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Racconto di quando fui bacchettato dalla sciamana Etain Addey e come appresi ad amarla — Luglio 2009: il 25 vado a Pratale il 26 torno a Calcata
Conservo ancora nella grotticella di meditazione, al Tempio della Spiritualità della Natura, una fotocopia di uno scatto che fece Jacqueline Fassero a me ed Etain Addey. Avete forse già letto la storia del primo incontro che ebbi con Etain, una scrittrice e bioregionalista inglese che vive da tanti anni in Umbria.
(http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2009/06/da-pratale-calcata-il-pellegrinaggio.html)
Per darmi uno schiaffo morale o forse per rispetto, non so dire, lei decise di fare il viaggio da Pratale a Calcata a piedi, impiegandoci quattro giorni, pian piano assorbendo in tal modo tutta l’energia ctonia della Tuscia. Questo suo gesto non mi meraviglia, considerando che Etain è nata l’anno del Topo di Terra, nell’ora del Cinghiale e nel mese del Cavallo. Solo lei poté, dopo quel pellegrinaggio, tenere a bada la mia irruenza ed arroganza verso tutto e tutti. La “tapasya” (penitenza), con la quale raccolse un’incredibile energia e consenso dagli elementi, le consentì di “addomesticarmi” e rendermi innocuo nelle mie espressioni scimmiesche.
E’ vero però che cercai successivamente di rifarmi andando a casa sua per sfidarla nella sede del potere sciamanico, affrontando assieme a lei tutte le schiere druidiche bioregionali: Giuseppe Moretti, Jim Koller, Martin Lanz e forse qualcun altro. Ma quella volta dovetti abbassare la coda e cedere (se non volevo essere ignominiosamente scacciato dal consesso). Il fatto poi che solo lei ed io fossimo consapevoli della frizione energetica, e dei livelli della profondità della sfida, era uno degli aspetti affascinanti di quel confronto, di cui non menziono ora i particolari tutti, soffermandosi solo sui due punti più salienti.
Uno. Il momento vero e proprio della sfida, fu allorché giunsi a casa sua con un mio piccolo seguito, Riccardo Fortuna di Civita Castellana con l’allora sua amichetta, Marina Canino la maga siciliana ed altri. Ricordo che quel giorno Etain ospitava il poeta Jim Koller il quale, malgrado frequentasse sovente l’Italia e soggiornasse spesso nel nostro paese, continuava a non parlare l’italiano. In compagnia, i filoamericani, stavano confabulando in inglese lasciando la mia cricca all’oscuro dei loro “sapienti” discorsi. Infatti io solo parlavo inglese ma non volevo abbassarmi a fare la parte del “traduttore”, pensavo che sarebbe stato più corretto che il dialogo si svolgesse nella lingua originale del posto: l’italiano. Perciò mentre tutti assieme entravamo dalla corte alla cucina, per avviarci al pasto, ecco che con personificazione li seguii dappresso emettendo una sonora scorreggia ed esclamando ad alta voce “I may talk in English as well…”. Stefano Panzarasa, che stava lì vicino a me, ed i miei compari non compresero affatto il significato del gesto e mi guardavano perplessi, gli altri però (gli anglofoni) furono scossi e Moretti accennò ad una risposta adeguata e pesante, nella sala si formò un silenzio tombale… e compresi che se non uscivo dalla strettoia nella quale mi ero cacciato andava a finir male…
Così con l’energia in pieno vortice chiesi alfine ammenda: “I am just a guest here… I apologise… and I hope to be forgiven..” – Inutile dire che Etain seppe concludere la faccenda molto bene. Mentre tutti stavano già seduti ai loro posti e lei era ancora in piedi presentò in tavola la pentola con il cibo e si sedette, stranamente al suo fianco non c’era nessuno, io stavo ancora in piedi titubante, lei mi fece un cenno e mi accomodai vicino a lei come nulla fosse….
Due. L’indomani mattina, non pago della lezione ricevuta, pensavo di trovare una rivincita, ed a modo mio la ebbi… Mi alzai presto e mi sdraiai al sole nella corte, rimasi lì in “shavasana” (posizione del cadavere) per lungo tempo, avendo ricaricato le mie pile energetiche mi avviai verso la soluzione che cercavo. Tutti gli altri se ne stavano andando a lavorare nei campi, a raccogliere il mais od altre incombenze (una caratteristica della permanenza nella fattoria di Pratale è che bisogna dare una mano ai lavori, sempre). Ovviamente io mi rifiutai di andare a”lavorare nei campi” e chiesi se potevo fare un altro servizio lì nella casa. Etain mi propose di scopare e risistemare la corte, dove c’è anche un bellissimo gelso, e poi lei stessa si allontanò e mi lasciò da solo a svolgere la bisogna….
Compii il mio dovere per benino, come mi è congeniale in certi casi, sistemai gli angoli oscuri e le nicchie trascurate da tempo, annaffiai i vasi di fiori che erano abbastanza rinsecchiti, svuotai il forno pieno di cenere, ricomposi la geometria delle tavole e delle sedie, ripulii l’impiantito dalle cacatine dei canetti e dei gatti e dalle carte sparse, insomma un bel lavoro…. Dovevo solo lasciare il mio marchio, come si usa nei riti sciamanici e stregoneschi, ma non me la sentii di lasciare un marchio troppo “appropriativo” dell’interno… per cui lo rilasciai appena fuori la corte (dopo vi spiego meglio). Infine avendo completato l’opera mi accoccolai su una sedia ed attesi.
Poco dopo giunse Etain, osservò i particolari attentamente, anche negli angoli, mi guardò e disse: “Hai fatto un buon lavoro, esattamente come l’avrei fatto io…”. Reso baldanzoso, ribattei “sì ed ho lasciato anche il mio marchio… visto che i tuoi canetti mi hanno lasciato il loro sotto le scarpe (riferendomi ad alcune cacatine calpestate), così ho pisciato in un angolo…” – Etain mi guardò furente “Dov’è che hai pisciato..!?” e quando con consolazione le dissi ” a fianco del muro esterno..” .. Si rabbonì ammettendo “..va bene, fuori si può pisciare..”.
Ecco vi ho narrato alcuni particolari interessanti, per farvi capire la lotta fra uno stregone ed una sciamana, che alla fine si sono voluti bene…. Avrebbero potuto persino sposarsi… se le cose fossero andate diversamente.
Questa lunga descrizione solo per annunciarvi che il 25 e 26 luglio 2009 andrò a trovare Etain, accompagnato da un piccolo gruppo di amici, se vi interessa conoscerla siete invitati anche voi….
Paolo D’Arpini
Per contatti ed informazioni sul viaggio: 333.5994451