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Viterbo – “No all’aeroporto low cost…” – Il Movimento Nonviolento ribadisce la condanna del trasporto aereo, fonte d’inquinamento atmosferico…. Ed una memoria storica da Il Corriere della Sera del 6 luglio 2007

Dopo il congresso, tenuto 2 anni fa a Verona, del Movimento Non Violento Italiano, coordinato dall’ottimo Mao Valpiana, il referente locale di Viterbo Beppe Sini reitera nel suo notiziario la condanna del trasporto aereo, indicato come una delle peggiori cause dell’inquinamento atmosferico. La condanna di Sini e della paredra Antonella Litta, coordinatrice del comitato “Coi Piedi per Terra”, appare vieppiù opportuna in questo periodo tenebroso in cui le forze politiche “affaristiche” della Tuscia premono per realizzare nel capoluogo di Viterbo un mastodontico aeroporto per voli low cost, a ridosso della città e delle pozze termali storiche  del Bullicame, da me visitate in più occasioni.

(Articoli sulle pozze: http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=bullicame )

Non posso che approvare le tesi dei “non violenti”, anche per la comune fratellanza militante pacifista (ricordo qui che il fondatore del Movimento Non Violento, il compianto Aldo Capitini, é anche fondatore dell’Associazione Vegetariana Italiana, di cui mi pregio far parte).

Ecco di seguito  gli atti della “scomunica” dei voli aerei come dichiarata il 3 novembre 2007 a Verona:

 

Il Congresso del Movimento Nonviolento

- impegnato nella difesa della biosfera fortemente minacciata dal surriscaldamento del clima;

- consapevole del pesante contributo che al surriscaldamento del clima da’ il trasporto aereo;

- cosciente altresì che il trasporto aereo costituisce una forma di mobilità altamente inquinante e devastante per l’ambiente e dannosa per la salute e il benessere delle persone, fortemente energivora, interna ad un modello di sviluppo ecologicamente insostenibile, assai costosa per l’intera collettività locale e l’intera umanità vivente che in larghissima parte neppure ne fruisce;

esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo;

ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalità e dei diritti umani di tutti gli esseri umani:

a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all’ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessità ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo “mordi e fuggi” legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni ambientali e culturali, e ad un’esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria;

b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati già pesantemente gravati e fin soffocati dall’attività aeroportuale;

c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree;

d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree;

e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;

f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l’ecosistema planetario, i diritti dell’umanità presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo;

g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell’ambiente, della salute, dei beni comuni;

h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilità con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d’impatto ambientale (Via) e di Valutazione ambientale strategica (Vas);

i) si oppongono alle attività militari che violano l’art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all’ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attivita’ belliche che la Costituzione ripudia;

l) promuovono forme di mobilità sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali;

m) promuovono una cultura della mobilità e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all’incontro e all’ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell’ambiente;

n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera.

E  qui  la mia condanna, del 6 luglio 2007, dell’aeroporto low cost di Viterbo, apparsa sulle pagine de Il Corriere della Sera (Edizione Romana):

http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/06/Via_Tomacelli_160_co_10_070706035.shtml

Paolo D’Arpini

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A Michela Vittoria Brambilla, Ministro del Turismo… Lettera aperta per il salvataggio del Bullicame di Viterbo

CARTEGGI:

Pubblico volentieri l’appello (che segue)  alla Ministra Brambilla, anche  in considerazione che il 30 maggio 2010 alle h 11.00 ho fissato un appuntamento al Bullicame, nell’ambito della Biennale d’Arte Creativa di Viterbo e della seconda Festa del Bullicame, dove é prevista una  recita di poesie a cura di Giovanni Faperdue ed un bagno nella pozza calda con successivo pic-nic vegetariano al sacco in loco. E’ pertanto necessario che per quella data sia tutto in ordine nel sito del Bullicame e che l’acqua calda sia disponibile ed in quantità sufficiente a soddisfare le esigenze terapeutiche dei bagnanti.

Paolo D’Arpini

…….

Gentile Ministra del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla,

Le scriviamo per segnalarLe l’illiceità e l’insensatezza della realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge a Viterbo; e per chiedere la sua rinnovata attenzione ed il suo impegno in difesa dell’ambiente e della salute della popolazione di Viterbo, dei beni paesaggistici e culturali, delle autentiche vocazioni produttive del territorio, del vero e valido turismo che deve essere rispettoso dei luoghi, delle culture, delle tradizioni, delle risorse locali.

Come forse Lei già sa, la realizzazione di un mega-aeroporto nella preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria, un’area di immenso pregio ambientale, culturale e terapeutico, e a ridosso di popolosi quartieri della città, avrebbe come immediate conseguenze: lo scempio dell’area del Bullicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell’agricoltura della zona circostante; l’impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sarà di grave nocumento per la salute e la qualità della vita della popolazione locale (l’area é nei pressi di popolosi quartieri della città); il collasso della rete infrastrutturale dell’Alto Lazio, territorio già gravato da pesanti servitù; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Lei sa anche che un mega-aeroporto produce un enorme inquinamento che provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni; che nel caso specifico del mega-aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d’impatto ambientale, obbligatoria per legge; che la magistratura viterbese ha già emesso avvisi di garanzia per il reato di corruzione a carico di amministratori e dirigenti del Comune di Viterbo in relazione alla modifica del Piano regolatore nelle aree toccate dalle opere connesse alla realizzazione del mega-aeroporto.

Gentile Ministra del Turismo, Viterbo nell’ambito della mobilità ha bisogno non di un insensato ed illegale mega-aeroporto, ma di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia; una mobilità coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive del territorio viterbese.

Migliaia di cittadini e centinaia di illustri scienziati, docenti universitari, illustri personalità delle istituzioni, della cultura, della vita civile hanno già aderito al nostro appello in difesa del Bullicame, dell’ambiente, dei diritti dei cittadini, per il rispetto delle legge vigenti.

Gentile Ministra del Turismo, con la presente lettera vorremmo chiedere un suo pronunciamento ed un suo impegno per impedire che si realizzi un crimine ed una follia, il crimine e la follia costituiti dalla realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.

Siamo peraltro a sua disposizione per illustrare dettagliatamente e con dovizia di documentazione quanto sopra sommariamente esposto. Auspicando un cenno di riscontro, voglia gradire distinti saluti,

Antonella Litta: tel. 338.3810091, e-mail: antonella.litta@gmail.com

(Comitato “Coi Piedi per Terra”)

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Ronciglione e Caprarola, i comuni del Lago di Vico cosa stanno facendo per eliminare l’inquinamento delle acque alle quali attingono per uso civile?

Ante scriptum

dell’inquinamento del lago di Vico se ne parla da decenni… già me ne occupai nei primi anni ‘90 con vari articoli sulla stampa locale di Viterbo. Le cause dell’inquinamento erano e sono note: l’uso di pesticidi e concimi chimici in agricoltura per le monoculture di nocciole che circondano il lago, la presenza di impianti militari nelle prossimità del bacino, gli scarichi fognari non opportunamente depurati (o malamente gestiti) delle strutture turistiche che circondano il bacino lacustre.

Recentemente si é accentuata la crescita di alghe rosse legate appunto alla presenza dei veleni suddetti,  sono state inoltre trovate forti tracce di arsenico ed altri metalli pesanti. Varie associazioni sono intervenute per denunciare questi fatti: l’Accademia Kronos di Ronciglione ha segnalato la cosa al Prefetto di Viterbo, l’ass. Respirare e Medici per l’Ambiente ha sporto denunce alla AUSL e pure la Legambiente sezione lago di Vico si é mossa in vari ambiti denunciando l’ignavia delle istituzioni preposte alla tutela delle acque… anche considerando che tali acque sono pompate per uso civile nei due comuni di Caprarola e Ronciglione, i cui territorio circondano il lago di Vico.

Ma sin’ora tutte queste segnalazioni sono finite nel vuoto…

Ritengo perciò doveroso riportare l’attenzione sul problema del bacino lacustre di Vico, aggiungendovi anche il doloroso caso del laghetto di Monterosi, un tempo pescosissimo e litigato fra i vari comuni limitrofi, oggi asfissiato da varie alghe e piante lacustri non autoctone che lo stanno uccidendo rendendolo un pantano fangoso. 

Paolo D’Arpini

Vedasi altro articolo sul tema:

http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2010/02/antonella-litta-richiesta-di-controlli.html

Ed ora leggete la lettera ricevuta da Fabrizio Giometti:

Carissimi amici del Circolo Vegetariano VV.TT., forse avrete letto sulla stampa locale gli ultimi sviluppi sulle emergenze ambientali che investono il lago di vico (alga rossa e inquinamento da arsenico e metalli pesanti derivati dall’attività del centro chimico militare). Per opportuna conoscenza vi allego il comunicato che abbiamo diramato in proposito e il rapporto del Centro Logistico Interforze di Civitavecchia. Un saluto e a presto.. 

…….allegato menzionato

La valle di Vico, il suo splendido lago e il territorio circostante continuano a riservarci amare sorprese.

O forse, più  propriamente, vediamo comporsi un micidiale puzzle di emergenze ambientali, che, come abbiamo sempre sospettato, purtroppo trovano ora conferma.

Non bastava la gravissima crisi prodotta dal diffondersi dell’alga rossa, che si è stabilmente attestata nelle acque del lago, minacciando l’equilibrio dell’ecosistema e la salute dei cittadini che traggono dalle sue acque la fonte primaria di approvvigionamento idrico, ne la concentrazione altissima di arsenico o la presenza di metalli pesanti (nichel, cadmio, cromo) nei sedimenti, come recentemente evidenziato da un’indagine dell’Arpa.

Veniamo ora a conoscenza di un rapporto del Centro Tecnico Logistico Interforze di Civitavecchia del 25 marzo scorso, che riporta i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della Difesa ed eseguita all’interno del sito militare situato sulle rive del lago, in località Renari, nel comune di Ronciglione.

E’ bene ricordare che il suddetto centro chimico militare è stato sede durante l’ultimo conflitto mondiale di “un impianto per la produzione e il deposito di ordigni a caricamento speciale”, un’attività coperta dal segreto militare, perennemente avvolta nel mistero.

Nel corso della recente indagine sono stati effettuati carotaggi e analisi chimiche su campioni di terreno prelevati in superficie e in profondità, evidenziando in alcuni casi concentrazioni di arsenico superiori alla Soglia di Contaminazione.

Nello stesso rapporto si evidenzia la probabile correlazione tra la contaminazione esistente nel sito militare e quella riscontrata nel centro del Lago di Vico e si dichiara l’intenzione di procedere ad un più approfondito protocollo di analisi che vada a rilevare la eventuale presenza di altri elementi come il nichel e il cadmio.

Il rapporto sottolinea inoltre che sono state individuate “masse anomale interrate”, e che le operazioni di bonifica che verranno avviate saranno precedute dalla rimozione di “eventuali ordigni inesplosi o altri residuati bellici pericolosi”.

Queste, in sintesi, le comunicazioni contenute nel rapporto, che probabilmente non aggiungono molto a quanto tutti già immaginavamo, ma che comunque costituiscono un fatto nuovo di grande rilevanza.

Per la prima volta una fonte quanto mai autorevole e diretta ammette che il problema esiste, ponendo fine ad un silenzio che, nonostante l’allarme dei cittadini e degli enti locali, dura da troppi decenni.

Di fronte quindi a questo micidiale intreccio di emergenze (alga rossa, arsenico, metalli pesanti) che hanno origini diverse e richiedono interventi diversificati, ma che congiuntamente minacciano le acque, i sedimenti, il suolo, l’aria che respiriamo, crediamo sia veramente giunto il momento della responsabilità e della trasparenza.

Come per il Vaso di Pandora, il leggendario contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua apertura, così anche nella valle di Vico si è aperto il coperchio delle reticenze, delle mezze verità, dei silenzi, degli interventi mancati.

E’ indispensabile allora aprire una nuova stagione in cui tutti, autorità militari, enti locali, agricoltori, cittadini, associazioni, ciascuno per la sua parte di competenza e di responsabilità dia il proprio contributo alla risoluzione di un gravissimo problema che ha cause e tempi diversi, ma che sta mettendo a rischio l’equilibrio di un ecosistema, la salute dei cittadini, l’economia locale.

Per parte nostra continueremo a pretendere innanzitutto di essere informati e di conoscere fino in fondo la verità, perché siamo convinti che solo attraverso la consapevolezza e la partecipazione sarà possibile affrontare e risolvere un problema di questa portata.

Narra la mitologia greca che dopo l’apertura del Vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la Speranza, l’unica che era rimasta imprigionata nel fondo.

E quindi con speranza, ma anche con ferma determinazione, siamo qui a rivendicare per il nostro territorio un futuro diverso e desiderabile.

 Fabrizio Giometti                                                                                                Circolo Legambiente Lago di Vico

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Aeroporto di Viterbo: “La storia vera dell’aeroporto (militare) che c’è e di quello (low cost) che non c’è…”

Di tanto in tanto occorre far chiarezza su un discorso, quello dell’aeroporto di Viterbo, che  è andato sempre più ingarbugliandosi.  

Si cominciò a parlare di un ipotetico aeroporto per voli low cost da istallarsi a Viterbo, nelle adiacenze od in sostituzione del campo d’atterraggio militare Fabbri, nella tarda primavera di tre anni fa. L’annuncio fu dato da un tal ministro Bianchi del Governo “traballante” Prodi nel giugno del 2007 il quale annunciò la sua intenzione di voler privilegiare Viterbo come sede per  i voli low, in vista di un alleggerimento su Ciampino i cui abitanti stavano facendo carte false e denunce a tutto spiano per togliersi quel peso di dosso… Allo stesso tempo anche l’allora sindaco di Roma, Veltroni, premeva per alleggerire  il ronzio continuo sulla capitale e le noie legate ad uno scalo incuneato  nell’area metropolitana romana (Ciampino è alle porte di Roma).

All’annuncio del Bianchi seguirono osannanti urla di giubilo da tutti gli scherani democratici (Fioroni, Sposetti, Parroncini, etc.) e pure dai cavalieri destri (Marini, Gabbianelli, etc.). Nel frattempo dovendo andare al rinnovo delle cariche amministrative tutta la battaglia politica si spostò su chi avrebbe garantito l’aeroporto a Viterbo, assicurando così “posti di lavoro e ricchezza per tutti” (promettevano i politici destri e sinistri).

In quella fase non esisteva alcuna opposizione all’ipotesi di un aeroporto low cost a Viterbo, tutti parevano abbacinati dal miraggio di un Eldorado turistico e di sviluppo edilizio e commerciale. In quel periodo dovetti prendere il coraggio a due mani e, solitario Don Chisciotte, scrissi una lettera spiegando la realtà dei fatti e la verità sulle conseguenze di questo progetto scellerato. Nessun giornale viterbese la pubblicò, solo il Corriere della Sera di Roma (http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/06/Via_Tomacelli_160_co_10_070706035.shtml ) e successivamente una rivista locale, Etrurialand (a quel tempo il sito del Circolo non era ancora operativo). Subito dopo indissi una riunione al Circolo Vegetariano VV.TT. per sensibilizzare le persone  al problema dell’aeroporto, ricordo che c’era pure la luna piena e si parlò di “metempsicosi”. All’incontro vennero anche Marinella Correggia e Antonella Litta, che in seguito assieme a Beppe Sini, fondarono un comitato anti-aeroporto. Con ciò pensavo di aver compiuto il mio dovere… Una certa consapevolezza sul problema del “mega aeroporto low cost” a Viterbo stava nascendo….

Purtroppo dovetti ripetutamente ancora intervenire, ma lo feci a modo mio senza apparentarmi specificatamente con alcun gruppo… Nel frattempo si sono creati vari cantoni d’opposizione all’aeroporto, presso gli ambientalisti,  presso le persone ragionevoli non colluse, presso alcuni organi della libera informazione (Agora Magazine, La Tua Voce, UNO Notizie, Vivi Viterbo, Viterbo Tv, etc.). Ma pure le truppe aeroportuali si sono ben organizzate, anzi pure meglio, addirittura nominando al Comune di Viterbo uno specifico assessore al costituendo aeroporto  e rilanciando di tanto in tanto proclami di attuazione, sia in ambito regionale che nazionale… sia da parte del centro destra che del centro sinistra, i cui caporioni oggi si rimpallano la “colpa” di non aver ancora attuato l’aeroporto… 

Ma sapete la verità?  La verità l’ha detta indirettamente il Ministro Altero Matteoli recentemente in una missiva indirizzata al sindaco di Viterbo, Giulio Marini. Leggete voi stessi.

 

……….

L’INVOLONTARIA CONFESSIONE DEL MINISTRO E ANCORA UN AUTOGOAL DEL SINDACO DI VITERBO

Il sindaco di Viterbo, Giulio Marini, diffonde alcuni stralci di una lettera a lui indirizzata dal ministro di Trasporti, Altero Matteoli, avente ad oggetto lo stato dell’arte sul mega-aeroporto fuorilegge. E commette l’ennesimo autogoal, poiche’ in quei passaggi il ministro ammette suo malgrado il pasticciaccio brutto, l’ignobile inganno, la squallida truffa.

*

Scrive il ministro che assicura la sua “precisa volontà a garantire la definizione delle opere stradali e ferroviarie di accesso all’impianto aeroportuale”: così rivelando che tale “definizione delle opere di accesso” ancora non c’é. Una elefantiaca, mostruosa opera pubblica senza relative adeguate opere di accesso, che sarebbero ancora da definire: é bizzarria alquanto interessante. Ci si chiede di cosa abbiano starnazzato fino ad oggi i propagandisti del mega-aeroporto, dimenticando un simile dettaglio.

*

E scrive il ministro al suo amico sindaco che “non appena disponibile il master plan dello scalo aeroportuale da parte della società Aeroporti di Roma, sarà mia cura convocarti per definire l’itinerario per l’inoltro definitivo al Cipe”: così rivelando che tutti gli annunci che da anni si susseguono di imminente finanziamento da parte del Cipe erano semplici bubbole, mere fole, squallidi inganni, vaniloquio truffaldino.

Che sublime prestazione di ciarlataneria, quale monumento alla menzogna considerata come una delle belle arti, roba da far invidia all’eroe di Collodi.

*

Sarà opportuno un commento, in forma didascalica:

1. il mega-aeroporto a Viterbo é un’opera fuorilegge, poiché viola leggi italiane ed europee ed é incompatibile con la pianificazione territoriale regionale e comunale e con i vincoli di salvaguardia territoriali;

2. il mega-aeroporto a Viterbo é un’opera devastante: che distruggerebbe i preziosi beni archeologici e naturalistici dell’area termale del Bulicame; che massacrerebbe l’agricoltura; che impedirebbe di sviluppare il termalismo; che deprezzerebbe il valore delle aree, degli immobili, delle attività produttive e degli esercizi commerciali di tanta parte del territorio e della città; che danneggerebbe pesantemente l’economia locale; che farebbe collassare la già fragile e inadeguata rete infrastutturale;

3. il mega-aeroporto a Viterbo é un’opera altamente inquinante che aggredirebbe violentemente la salute e la sicurezza della popolazione: la sua realizzazione dal punto di vista sanitario sarebbe uno scellerato crimine;

4. il mega-aeroporto é un’opera doppiamente dannosa per la popolazione, anche perché intesa a sperperare ingenti somme del pubblico erario a vantaggio di una lobby affaristica e speculativa; ingenti somme di denaro pubblico che verrebbero sottratte ad opere realmente utili e necessarie (come ad esempio le ferrovie).

Per tutti questi motivi il mega-aeroporto a Viterbo é un delitto ed una follia. E i promotori di esso dovranno assumersi la responsabilità dei loro atti: favoreggiare un’opera nociva, distruttiva e fuorilegge é un crimine.  Antonella Litta: tel. 338.3810091, e-mail: antonella.litta@libero.it     

 

…………… ed ora la storia dell’aeroporto che c’è, quello militare:

Viterbo sin dagli anni ‘20 ebbe un Campo di fortuna, voluto dall’Amministrazione provinciale per effetto della Legge 27 Giugno 1927 n° 1630, sul quale potevano atterrare gli aerei civili o militari in eventuale difficoltà nel loro transito sulla nostra zona.

La località destinata a tale scopo era posta alle Bussete vicino all’attuale aeroporto.

Fu il duce Benito Mussolini a voler dotare Viterbo di un «importante aeroporto militare per il quale è stata stanziata la somma di 11 milioni e 800 mila lire», lo spianamento del terreno, in località Campo delle rose, e la costruzione delle strutture aeroportuali impegnò oltre mille operai che vi iniziarono a lavorare prima del 28 Ottobre del 1936, come riferisce un telegramma inviato al prefetto di Viterbo, Arturo Vendittelli (Agosto 1936 – Agosto 1939), dal Ministero dell’Interno in data 7 Ottobre di quell’anno.

Così fu perché il 18 di quel mese la ditta romana Imprese di Costruzioni fratelli Vaselli Romolo fu incaricata di assumere i lavori per la realizzazione dell’Aeroporto. Furono impiegati trecentosessanta operai e tra loro, come guardiano notturno, era anche mio nonno Giuseppe Matteacci (Pietralunga 3 Marzo 1906 – Viterbo 25 Agosto 1976) che da Gubbio venne a Viterbo in bicicletta e di lì a poco vi trasferì tutta la sua famiglia, che vi rimase stabile.

Terminata la costruzione dell’Aeroporto, vi si stabilì il 9° Stormo B.T. (Bombardamento Terrestre), che venne di stanza a Viterbo il 15 Ottobre del 1937, era stato costituito a Ciampino Nord il 26 Febbraio 1934.

Lo Stormo aveva in uso gli aerei S 79 SIAI Marchetti dotati di tre motori Alfa Romeo stellari da 750 HP. L’aereo fu soprannominato lo Sparviero, ma il nemico lo conosceva meglio come il Gobbo maledetto.

Il 9° Stormo si sciolse dopo l’8 Settembre 1943.

Il 14 Settembre 1937, prima dell’inaugurazione ufficiale, il generale Giuseppe Valle, sottosegretario dell’Aeronautica, pilotando personalmente un trimotore, giunto sopra a Viterbo dopo aver affidato l’aereo al secondo pilota, si lanciò da seicento metri di quota col paracadute «toccando regolarmente il campo di volo dopo circa 75 secondi».

Con lui era l’inventore del paracadute Salvador, Prospero Freri. Valle, con il suo lancio, volle dimostrare che l’Aeroporto era idoneo ad ospitare una scuola di paracadutisti, allontanando i dubbi che qualcuno aveva in merito alle forti correnti ascendenti che sembra potessero colpire la nostra zona.

L’Aeroporto, armato dalla Regia Aeronautica, con Foglio d’Ordini del 25 Novembre 1937 dello SMA, fu intitolato a Tommaso Fabbri, nato a Roma il 15 Febbraio 1908, tenente pilota, medaglia di bronzo al valor militare, caduto sul Lago Ascianghi in Etiopia il 4 Aprile 1936.

Fu inaugurato ufficialmente il 5 Febbraio 1938 alla presenza del vescovo di Viterbo, Emidio Trenta.

Al Fabbri fu innalzata una stele alla memoria, inaugurata il 28 Marzo 1974, collocata inizialmente presso l’ingresso dell’Aeroporto.

L’Aeroporto fu anche dotato di una Stazione aerogoniometrica ausiliaria ed inserito nella rete di Controllo all’Assistenza del Volo nazionale.

Un importante evento doveva essere registrato nelle cronache, infatti, il 27 Maggio 1938, verso le ore 9, sulla pista dell’Aeroporto, senza preavviso, atterrò Benito Mussolini.

Il duce aveva pilotato da Guidonia un trimotore da bombardamento ed era accompagnato dal generale Giuseppe Valle, dal colonnello Biseo e dal comandante dell’Aeroporto Gambino. Grande importanza rivestì il successivo 3 Dicembre 1938, quando venne a visitare l’Aeroporto, il re Vittorio Emanuele III, accompagnato dal generale Bernasconi.

Tra la fine del 1941 e gli inizi del 1942 l’Aeroporto fu utilizzato per le riprese del film Un pilota ritorna del regista Roberto Rossellini con Massimo Girotti, Michela Belmonte e Piero Lulli. Nel 1942 l’Aeroporto ospitò la 2ª Scuola di Paracadutismo, la 1ª era a Tarquinia, ove erano presenti anche reparti della Luftwaffe tedesca con mezzi di trasporto e da caccia.

L’Aeroporto fu bombardato il 29 Luglio 1943, alle ore 13,30, dall’aviazione anglo-americana per mezzo dei bombardieri 36 B24 Liberator, furono distrutti gli hangars con gli aerei all’interno, la palazzina del comando, gli aerei in pista e i depositi dei carburanti. Tre bombe cadute sulle camerate non esplosero. In seguito, nella notte del 15 – 16 Agosto 1943, fu iniziata ad essere colpita anche la Città di Viterbo da numerosi e spesso massicci bombardamenti che terminarono dopo il 9 Giugno 1944.

Nel 1944, dopo l’arrivo degli anglo-americani, atterrò all’Aeroporto il re Giorgio d’Inghilterra, il quale era venuto per la visita ai combattenti.

Passata la Seconda guerra mondiale l’Aeroporto, dopo la sistemazione del campo di atterraggio e l’abbattimento delle strutture bombardate, riprese la sua attività, dall’Aprile 1945, come Posto Raccolta Reduci Aeronautica, infatti, venivano qui riuniti i militari rimpatriati dalla prigionia. Venne costituito, il 18 Gennaio 1947, il Centro Militare di Paracadutismo nella Caserma Dante Chelotti dove furono addestrati i Nuclei Paracadutisti delle Brigate alpine Julia, Cadore, Taurinese e Tridentina.

Il Centro è stato trasferito il 28 Agosto 1956 a Pisa. Sul terreno dell’Aeroporto si potevano ammirare i trimotori da trasporto S.M. 82 che venivano utilizzati per effettuare i lanci di addestramento della Divisione Folgore.

L’Aeroporto fu sede dal 1953 del C.I.R.A.M., Centro Istruzionale Reclute Aeronautica Militare e ancora dal 1953 al 1958, della Scuola Specialisti per la formazione degli avieri aiuto automobilisti, S.S.A.A.

Il 1° Settembre 1958 vi fu costituita la prima Scuola Centrale di Vigilanza Aeronautica Militare, assumendo, poi, nel 1981 la denominazione S.A.R.V.A.M., Scuola Addestramento Reclute e Vigilanza Aeronautica Militare. Nel 1980 è stato eretto all’interno dell’Aeroporto il monumento in memoria dei Caduti del 9° Stormo.

Il Centro Aviazione dell’Esercito, che ha questa denominazione dal 1993, trae la sua origine dal Reparto Aereo di Artiglieria, costituito nel 1951 a Bracciano, nella Scuola di Artiglieria. Nel 1957 prese il nome Centro Addestramento Aerei Leggeri Esercito, C.A.A.L.E., e il 25 Gennaio 1958 venne trasferito a Viterbo; occupa i locali della Caserma Chelotti e una parte antistante dell’Aeroporto Fabbri.

Nel 1976 il C.A.A.L.E. diventò C.A.L.E., Centro Aviazione Leggera dell’Esercito, col motto Volat agile rapide observat, e al suo interno fu costituito il 1° raggruppamento A.L.E. Antares, col motto Primus nomine, factisque fulgentior. In data 1° Febbraio 1976 si costituì il 1° Reggimento AVES Antares dai preesistenti 1° reparto Elicotteri Uso Generale e 1° reparto Elicotteri Medi, riarticolandosi nel 51° Gr. Sqd. EM Leone, 11° Gr. Sqd. ETM Ercole e 12° Gr. Sqd. ETM Gru soppresso nel 1974. Gli equipaggi che formano il 1° Reggimento AVES Antares, per il loro alto impegno e valore, hanno visto decorare la propria bandiera con la Medaglia d’Argento al valor dell’Esercito e con la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia.

Il 4° Reggimento AVES Altair è stato costituito a Bolzano il 20 Gennaio 1976, allora era denominato 4° raggruppamento ALE Altair. Nel 1992 il reparto adottò la denominazione 4° Reggimento Aviazione Leggera dell’Esercito Altair e nel Giungo 1993, con l’inserimento in servizio dei Dornier 228, che non sono classificabili leggeri, prese l’attuale nome. La sua bandiera è decorata con cinque Medaglie d’Argento al Valore Civile.

Il 15 Giugno 1976 fu costituito il 4° Reparto Riparazioni Aerei Leggeri Esercito, il R.R.A.L.E. divenendo così Base A.L.E. Il motto è Res, non verba. Il 6 Ottobre 1990 è stata consegnata al reparto la Bandiera di Guerra e, per l’occasione, è stata emessa una cartolina.

Si sta realizzando (2001) un aeroporto civile – turistico con una pista lunga millecinquecento metri e larga trenta.

Dal volume di Mauro Galeotti:  “L’illustrissima Città di Viterbo”, Viterbo, 2002. (Archivio Mauro Galeotti) 2004

……….

Altri articoli sul tema aeroportuale di Viterbo: http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=aeroporto+viterbo

Grazie per aver letto sin qui, Paolo D’Arpini

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Aeroporto di Viterbo: “…imbroglioni, spudorati… carnevale è finito, giù la maschera, gabbamondo…” di Antonella Litta

Gli spudorati imbroglioni in orbace della lobby speculativa, distruttiva, inquinatrice ed avvelenatrice del mega-aeroporto – ed i compari loro dalle casacche di diversi colori – sfornano a getto continuo mistificazioni, menzogne e travestimenti.

Novelli Fregoli e sempiterni cialtroni, adesso pretendono di definirsi sostenitori della “Green economy”. Così come mesi fa deliravano di “aeroporto a impatto ambientale zero”.

Ma con queste ennesime squallide mistificazioni da se stessi ancora una volta essi si smascherano: chiunque ormai si accorge che parlano con lingua biforcuta, che si esercitano nell’arte trista della neolingua e del bispensiero di orwelliana memoria.

La turpe verità é che questi messeri vogliono arricchirsi illecitamente devastando l’area termale del Bullicame ed avvelenando tutti i viterbesi.

E per tornare a dirlo una volta ancora: la realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze:

lo scempio dell’area del Bullicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

la devastazione dell’agricoltura della zona circostante;

l’impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sarà di grave nocumento per la salute e la qualità della vita della popolazione locale (l’area è peraltro nei pressi di popolosi quartieri della città);

il collasso della rete infrastrutturale dell’Alto Lazio, territorio già gravato da pesanti servitù;

uno sperpero colossale di soldi pubblici;

una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Ergo: il mega-aeroporto é nocivo e distruttivo, insensato ed illegale. Tutta Viterbo lo sa, e sono già state avviate le attività di inchiesta della magistratura per il reato di corruzione in relazione alle modifiche del piano regolatore nelle aree interessate dal mega-aeroporto. I vandali e gli imbroglioni, gli avvelenatori e gli speculatori, i loro complici insipienti e irresponsabili nelle istituzioni, comincino a pensare che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e che molto presto delle loro malefatte potrebbero essere chiamati a rispondere dal banco degli imputati nelle aule di giustizia.

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s’impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell’ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.

Per informazioni e contatti: e-mail: info@coipiediperterra.org  - Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it

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