto di Saul mi piace tantissimo, sembra che  i suoi lettori siano come me, liberi di capire tramite la conoscenza!

Marzia Marzoli

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Altri articoli su Marzia Marzoli:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=marzia+marzoli

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Note e lettere di fatti in Tuscia e nel Lazio, avvenuti ed a venire… con riferimenti all’aeroporto di Viterbo, allo scempio territoriale, alla politica regionale e alla cultura locale… etc.

Mi scrive Roberto Crosti: “Ciao Paolo, come ben sai con European Consumers stiamo organizzando un convegno a Roma sulle energie libere per il 13 febbraio 2010. Il 14 gennaio organizziamo un pulman che girerà per il Lazio per visitare centri di energia rinnovabile e libere. Conosci per caso qualche installazione di microeolico da poter visitare dalle parti di Viterbo? robertocrosti@libero.it -”

Scrivo a Luca Bellincioni: “Caro Luca, in questo momento occorre tamponare la Polverini che si è espressa a favore dell’aeroporto low cost di Viterbo… Hai visto la lettera dell’amico di European Consumers che vuole visitare piccoli impianti eolici nella Tuscia? Tu hai notizie?”

Mi risponde Luca: “Io sono un grande sostenitore del microeolico domestico, ma purtroppo le vere idee intelligenti trovano sempre rara applicazione. No, nella Tuscia che io sappia non è ancora diffusa questa tecnologia. Si stanno invece diffondendo le devastanti centrali fotovoltaiche a terra (a Montalto ce ne sono un paio di cui una immensa, e poi ce n’è un’altra fra Arlena e Tuscania per fare la quale hanno sbancato un’intera collina), altro flagello e scempio insopportabile, ma spero che il tuo amico non voglia visitare anche quelle perché di pulito hanno davvero poco… In merito poi all’aeroporto… perché la Bonino è contraria?!?!?!?”

Mia replica: “Ovviamente interessano solo microimpianti… per l’aeroporto la Bonino non si è chiaramente espressa mentre la Polverini ha già detto che è una priorità e che chiederà l’aiuto del governo per realizzarlo…”

Mi scrive Angelina: “Non ti preoccupare; Emma è Pesci, sono sicura che ce la farà con Giove in ottimo aspetto; e poi ci vuole proprio una bella spolverata, e Renata è “vecchia” come le loro idee finto-progressiste e speculatrici. Sai che mi sono sempre interessata d’altro, e su tante cose faccio fatica a seguirti, ma leggendo gli scritti di Antonello ho scoperto che siete riusciti ad evitare un parco giochi vicino Calcata, cioè ad evitare speculazioni edilizie e divertimenti idioti per gente idiota…. E così è l’aeroporto di Viterbo, una inutile speculazione territoriale che non porterebbe a nulla se non alla devastazione di una delle zone laziali più belle ed antiche…. Sì, si…Yes we can, Emma 4 President!”

Mia rispostina: “Sì  Antonello Palieri ha fatto molto per la causa! Il disneyland che volevano fare gli sceicchi con Michel Jackos prima era previsto a Civitavecchia e lì abbiamo “spaccato”  il Tidei e poi per colpire più da vicino i beceri si volevano accasare a Campagnano e lì ho “usato” il Vaticano… Pensa io che sono anticlericale ho dovuto “chiedere”  l’aiuto occulto del vaticano per stoppare il Jackos ed emiri…. e quella volta ci trovammo dalla stessa parte della barricata (debbo anche ringraziare il Corriere della Sera). Ma tutto avvenne quasi sotto traccia… nel labirinto della politica economica non detta, quella che piace tanto ai potenti (che non figurano) il fatto è che dopo questi eventi io fui bruciato e allontanato da tutti partiti e da tutti i giornali e da tutte le televisioni  e naturalmente scomparii… ma come vedi non dalla sostanza delle cose”

Mi ri-scrive Luca Bellincioni: “Ciao Paolo, tu hai più notizie delle speculazione energetica nella Tuscia?  Negli ultimi tempi tutti i mass media stanno strumentalizzando la questione dei cambiamenti climatici, pagati dalle aziende interessate a rapinare il territorio in questo momento di smarrimento generale. Centrali eoliche e fotovoltaiche a terra incombono su tutta l’Italia, e, se non si varerà una nuova legge sulla tutela dei terreni liberi, sarà una catastrofe senza precedenti per il nostro ambiente e per il nostro paesaggio. Assieme al territorio, impoverito e inaridito, cambierà anche lo scenario dello sviluppo locale, che non più potrà basarsi sulle proprie peculiarità, che saranno cancellate, ma dovrà cedere alle lusinghe di progetti sempre più devastanti (discariche, centri commerciali, centrali di ogni tipo). Come un cane che si morde la coda, il degrado paesaggistico porterà il degrado ambientale e viceversa sino a distruggere del tutto i luoghi. Che tristezza…”

Mi scrive Caterina: “Riguardo alla partecipazione dei cittadini alle scelte, c’è da dire che ci sono i rappresentanti, eletti dai cittadini, che dovrebbero fare sentire la loro voce, ma a volte sembra che ci sia uno scollegamento fra gli elettori e gli eletti e comunque, se continuano ad essere eletti e ad avere la maggioranza sempre gli stessi, nonostante le lamentele che si sentono in giro un motivo ci sarà…….  Amministrare la cosa pubblica non è una cosa semplice, ci vogliono competenza e passione e non dovrebbero essere rappresentati interessi di parte. Va benissimo poi che per le decisioni importanti, per esempio sull’assetto del territorio, i progetti vengano presentati pubblicamente e per tempo e non quando i giochi sono già fatti…”

Recensione.  Ho ricevuto l’ultimo numero di Biblioteca Società, la rivista culturale edita dal Consorzio Biblioteche di Viterbo, diretta da Romualdo Luzi. Voglio segnalare l’ottimo articolo riguardante l’Agro Falisco di Augusto Ciarrocchi, in cui si analizza il periodo meno conosciuto del territorio, quello a cavallo fra il tardo impero romano e l’alto medioevo, con particolare riferimento a Civita Castellana e Nepi. Per ricevere la rivista contattare l’economo Mauro Galeotti: mauroglt@tin.it

 

Poesia.

Guarda la neve che imbianca tutto
il Soratte e gli alberi che gemono
al suo peso, i fiumi rappresi
nella morsa del gelo.
Sciogli questo freddo, Tagliarco,
e aggiungi legna al focolare;
poi versa vino vecchio da un’anfora sabina.
Lascia il resto agli dei ……

Orazio

Mio commentino: Verserei anch’io vino vecchio da un’anfora sabina… ma ho fatto un voto a Sant’Antonio (da Padova)… però bella emozione… Orazio mi piace! Un po’ assomiglia a Kavafis

Paolo D’Arpini – Saul Arpino

http://saul-arpino.blogspot.com

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Tuscia e Maremma: “Fotovoltaico a terra” – Ennesimo scempio ambientale con la scusa della produzione energetica pulita… succede ad Arlena e Montalto di Castro, Tuscania, Vulci…

Ante scriptum:

Certo, siamo arrivati quasi al picco, non si può più bruciare olio combustibile, gas, carbone e nemmeno usare l’uranio per mantenere il trend dei consumi attuali. La terra non regge più l’impatto…. ma secondo me non si può prevedere di sostenere la produzione energetica  utilizzando pannelli solari, impianti eolici e bruciatori a biomasse… questo perché il consumo elettrico della nostra “civilizzazione” è troppo esagerato  e non si potrà soddisfare tale richiesta energetica con la semplice trasformazione della produzione, da inquinante a rinnovabile. Occorre diminuire i consumi elettrici superfleui… questa è la condizione sine qua non epr evitare nuovi inquinamenti e deturpazioni ambientali con la scusa della produzione elettrica pulita…

I danni ambientali sorgono anche per i mega impianti  di produzione energetica alternativa.. e lo vediamo ad esempio dalla corrispondenza che segue su alcuni scempi nella Tuscia.

Paolo D’Arpini

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/09/11/no-allenergia-elettrica-atomica-carbonica-petrolica-ecco-come-fare-per-obbligare-il-governo-a-cambiare-marcia-sulle-scelte-energetiche/ 

…………….

Corrispondenza intercorsa sul tema:

“Caro Paolo, quando l’altro ieri ho visto tutti quegli sbancamenti fra Montalto, Vulci e Tuscania (in una zona magnifica e teoricamente ultraprotetta!) e ho pensato che tutte le nostre campagne potrebbero fare quella fine è stato difficilissimo per me farmi coraggio. Secondo me qui non ci si sta rendendo conto di dove si sta andando a finire. Centinaia di ettari buttati al cesso dalla notte al giorno. I cambiamenti sul territorio sono così veloci che è ormai addirittura difficile denunciarli per tempo. E spesso si tratta di cambiamenti irreparabili. Ma tu non conosci nessuno in Provincia di Viterbo? Che ci dicono questi? Non ci sono vincoli contro il fotovoltaico a terra?” Luca  Bellincioni

Mia rispostina: “Caro  fratello, Luca, vedo che il peggio non ha mai fine… che possiamo fare se non denunciare il male incombente…  forza e coraggio. Ah,  in Provincia sono in fase di smobilitazione… in primavera si vota per il rinnovo delle cariche e il centro sinistra, che ora comanda, non ha nessuna speranza di vincere… capisci da te com’è quindi la situazione…” Paolo D’Arpini

………lettera di denuncia ricevuta——–

Caro Paolo, ho potuto constatare come l’ennesimo scempio si stia compiendo ai danni del nostro ambiente e del nostro paesaggio in nome delle cosiddette “energie rinnovabili”; dopo i progetti faraonici dell’eolico industriale, ora si stanno diffondendo le centrali fotovoltaiche a terra, soprattutto in Maremma.

Ce ne sono diverse in costruzione fra Vulci e Montalto (una affianco ad una centrale elettrica e quindi ottima ma un’altra isolata in contesto rurale e quindi altamente impattante), mentre una – la più devastante – è in realizzazione sulla strada fra Arlena di Castro e Tuscania in un paesaggio collinare di integra e rara bellezza, che ti consiglio di andare ad ammirare coi tuoi stessi occhi (finché ci permetteranno di ammirarlo). E’ assurdo come ancora si possa credere che ogni tipo di energia possa essere pulita se consuma territorio, visto che è proprio il consumo di territorio (con tutto ciò che ne consegue) la prima causa dell’emissioni di CO2, ed eventualmente dei cambiamenti climatici, nonché dei dissesti idrogeologici. Invece di tappezzare di moduli fotovoltaici i tanti, troppi capannoni industriali che sono stati spalmati su tutto il territorio nazionale, si va ancora ad utilizzare la terra viva e fertile che ci dà (o ci dovrebbe) dare da mangiare, proprio in quelle zone ancora miracolosamente rurali che viceversa dovrebbero essere tutelate con eccezionale attenzione! Ancora si consuma il nostro paesaggio, così dal privarci di ogni residuo di identità culturale e storica, rendendo le nostre campagne anonime al fine di rendere noi stessi anonimi, privi di riferimenti sociali e culturali e perfetti consumatori di merci, di rapporti umani e di territorio. Il problema del fotovoltaico a terra – al contrario dell’eolico – è che i cantieri durano poco, i permessi arrivano subito, e gli scempi si vedono solo se si va sul posto; quindi – com’è accaduto in altre zone d’Italia – ora anche nella Tuscia ci sarà la corsa dei contadini a vendere -o ad affittare – la terra alle aziende energetiche per farci montare i pannelli, dando il via ad una speculazione senza precedenti, sicché tra un po’ la nostra campagna sarà massacrata da infinite macchie blu scuro del silicio. Mi immagine cosa sta per accadere nell’Agro Falisco, con l’agricoltura in crisi. E l’ambiente cosa ci avrà guadagnato? Ma i nostri amministratori cosa fanno? Si sono completamente rincretiniti? E poi se davvero stanno per realizzare le centrali eoliche, praticamente il paesaggio della Tuscia scomparirebbe dalla faccia della terra, mentre – con i danni irreparabili e permanenti fatti al territorio, si potrebbe parlare tranquillamente di disastro ambientale.

E mi preme sottolineare che tutti gli scempi e i progetti di scempi in ballo (fra cui anche l’aeroporto) si stanno verificando sotto l’attuale amministrazione provinciale, con le sue demenziali manie di grandezza e la sua palese incapacità di gestire un territorio straordinario; un’amministrazione provinciale fra le peggiori della storia della Provincia di Viterbo, che sarà ricordata per aver deturpato il paesaggio della Tuscia, fino a pochi anni fa fra i più belli d’Italia, ed arrecato danni incalcolabili al delicato ambiente di questo territorio. Eolico, fotovoltaico a terra, abusivismo e speculazione dappertutto, nuove cave e insediamenti produttivi (con la lunga sequela di capannoni vuoti), aeroporto low cost e altre “amenità”: tutto ciò sta aggredendo la Tuscia, che rischia di essere devastata come mai era accaduto in passato, e questa amministrazione provinciale non soltanto non fa nulla per reprimere queste aggressioni, ma spesso ne è connivente ed anzi promotrice! Auspico davvero che questi signori se ne vadano a casa quanto prima e che la Tuscia possa essere finalmente governata da persone qualificate e preparate, che costruiscano intorno a questo territorio un serio progetto di tutela-valorizzazione-promozione, prima che non ci sia più qualcosa da tutelate, valorizzare e promuovere.

Luca Bellincioni

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