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Pacifisti in azione e “Pace Proibita” di Santoro & Co. – Atto II

Il Pensiero Unico che domina oggi in Italia, riguardante il conflitto in Ucraina, è non solo autoritario, ma è anche manicheo. Dipinge, come nei fumetti dei Super Eroi, una odiosa Forza Maligna (Putin, assettato di sangue e di impero, che avrebbe deciso di impadronirsi dell’Ucraina e forse anche di tutta l’Europa, come Hitler) contro una valorosa Forza del Bene, ovvero l’innocente popolo ucraino che eroicamente lotta – come i partigiani italiani nel 1943-45 – per la propria libertà e la propria sopravvivenza.
Viene linciato poi, chiunque azzardi una contro-narrativa. Per esempio, queste due:

In realtà, l’aggressione iniziale è stata quella della NATO; l’invasione di Putin è stata soltanto la risposta, per quanto sbagliata e anche tardiva, a quella provocazione. Infatti, Washington, con il suo golpe del 2014 realizzato tramite milizie filo-naziste addestrate nelle caserme NATO in Polonia, ha installato a Kiev un regime che stermina chiunque vi si opponga – giornalisti e blogger ucraini dissidenti (dal 2014, 80 sono stati fatti sparire) ma soprattutto gli ucraini russofoni: 14.000 di loro sono stati uccisi dai miliziani ucraini in questi otto anni di guerra civile ininterrotta. Certo, un’invasione, anche se fatta per fermare un massacro, rimane pur sempre un atto criminale; ma perché l’Europa o l’ONU non sono intervenute prima per fermare quel massacro, mettendo pressione su Kiev?

Gli USA, quale nuova padrona dell’Ucraina, hanno trasformato l’intero paese in una minaccia esistenziale per la Russia, con centinaia di basi o depositi NATO già costruiti (e fatti passare per basi o depositi ucraini) e con decine di missili nucleari NATO di tipo IRBM in arrivo. Questi missili, a lungo vietati in Europa ma che gli USA hanno deciso di installare comunque sulla frontiera ucraino-russa, dopo aver abrogato unilateralmente nel 2018 il trattato che li proibiva, sono un coltello alla gola della Russia perché non è tecnicamente possibile abbatterli, se vengono lanciati da basi così vicine a Mosca. Perciò, tentare un cambio di regime a Kiev attraverso un’invasione, per quanto illegale, poteva sembrare l’unica via per prendere il potere in Ucraina e smilitarizzare il paese. In fondo, è quello che gli USA hanno fatto a Baghdad e a Kabul, senza subire sanzioni o proteste dai paesi occidentali.

Ora di queste due contro-narrative – e di altre simili, che tutte insieme rappresentano l’opinione di una buona parte della popolazione italiana – non si trova traccia in nessun giornale mainstream italiano; non vengono menzionate su nessun canale TV e meno che mai su un canale della RAI.

Non solo, ma non viene dato spazio nemmeno a contro-narrazioni meno controverse, per esempio un semplice appello alla pace e ai compromessi pacificatori invece di proclamare, come fa la narrativa dominante, che solo la vittoria militare possa far cessare le ostilità – cioè, altra guerra per non si sa quanto tempo ancora.

In conclusione, il Pensiero Unico che oggi domina in Italia, non accetta altri discorsi al di fuori del proprio: “Solo con la violenza si può fermare la violenza, punto.” E così, per consentire alla NATO d’installare i suoi missili nucleari in Ucraina, dobbiamo accettare tutti quanti, ubbidientemente, altri mesi di orrori sui campi di battaglia e altri mesi di devastazioni arrecate alle catene alimentari e energetiche mondiali – anche se queste devastazioni rischiano di uccidere più persone fuori dall’Europa, soprattutto in Africa, di quante non ne muoiono in Ucraina.

Per denunciare la pericolosità di questo Pensiero Unico imperante, crudele e autoritario, Michele Santoro, insieme all’attrice Sabina Guzzanti e a Marco Tarquino, direttore del giornale Avvenire, hanno convocato il 17/ 5/2022 una conferenza stampa presso la sede della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) a Roma.

“Dobbiamo far in modo che ci sia davvero un pluralismo di informazioni nel servizio pubblico qui in Occidente,” ha esordito Santoro, “a differenza di ciò che avviene in Russia dove l’informazione è purtroppo monolitica, salvo poche eccezioni. Altrimenti, se rispondiamo al monolitismo loro con un monolitismo nostro, non facciamo altro che ergere un altro muro [di Berlino], una nuova cortina [di ferro].”

“Per fortuna,” ha aggiunto Santoro, esiste nei mass media occidentali qualche eccezione al Pensiero Unico imperante – e sono eccezioni di peso. Negli USA, il Washington Post ha osato rivelare l’esistenza dei soldati statunitensi già da tempo sul terreno in Ucraina, a dirigere le operazioni; in Francia, Le Monde ha osato rivelare le torture inflitte dalle truppe ucraine sui soldati russi fatti prigionieri, violando la Convenzione di Ginevra. Ma in Italia non appare niente di tutto ciò, nemmeno nel servizio pubblico. L’AGCOM (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) non interviene? Non fa il suo lavoro di garantire un pluralismo di voci? Che intervenga allora il Parlamento, al quale l’AGCOM deve rispondere!”, ha concluso Santoro. “Il Parlamento potrebbe far fare un sondaggio e se scopre che metà o quasi della popolazione italiana è contraria all’invio delle armi, può premere sull’AGCOM in modo che la RAI dia voce, nei dibattiti in TV, a quella metà della popolazione. La comunità di ‘Pace Proibita’ non è e non sarà un partito; ma intende spronare il Parlamento e i partiti ad agire. Se Conte e Letta hanno davvero cambiato linea, ce la facciano vedere nei fatti!”

E’ intervenuto poi alla conferenza stampa il direttore del giornale Avvenire, Marco Tarquino, assolutamente esterrefatto dall’odierno unanimismo e conformismo mediatico. Ha ricordato come “neanche nel 2003, per rastrellare consensi per l’invasione USA dell’Iraq, hanno provato ad arruolarmi come stanno facendo in questi mesi.” E non c’è dissenso che tenga. “Oggi, il pacifismo è diventato un peccato mortale.”

“Certo,” ha aggiunto Tarquino, “quale direttore di testata, ho subìto spesso pressioni per le mie posizioni di uomo di pace. Più volte hanno chiesto la mia testa. Ma mai e poi mai ho visto liste di proscrizione, per eliminare i giornalisti non allineati, come ne ho viste in questi mesi.” Tutto ciò è dovuto alla forte concentrazione delle testate nelle mani di pochi: “dal 2007 a oggi, ha precisato Tarquino, “metà delle testate italiane sono state assorbite o fatte sparire.” Così, oggi, pochi zar decidono la linea di tutte le testate.

“Ma non dispero,” ha concluso. “Come l’acqua alla fine trova i canali nel terreno per scorrere via, penso che la voce del pacifismo possa alla fine trovare i canali per farsi sentire. La serata ‘Pace Proibita’ ne è stato un esempio.”

Infine Sabina Guzzanti ha sottolineato come il monolitismo voluto dagli zar dell’informazione italiani può anche lavorare contro di loro. “La gente si accorge dello scollamento tra quello che vive e quello che viene riportato nei mass media. Il 20 marzo scorso,” ha ricordato, “c’è stata una bella manifestazione a Roma intitolata Insieme per la Pace, che ha riunito figure di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo e che ha riempito piazza san Giovanni. Ebbene l’indomani era quasi impossibile trovare un servizio in merito sui giornali mainstream.”

“La gestione [militare] del Covid,” ha concluso Guzzanti, “ci ha purtroppo abituato alla comunicazione istituzionale autoritaria – o ripeti le opinioni espresse da coloro che le istituzioni hanno scelto come esperti, oppure sei un no vax, forse anche un fascista.” Questo modo di imporre per editto decisioni prese sulla nostra pelle, ha aggiunto Guzzanti, “si ripete ora con la questione del coinvolgimento italiano nel conflitto in Ucraina.”

Chiaramente, non è cosi che difendiamo la democrazia in altri paesi, svendendola in casa nostra!

Santoro ha poi ripreso la parola per concludere la conferenza stampa, dicendo ai giornalisti presenti che “l’informazione è libera quando viene percepita come libera” ed è quella percezione che manca oggi. “Il giornalismo – e parlo in generale, non soltanto di quello praticato alla RAI – andrebbe considerato un servizio pubblico.”

Nella stessa maniera, potremmo aggiungere, la stessa informazione andrebbe considerata – e tutelata – come un bene comune.

Purtroppo, solo alla fine della conferenza, Santoro ha ricordato la figura di Julian Assange, il creatore del sito WikiLeaks e il giornalista che ha lottato più di qualsiasi altro perché la parola “pace” non sia proibita in Occidente, svelando gli orrori delle nostre guerre d’aggressione fatte passare per “missioni di mantenimento della pace.”

Qualche parola in più sarebbe stata anche molto appropriata visto che, proprio mentre finiva la conferenza stampa, iniziava un sit-in davanti all’ambasciata del Regno Unito a Roma per chiedere al governo britannico di non consegnare Assange, tuttora imprigionato a Londra, nelle mani di chi aveva complottato per assassinarlo, ovvero il governo statunitense che ha chiesto la sua estradizione.

Patrick Boylan

Fonte: https://www.peacelink.it/pace/a/49148.html

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Far soldi con la finta “green economy” e con la vendita dell’acqua…

Nel dicembre 2020, il fondo di investimento speculativo Black Rock ha quotato l’acqua «bene comune» e a circa un anno di distanza la Borsa di New York ha aperto la NAC (Natural Asset Companies) con lo scopo di aprire attivi finanziari gestiti da imprese private al fine di monetizzare gran parte della natura del nostro Pianeta, comprando beni statali del demanio e a uso pubblico dei cittadini.

Questo fatto – in una non lontana prospettiva – comporterà anche mettere nelle mani dei soliti capitalisti e speculatori finanziari anche l’acqua esistente, in gran parte del mondo.
Il nostro pianeta è oggi abitato da 7 miliardi e settecentocinquanta milioni di persone: la metà della popolazione non dispone dei servizi igienici di base mentre 2,3 miliardi di persone non hanno nemmeno l’accesso vitale ad acqua potabile. Ma l’operazione NAC non vuole risolvere i problemi della sete nel mondo bensì assicurare a imprese private l’acqua a prezzi speculativi per fare profitti.

In sostanza le imprese multinazionali vogliono trasformare l’acqua e tutto il patrimonio naturale del pianeta Terra in merce.

Questa logica la ritroviamo anche nella “green economy” dei capitalisti, compreso il governo di Draghi, che vogliono guidare la transizione ecologica ambientale all’interno delle compatibilità del sistema e di conversione delle aziende, tenendo conto in primo luogo dei costi e delle compatibilità delle imprese.

Manca del tutto il ruolo dello Stato, con un progetto pubblico da sottoporre a una discussione partecipativa dal basso, assieme alle forze sociali e ai movimenti in primo luogo ecologisti ma soprattutto coinvolgendo il movimento operaio sul cosa produrre per cosa e come…. La riconversione produttiva nelle aziende può avvenire solo se viene guidata da chi lavora in un contesto di garanzia occupazionale, abolizione del lavoro precario, diritti salariali e qualità delle prestazioni di lavoro anche attraverso la riduzione degli orari a parità di salario.

Mentre a livello mondiale gli speculatori si pongono l’obiettivo di quotare in Borsa l’acqua, il nostro governo – in totale violazione dei risultati del referendum popolare nel 2011 – spinge per la privatizzazione dell’acqua e di tutti i servizi pubblici locali: siamo alla complicità palese con gli speculatori.

Anche l’ultimo disegno di legge sulla concorrenza e il mercato, varato dal governo di Draghi nel 2021, pone (articolo VI) una serie di vincoli tali da portare alla completa privatizzazione dei servizi pubblici locali, a partire dall’acqua. Questa logica va combattuta. Bisogna fare esattamente il contrario di ciò che in Italia avviene da più di 30 anni, dove il capitalismo globale ha privatizzato e trasformato tutto in merci… incrementando i profitti e trasformando i cittadini in sudditi obbedienti o in “letargo”.

Umberto Franchi – Fonte: https://www.labottegadelbarbieri.org/far-soldi-con-green-econoomy-e-acqua/

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Transizione ecologica?, l’anno della Tigre di Acqua, uniamoci nel No alla Nato, prossimi cambiamenti in Occidente, la divinità naturale…

Il Giornaletto di Saul del 4 febbraio 2022 – Transizione ecologica?, l’anno della Tigre di Acqua, uniamoci nel No alla Nato, prossimi cambiamenti in Occidente, la divinità naturale…

Care, cari, transizione significa passare da uno stato, quello attuale, tutto sommato abbastanza piacevole, ad un altro, che però non viene specificato da nessuno. In sostanza in quale futuro vivremo, quando la transizione sarà completata? Un futuro “bucolico” o un futuro alla “Mad Max” o un futuro di cacciatori raccoglitori, per intenderci?… (Silverio Lacedelli)… – Continua con altri interventi: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2022/02/transizione-ecologica-di-cosa-stiamo.html?showComment=1643882520316#c990527361123210966

Commento di Gianluigi Salvador: “Caro Silverio, hai centrato in pieno le tre forme di vere rinnovabili : papà sole, mamme piante e energia muscolare (umana e animale). Tutte le civiltà del passato sono rimaste stazionarie con queste tre forme di energia. Le rinnovabili di cui ci si riempie la bocca adesso sono solo tecnocratiche di transizione, perché sostenute dalle energie fossili…” – Continua in calce al link soprastante

Commento di Elena Macellari: “Caro Gianluigi proprio così hai citato bene Collasso! Ma vi dirò di più … nell’ultimo numero della rivista di gennaio Terra Nuova c’è un dossier interessante con articoli diversi sul problema delle energie e delle bollette gonfiate. Soprattutto si cita il lavoro di Naomi Klein che nel 2007 pubblicò il libro sulla Shock economy dove introduce il concetto di capitalismo dei disastri !” – Continua in calce al link soprastante

Commento di Giancarlo Cecchinato: “Nel poco tempo che ho a disposizione non sono riuscito a leggere molti libri ma andando ho trovato interessante e pratico il contenuto del romanzo ” la fine del mondo storto” di Mauro Corona. Non so se leggendo ci sia piu’ rabbia o sconforto in quanto (ed io per primo) non si è riusciti mai a rendere vivo il tema sulla necessità delle energia sostenibile. Come molti sostengono, prima di capire ed iniziare il vero cambiamento, dovremmo imbattere in ben più gravi situazioni di quelle che attualmente sono sotto gli occhi di tutti A mio avviso ci sarà il cambiamento solo quando non avremo altre soluzioni politiche …ma forse sarà troppo tardi.” –

Con l’inizio di febbraio del 2022 è approdato l’anno della Tigre di Acqua. La combinazione con i giorni della Candelora ha reso l’evento particolarmente significativo. Il nome Candelora deriva dalla tradizione cristiana di benedire le candele in questo giorno. Candele che simboleggiano la luce e l’uscita dalle tenebre (inverno). La Candelora cade esattamente 40 giorni dopo Natale ed è abbinata alla cosiddetta “purificazione di Maria”. Quaranta è un numero santo, che ci parla di una strada da percorrere, di una attesa e di un combattimento che può essere anche duro e faticoso, una strada che conosce prove e tentazioni, ma che porta dritta alla splendida meta della vita. L’entrata della Tigre d’Acqua prefigura più o meno questi stessi significati… I pochi fortunati che avranno potuto collegarsi alla “conferenza” in remoto di Paolo D’Arpini su questo tema ne avranno avuto sentore… per gli altri che hanno perso l’appuntamento potrà giovare la lettura di: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2022/01/1-febbraio-2022-lapprodo-della-tigre.html

Sanremo Blasfemia – Scrive Rita Sberna: “…da quando è andata in onda la prima serata del Festival di Sanremo, già non si parla altro che della tristissima esibizione del cantante Achille Lauro che presentandosi con il brano “Domenica” si è prestato ad una scenetta a tratti blasfema contro uno dei sacramenti più importanti della fede cristiana: il battesimo. Antonio Suetta, vescovo di Sanremo, non ci sta ma soprattutto non se ne resta in disparte a guardare e ci tiene ad alzare la voce e a difendere quella fetta di cristiani che d’innanzi a tali scenette si sentono offesi e denigrati…”

Uniamoci nel No alla Nato – Scrive Marco Palombo: “In questi giorni stanno circolando varie prese di posizione sulla crisi ucraina ed altre usciranno presto, Qualcuno per fortuna sostiene anche che dovremmo tornare a chiedere la pace in strada e non solo dai PC…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2022/02/uniamoci-nel-no-alla-nato-nellest-europa.html

P.S. Per firmare la Petizione No alla Nato: https://www.change.org/p/la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale – Queste posizioni potrebbero essere condivise anche dalla maggioranza dell’opinione pubblica italiana, ma rischiano di essere poco diffuse, di non bucare l’informazione generalista…

I prossimi cambiamenti in Occidente – Scrive Alex Krainer: “La Russia probabilmente non invaderà l’Ucraina e le bombe russe non pioveranno sulle città europee. Ma il dolore sarà reale e i cambiamenti si faranno sentire fortemente nei nostri mercati di capitali e materie prime. Nel tempo, assisteremo a un aumento sostanziale dei tassi di interesse, che alla fine spingeranno i prezzi delle azioni nel mercato ribassista. A differenza delle correzioni limitate e di breve durata che abbiamo visto negli ultimi quattro decenni, un vero mercato ribassista sarà drastico e…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2022/02/03/geopolitica-i-prossimi-cambiamenti-in-occidente/

Marche. Pavoncelle risparmiate – Scrive Lega Anti Caccia: “Il TAR delle Marche, con sentenza di merito n. 75 del 31 gennaio 2022, ha annullato la caccia alla pavoncella, ha dimezzato il carniere dell’allodola ed ha vietato l’uso di richiami vivi di altre specie durante la caccia in deroga allo storno…”

La divinità naturale – Ai primordi della cultura umana la differenza fra Natura e “divinità” era impercettibile, la speculazione filosofica non era arrivata a presupporre un creatore separato dalla creazione. Infatti nella antica tradizione matristica la Natura coincideva con la Madre Universale, la quale da se stessa ed in se stessa produce tutti i fenomeni, manifestando tutte le forme. In questa visione non vi è alcuna separazione o differenza fra la Matrice e le sue emanazioni, che siano animali, piante, montagne, corsi d’acqua, mari, cielo stellato, luna, esseri umani… tutto compartecipa ed è espressione dell’atto creativo, parte indivisibile di un Unicum. – Continua: https://bioregionalismo.blogspot.com/2020/01/the-natural-divinity-la-divinita.html

Ciao, Paolo/Saul

…………………………

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Se la scienza, che grandi vantaggi porta all’uomo, non servirà all’uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l’uomo.” (Giordano Bruno)

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Don Floriano Pellegrini: Lettera aperta al Nunzio Apostolico in Italia, Emil Paul Tscherrig

Eccellenza Reverendissima, Mons. Emil Paul Tscherrig

nel corso dell’ultimo anno la Chiesa Cattolica, in quanto realtà visibile e umana (quindi anche umanamente manipolabile, in bene o in male, e interpretabile, secondo verità o secondo ideologia), è stata chiamata, alla pari di tutte le realtà umane, a confrontarsi con quell’evento particolare che, per semplicità, chiamerò anch’io pandemia, per quanto sia chiaro che non è tale, e questo in base alla stessa dichiarazione dell’O.M.S., che aveva parlato di «possibile pandemia», dove il termine decisivo nell’espressione addotta appare quell’attributo di “possibile”, senza del quale non avrebbe neppure potuto introdurre quello (che solo per volontà politica e non medica si voleva introdurre) di “pandemia”.

Ebbene: mi sorprende, e non poco, il modo di approcciarsi della Chiesa, in quanto istituzione umana, alla “pandemia”. Mi sorprende che, pur dotata in tutto il mondo di Università di prestigio e di altrettanto prestigiosi Centri medici e Ospedali, la Chiesa non sia stata in grado (sembra addirittura non ci abbia neppure pensato) di elaborare e fornire, ai fedeli e agli uomini tutti, una propria lettura, coerente e organica, del fatto “pandemia”. Niente! Sia in ambito istituzionale come in quello accademico, pur dopo oltre un anno e mezzo dall’insorgere della “pandemia”, la Chiesa è ancora sprovvista di simile elaborato.

Nel contempo ci sono stati, però, interventi ad hoc di questo o quel Pastore (vescovo o sacerdote), dello stesso papa Francesco e di alcuni organismi vaticani; interventi di varia, a volte anche alta autorevolezza, ma tutti privi, a monte, di una visione organica condivisa del “fatto pandemico”. A fronte di questo vuoto analitico e dottrinale, sia papa Francesco, come pure gli organismi vaticani e i singoli Pastori hanno perciò preso e disposto provvedimenti pratici di disciplina comportamentale, soprattutto liturgica.

Ma è spiacevole e imbarazzante, analizzando tali disposizioni disciplinari, constatare come la Chiesa istituzionale, in assenza di una propria e specifica riflessione, abbia, dal Papa in giù, condiviso, propagandato e moralmente imposto ai fedeli, persino come scientifica e indiscutibile, la lettura del “fatto pandemico” elaborata dall’«Agenda 2030», cioè da un organismo a-cattolico (per non dire fermamente anti-cattolico), che non è un’agenzia medica e neppure una politica in senso stretto (cioè rappresentativa dei Popoli), ma espressione precisa di una bel precisa lobby di economisti e di finanzieri, quella, assai potente a livello planetario e con volontà di imporsi all’umanità intera, che porta avanti il Nuovo Ordine Mondiale, come appare da vari siti web.

È stato sorprendente per me, in negativo, prendere atto della accondiscendenza del Papa, dei vescovi e della Chiesa istituzionale tutta al diktat ideologico dell’Agenda 2030. Non so spiegarmi come ciò sia successo e sia stato possibile. Le uniche risposte che in questo momento mi so dare non sono per nulla lusinghiere, ma sarò felice se Lei mi saprà rasserenare nella Fede, mostrandomi, in modo serio e non chiacchiere, le ragioni che hanno indotto il Papa e i vescovi ad affiancare così pesantemente Agenda 2030 senza, con ciò, tradire il loro servizio a Cristo, alla Chiesa e, anche solo in termini umani, alla verità. Del resto, anche se Lei non crederà opportuno, o non sarà in grado (il che sarebbe sconcertante ma è pur sempre possibile) di rispondere ai miei interrogativi, la Santa Sede dovrebbe sentire il dovere di farlo per tutti i fedeli, esponendo «nero su bianco» quella riflessione e le spiegazioni del suo comportamento (che tanto ci sorprende), come accennavo poc’anzi. I quesiti che, di tutta rilevanza, sottopongo alla Sua attenzione sono quantomeno i seguenti quattro.

PRIMO: IL SILENZIO INSPIEGABILE DEI VESCOVI.

A fronte di una crisi spirituale inattesa, devastante e con conseguente, non cessata, emorragia dei fedeli, la Conferenza Episcopale Italiana si è mostrata vile e latitante, facendo sentire la sua voce (e ricordandoci che ancora esiste) solo per mostrare di essere ossequiosa ai desiderata del Governo (prima Conte 2 e ora Draghi). La C.E.I. ha inviato, quando intervenuta, disposizioni più restringenti delle stesse governative; come se i vescovi italiani facessero a gara per mostrarsi uno più ossequioso dell’altro. Lo stesso papa Francesco, che voleva dar di sé l’immagine del difensore dei poveri, in quest’anno e mezzo si è schierato sempre più apertamente con l’ordine costituito, arrivando addirittura al punto di avviare forme di collaborazione stabile con gli esponenti di spicco delle banche ebraiche mondiali e della lobby mondialista; come potrà recuperare una credibilità così compromessa? Ma, poi, tornando ai vescovi: come hanno potuto impedirci di assistere i fedeli moribondi, di portar loro una parola di conforto, di celebrare la Confessione, di ricevere l’Eucaristia, l’Olio Santo e il Viatico? Perché continuare a impedire l’uso dell’acqua santa, di inginocchiarsi e di ricevere l’Eucaristia in bocca? È forse venuta paurosamente a galla la mancanza di Fede che molti nascondevano in sé? E dopo? Quando la “pandemia” cesserà, con che coraggio torneranno a farsi vedere dai fedeli, soprattutto da quelli ai cui cari hanno negato i conforti religiosi, pur di non scontentare un Governo ateo?

SECONDO: IL SILENZIO SUGLI ABORTI PROGRAMMATI.

Ho letto tutto il leggibile e le dichiarazioni degli organismi della Santa Sede, e ne ho ricavato più scandalo che argomenti validi. A riguardo degli aborti procurati, volutamente e spietatamente, pur di produrre dei “vaccini”, le argomentazioni – siamo onesti! – degli organismi vaticani e la stessa frase ridicola di papa Francesco («Vaccinarsi è un atto d’amore») non reggono. Sono parziali, tendenziose, apologetiche, ambigue, in definitiva gravemente immorali. Come mettere in seconda linea, infatti, il dato oggettivo principale: che i “vaccini” sono fatti con un procedimento che presuppone l’assassinio di feti umani? Come hanno potuto i vescovi, davanti a Dio, giungere a tacere su questo punto di essenziale e vitale importanza, per spostare l’attenzione sul tanto o sul poco del coinvolgimento morale dei fedeli in tale fatto, per giungere infine a stabilire che dunque i vaccini sono permessi, anzi moralmente obbligatori? Come è possibile che, in Italia, siamo arrivati ad un punto così grave di depravazione e cecità morale che persino dei cardinali, come il card. Bagnasco, si sono vantati di essersi “vaccinati” e lo stesso pensiero sia stato espresso addirittura da papa Francesco? Il dovere di tutelare la vita fin dal concepimento è – lo sa meglio di me – uno di quei punti decisivi della morale che non ammette, nell’esporlo, né ambiguità, né compromessi per cui ai Pastori doveva premere al massimo grado che, quando ci fossero stati anche solo dei dubbi al riguardo, i “vaccini” venissero interdetti. Se un prete di montagna, che ha 65 anni e vive a 1500 metri di altitudine, riesco tramite il web, come faccio io, ad avere a disposizione una documentazione più che sufficiente della verità che i “vaccini” sono preparati ricorrendo a cellule di feti volutamente uccisi, non posso immaginare che il Papa, Lei, le Università e gli Ospedali cattolici, la Santa Sede e i vescovi non sappiano, e molto meglio, quello di cui sono certo. Tanto più che siamo certi pure:

1) Che non era né è vero che i cosiddetti vaccini siano vaccini;

2) Che non era né è vero che mancassero o manchino altre cure, anche molto più efficaci, senza ricorrere (per puro commercio e amore del dio Mammona) ai vaccini;

3) Che non era né è vero che i “vaccini” siano capaci di immunizzare, tant’è che stanno diventando una catena continua, come la catena di Sant’Antonio, un vaccino dopo l’altro e vorrebbero renderli permanenti. E, dunque?

TERZO: IL SILENZIO SUI FONDI AI MASS MEDIA E ALLE ORGANIZZAZIONI ECCLESIALI.

Dal web appare, con opportune ma fattibili ricerche, la montagna di soldi che le diocesi italiane e le realtà collegate con esse ricevono, a fondo perso, dal Governo. Ricevono soldi per opere d’arte, scuole, giornali e televisioni, opere assistenziali (Caritas, migranti, drogati, ospedali). È chiaro, però, che tutto questo “aiuto”, da parte del Governo, non è disinteressato ma ha come prezzo la libertà di parola e di azione. «Chi accetta un dono non è più libero», mi diceva tante volte il console generale del Belgio a Venezia, negli anni in cui lo frequentavo, tant’è che volle persino rinunciare all’onorificenza di cavaliere della Repubblica. Ma quando io, e come me qualsiasi persona, legge che il giornale dei vescovi, «Avvenire» riceve annualmente vari milioni di euro, che una lunga schiera di settimanali diocesani e persino bollettini di santuari è quasi completamente mantenuta da fondi del Governo, quando anche Atenei (come il Marcianum, che ambiziosamente aveva messo in piedi il card. Scola) vivono perché sponsorizzati dal Governo della Repubblica; beh, allora, come posso credere all’onesta di tutti questi mass media, al loro essere super partes nel dire la verità sui “vaccini e sul green pass? E, infatti, giornali e foglietti ecclesiali, organizzazioni e persino Ordini religiosi si sono talmente schierati con la narrativa ufficiale che non saprei indicarne uno che non abbia fatto della menzogna il suo pane quotidiano.

QUARTO: IL SILENZIO SULLE VIOLENZE A TRIESTE.

Infine, una prova schiacciante e dolorosa della complicità immorale dell’episcopato italiano, e anche Sua, Eccellenza Reverendissima, e dell’intera Santa Sede (compreso messer papa, per dirla alla medievale) con il Governo italiano e il VOSTRO schierarvi acritico e infantile, ma certo non disinteressato, con Agenda 2030 si è avuta il 18 ottobre scorso. Quella mattina, a Trieste, dei semplici portuali o, come dicevano una volta, «scaricatori di porto», persone oneste e religiose, molti dei quali padri di famiglia, si trovavano ad uno degli accessi del porto nuovo, non per bloccarlo (come mai avevano fatto) ma per chiedere al Governo di togliere l’obbligo del green pass. Richiesta discutibile (in astratto, solo in astratto) ma legittima, senza ombra di dubbio. Quand’ecco, con ferocia animalesca alcuni agenti della Polizia di Stato si scagliavano su di loro con cannoni spara acqua, con getti così potenti da rovesciare a terra alcuni di quei robusti operai per, poi, inzuppati d’acqua, spingerli sulla strada antistante e rincorrerli, come cani famelici, lanciando contro di essi razzi fumogeni e lacrimogeni. Nel mentre, come Lei sa certamente meglio di me, la stampa libera del mondo intero (americana compresa) restava sbigottita del verificarsi di simili crimini, tutti gli aderenti all’élite mondiali sta tacevano: i partiti, gli ordini professionali, la magistratura, persino il presidente Mattarella (che non passerà certo alla storia come persona d’onore). E tra le “mummie”, guarda caso, tutti i vescovi d’Italia, a cominciare da quello di Roma, che si diverte a telefonare a destra e sinistra, mettendo in imbarazzo le persone, e vuol far credere d’essere dalla parte degli indifesi ma per i portuali di Trieste non è stato capace di dire una sola parola!

La prego, pertanto e in definitiva, di far conoscere queste sincere espressioni a chi di dovere, a cominciare dai Suoi confratelli nell’episcopato, con la speranza che, ravvedutisi dai gravi peccati di omissione dei propri doveri e di scandalo pubblico, tornino alla verità e a Dio, anche se ciò comportasse la rinuncia a tante sovvenzioni del Governo italiano.

La ringrazio dell’attenzione e Le auguro «pace e bene»!

don Floriano Pellegrini, Coi di Zoldo, 3 novembre 2021

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Prepararsi al collasso del sistema, Auser Treia guarda al 2022, una comunicazione sensibile, Roma: emergenze disuguali, etica universalista, agli inquinatori tutto il potere al COP26, resistere per esistere…

Il Giornaletto di Saul del 5 novembre 2021 – Prepararsi al collasso del sistema, Auser Treia guarda al 2022, una comunicazione sensibile, Roma: emergenze disuguali, etica universalista, agli inquinatori tutto il potere al COP26, resistere per esistere…

Care, cari, impara a piantare, non solo un orto, ma anche colture di base e alberi. Crea un legame con qualche terra, sia la tua o quella di un parente, un progetto, un giardino comunitario, ecc. Partecipa con le persone che vivono lì, vai a poco a poco alla ricerca di modi per trascorrere più tempo in campagna che in città, imparando a piantare, costruire, trattare i rifiuti organici e… – (Bill Mollison) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2021/11/come-prepararsi-al-collasso-del-sistema.html

Notizia certificata da Televideo RAI. In Europa aumentano i contagi mentre nei paesi del terzo mondo diminuiscono, lo comunica il 3 novembre Televideo – Strano che dove più alto è il tasso di vaccinazione e di limitazioni sanitarie ci siano più contagiati, mentre dove le vaccinazioni sono scarse e le proibizioni inesistenti i contagiati diminuiscono… Forse bisogna dirlo a Speranza ed a Draghi…!?”

Auser Treia guarda al 2022 – In questi ultimi due anni le attività culturali “esterne” portate avanti dall’Auser Treia hanno subito un rallentamento, dovuto alle limitazioni causate dalla pandemia, ma che (in parte) sono state integrate da attività “interne”, come ad esempio l’istituzione di una piccola biblioteca situata nella sede di Via Lanzi 20. Avvicinandoci alla fine del 2021 abbiamo iniziato a prefigurare quali eventi e quali iniziative potranno essere previste per il 2022. A tal scopo… – Continua: https://auser-treia.blogspot.com/2021/11/auser-treia-guarda-al-2022-ricordando.html

La comunità di Treia ha ricordato il 4 novembre, giorno dell’Unità Nazionale – La mattina del 4 novembre davanti al Monumento ai Caduti della guerra 1915/1918, c’è stata una significativa commemorazione con la presenza di vari esponenti della comunità treiese: l’amministrazione comunale, le scuole, le associazioni culturali, rappresentanti delle FFAA e della Chiesa. In rappresentanza del Circolo di Promozione Sociale, Auser Treia, ha partecipato il vice-presidente Lorenzo Luccioni, all’insegna di “Restiamo uniti nel pensiero, restiamo uniti nell’azione!”

Una comunicazione sensibile, che vola alto… – Scrive Lorenzo Merlo: “C’è una comunicazione sensibile, sottile, energetica che non vola sulle ali della materia. Che non si diffonde con le onde acustiche, che nulla ha a che fare con l’intelletto. Ha a che fare con l’ancestralità che risiede in ogni essere senziente. Essa riguarda ciò che sentiamo. Scavalca, seleziona e inficia ciò che sappiamo. Sempreché…” – Continua:
https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2021/11/una-comunicazione-sensibile-che-vola.html

Agricoltura e veleni – Scrive Rete Ambientalista: “Con motopompe e pozzi, senza nessun controllo, i contadini della Fraschetta per irrigare le coltivazioni  stanno prelevando in falda superficiale e profonda l’acqua contaminata dalla Solvay di Spinetta Marengo. L’ordinanza del Comune di Alessandria lo vieterebbe fin dal 26 giugno 2009. Il paradosso (doloso) è che molti campi  sono di proprietà di Solvay che li dà in affitto. Interverrà qualcuno dopo la presente denuncia?”

Roma. Emergenze disuguali – Scrive Vito De Russis: “A Roma Capitale, anche la emergenza delle 72 ore del G20, dell’ultimo weekend di ottobre 2021, è alle nostre spalle: dopo il lancio della monetina – coniata dalla Zecca – nella Fontana di Trevi, i partecipanti al G20 hanno lasciato Roma. E, subito, il nuovo Sindaco di Roma ha occupato la scena ponendo sul tavolo la emergenza “rifiuti” che, come è noto, compromette la salute delle persone e disturba l’ambiente e il turismo…” – Continua: https://retedellereti.blogspot.com/2021/11/roma-emergenze-disuguali.html

Leso vaccino – Scrive Giorgio Stern: “Poiché hanno scoperto che alla RAI (Report) c’è ancora qualcuno che fa il giornalista stanno provvedendo. “Per il presidente di Confindustria AA, bisogna che il peso di un’eventuale restrizione gravi su coloro che non sono vaccinati. Se questa è una guerra, questi sono dei disertori. Non dobbiamo fucilare nessuno, ma dobbiamo far pesare la loro diserzione.”

Etica universalista – Scrive Franco Libero Manco: “Noi universalisti, che guardiamo con occhio amorevole e con stupore la bellezza dell’alga e della balena, dell’elefante e del moscerino, dell’orchidea e dell’ortica, abbiamo una missione da compiere: quella di contribuire a rendere migliore questo mondo, e questo è possibile solo rendendo migliore l’essere umano, più responsabile delle sue azioni…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2021/11/04/letica-universalista-che-piace-ai-vegani/

Basta con le armi – Scrive Movimento Nonviolento: “Giornata dell’Unità Nazionale del 4 novembre. Nell’anniversario della fine di un tragico conflitto che costò al nostro paese un milione e duecentomila morti (600.000 civili e 600.000 militari), vogliamo ricordare e onorare quei morti rinnovando l’impegno contro ogni guerra e la sua preparazione. Solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Meno armi più salute, ridurre drasticamente le spese militari e devolvere i fondi a sanità, assistenza, ricerca e servizi pubblici.”

Agli inquinatori tutto il potere al COP26 – Scrive Marcello Pamio: “L’Italia viene sempre messa come capofila in quei programmi che necessitano di una sperimentazione sociale. Come dimenticare la svendita nel 2014 della salute dei bambini da parte del ministro Lorenzin e l’inizio del quinquennio come capofila mondiale nella gestione delle vaccinazioni? Ne stiamo ancora vedendo i risultati! Sotto i riflettori della COP26 nasce la Global Energy Alliance for People and Planet: un programma di collaborazione pubblico-privato per i cambiamenti climatici: l’obiettivo è la transizione energetica che piace al ministro Roberto Cingolani …” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2021/11/cop26-agli-inquinatori-tutto-il-potere.html

Certificato verde in scadenza – Scrive Gianluigi Paragone: “Allarme Green pass: 18 milioni di italiani stanno per rimanere senza. Tra le scelte scriteriate del governo sul fronte Green pass, imposto agli italiani con la forza tra mille proteste, ce n’è una che rischia di generare a breve conseguenze impreviste, delle quali i giornali non parlano: la scadenza della certificazione per milioni di cittadini. 18 milioni, per la precisione, quelli che da qui all’ inizio del 2022 si troveranno a dover rinnovare il proprio passaporto virtuale. Che, bene ricordarlo, al momento ha valenza 12 mesi dall’ultima somministrazione: una deadline da segnare sul calendario per tantissime persone, con il rischio di un vero e proprio caos…”

Resistere per esistere! Scrive Paola Dei Lupi Aliberti: “Mao Tse-Tung, grande estimatore di questa tecnica, definiva la resistenza “l’arte di fiaccare il nemico con mille piccole punture di spillo”. Si rende necessaria quando il nemico possiede risorse e mezzi estremamente superiori a chi deve difendersi, rendendo fallimentare ogni tentativo di combattimento tradizionale. La migliore resistenza è pacifica ma determinata. Dialogante ma incorruttibile. Corretta ma non ingenua…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2021/11/04/resistenza-sempre-resistere-per-esistere/

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Come il dormiente cade nell’oblio e si desta ad un nuovo mattino, o morendo si affaccia ad una nuova vita, così i mondi della paura e del desiderio si addensano e si dissolvono. Ma il testimone universale, il Sommo Sé, non dorme e non muore. Il grande cuore batte in eterno, e ad ogni battito emerge un nuovo mondo.” (Nisargadatta Maharaj)

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