Risultato della ricerca:

Vetralla (Vt) ed il garage aristocratico – In atto la trasformazione di una torre medioevale in rimessa per auto di lusso…

Si prepara uno scempio a Vetralla, Italia. Un altro scempio nella Tuscia.

“C’è qualcosa di immorale
nel non voler soffrire per la perdita della bellezza,
per la Patria rotolante
verso chi sa quale sordido inferno…”
(Guido Ceronetti)

Gran parte del territorio Viterbese è stato trasformato in una enorme periferia. I Centri storici non hanno più l’impatto paesaggistico che avevano durante gli anni ’60 e Vetralla purtroppo non è stata risparmiata da questo vandalismo.

È di questi giorni la scoperta di un lavoro di ristrutturazione eseguito su una torre del 1200 (la Torre del Capitano del Popolo, la più antica, la più importante per il popolo vetrallese, unica rimasta a svettare lungo la via Cassia al centro del paese) che ospita la Casa Museo, donata quattro anni fa da Enrico Guidoni al Comune di Vetralla. Tale lavoro eseguito con i regolari permessi dell’Ufficio Tecnico del Comune e con il parere favorevole della Soprintendenzadi competenza consiste nella trasformazione del prospetto a piano terra con l’asportazione di un portale in peperino (non medievale, ma dignitoso e lì da circa un secolo) e relativo allargamento dell’area interna per uso garage.

La cultura dell’auto nei nostri centri storici oramai è imperante. Si dismettono le attività commerciali e artigianali e si riusano gli spazi come autorimesse. Poi ci si lamenta che i centri storici si svuotano. Un’amministrazione oculata, in una città di antiche origini medievali utilizzerebbe questi locali per incentivare attività artigianali e culturali, aprirebbe musei o gallerie d’arte, al contrario nella Tuscia si incentivano le nuove periferie ed icentri commerciali.

È un vero è proprio assalto ai beni culturali d’Italia e Vetralla, insieme a molti centri del viterbese,ricca di antichità e cultura, non è da meno.

Le amministrazioni comunali, eccetto rare eccezioni, non cambiano, non prendono esempio da chi ha deciso di invertire la rotta a vantaggio della preservazione dei nostri monumenti storici e della loro valorizzazione. Soprattutto qui, nel viterbese e quindi anche a Vetralla, i nostri governanti sfilano fieri dietro alla statua di un santo o di una Madonna per raccogliere consensi e sorrisi ipocriti della gente; poveretti non sanno cosa sia la cultura…

Che cosa è la Torre del Capitano del Popolo

È il più imponente monumento di questo tipo individuato nella parte più antica del centro storico; costruita nel secolo XIII, presenta pareti in tufo di oltre un metro di spessore e, nonostante sia stata nel tempo notevolmente abbassata, domina un vasto territorio, dai Cimini all’Argentario. Inglobata nel ‘600 nelle strutture del palazzo appartenente poi a Pietro Zelli (Catasto Gregoriano del 1819), la Torre è stata ridotta in altezza e coperta a botte.

Trasformata in piccola abitazione, ha ricevuto l’assetto definitivo tra ‘800 e ‘900. L’edificio è stato poi modificato e acquistato privatamente nel 1995, nel quadro del programma del Museo della Città e del Territorio, sistemato e destinato (2002) ad ospitare la prima Casa Museo della Tuscia al fine di preservarne l’autenticità storica e monumentale e di dotare la città di Vetralla anche di un museo della casa contadina e popolare tradizionale.

Dal 19 marzo 2005 è stata trasformata in Casa-Museo per la sua apertura il FAI l’ha inserita nell’itinerario dei beni nazionali da visistare (ma il Comune di Vetralla non se ne è mai accorto)

Come sezione distaccata del Museo, la casa è stata arredata con oggetti in parte donati dai cittadini di Vetralla (il nucleo principale da Adeodata e Maddalena Ciucci), in parte acquistati appositamente per completarne, per quanto possibile, la rappresentatività storica e antropologica.
- ingresso – L’ambiente, occupato dalla scala (di restauro), è delimitato dalla torre (da notare la muratura esterna originale in grossi blocchi di tufo); di fronte il gabinetto, letteralmente scavato (sec. XVII) nello spessore murario (porta originale, interno ricostruito).
- stanza inferiore – Si sono mantenute in vista l’importante superficie muraria medievale, rifinita con le stilature originali (sec. XIII) e la finestrina ad arco tardomedievale (sopra la finestra). L’ambiente comprende a sinistra la madia con gli attrezzi legati alla produzione del pane (macina e mortai in peperino) e il camino; di fronte un piccolo torchio da vino; sulla destra stoviglie di diversi materiali (dominante la ceramica vetrallese) con l’originale lavatoio, lo ziro per il bucato e l’orcio per l’olio.
- stanza superiore – Nell’ambiente sono da notare soprattutto le due aperture quadrangolari laterali (le feritoie originali) all’altezza dell’imposta della volta che le aveva in parte obliterate. È ricostruita una essenziale camera da letto, con vetrine dedicate alla illuminazione, all’abbigliamento e alla religione popolare; a sinistra della finestra, strumenti di lavoro e prodotti della coltivazione della canapa. Nelle cornici merletti, capi di abbigliamento, un arazzo di inizio ‘900.
- magazzino – Accoglie oggetti e materiali utili per il completamento delle collezioni, la rotazione espositiva e i restauri.
- terrazza – Una ripida scala ricavata nello spessore della muratura conduce alla terrazza da cui si gode un estesissimo panorama.

Ne 2007 anno della morte di Enrico Guidoni è stata donata al Comune di Vetralla.

Non c’è mai stato un interessamento da parte delle Amministrazioni Comunali, una proposta per far sì che venisse utilizzato come bene turistico-architettonico. Non è mai stata considerata una manutenzione ordinaria. Non è mai venuta una proposta di co-gestione all’insegna della conoscenza e della valorizzazione.

Vi prego di diffondere, di far sapere.

Grazie di cuore, come sempre, da Antonello Ricci

Commenti disabilitati

Risultato della ricerca:

Pensieri condivisi per l’equinozio di autunno 2010 tra Spilamberto e Torre Maina

category Lunario Paolo D'Arpini 25 settembre 2010

E’ bello ritrovarsi fra amici vecchi e nuovi per condividere emozioni, idee, percorsi di vita. (Caterina)

 

Che voglia dei colori caldi dell’autunno e di lavorare al fresco. (Bea)

 

Povere galline, aprite le stie e fatele razzolare nel prato (Irvanna)

 

Esserci è importante (Giuseppe)

 

Sono felice di essere arrivata in questo luogo familiare ed accogliente. Mi piacerù tornarci. (Lucilla)

 

E’ bello stare sempre con persone e scoprire tante cose (Mirella)

 

Stasera la luna è bellissima ed io mi sento in pace ed in armonia (Margherita)

 

Trovo la serata particolare ed interessante (Mara)

 

Chi spera nel Signore acquista nuova forza (Isaia). Avere fede e tenere i piedi ben piantati a terra è fondamentale. Mi sono molto piaciuti gli argomenti concreti. (Liliana)

 

Grazie per l’invito, il luogo è incantevole e le persone molto interessanti. Buon compleanno a Caterina! (Bona)

 

Riappropriarci delle nostre esistenze attraverso la natura, i nostri cinque sensi .. ed ascoltare, è importante. (Mariarosa)

 

Mi è stato chiesto se le mie galline sono felici. Non so se esse possano provare felicità e  se la loro vita nel mio pollaio può dare a loro felicità. Di certo so che quando le guardo io mi beo del loro vivere e mi sento felice. (Maurizio)

 

Grazie a tutte le persone che sono venute da lontano e da vicino, per incontrarsi.

 Rara occasione in un mondo sempre più virtuale. (Sabine)

 

Uniti con la sinistra… (David)

 

Ecco, l’autunno è qui… (Daniela)

 

Troppe cose dimenticate.. troppe cose sconosciute.. a partire da noi stessi (Davide)

 

L’asino si lega con la corda, l’uomo con le parole! (Michele)

 

“..la galina in l’era”…  Il pollo in simbiosi nell’aia con l’uomo ha favorito definizioni comportamentali.  Si suole dire: dell’uomo ingenuo che è un pollo, della madre eccessivamente premurosa che è una chioccia; dell’adolescente esuberante un galletto… ecc.  La società del cemento e di massa ha interrotto questo rapporto.  Uomini ed animali vivono in spazi sempre più alieni. Lontano dagli occhi lontano dal cuore. L’aia, non solo il luogo dell’abitare ma il posto in cui vivere. (Maurizio Tonelli)

 

Meglio dieci soldati pronti a combattere che mille pronti a scappare (Paolo)

 

Luce e pace a tutto il mondo e a tutti gli esseri viventi (Loredana)

 

Il cammino di luce sia sempre con noi (Titty)

 

La luce ci indichi sempre la via da percorrere (Laura)

 

La pace interiore è il rifugio più sicuro per la tua mente… Tanti auguri cara Caterina da Mara (Mara)

 

La vita è sempre bella nelle sue piccole cose… E’ nel coraggio di essere sempre noi stessi! (Giuseppe)

 

Pace ed amicizia e canapa per tutti (Antonella)

 

Aria di Stelle a tutti… (Silvie)

Commenti disabilitati

Risultato della ricerca:

Tradizione contadina in Emilia Romagna, il 23 e 24 settembre 2010: ”Equinozio di Autunno e Luna Piena – Tavole Rotonde e Mostra d’Arte su Cultura Contadina ed Archetipi Animali” – La celebrazione si svolge fra Spilamberto e Torre Maina di Maranello

category Eventi Paolo D'Arpini 1 settembre 2010

Alcune considerazioni e spiegazioni sull’evento:

Il 23 settembre 2010 avremo l’Equinozio di Autunno per l’emisfero nord. Quest’anno l’evento corrisponde con la Luna Piena. Il Sole entra nel segno della Bilancia (Cane in Cina), le ore di luce equivalgono a quelle di buio e le forze contrapposte e complementari sono in perfetto equilibrio. E’ soltanto nei giorni degli equinozi che il Sole sorge e tramonta esattamente nei punti cardinali est e ovest. Al di là delle considerazioni tecniche, gli equinozi assumono significati profondi dal punto di vista esoterico, in quanto rappresentano dei momenti cruciali nei cicli di alternanza e interazione delle energie invisibili. Non per niente le culture antiche celebravano questi momenti con cerimonie e rituali appropriati, in sintonia con tali significati. L’Equinozio di Autunno è lo spartiacque tra le due fasi alternate di prevalenza della Luce o delle Tenebre. Da quel momento, saranno le Tenebre a prevalere fino a raggiungere il culmine con il Solstizio d’Inverno in cui la luce riprende a crescere. Quel momento era celebrato nell’antichità come la festa del “Sole Invitto”.

Quando si comprende a fondo il significato dell’alternanza degli opposti non ci si sbilancia più in un senso o nell’altro, ma piuttosto si cerca di vivere ed agire in armonia con le fasi cicliche….

 

Programma del 23 settembre 2010:

h. 17.00 – Appuntamento a Spilamberto a casa di Caterina per raggiungere l’agriturismo Il Luoghetto a Torre Maina di Maranello (info. 333.6023090).

h. 18.00 – Nella ex stalla de Il Luoghetto, inaugurazione della Mostra d’Arte.

h. 19.00 – Inizio della Tavola Rotonda su “Equinozio di autunno, luna piena, cultura contadina ed archetipi animali” Moderazione ed introduzione sul significato archetipale animale ed umano di Paolo D’Arpini

Intervengono:

Giuseppe Panini: “Dodici mesi in campagna” – Detti contadini con accompagnamento di ocarina.

Sabine Eck: “L’importanza del sale nella dieta contadina ed animale” – E presentazione del libro, sul tema del sale vitale.

David Satanassi: “Psicologia animale, comportamenti degli animali da cortile e del cane nei loro rapporti con l’uomo” – Approfondimento in tema di etologia.

Caterina Regazzi: “Benessere animale negli allevamenti. Partendo da polli e galline…”

Antonella Marino e Samuel Okoro: “Poesie e favole di campagna e sugli animali in varie culture del mondo”.

 

Proseguono vari interventi a giro fra i partecipanti. La tavola rotonda viene corroborata da alcuni brani musicali antichi in sintonia, eseguita dal musicologo Nicola Baroni.
h. 21.00 – Attorno alla Tavola Imbandita, buffet freddo con i cibi vegetariani bioregionali da ognuno portati, a base di uova e farina. Ogni apporto culinario ed ogni bevanda naturale sono benvenuti.
 

 

……

 

Programma del 24 settembre 2010: “Uscita dalla Vergine (Gallo) ed entrata nella Bilancia (Cane)” – Compleanno di Caterina Regazzi

h. 16.00 – Appuntamento a Spilamberto, a casa di Caterina, per una passeggiata lungo il Panaro a riconoscere le erbe commestibili assieme a Sonia Baldoni di Vivere con Gioia e poi raggiungere assieme Il Luoghetto. (info. 333.6023090).

h. 19.00 – Inizio delle Celebrazioni e Seconda Tavola Rotonda su cultura contadina e coltivazioni stagionali – Moderatore Paolo D’Arpini

 

Intervengono:

Caterina Regazzi: “ Storia di una gallina e memorie d’infanzia in campagna” – Lettura

Daniele Bruzzi, detto Fuzzi: “..ci sarebbe da ridere se non fosse che c’é chi piange..” – Cronistoria di una tradizione agricola dimenticata: la coltivazione della canapa.

Lucilla Pavoni: “La figlia del sarto” – Presentazione del libro omonimo con lettura di brani sulla vita contadine nelle Marche.

h. 20.00 – Incontro attorno al tavolo imbandito con le leccornie da ognuno portate. La festeggiata Caterina offre formaggio di pecora ed un dolce. Spegnimento delle candeline e brindisi.

h. 21.00 – Danze nell’aia con musiche arcaiche e popolari suonate dall’organetto.

 

…..

 

Particolari sulla Mostra d’arte sulla Cultura Contadina e sugli archetipi di Gallo e Cane – Curatrice: Margherita Sighinolfi

 

ESPONGONO:

Maurizio Tonelli – Foto di galli e galline

Francesca Cavani – Scorci campagnoli

 

Partecipa alla mostra il Canile Municipale di Spilamberto con foto segnaletiche di animali in adozione e tazebao esplicativi sulle attività animaliste.

Informazioni generali: circolo.vegetariano@libero.it

Informazioni sulla mostra: margherita.sigh@alice.it

Informazioni logistiche: panini.g.2009@libero.it

La manifestazione é organizzata dalla ‘”Associazione del Marchese di Spilamberto” in collaborazione con il Circolo Vegetariano VV.TT.

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/08/10/spilamberto-23-e-24-settembre-2010-%e2%80%9cequinozio-di-autunno-e-luna-piena%e2%80%a6%e2%80%9d/

Commenti disabilitati

Risultato della ricerca:

“Apparizione a Spilamberto” – Dall’Odissea del Saul Arpino Parmenide smarrito in Emilia” Ed altre facezie!

Resoconto di una giornata indimenticabile (poiché inesistente)!

“Mentre Eraclito è il filosofo del divenire e della dinamicità, Parmenide è il filosofo dell’essere e della staticità… Ma và..?!” (Saul Arpino)

…cari amici vicini e lontani, sono qui a narrarvi emozioni e  fortissime sensazioni. Un grandioso avvenimento è trascorso sotto i nostri occhi: La transumanza dell’apparentemente inamovibile  Saul Arpino, detto il Parmenide. La sua fuga o rapimento voluttuoso da Calcata a Spilamberto.  Un volo d’amore! Un poema dell’Anima degno del Boccaccio! O dell’Ariosto, a scelta!

Dunque, riepiloghiamo.

Ho ancora nelle orecchie gli echi del canto che ha accompagnato il commiato del Nostro da Calcata (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/06/10/calcata-29-giugno-2010-chiusura-dei-festeggiamenti-per-il-solstizio-destate-tavola-rotonda-le-stagioni-come-metro-sociale-sessuale-e-riproduttivo-nella-societa-umana-ed-in-natura%e2%80%9d/ )

Sento ancora la voce melodiosa provenire dal boschetto di Priapo che intonava….

“Non dimenticar che ti ho voluto tanto bene………” mentre la cricca delle 12 verginelle, 12 devote al gran Dio (Priapo….),  gorgheggiava con voci gutturali e urla scimmiesche:  “Woof woof, ah, ha, ahhh!”

I portatori della lettiga sulla quale erasi mollemente adagiato l’Arpino intonavano con voce virile…  “Addio, mia bella addio, che l’Arpino se ne va…..e se non lo portassi anch’io sarebbe una viltà….”

 L’aspetto più portentoso di tutta la processione era la presenza di un Coro Celeste  Oscuro (misto di angeli e demoni)  che anticipavano la mesta compagnia. Gli angeli volavano a mezza altezza sopra la lettiga trasportando un grande striscione con la scritta…. “Il coro degli Angeli mi fa sognare ancora….dolcemente dolcemente, un sogno fatto di felicità…..”,  mentre i demoni si sfregavano le corna ed intrecciavano le code suonando “Il trillo del Diavolo” su violini infernali.  Infatti  i luoghi santi calcatensi, per il principio della “pariglia” non hanno solo presenze benigne ma anche malvagie. La dimostrazione veniva anche  dal corteo (che seguiva ignominiosamente) di un gruppo di gay, travestito da gaypride, che stonava….”Noi siam come le lucciole ya ya ya yaaaa, viviamo nelle tenebre..ya ya ya yaaaa…schiavi d’un mondo brutal…popopopopopopo ( gorgheggio di  bassotuba), noi siamo i fior del maaaaaal…” 

Nel  frattempo in lontananza, e precisamente da Faleria,  giungeva ad ondate, portato dal vento caldo d’Oriente,  un canto di ottimistico saluto. Questo, che usciva da una tromba da giradischi “ La Voce del Padrone”  a 78 giri, che ci ricordava la voce di don Marino Barreto Jr che sussurrava…..”arrivederci….con una estretta di mano, da buoni amici sinceri… ci salutiamo col dir…..arrivederci…”

Ma ora eccoci qui, cari amici, davanti alla porta principale di Spilamberto, sotto la quale in passato sfilarono prenci et cavalieri (anche perché, nelle vicinanze, eravi un loco ove scaricare le proprie vergogne).  Sotto gli archi di questo torrione antico mendicò Spillo, un frate cantautore che, a comando, e dietro lauta mancia, improvvisava Laudi al Signore. In questa cittadina, posta a due passi dallo Spielberg, castello dedicato nei secoli passati alle cure reumatiche, come ricorda nei suoi diari salutistici il noto naturopata Silvio Pellico, vi fiorì anche il grande scrittore e poeta Friedrich Spielhagen, nato nel 1829 e seguace della Grande Cermanya. Gran parte dell’opera di questo poeta è però comunque sciupata dalla tendenziosità politica. Insomma, un luogo ameno e tranquillo (od almeno così pare..).

Così pertanto vi appare il Saul Arpino Parmenide, pelato, canuto e barbuto, nonché munito dalla tradizionale valigia di cartone legata con spago santo di canapa oleosa, Egli è stato scambiato dalla popolazione di villici locali per un santone, erede di un tal padre Pio pi pio pio….detto anche  “Delle Gallinelle”.  Santone giramondo e giraluna, vagamente hippie e yuppie (come tutti i frati, con un sovraccarico per i cappuccini.)

Quelle brave persone di villici spilambertiani( o spiambertesi come dir si voglia) non si sono fatti attendere e, di diritto e di rovescio, hanno trovato un asinello su cui caricare l’Arpino (da ora denominato: “Colui che siede sull’asìno”). Tutto ciò mentre alcuni fanatici della nuova religione  materialistica “newagemarketing” si esibiscono danzando coi piedi nudi su finti carboni ardenti.  Et voilà  arriva anche la grande orchestra strumentale Northern Kamurra composta esclusivamente di camorristi al konfino. Il complesso strumentale è così articolato: caccavella, triccheballacche, scetatevaiasse e putipù. In disparte, alcuni coreuti vestiti di velluto nero assicurano il ritmo con l’uso magistrale delle guimbard, o scacciapensieri.

Un Coro di Gallinacci del vicino mercato dei polli intona:  “La gallina fa coccodèèè, il galletto chicchiricchiiiii..” E s’ode di lato:  “Vieni amore il sole spunta già.. Quaqquaraquaqquaquà… quaqquaraquaqqualààààààà” che è l’inno corale delle voci grezze di anatra pseudo selvatica di un  allevamento intensivo, mentre in lontananza si disperde il ritmo della caccavella….. “Voooom, vooom, vooom…”.

Si tratta, cari amici vicini e lontani, di uno spettacolo entusiasmante, al quale tutti voi vorreste partecipare, pari solo alla trasfigurazione di  Priapo nell’orto delle fragole.

Mentre il ciuchino, affittato dal vicino tendone del Circolo Orfei, s’inchina ogni tre passi rendendo precaria la permanenza dell’Arpino sulla sua groppa,  ed alcuni animalisti vegetariani vengono a porgere doni (al ciuchino ed all’Arpino): si tratta di manciate di grano saraceno, di orzo, di uva ursina, di caramelle  al permanganato, dette “della buona creanza”, quelle che tingono le urine di uno splendido colore verde. Arpino però preferisce attingere  al contenuto di una catana (sacchetta calcatese) che porta a tracolla  e sparpagliando a destra ed a manca, manciate di pangrattato secco misto a scorze di formaggio pecorino e di prugnole amare tagliate molto fine.

E’ a questo punto che nugoli di badanti ucraine lo acclamo e proclamano “Grandissimo Atamano”.

IL DISCORSO.

Assembratasi la turba,  l’Arpino è invitato dai seguaci più stretti a tenere un discorso. Salito pertanto su di un trogolo rovesciato, egli pronuncia il  “DISCORSO DEL TROGOLO”

Care, cari… Fratelli e sorelle, cugini e cugine, zii e zie… nonni et nonne, fratelli carnali, di sangue e di latte, amici vecchi e nuovi eccomi infine tra voi che mi vedete, per diffondere la Lieta Novella (ed egli mostra, tra gli applausi del pubblico, il nuovo numero di…Novella 2000!)

Poi continua… “I Nostri Comandamenti sono direttamente impartiti a voi dal Gran Dio Priapo, calcatense, protettore di Calcata e dei suoi fiumi, che mi ha inviato al vostro cospetto affinché possiate assistere all’emissione del Verbo…  I nostri Comandamenti sono dieci imperocchè non vanno oltre il numero delle nostre dita.

Essi sono i MEMORABILIA (detti memorabili.)

1)      Siano le babbucce calzate in ordine. Quella sinistra calzi il piede sinistro, mentre quella destra il piede rimanente.

2)      Siano introdotte nel naso le dita della mano destra (o della sinistra per i mancini…) nel seguente ordine: mignolo, anulare, medio, indice ed indi: pollice.

3)      E’ vietato mangiare le unghie dei piedi.

4)      Sono vietate le flatulenze ed i carmi emessi sotto vento.

5)      Siano tutte le strade rinominate coi nomi benedetti degli adepti del Maestro Parmenide.

6)      Al risveglio e all’atto di prendere sonno sia invocato cinque volte il sacro nome del Dio Priapo.

7)      Sia istituita nella data ricorrenza del mio ingresso a Spilamberto, che coincide con l’apparizione della Dea delle Selve, Priapa, la Festa cittadina, dedicata alla santa Priapa Spilambertina.

8)      Non desiderare i rifiuti già differenziati da altri.

9)      Non inserire bigliettini contenenti barzellette oscene negli anfratti del muro del pianto.

10)  Traversando a piedi nudi e con gli occhi bendati il deserto di sale, non devi toglierti le mutande. Imperocchè la luce solare, rimbalzata dal biancore di sale, ferisce i glutei.

Eccovi, o amici vicini e lontani, il resoconto verace di una grande giornata, occorsa nella presentazione del Saul Arpino Parmenide a Spilamberto.

Alla prossima riporterò “I sermoni del ponte sul Panaro ad Altolà”

Omerus Georgius Vitalicus

Commenti disabilitati

Risultato della ricerca:

Alternative fuels (like “colza oil”) and the secrets of the hemp (also said “marijuana”) …

First of all, to not to be prosecutable for law and to avoid to write the next article from a jail, I have to give has to do a “special communication”.

The use of vegetable oils like the Colza Oil is submitted to payment o. For which, in base to the art. 21 of the legislative Italian Decree n. 504 of 26/10/1995, as fuel is taxed any other product destined to be used, put in sale or used as fuel or as additive to increase the final volume of the fuels. In base to the art. 40 of the Decree, have been being punished with the imprisonment for six months to three and with the fine from the double one to the decuple of the tax fugitive, not inferior in every case to 7.500 Euro, whoever destines products to subject uses to tax. The use of vegetable oils like the oil of colza without the payments of the tax it have to be punished.

Ok, Now I can start..

For a long time I felt like making things clear about the use of the alternative fuels “home-made”: do they work?

And does whoever say that doesn’t work it is for personal interest?

Behind, my friends there are everything; there is the history of the Marijuana, how it has become illegal, the wars for the petrol oil…my god.. here we going again …..the petrol oil.

From where do I have to start?

…. Hemp..

How it has become a grass illegal, a plant that doesn’t have stronger effects than doesn’t alcohol?

Did you know that the pain-killers damage has go higher level of addction?

Let’s start from the beginning

One of the more proliferates cultivation of the United States since 1700 was a plant from China 5000 years ago and apparently used by the men for 12000 years.

In 1763 to Refuse to Cultivate the Hemp in Virginia was considered, illegal…

In 1800 all the suits, sheets, laundry were made out of Hemp.

At the beginnings of 900, the United States created a plan that the all the paper have to be drawn by the Hemp to avoid the deforestation of the forests.

According to the Department of the agriculture, from 1 acrid of hemp is drawn equivalent of paper of 4,1 acrid of trees…

Even the varnishes were produced by the hemp. But the beautiful one comes now.

The first one T-car built by Henry Ford, was fed to Hemp Oil, also the whole car was made of Hemp, the panels, the finishing touch, the resistance to the impact of materials drawn by the hemp is of 10 Times superior to that of the steel, it was 1937

Where we can found this car now?

In a museum…. at Detroit.

You may wonder how come that instead of making the war to the Irakenis for the oil, we don’t use the cultivable hemp in Every Part Of the World for its deep adaptability.

The Dupont, in collaboration with the Rockfeller (Rockfeller will become the richest man of the world after a few time), discover that from the oil was possible make the same materials could be realized drawn by the hemp, also useful as a fuel, and being already rich and powerful persons and oil owners, Dupont and Rockfeller, decided that the Hemp had to vanish.

The principal shareholder of the Dupont was Andrew Mellon (in the picture with the moustache) , that.. casually.. became secretary of the Treasure while his son-in-law; Harry J. Anslinger (in the picture with the heat) becomes head chief of FBI department narcotics and dangerous drugs; what coincidence isn’t it?

Another person involved was the publishing Hears, owner of plantations of lumber, that being afraid that the hemp could replaced the cellulose it contributed to the popularization of its false dangerousness with the publication of unfounded articulates.

With subterfuges and secret meetings among Heads of State, Ministers, Heads of the Department of Internal Revenue it was decided to consider Illegal the cultivation of the Hemp, for the effects that the plant could have if smoked.

Obviously declaring it illegal wasn’t enough, therefore they used the communications of mass to divulge the dangerousness of the effects, they also found it a new name, a word of the Mexican slang: ‘marihuana.’

Our powerful friends, introduce the proposal to the congress and others even more powerful friends let it pass, results: in 1937 the Marijuana becomes illegal and is also banished for all the medical purposes, the fear of an alternative to the oil was so strong, that a series of documentary film to frighten the people was releas, it’s enough to read some title:

‘Reefer Madness (1936),

‘Marijuana: Assassin of Youth (1935)

‘Marijuana: The Devil’s Weed (1936).

The alcohol ended the era of the prohibitionism became legal, because taxed by the state, the hemp cultivations were destroyed.

To this intention there is a beautiful documentary italian film of Daniele Mazzocca and Cristiano Bortone that well explains the history: Forbidden grass (2002)

ALTERNATIVE COMBUSTIBLE

Are there cars that go to Hydrogen to solar Energy, and they that obviously cost as much as private Jet, but do other usable alternative fuels already exist in our cars?

Apart the Hemp oil recently they are discovered other oils that can be used as a fuels, not polluting, and very economic.

One of these is the Colza oil, a seed very used in Asia and similar to the seed of sunflower; in Italy it was used in the 60’s for ” cheap fried” because much cheaper than the oil of seeds of sunflower.

The echo diesel is drawn by the oil of Colza, but it is everything except economic, then.. someone has tried.. to put directly the oil of colza in the Diesel motors,

Results..

internet respect to this is a Jungle, someone says yes; others says no, then I have decided to make things clear for you:

we speak about just the Diesel cars the one that working with gas-oil as fuel, that now become very expensive.

Theoretically and often practically, any fuel puts on in a diesel motor, it works, the only problems can concern some breakdowns or the operation of the car.

A lot are the people that are experimenting it, the results are these:

THE COLZA OIL is the most proper among between the various oils (seeds of sunflower, olive etc) and completely biodegradable

DON’T EVER PUT THE ONLY THE COLZA OIL in the car, it is necessary to mix it with the Gas-oil, the car would walk anyway, but you would take the risk to dirty the filters and the injectors and worse cause the breakup of the pumps of injection.

Problems should not be had mixing it;

start with a mixture of the 30% of oil of Colza and the 70% of gas-oil, till to reach the 50% but not over.

It’s better sometimes to use some additive for the cleaning of the injectors.

The testimonies are so many, this type of fuel adapts more to the “old” diesel, the cars built up to1999, but nobody has even found never problems on the new cars; there are witness that have been using the oil as fuel for 10 years on the same car without any problem.

COSTS

The gas-oil has come to cost 1,380 cents of Euros per liter, the oil of colza can be found in the supermarkets (even if recently be become less available) discount to the price of 80 cents of euros per liter, which is not very convenient, but in some market-chains as LIDL can be found at 50 cents of euros and if bought from the producer (in Italy the most greater part are in Romagna) can cost 40 or 30 cents of euros per liter.

The question that I would like to ask without instigating anybody in the use of alternatives to the oil is:

Why in 1937 we had a car that worked with an ecological fuel and that would have avoided us at least about ten wars and instead in 2008 our planet does it risk to melt him in a bead of soap for the pollution?

Why in front of alternatives economically advantageous For Everybody, do we prefer to fight wars 13000 kms away from home for the oil that represents one of the most expensive expense for our families?

I am sure…you have got already all the answer……..

 

Angel Calianno

 ………………………….

Source: www.altrestorie.org ; www.disinformazione.it;

Altri articoli sulla  “canapa”:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=canapa

Commenti disabilitati