Risultato della ricerca:

Le due facce dell’ecologia quella “superficiale” e quella “profonda…..” – A Roma con il Circolo Vegetariano VV.TT. nel giorno di S. Francesco, mentre contemporaneamente imperava la Biodomenica… in cui AIAB, Coldiretti, Legambiente, etc. accettavano la contaminazione OGM nel biologico

Premessa: parecchi anni fa  assieme a  diverse associazioni ecologiste e spiritualiste fondammo un comitato per la Spiritualità Laica e l’Ecologia Profonda. A quel tempo organizzammo per alcuni anni di fila una “marcia ecologista” per sensibilizzare la popolazione sui rischi di un sistema finto di protezione ambientale basato  sul compromesso con i poteri economici e politici. L’ultima edizione della Marcia ci fu boicottata da un mix di associazioni sedicenti per la Pace, per l’Ecologia e per i Diritti Civili che ci scippò la visibilità ed anche il luogo dell’appuntamento (fissato a Piazza Esedra il giorno di San Francesco). La Questura all’ultimo minuto ci dirottò davanti alla Stazione Termini e trasferì a Piazza Esedra (precedentemente a noi concessa) la partenza della manifestazione “finta”  di Legambiente, Verdi, Movimento per la Pace, etc. etc. Ovviamente l’intenzione era di  cancellarci e rubare il messaggio, contorcendolo.

 

Con gli altri organizzatori restammo in dubbio sul da farsi… ed anche quando ci rendemmo conto che in effetti la maggior parte del pubblico si recava alla manifestazione “politicizzata” e “protetta” dalle Istituzioni, decidemmo egualmente di partire e pochissimi come eravamo marciammo “laicamente” senza vergogna, suonando il “corno ed il tamburo” (letteralmente il corno lo suonavo io ed il tamburo Mahapurusa). Alla nostra  marcia ecologista partecipò anche l’avvocato Gianfranco Paris che poi testimoniò il tutto in un numero speciale di Mondo Sabino (potete leggerlo in PDF nel sito www.mondosabino.it).

 

Quest’anno, dopo parecchio tempo di interruzione della tradizionale manifestazione per San Francesco, abbiamo  ripreso la consuetudine, coinvolgendo le stesse associazioni del passato più alcune nuove. Durante la Tavola Rotonda tenuta con grande gioia e allegria nell’Arancera delle Serre di san Sisto dal 2 al 4 ottobre 2009, vi sono stati vari interventi, fra cui segnalo questo del prof. Giuseppe Altieri, specialista in agro-ecologia,  in cui denunzia la sottomissione delle stesse associazioni    di  ecologia superficiale e finta ai voleri del mercato. Lo stesso giorno della nostra Tavola Rotonda con gran pompa e visibilità mediatica veniva indetta la famigerata “Biodomenica” in cui calarsi le braghe di fonte al volere delle industrie agro alimentari  e degli OGM, accettando anche una soglia di OGM nei prodotti biologici… Oh mio Dio, non dico altro…

 

Paolo D’Arpini

 ………………………………

Intervento di Giuseppe Altieri alla Tavola Rotonda su “Ecologia Profonda, alimentazione naturale, spiritualità senza frontiere” tenuta a Roma dal 2 al 4 ottobre 2009, all’Arancera delle Serre di San Sisto.

Avanti così , ragazzi
grazie dell’invito al vostro seminario di Ecologia Profonda…
…nel giorno di S. Francesco, mentre impera la Biodomenica…

La biodomenica della vergogna Coldiretti, Legambiente, AIAB… Associazioni che hanno accettato le tolleranze di OGM nei prodotti biologici, così da consentire  contaminazioni e, chissà, un giorno, anche le coltivazioni di OGM…
Associazioni che non fanno nulla verso le regioni che hanno oggi a disposizione 200 miliardi di € per pagare agli agricoltori tutti i mancati redditi e maggiori costi, al fine di Coltivare  ed allevare in modo Biologico, quale “pagamento Agro-ambientale” per i benefici sulla salute e l’ambiente, diritti notoriamente inviolabili… e qui mi vien da sorridere.
Tali finanziamenti dei Piani di Sviluppo Rurale sarebbero sufficienti a riconvertire tutta l’agricoltura Europea al Biologico.
Oggi, invece,  l’Italia da sola consuma il 30% e più di tutti i Pesticidi d’Europa, che non si degradano e si accumulano nelle catene alimentari… Mentre il biologico cresce nei consumi… al ritmo del 20-30% annuo… E molta ormai è roba importata, a danno dei contadini biologici italiani, con più di qualche dubbia provenienza, da quanto ha riferito anche lo stesso presidente Coldiretti  Marini intervistato ieri alla radio Rai 1 (vedasi anche servizio del 27 dicembre 2008 di Ambiente Italia di Igor Staglianò dalla Cina. ndr).
In Italia oggi il consumo di Biologico è si e no il 2-3% del totale alimentare… se cresciamo del 30% all’anno… prima di arrivare al 10% ci mettiamo 20 anni… ed intanto abbiamo ammazzato i nostri figli di veleni. Le aziende agricole biologiche quest’anno sono calate in Italia del 17%, dal momento che le regioni non pagano (illegittimamente) il servizio agro-ambientale, prioritario ed obbligatorio!
Abbiamo fatto ricorsi ai TAR in Umbria Toscana Marche e Campania… con risorse economiche  e di personale tecnico assolutamente insufficienti.

Nel Lazio le associazioni ecologiste, sindacali e del biologico  hanno boicottato il nostro ricorso…  forse perché non devono dar fastidio a chi gli finanzia la “Biodomenica”? O la Campagna di analisi dei “Pesticidi nel Piatto”… o la filiera corta a KM zero, dei micromercatini biologici AIAB …o di prodotti convenzionali della Coldiretti, taroccati come DOP o IGP… coltivati con concimi chimici e pesticidi…  o latte crudo, con vacche alimentate con mangimi OGM?

Intanto arrivano notizie che a Caprarola c’è un record di Tumori, anche nell’infanzia, a causa dei disseccanti e pesticidi irrorati sui noccioli, pesticidi ormai inutili in quanto non funzionano più e le piante vengono distrutte lo stesso dai “ragnetti rossi”… mentre il lago vicino è ormai al capezzale per l’inquinamento da pesticidi… speriamo nessuno mangi il pesce della zona.
Nei vigneti del veneto sono morti tutti gli uccelli, sempre a causa dei disseccanti, inutili e controproducenti anche per la produzione, insetticidi e pesticidi di sintesi..

E addirittura han trovato gatti morti tra i vigneti ingialliti dall’Agente Orange della Monsanto, con gli uccelli avvelenati nella pancia… la cosa è finita sui giornali e c’è stato un consiglio comunale a Conegliano, ad hoc, sollecitato dal consigliere Botteon

San Francesco intanto si gira nella tomba…

Ho proposto ai sindaci di Vietare l’uso dei Pesticidi  e non solo in Agricolturama anche contro le zanzare, le mosche e i disseccanti che qualche pazzo fa usare anche nel verde pubblico dove giocano i bambini a piedi nudi… come a Senigallia (al mare, ndr) , a Verona, ecc… in essi quanto sono i primi responsabili della salute dei cittadini…

Semplicemente, sulla vite, come sulle altre colture i pesticidi non servono, in quanto noi Agroecologi garantiamo la produzione usando solo il a vecchio Rame e lo zolfo, oltre alle moderne tecniche biologiche…
Purtroppo in campagna comandano i Venditori di Fitofarmaci, una rete fittissima contro cui il sottoscritto combatte una battaglia campale… senza nessun controllo sugli acquisti di pesticidi, venduti spesso a scontrino senza neanche un obbligo di fatturazione… quando ci vorrebbe una ricetta obbligatoria solo per i casi di reale necessità (abbiamo fatto anche un Referendum nel 92).
Mentre la Coldiretti (proprietaria dei Consorzi agrari che vendono pesticidi) lascia gli agricoltori abbandonati e  tiene tra le proprie fila, cosi come gli altri sindacati (CIA, Confagricoltura), tantissimi tecnici che erano stati formati negli anni 80 per fare i divulgatori agricoli (ovvero per liberare gli agricoltori dai commercianti delle Multinazionali AgrochimicofarmaceuticOGM … Tecnici che oggi, invece, fanno le pratichette e le burocrazie per la PAC (sostegno al reddito)…  o, peggio, le domande alle Regioni per distrarre i fondi Agro-ambientali  Europei dall’agricoltura Biologica a quella cosiddetta “integrata”, i cui disciplinari regionali (es. Toscana)  consentono fino a 35 trattamenti chimici di sintesi sulle Mele, oltre 30 nelle Pesche, e così via… ovvero molti più trattamenti chimici di quanti oggi se ne effettuano nella peggiore pratica Agricola Industriale.

Tutti i sindacati, le associazioni ecologiste nazionali e del biologico, ovviamente, sono rappresentati nei Tavoli di “concertazione” e “sorveglianza” dei Piani di Sviluppo Rurale, dove si decide insieme alle regioni, come spendere i 200 miliardi di € che l’UE ha messo a disposizione dei Piani di Sviluppo Rurale

Mentre i nostri bambini continuano a sopportare dosi di residui di pesticidi negli alimenti, tarate su un corpo di 60 kg !! (dosi di vera e propria intolleranza… senza che nessuno si preoccupi di stabilite il limite massimo della sommatoria dei diversi pesticidi che si possono trovare negli alimenti…
I commercianti di pesticidi, Diserbanti, sementi e raccolti agricoli… vendono coctayls di veleni (il cui mercato e le cui quantità sono andati sempre crescendo in Italia) e pagano il grano a prezzi da fame… .
La Coldiretti, insieme alla Legambiente e l’AIAB organizza la Biodimenica…
Noi aspettiamo che gli agricoltori firmino le procure legali per i ricorsi contro i Piani di Sviluppo Rurale attuali in tutte le Regioni e, se possibile, se ne vadano da chi non li rappresenta più) e che, nella migliore delle ipotesi, oggi consiglia loro di non coltivare la terra e prendersi il sostegno al reddito PAC.
Chi ci aiuta, nel Lazio come nelle altre regioni, ad organizzare una riunione coi produttori biologici, per il rispetto dei loro diritti e di quelli dei consumatori?

FEDERBIO da 3 anni promette di attivare un ufficio tecnico-legale al servizio dei produttori biologici… e noi aspettiamo sempre fiduciosi.
Il 7 ottobre si riunisce il TAR Umbria per decidere sulla nostra richiesta di sospensiva dei bandi truffaldini sull’Agricoltura integrata, così come, il 27 ottobre, il TAR delle Marche.
Intanto abbiamo definito la “Carta di Montebelluna”, per una Moratoria Mondiale sulla produzione e commercio di OGM, a partire dal coraggioso Ministro Luca Zaia.
Attendiamo altre sottoscrizioni dopo le prime, autorevoli.
Intanto il Ministero ha organizzato gli Stati Generali del Biologico, dove si è presentato un Professore (!?) di Udine il quale ha  affermato che gli OGM potrebbero essere utili all’Agricoltura Biologica… per favore che qualcuno gli risponda.
Stato Generale: del Biologico… come diceva Ennio Flaiano “la situazione è grave, ma non seria”.

Giuseppe Altieri

Commenti disabilitati

Risultato della ricerca:

16 giugno 2009 – “Da Calcata a Roma il passo è breve…” – Resoconto della visita di Paolo a Roma per organizzarvi un evento su ecologia profonda, alimentazione naturale e spiritualità laica (3/11 ottobre 2009)

Oggetto: Manifestazione a Roma dal 3 all’11 ottobre 2009 su “Ecologia profonda, Alimentazione naturale, Spiritualità senza frontiere” – con abbinata mostra d’arte e vari spettacoli.

Care Amiche e cari Amici,

il 16 giugno 2009, dopo almeno 7 anni (forse anche 10) di assenza, sono tornato a Roma.

Ho provato una certa reticenza ad andare e solo un forte senso del dovere mi ha spinto a partire ed a resistere alle varie situazioni ed emozioni vissute… alcune in negativo altre in positivo. Questa discesa nella capitale mi ha convinto della necessità della manifestazione che abbiamo in programma per l’inizio di ottobre ed è per questo che ho partecipato, con un sorriso determinato, all’incontro preliminare tenutosi in Piazza Campitelli con Roberta Perfetti, la gentile segretaria di Umberto Croppi assessore alla cultura del comune di Roma.

Sono ancora frastornato dopo questa visita in cui ho potuto rivedere la mia città natale, le sue bellezze sconvolgenti, la sua gente e le attività variopinte che vi si svolgono in tutte le strade del centro storico ed anche in periferia. Ed anche la pazzia di situazioni assurde e disumane. La mia accompagnatrice Laura Lucibello mi ha voluto mostrare alcuni aspetti di Roma che nemmeno conoscevo, o forse avevo dimenticato, ho ritrovato un feeling, una familiarità, con la città e questo mi è sembrato di buon auspicio per la buona riuscita dell’evento che stiamo preparando.

Il processo per coniugare lo spirito naturale, laico o francescano che sia, con le necessità sociali e mondane di vita quotidiana è stato avviato oggi a Roma attraverso la buona volontà ed il sorriso di Roberta Perfetti e Laura Lucibello che mi hanno incoraggiato e sostenuto, con la loro semplice presenza e disponibilità, ed ho provato simpatia umana e vicinanza mentre esponevo il programma per la celebrazione dell’ecologia profonda, dell’alimentazione naturale e della spiritualità senza frontiere come cura risolutiva al malessere della nostra società fortemente urbanizzata e socialmente scollata.

La manifestazione quindi si farà, nelle date indicate, il luogo non è stato ancora definitivamente stabilito, l’ipotesi è fra le Serre di Porta Metronia od il chiostro del convento di SS. Apostoli. Io personalmente propendo per il chiostro di SS. Apostoli che è in zona storica e mantiene al suo interno un’atmosfera silenziosa e spirituale. Quando stasera siamo entrati a visitare quel luogo immediatamente ho sentito che era il posto giusto per l’incontro che abbiamo in mente… ma prima di dare conferma definitiva ci riserviamo di visitare anche le Serre di Porta Metronia nei prossimi giorni.

La manifestazione prevede una mostra d’arte sul tema della spiritualità, che verrà inaugurata il pomeriggio del 3 ottobre 2009 e subito dopo vi saranno gli interventi istituzionali di apertura del convegno, con accompagnamento di canti celtici e pianoforte. Seguono gli interventi di introduzione all’argomento trattato e le prime relazioni. Il 4 ottobre, che è la ricorrenza di San Francesco, cominciando dal mattino, proseguono gli interventi dei vari relatori, a mezzodì ci sarà un intervallo pranzo nel luogo stesso dell’incontro e nel pomeriggio si conclude il convegno con poesie e musica ed altri aspetti ludici. Per la chiusura della mostra, che resta aperta sino all’11 ottobre 2009, è previsto uno “svernissage” con un incontro per riflettere sulle conclusioni e sul prosieguo del convegno e per finire un rinfresco vegetariano allietato da un allegro concertino.

Per promuove l’iniziativa l’assessorato alla Cultura del Comune di Roma ha promesso un aiuto logistico per la stampa di manifesti ed inviti, chiunque dei partecipanti al Comitato organizzativo e di coloro che leggono abbia indirizzi ai quali desidera far recapitare il cartoncino con il programma è pregato di comunicarli a Laura Lucibello, in modo da sapere quante sono le stampe richieste. Il 2 ottobre 2009 è prevista una Conferenza Stampa nella sede dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e chiunque abbia amici giornalisti che potrebbero essere invitati comunichi i nominativi sempre a Laura Lucibello.

Anche se ottobre sembra ancora lontano, vi ricordo che il tempo passa e non aspetta, perciò diamoci tutti da fare per ottenere un risultato positivo per la qualità della vita a Roma, un esempio che potrà essere utile anche per altri luoghi….

Grazie per aver letto sin qui, Paolo D’Arpini – circolo.vegetariano@libero.it

Per ogni aspetto organizzativo logistico contattare Laura Lucibello: info.apai@virgilio.it  

Qui di seguito un documento introduttivo consegnato oggi alla gentile Roberta.

“Ci sono così tanti doni, mio caro, ancora non aperti dal tuo giorno di nascita. Oh, ci sono così tanti regali fatti a mano, spediti per la tua vita da Dio…” (Hafiz)

Il culto degli antenati in molte delle civiltà antiche è stato il fattore coagulante per la conservazione del senso di comunità. In Cina, ad esempio, era assurto quasi a religione, infatti il confucianesimo non è altro che un sistema morale basato sul rispetto delle norme “gerarchiche” di padre/figlio – sovrano/suddito. In qualche modo questo sistema, che garantisce un ruolo alle generazioni della comunità, ha assicurato in oriente come in occidente, una crescita ordinata e rigorosamente etica della società, pur con le pecche di inevitabili eccessi, esso ha mantenuto quel processo solidaristico nato nei clan matristici anteriori, e successivamente trasmesso al patriarcato.

Questa concezione è andato avanti senza grandi sovvertimenti sino all’inizio del secolo scorso momento in cui si è avviata una “rivoluzione di sistema”, una rivoluzione apparentemente incruenta e non specificatamente voluta, ma il risultato è un repentino mutamento d’indirizzo e la sortita dei modelli utilitaristici ed esclusivi.

Coincide con l’inizio dell’era industriale e dell’economia di mercato e con la comparsa dei grossi insediamenti urbani, le metropoli., che già avevamo visto l’abbozzarsi nel modello imperiale di Roma poi ripreso negli Stati Uniti d’America.

La scintilla del nuovo paradigma sociale ed economico -secondo me- è una diretta conseguenza della grande crisi del 1929 che da una parte costrinse migliaia di famiglie all’urbanizzazione forzata ed all’abbandono del criterio piccolo-comunitario e all’adozione di modelli sociali strumentali. Una nuova programmazione sociale ed economica basata sulla capacità collettiva di produzione e sul consumo di beni superficiali (coincide con la nascita della Coca Cola, delle sigarette, delle fibre sintetiche, della diffusione di automobili ed altri macchinari). Come ripeto questo modello non fu specificatamente perseguito ma l’inevitabile conseguenza di una accettazione di gestione produttiva “finalizzata” -da parte degli individui operativi- e la demandazione agli organi amministrativi delle funzioni solidali e sociali.

Questo procedimento trovò la sua affermazione anche in Europa a cominciare dagli anni ‘50 (malgrado le prove generali dei primi del secolo in Inghilterra) e pian piano si espanse al resto del mondo occidentalizzato, meno che in sacche di necessaria “arretratezza” che oggi definiamo “terzo o quarto mondo”. Ma questo terzo o quarto mondo sta anch’esso pian piano assumendo il modello utilitaristico ed il risultato è il totale scollamento familiare e sociale con l’interruzione dell’agricoltura ed artigianato e venuta in luce di schegge impazzite di società aliena a se stessa. Avviene nelle cosiddette megalopoli di venti o trenta milioni di abitanti, con annesse baraccopoli e periferie senza fine. La solidarietà interna delle piccole comunità è morta mentre si son venute a stratificare categorie sociali che hanno poco o nulla da condividere con “l’umanità”.

Nelle grandi città industrializzate e consumiste da una parte c’è la classe dei produttori “attivi” e dall’altra quella dei cittadini “passivi”, ovvero i bambini e gli anziani. Lasciamo per il momento in sospeso la discussione degli attori in primis, i cosiddetti produttori ed operatori, e vediamo cosa sta avvenendo nelle categorie passive, degli usufruitori inermi od assisiti.

I bambini sono forse i più penalizzati giacché verso di loro è rivolto il maggior interesse redditizio e di sviluppo, sono i “privilegiati” delle nuove formule di ricerca di mercato ed allo stesso tempo abbandonati a se stessi, in seguito alla totale mancanza di solidarietà interna in ambito familiare e sociale. Con poche prospettive reali di crescita evolutiva in intelligenza ed interessi futuri, i bambini si preparano ad essere la “bomba” della perdita finale di collegamento alla realtà organico-psicologica tra uomo natura ambiente. Già in essi assistiamo alla quasi totale incapacità di relazionarsi con una realtà sociale e materiale, sostituita da una “realtà virtuale e teorica”. Ora finché le generazioni che son nate dagli anni ‘50 sino al massimo degli anni ‘80 sono in grado di reggere il colpo della produzione utilitaristica questa massa di “imberbi passivi” può ancora mantenere una ragione almeno consumistica, dopodiché la capacità di sopravvivenza si arresta ineluttabilmente, assieme al volume operativo dei genitori…..

L’altra categoria, passiva per eccellenza, è quella degli anziani ed invalidi, i pensionati, che sopravvivono senza speranza già sin d’ora, preda di violenze sempre più diffuse, di furti e truffe e di strumentalizzazioni della loro condizione vittimale (perseguita da enti ed associazioni che sorgono per “proteggerli” dagli abusi….). Nella società solidaristica antecedente gli anziani avevano una precisa ragione sociale nella trasmissione della cultura e delle esperienze necessarie alla vita, convivendo in ambiti familiari in cui non c’era separazione fra bambini, giovani e vecchi. Ora gli anziani son d’impiccio e finché possono arrangiarsi da soli, bene, poi diventano oggetto di mercato per gli assistenti sociali, per gli ospizi e per colf spesso senza scrupoli o finti operatori assistenziali che mungono alle loro misere pensioni, inoltre -recentemente- son sempre più vittime di “enti morali” fasulli e ladri. E questo perché gli anziani non hanno più posto né tutela nella società.

Ma, qui vorrei porre un punto interrogativo, come faranno i quarantenni di oggi a garantirsi la sopravvivenza se la struttura sociale è così degradata? I quarantenni di oggi saranno ancor meno assistiti sia dalla società che dai loro stessi figli e -mi vien da dire- sarà proprio per questo inconsapevole sospetto che molti rifiutano di aver figli e si atteggiano ad eterni “ragazzi”. Oggi si è “giovani di belle speranze” sino a cinquant’anni (ed oltre) e poi improvvisamente si precipita nell’inferno dell’anzianità e dell’abbandono….. Insomma “finché ce la fai a barcamenarti con le tue forze bene e poi ciccia al culo!” Forse siamo ancora in tempo a prendere coscienza di ciò ed attuare una repentina inversione di marcia prima del precipizio…..

La soluzione -secondo me- sta nel superamento dei modelli consumistici e dello schema familiare di coppia moderna, in primis, per ritrovare in una socialità allargata nuove espressioni per la solidarietà umana, contemporaneamente abbandonando l’ampliamento dei grandi agglomerati urbani e rinunciando ai parossismi culturali (musiche preconfezionate, televisioni, sport idioti, giochetti virtuali, etc) in modo da ricreare in noi lo stimolo primario della gioia di vita e la capacità creativa per produrre qualcosa che abbia lo spirito del necessario e del bello. Insomma si parla ancora di ecologia profonda e di spiritualità laica.

Paolo D’Arpini

Altre informazioni in URL: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/06/13/roma-dal-3-all11-ottobre-2009-%e2%80%9cecologia-profonda-alimentazione-naturale-spiritualita-senza-frontiere%e2%80%9d/  

Commenti disabilitati

Risultato della ricerca:

Roma, dal 3 all’11 ottobre 2009: “Ecologia profonda, Alimentazione naturale, Spiritualità senza frontiere”

Stiamo organizzando una manifestazione da tenersi a Roma, in collaborazione con Laura Lucibello dell’Associazione per la Promozione delle Arti in Italia, supportata da un apposito Comitato al quale stanno aderendo persone ed associazioni ecologiste, vegetariane, spiritualiste, di Roma e d’Italia (di seguito la lista dei primi aderenti).Questa manifestazione si titola: “Ecologia profonda, Alimentazione naturale, Spiritualità senza frontiere” ed è prevista dal 3 all’11 ottobre 2009. La vicinanza con la festa di San Francesco è voluta. Oltre ad una mostra in tema (nel luogo concesso dal Comune di Roma) è prevista una Tavola Rotonda alla quale parteciperanno vari esponenti del mondo evocato nel titolo stesso (spiritualisti laici, ecologisti, etc.). Durante la manifestazione non verranno trascurati gli aspetti ludici, artistici, musicali, poetici, recitativi, etc.Quella che segue è la bozza di massima degli eventi:

3 ottobre 2009 – Inaugurazione della mostra d’arte in tema.   4 ottobre 2009 – Tavola Rotonda, di una giornata, sul tema.

10 ottobre 2009 – Esibizioni di arti varie, poesia, musica, recitazione.

11 ottobre 2009 – Svernissage, incontro conclusivo e rinfresco finale.

Info:  circolovegetariano@gmail.com  - Tel. 0761/587200 laura.lucibello@gmail.com   - Tel. 06/30893615 – Cell. 333.5994451

Cari saluti, Paolo D’Arpini – Circolo Vegetariano VV.TT.

La manifestazione è programmata con l’ausilio dell’Assessore Umberto Croppi, Politiche Culturali del Comune di Roma.

Prime adesioni al Comitato:

AAM Terra Nuova – Rivista dell’Italia Naturale – Direttore Mimmo Tringale

AVI – (Ass. Vegetariana Italiana) – Responsabile Ecologia Ciro Aurigemma

Rete Bioregionale – Etain Addey, Stefano Panzarasa, Fulvio Di Dio

European Consumers – Presidente Vittorio Marinelli

Movimento per l’Etica Universale – Presidente Franco Libero Manco

Amici della Sabina e Mondo Sabino – Direttore Gianfranco Paris

Lega Abolizione Caccia – Presidente Carlo Consiglio

Municipi di Roma.it – Direttore Roberto Mercuri

Cooperativa Editoriale Le Due Città – Direttore Antonello Palieri

Aurelio Rizzacasa – Docente di filosofia all’Università di Perugia

Fabio Caporali – Docente di ecologia all’Università di Viterbo

Edoardo Torricella – Regista della Compagnia Teatrale Il Gruppo

Alberto Mengoni – Istruttore Centro Zen Nirvana

Sergio Cecchini – Istruttore Dojo Koshiki

Accademia Europea – Presidente Carlo Carli

Antonio Piacentini – Edizioni Il Punto d’Incontro di Vicenza

Manuel Olivares – Scrittore su comunità, comuni ed ecovillaggi

Nico Valerio – Scrittore scientifico, esperto di alimentazione naturale  

Giorgio Vitali – Chimico, Infoquadri

Michele Trimarchi – Psicologo, presidente ISN international society of neuropsychophysiology 

In URL il manifesto introduttivo programmatico:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/03/29/deep-ecology-and-lay-spirituality-as-an-answer-to-the-evolution-of-our-urbanized-society-ecologia-profonda-e-spiritualita-laica-come-risposta-evolutiva-per-la-nostra-societa-urbanizzata/

Se intendete aderire al Comitato datene conferma scrivendo a questo indirizzo ed anche a: info.apai@virgilio.it

Commenti disabilitati

Risultato della ricerca:

Maggio 2009, Palù della Pesenata, Lazise, Verona: Giro di condivisione e pareri sull’incontro della Rete Bioregionale Italiana

Cari amici stavolta io personalmente non c’ero, avrei voluto esserci perché Lazise è un paesino che conosco da quando abitavo a Verona, tantissimi anni fa. Nel giro di condivisione di quest’incontro della Rete Bioregionale Italiana avrei voluto inserire il discorso della Spiritualità Laica (vedi url: http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=Lay+spirituality+Spiritualit%C3%A0+laica+ ) ma non è stato possibile sia per via della mia assenza sia perché l’argomento era stato giudicato “troppo intellettuale” dagli organizzatori. Peccato! Peccato anche che il tema dell’ecologia alimentare, inviato a mò di intervento scritto da Stefano Panzarasa, non sia stato recepito, in quanto nella Rete si continua a pensare che l’alimentazione naturale e vegetariana non sia un argomento utile all’ecologia… (Sic!). Malgrado queste carenze ed omissioni, essendo un membro fondatore della Rete Bioregionale Italiana, non posso far a meno di continuare a sostenere l’esistenza di questo consesso, apprezzando anche alcuni degli argomenti discussi durante il recente incontro annuale. Buona lettura. Paolo D’Arpini – circolo.vegetariano@libero.it

…………..

I Bagolari di Palù della Pesenata – (Resoconto dell’incontro della Rete Bioregionale Italiana – 15/16/17 Maggio 2009)

I bagolari di Palù della Pesenata sono altissimi, secolari e maestosi. Assieme a querce roveri, cedri e cipressi altrettanto secolari, sono una parte importante dell’identità di Palù della Pesenata, un borgo, non lontano dal Lago di Garda, versante veronese, abitato dalla tribù (come ama dire Vincenzo) dei Benciolini e dei cugini Negri. Il borgo e la sua campagna sono un raro esempio di equilibrio fra selvatico e coltivato. Lungimiranti sono stati gli antichi custodi di questo luogo e ammirevole la cura e la sensibilità dei Benciolini nel preservare questo equilibrio, costituito di ampie porzioni a bosco, una zona umida, vigneti, filari di kiwi, campi di grano e prati stabili a conduzione biologica.

Come di consueto la giornata del venerdì è stata dedicata agli arrivi, alle varie sistemazioni e alla definizione dell’organizzazione e del programma per i due giorni successivi. L’incontro si è aperto il sabato mattina con un saluto alla Terra, dopodiché i convenuti si sono presentati attorno al cerchio raccontando di se stessi e della loro pratica. C’erano membri storici della Rete ma anche molti volti nuovi, giovani studenti, impiegati, contadini, insegnati, ecc. Tutta gente interessata alle premesse dell’incontro e vogliosa di capire e soprattutto di fare, per migliorare se stessi, le sorti della società e il comportamento dell’uomo nei confronti della Terra e delle sue componenti. Terminato il giro delle presentazioni è rimasto, prima del pranzo, solo il tempo per gli attivisti di fumane futura, un gruppo della Valpolicella impegnato contro l’istallazione di un inceneritore e l’ampliamento di un cementificio sulle loro terre, di relazionare sui punti della loro lotta (info. comitatofumanefutura@gmail.com).

Nel pomeriggio, prima della ripresa del cerchio, Gianni Benciolini, naturalista e ornitologo, ci ha accompagnati in una escursione nel bosco composto da roveri, roverelle, carpini, frassini, e da un sottobosco di pungitopo e bosso, che circonda il borgo; ci siamo poi incamminati in un prato stabile, dove è in atto un progetto per aumentarne la biovarietà (come lui stesso ha tenuto a precisare), e un altro per la ri-naturalizzazione di una porzione di terreno adiacente allo stagno.

Successivamente, nel cerchio ricomposto, Francesco Benciolini ha illustrato il suo lavoro nell’ambito dell’ARI (Associazione Rurale Italiana), un gruppo, associato a La Via Campesina, impegnato nella difesa del lavoro rurale e della ruralità, sia come valore culturale, sia come salvaguardia della qualità dei prodotti della terra www.assorurale.it  .

Massimo Angelini, del Consorzio della Quarantina, ci ha aggiornati sulla Campagna Popolare per la Piccola Agricoltura Contadina. Il numero dei gruppi promotori (tra questi anche la Rete Bioregionale) è salito da 5 a 8, quello dei sostenitori da 3 a 9. La campagna comprende una raccolta di firme, che a tutt’oggi sono 2382 (tutte firme raccolte, ci tiene a precisare Massimo, senza particolari battage pubblicitari), e che terminerà a novembre, per San Martino. Per firmare andare sul sito: www.agricolturacontadina.org  

Di Campo, il villaggio semi-abbandonato a mezza costa sul Monte Baldo, sopra Brenzone, e da un po’ di tempo nelle mire di piani di sviluppo turistico, ci ha parlato Oscar Simonetti e una folta rappresentanza dell’associazione Fiori di Campo. Un’associazione nata, appunto, per contrastare progetti irrispettosi verso Campo e salvaguardare il delicato equilibrio ambientale che lo circonda, ma anche con idee propositive sia di insediamento da parte di alcuni di loro, che di attività produttive a basso impatto ambientale. Il dibattito che ne è seguito è stato ampio e fruttuoso per tutti. (per contattare Oscar: camposcar@alice.it )

All’incontro erano presenti alcune bancarelle, principalmente con delle pubblicazioni e materiale informativo. Il Consorzio della Quarantina con gli stampati per la raccolta firme e il lunario ligure “Il Bugiardino”, che Massimo e Chiara pubblicano ogni anno. Il nuovo numero del C.I.R. (Corrispondenze e Informazioni Rurali), portato da Mario.

Il Seminasogni di Felice, portato da Etain. Lato Selvatico e le pubblicazioni della Rete. Il nuovo libro di Etain “Acque Profonde”, andato a ruba! Il CD di Stefano con le poesie musicate di Gianni Rodari. I dipinti artistici di Stephen. I gioielli artigianali di Jessieca. Il laboratorio Ambulante di Soccorso Ludico e Oltre, con rompicapi e cose varie di Lorenzo.

Il cerchio di domenica mattina si è aperto in forma poetica. Per l’occasione hanno letto Alberto Rizzi, Cosetta, Mario, con una poesia di un poeta genovese, e Jacqueline, con degli haikù composti il giorno prima.

Riprendendo con i temi in programma, Mario Cecchi ha relazionato sull’incontro di domenica prossima 24/05 a Villa Sorra (MO), nell’ambito della 2° edizione del Festival della Città Olistaca, organizzato dal CONACREIS www.conacreis.it , per una possibile costituzione di una Rete delle Reti, che, è bene ripeterlo, non vuole essere (almeno da parte nostra) un super organismo che annulla l’arcipelago di gruppi, associazioni, reti varie ecc. –ricchezza della diversità dell’arcipelago stesso–, ma una possibilità, in caso di bisogno, di coagulare le forze per un obiettivo comune. L’incontro è aperto a tutti.

È poi seguita da parte di Etain Addey, la presentazione del suo nuovo libro “Acque Profonde, abbracciare la vita” edito da Fiori Gialli – www.fiorigialli.it . Etain, dopo aver posato le calze di lana che stava tessendo, e con il suo inconfondibile modo di fare e di raccontare è andata al sodo leggendoci un paio di passaggi del libro, che ora però non riesco a trovare, ma vi assicuro c’è tutta l’Etain migliore che conosciamo. Velocemente. Sonia Ravioli nell’introduzione dice: (…).   Il luogo delle acque profonde è anche l’utero della terra, la porta comunicante tra due parti della vita intimamente legate (….) Questa porta comunicante è stata chiusa e sprangata dalla civiltà industriale, cancellando i riti, negando la sacralità della vita, la magia della natura. La civiltà del dominio ha rinnegato la Madre: la natura che ci genera, la terra che ci nutre fisicamente e spiritualmente; e, di conseguenza, ha rinnegato i fratelli, isolando l’essere umano, rendendolo fragile, solo, nevrotico. Impaurito e incattivito.

A seguire doveva esserci l’esposizione di un progetto di vita comunitario da parte di un giovane di nome Marco. Purtroppo, notizie urgenti da casa della sua compagna, lo hanno costretto a partire immediatamente.

In prossimità dell’ora di pranzo, è stato brevemente presentato, da parte di un gruppo di Verona, un progetto per la costituzione di un ecovillaggio (presentazione proseguita poi nel pomeriggio, con chi era rimasto).

Che altro dire se non che, a dispetto di questo resoconto quasi da contabile, l’incontro, come peraltro tutti i precedenti della Rete Bioregionale, è stato caratterizzato da una buona dose di spontaneità, elasticità, dal lasciarsi andare alle argomentazioni e alle discussioni così come si sviluppavano. Ma riuscendo poi, quasi sempre, a cogliere l’attimo giusto per andare oltre e proseguire con un altro argomento/problema/progetto/sentiero. Questa, noi non la leggiamo come debolezza ma come fiducia data alle nostre capacità più profonde per ricominciare di nuovo ben sapendo chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare. La Terra e tutti i suoi ‘criceti’ ci stanno guardando … e a noi piace pensare che stiano tifando per noi.

Detto questo, comunque, va riconosciuto a tutti i presenti (58 presenze complessive sia pure non contemporanee), nonostante le diversità, i tempi diversi e i mondi in cui ognuno si trova a dibattere il proprio quotidiano, una grande voglia di partecipare costruttivamente, di esserci sia fisicamente che spiritualmente. C’era tutto questo nel cerchio finale.

Infine, come non dirlo, un grazie veramente grande a Claudia, alle sue amiche, alla sorella e alla cognata di Vincenzo per il cibo squisito che ci hanno preparato e cucinato. A Vincenzo per il grosso lavoro organizzativo, prima e dopo l’incontro. Alla comunità residente che abbiamo in parte incontrata, tutta, gente mite, gentile e solida. E grazie ai bagolari, le cui spesse fronde ombrose ci hanno accompagnato per tutto l’incontro.

Giuseppe Moretti – Giovedì 21 maggio 2009

………….

Dopo il 16° Incontro della Rete Bioregionale Italiana (15,16,17 maggio 2009) Quindici giorni per la preparazione.

La pulizia dell’ampia casa (grazie Chiara!) che ha ospitato, la notte, buona parte dei convenuti, stile sobrio, pavimento, qualche cartone, materassino, sacco a pelo. Non c’è bisogno di molto per vivere. Si, le cose essenziali: caldo a sufficienza (i giorni precedenti era stato freddo e badavo ad aprire le finestre durante le ore di sole richiudendole, poi, di notte), il cibo, la ricerca e l’acquisto (Claudia è più …. generosa di me, io sarei sempre più misurato, ma, salvo qualche scambio un po’ vivace, ci siamo reciprocamente rispettati abbastanza). Il parcheggio (anche volendo eliminare certi mezzi, e proprio per questo, non rinuncio alla macchina che mi permette, oggi, le relazioni necessarie), Francesco, mio fratello, viene col trattore e il “trincia erba” e, in poco tempo, rende l’area praticabile, area esageratamente grande in previsione che, da Verona, venissero in molti di più. Preparavo, poi, la zona per i cerchi sfalciando a mano. Passa Toni, mio nipote, e mi chiede se voglio che venga lui con la trincia: “Si, grazie”! Verso la fine cominciavo anche ad essere un po’ stanco. La raccolta differenziata dei rifiuti con sacchi neri da sostituire: ma quali rifiuti!?

E via di questo passo. Curiosità, collaborazione, accoglienza, simpatia, parziale partecipazione, soddisfazione da parte della comunità famigliare residente.

Abbiamo azzeccato gli importi per il rimborso delle spese vive degli alimenti, tutti, o quasi, biologici: 5 euro per il pranzo, 5 per la cena e 2 per la colazione. In partenza non sapevamo come calcolarli, poi abbiamo fatto il conteggio per una persona che mangiasse anche un po’ abbondante e ci è andata bene. Facendo l’inventario del rimasto, tutto utilmente collocabile, e i conti finali, abbiamo raccolto 130 euro in più che andranno a coprire qualche altra spesa non calcolata tipo gas della bombola, metano della Panda, acquisto, presso la Comunità di Emmaus di Villafranca, di piatti, bicchieri, posate che…. rimangono per un’altra volta.

A proposito di piatti …….! Io avevo previsto che ciascuno si portasse il suo necessario e se lo lavasse anche per scongiurare qualsiasi tentazione di piatti e posate di plastica ……. .In un primo confronto, il venerdì sera, è stata presente anche la posizione di chi avrebbe preferito che i piatti fossero lavati tutti assieme da volontari. Siamo consapevoli di vari modi (non la plastica però!), la scelta è aperta. Certo che quando il numero dei partecipanti fosse molto alto sarebbero necessari piatti e volontari a sufficienza.

Io vedo utile abituarsi all’autonomia personale che ottiene il risultato di mantenere piccoli i problemi e, quindi, facilmente risolvibili: ci pensate, ammassare i piatti, grandi contenitori per lavarli e sciacquarli, asciugarli, riporli ed esporli nuovamente?

Vorrei sottolineare l’importanza di dichiarare costi e importi per il loro recupero in modo che chi si impegnerà nel futuro abbia un’utile indicazione di base. Ma, ancor più, è importante segnalare la propria presenza con un certo anticipo, almeno una decina di giorni, per procedere agli acquisti del cibo prevedendo sufficientemente le quantità ed evitando così qualsiasi deplorevole spreco.

Andando agli aspetti più essenziali, sono rimasto molto soddisfatto dello stile della presenza, delle presentazioni personali nei cerchi, talune delle quali andavano a toccare lati problematici ed anche molto sofferti: vuol dire che si era creato un clima di fiducia.

Belli anche i confronti durante la trattazione dei vari temi: a mio avviso, i pareri diversi sono stati sviscerati con rispetto reciproco ma anche con esposizione personale evitando, mi sembra, dannosi silenzi.

Per finire, appunto nel cerchio finale di chiusura, sollecitato da una precedente domanda, personalmente ho brevemente argomentato sul concetto di “selvatico”. Ho letto poco la letteratura bioregionalista su questo tema ma ho riportato un’esperienza. Partecipavo ad un incontro nell’ambito della manifestazione annuale “Cibo per la mente” a Sommacampagna (Verona). L’oggetto dell’incontro riguardava l’origine della vita e l’evoluzione delle varie forme di vita compresa quella umana. Teneva l’incontro uno studioso esperto in materia, di cui non ricordo il nome, assai bene valutato dagli organizzatori e dai presenti. Poiché sentivo dei consistenti dubbi sul modo con il quale veniva presentata la natura e la natura selvatica in particolare, feci un intervento rilevando che nella natura selvatica la vita è appannaggio dei forti, il debole non viene preso in considerazione e vince sempre il più forte. Ciò non mi appariva molto entusiasmante specialmente se ciò fosse da prendersi come esempio dagli umani. La risposta fu: “L’animale uomo ha inventato la compassione e l’amore”. Ciò mi è rimasto impresso e mi ha dato il senso della profonda ed impegnativa evoluzione alla quale siamo chiamati. Un tema da sviscerare una prossima volta?

Grazie a tutti e grazie per la lettura, Vincenzo – giovedì 21 maggio 2009

……………………

Alcune riflessioni dopo l’Incontro della Rete Bioregionale Italiana

tenutosi in località Palù della Pesenata, Colà di Lazise (Verona) nei giorni15,16,17 maggio 2009

Le mie percezioni sull’esito dell’Incontro sono globalmente buone. Alcune persone mi hanno chiesto perché non partecipavo allo scambio comunicativo nel cerchio ed in qualche modo ho dato loro risposta.

Ora, però, desidero comunicarlo a tutti: è un periodo in cui mi ritrovo stanca nel mio lavoro di ascoltare persone per cui ho creduto meglio per me dedicarmi ad un lavoro manuale di servizio dove ho potuto tenere libera la mente.

Sono contenta perché ho potuto realizzare quello che era un mio bisogno partecipando anche a scambi relazionali in modo diverso dal cerchio.

Con molto piacere ho rivisto persone e ne ho conosciute di nuove. Ho la percezione che la mia casa e l’ambiente in genere siano stati arricchiti di una buona energia positiva e questo lo sento un dono.

Grazie di cuore a tutti, Claudia

…………….

Ero lì

Ero lì

presso il lago

in un campo

di papaveri

nel profumo

di bosso

con le querce

i cipressi

sotto l’immenso bagolaro.

Ero lì

ascoltavo

l’usignolo

il cuculo

nel respiro del mondo.

Guardavo il bambino

giocare

nel centro

dell’universo.

Ero lì

fra tutti i sogni

possibili

nella danza dell’oblio

di sé

il cerchio degli spiriti

acqua aria terra fuoco

al di là

nella nebulosa.

Ero lì

per difendere tutto questo.

Ero lì

perché dovevo esserci.

Jacqueline Fassero

Risultato della ricerca:

N° 5 – Cronache, commenti, testimonianze ufficiali… sul Circolo vegetariano di Calcata e sulla Teoria della Pansessualità, descrizione sincretica delle varie espressioni sessuali dell’uomo, di Peter Boom

Nel 1991 incontrai per la prima volta Peter Boom, attore, poeta, cantante, scrittore di origine olandese. Un giorno d’estate del ‘92 dopo che c’eravamo visti a Nepi, ad una mostra di Luigi Fabrizi (sull’edera, pianta sacra a Dioniso), Peter mi telefonò al Circolo e mi chiese se volevo aiutarlo a correggere le bozze del suo nuovo libro “2020, il Nuovo Messia”, un romanzo fanta-ecologico in cui si prefigura la fine del mondo per inquinamento, con tanto di olocausto religiosamente gestito da un nuovo messia, e si immagina un nuovo inizio con il messia stesso nella parte di Adamo. Ho sempre amato i racconti di fantascienza e quella storia la trovai alquanto intrigante e divertente, anche perché riportava diverse mie teorie ecologiste “catastrofiste” che in quegli anni andavo preannunciando. Così accettai l’invito di Peter ed assieme a lui lavorai intensamente al libro per almeno due settimane, correggendo e cambiando, finché ci sembrò che il lavoro fosse completo. Poi scrissi una breve introduzione al romanzo che fu pubblicato attraverso l’amico Gianfranco Paris direttore della casa editrice BIG, la pubblicazione avvenne nel 1993. Negli anni a seguire furono fatte diverse presentazioni del libro a Viterbo presso la Provincia a Roma alla Libreria Croce, etc.

archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/27/senza_titolo_co_10_9405271628.shtml – 70k –archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/24/senza_titolo_co_10_9406241468.shtml – 69k -

Ho voluto fare questa premessa perché la teoria della pansessualità, elaborata da Peter Boom, era già contenuta in forma germinale in questo libro di fantasy-ecologia. La teoria non è nemmeno una scoperta, dal punto di vista fisiologico, è semplicemente la descrizione di quanto avviene in natura, e cioè che la sessualità ha infinite sfaccettature che si manifestano nella vita di ognuno e differentemente in diverse culture umane. Definire l’uomo eterosessuale od omosessuale è solo una descrizione limitativa che non ha senso alcuno, allo stesso modo in cui non ha senso parlare di “razze” umane. Esiste una sola specie umana dotata di una sessualità che assume vari modi espressivi e basta.

Ma per giungere alla “conferma” da parte del mondo scientifico, di questa lapalissiana verità, Peter (e noi che l’abbiamo accompagnato nella traversata) ha dovuto combattere molto…. per infrangere il muro dello sessuologia separativa, sia quella tradizionale come anche quella gay…. La pansessualità rappresenta nel mondo della sessualità umana ciò che nella spiritualità io chiamo “spiritualità laica”. Come non si può definire “normale” un’espressione sessuale rispetto ad un’altra, così non si può definire assolutamente vero uno specifico modo religioso.

Comunque oltre alla partecipazione di Peter Boom a diversi congressi di sessuologia ed anche per dare una parvenza di “legalità” al movimento sessuale – sincretistico in corso, fondammo con lui un “Comitato per lo studio della pansessualità”, tenendo la prima riunione nel Circolo di Calcata e successivamente ufficializzandolo depositando la comunicazione della costituzione al sindaco di Viterbo, al tempo Giancarlo Gabbianelli.

Qui inserisco alcuni dei documenti raccolti sia sulla costituzione del Comitato che successivamente per la divulgazione della Teoria.

Costituzione di un Comitato per la Teoria della Pansessualità -  Gentile Sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli. La informiamo che il giorno 21 marzo 2002, in Viterbo-Bagnaia, i sottoscritti firmatari hanno costituito un comitato avente per scopo lo studio e la divulgazione della Teoria della Pansessualità. I firmatari indicano come proprio portavoce e coordinatore il signor Peter Boom.  Il significato del termine “pansessualità” sta ad indicare ogni libera espressione sessuale, sempre nel rispetto reciproco e delle leggi vigenti, senza vincolarla a schemi e valori prefissati. Infatti nella storia dell’uomo ed in ogni civiltà la sessualità è stata sempre celebrata nelle sue varie forme espressive, riconoscendo la validità e la naturalità di ognuna di esse. La Teoria della Pansessualità quindi vede tutte queste forme come naturali e legittime inclinazioni dell’uomo. La informiamo inoltre che questa Teoria è stata ritenuta degna di presentazione al prossimo Congresso della Federazione Europea di sessuologia che si terrà a Cipro dal 16 al 20 giugno 2002. Nel frattempo verranno organizzati, a breve termine, una serie di incontri a Viterbo ed in altri centri della Tuscia per informare la popolazione sui risvolti e sul senso della Teoria, a cui non mancheremo di invitarLa personalmente. (Firmatari: Peter Boom, scrittore; Cesare Foschi, filosofo; Paolo D’Arpini, giornalista… altri…)

Altre documentazioni:

tribu.megablog.it/forum/p2362-2006-05-01-14_58_09.html – 16k -    http://www.mail-archive.com/animali@peacelink.it/msg01718.html

Peter Boom, ideatore della ” Teoria della Pansessualita’ “, ha promosso insieme con Paolo D’Arpini un Comitato per l’attuazione della LIBERA ESPRESSIONE SESSUALE, da lui definita ” Pansessualità”.   Detto Comitato ha presentato la Teoria al VI° Congresso della Federazione Europea di Sessuologia a Limassol (Cipro, giugno 16 – 20 2002) su richiesta del Comitato Scientifico, inoltre ha presentato “La Filosofia della Pansessualità” in occasione del IX Congresso dell’European Federation of Sexology tenutosi in aprile 2008 presso il Cavalieri Hilton Hotel a Roma.

Molti personaggi del mondo artistico si sono dichiarati “pansessuali”, tra i quali i registi Gianni Amelio e Pedro Almodovar, i cantanti Miguel Bosé, Ricky Martin, Adriana Calcanhotto e Gianna Nannini. Naturalmente non vuol dire che coloro hanno sperimentato tutte le possibilità sessuali, ma solo di essere coscienti di avere dentro di sé tutte le opzioni possibili.

La parola Pansessualismo è spiegata dal Professor Haeberle (Prof. Erwin J. Haeberle  Founder and Director Archive for Sexology,Humboldt University, Berlin

Peter Boom ha ideato la Teoria nel 1990, ma questi ha spiccato il volo solo nel 2002 dopo il Congresso dell’EFS a Limassol ed ancora meglio dopo il Congresso europeo di sessuologia a Roma nel 2008.  Il termine Pansessualità ormai viene abitualmente adoperato in tutte le lingue, si può trovare in tutti i dizionari moderni, è presente su Internet in modo massiccio.(  http://www2.hu-berlin.de/sexology/  ) 

Nel suo Dizionario Critico nel seguente modo: “Pansessualismo (a volte anche “pansessualità” dal greco “pan” : tutto) tutto ciò che riguarda l’amore sessuale. Un atteggiamento od una filosofia che sono basati sulla convinzione che il potenziale sessuale umano può e dovrebbe essere diretto verso ciascuno ed ogni cosa. Una volta, il termine “pansessualismo” veniva usato anche per la teoria che l’intero comportamento umano è comunque condizionato sessualmente (Sigmund Freud). Tale teoria non è considerata più valida.Oggi le parole “pansessualismo” e “pansessualità” vengono usate spesso da alcuni sostenitori della liberazione sessuale che vogliono trasmettere l’idea che gli attuali ruoli sessuali e di genere delle donne e degli uomini sono troppo ristretti, e che, quindi, una sessualità generale dovrebbe comprendere l’intero spettro degli orientamenti sessuali e ignorare deliberatamente tutte le altre distinzioni convenzionali “.

La Teoria invita internazionalmente a dibattiti accesi ed è sta criticata aspramente soprattutto dalle religioni monoteiste. E’ resa pubblica oltre che dalla European Federation of Sexology da vari massmedia. Ultimamente anche su “Sexologìa Noticias”, il più importante notiziario sessuologico dell’America del Sud.

The Jakarta Post ha iniziato sul suo blog un dibattito molto acceso con interessanti commenti di islamici indonesiani: Islam ‘recognizes homosexuality’ | The Jakarta post: Islam ‘recognizes homosexuality’ | The Jakarta Post

Moderate Muslim scholars said there were no reasons to reject homosexuals under … they had started practising pansexuality (with either a man or women or animals) … The theory of Pansexuality by Peter Boom – Il sito della teoria della Pansessualità di Peter Boom .  ( http://digilander.libero.it/pansexuality )  Pansexualita Pansexualität Pansexuality Pansexualidad Pansexualité Pansessualità Panfili Pansexualidade Pansexuality (Cinese, etc.).

Ecco, credo con questo di aver reso sufficiente testimonianza della “battaglia” per la pari dignità sessuale svolta da Peter Boom in questi anni, a partire da quel fatidico primo incontro…..

Paolo D’Arpini