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Cristo è venuto sulla terra per far finire i banchetti di carne… (forse)

Nel Vangelo della Vita Perfetta, Gesu’ il Cristo, afferma di essere venuto sulla terra per far finire i banchetti di carne e riportare i templi al loro uso iniziale e non per essere usati dai mercanti come luogo di commercio e dai farisei come luogo di macello degli animali.

Egli afferma di essere Lui stesso “La Legge” e la Legge da seguire e’ quella di una vita spirituale, accompagnata da un’alimentazione puramente vegetale. In pratica la “Prima Legge”, quella inizialmente data da Dio a Mose’, e’ quella che tutti gli esseri viventi (animali compresi) devono seguire, e non la legge che Mose’ ha dato al suo popolo perche’ duro di cuore e consentendo il sacrificio di animali. Per Regno di Dio, Gesu’ il Cristo intende il tempio spirituale che si cela all’interno di ogni essere vivente ed in pratica dice che bisogna essere puliti dentro (sia spiritualmente sia fisicamente- alimentazione puramente vegetale) e non solo fuori (sepolcri imbiancati) per poter entrare in questo regno. E per poterci entrare bisogna seguire “La Legge”:
- amare Dio piu’ di se stessi;
- amare il prossimo tuo come te stesso;
- fare agli altri quello che vorresti che gli altri facessero a te;
- non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te;
- non uccidere; (qualsiasi forma di vita, non solo umani)
- seguire le regole alimentari (i semi e le piante che danno semi ed i semi ed i frutti che danno seme) ed igieniche (battesimo interno dell’acqua ed incontro giornaliero con l’angelo dell’aria, l’angelo dell’acqua, l’angelo del sole e l’angelo del sonno).

Nel Vangelo della Vita Perfetta, Gesu’ il Cristo afferma che la vita non e’ una ma bensi’ e’ molteplice (reincarnazione) e la Legge aiuta a staccarsi dalla vita terrena (sconfiggere la reincarnazione) ed entrare a far parte della sua schiera di anime perfette ricordandoci che c’e’ un numero chiuso (forse e’ vero o forse lo dice per spronarci, ma in qualsiasi caso io non rischierei)

Per scribi e farisei, Gesu’ il Cristo intende tutti quegli uomini di chiesa e non, che invece di fare il bene per ogni uomo ed insegnare loro la Legge (cosi’ come l’ha insegnata Lui predicandola nel Tempio) la distorcono e la interpretano a loro piacimento inserendo 100, 1000 e 10000 cavilli (aumentano il fardello da sopportare).

Capiamoci bene, quando Dio disse agli uomini che il loro cibo sarebbero stati i semi e le erbe che danno seme ed i frutti che danno seme intendeva letteralmente questa cosa e non disse “potete mangiare la carne” ma disse “non potete uccidere”: in effetti l’uomo inizialmente si cibava dei frutti del giardino dell’Eden che Dio aveva creato per l’uomo, segno questo distintivo della natura dell’uomo.

Se l’uomo fosse stato un carnivoro Dio gli avrebbe sicuramente costruito una fattoria con tutti gli animali e gli avrebbe insegnato Lui stesso ad uccidere gli animali ed a cibarsene. Ma Dio sapendo che l’uomo e’ vegetariano se ne e’ guardato bene dal farlo, conoscendo bene quali sono i cattivi e maliziosi pensieri che vengono generati dall’ingurgitare la carne dei nostri stessi fratelli.(Gesu’ dice chiaramente che l’uomo non avra’ agevolazioni dal fatto che e’ un animale evoluto e che sia l’uomo e sia l’animale sono nati dallo stesso spirito ed hanno lo stesso respiro)Inoltre in altri paragrafi del Vangelo della Vita Perfetta,

Gesu’ il Cristo dice che le cattive azioni commesse in questa vita si pagheranno nella prossima vita,dice che la vita non e’ unica ma e’ molteplice in quanto un’anima per diventare perfetta deve vivere tutte le esperienze e fare tesoro di queste e non ricadere negli errori precedenti nelle vite successive.

In pratica ho capito questo, la vera Chiesa non e’ la chiesa fatta dagli uomini, la vera chiesa e’ la Chiesa fatta da Dio e celata all’interno di ciascun essere vivente: perseguendo la Legge si entra in Chiesa (Regno di Dio) non osservandola si diventa modernisti e per cui peccatori, farisei e scribi.

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Commento di Joe Fallisi
Non conosco il “Vangelo della Vita Perfetta” (con cui, tanto per chiarire, sarei perfettamente d’accordo). E temo anche non lo conoscano né l’ebraismo-giudaismo-talmudismo, né il cristianesimo di Stato in tutte le sue varianti. Terribile e DEFINITIVO come una condanna a morte, vi è un passo della Genesi (IX, 1-5) che elimina ogni dubbio: “Iddio benedì Noè e i suoi figli e disse loro: ‘Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite la terra, e incutete paura e terrore a tutti gli animali della terra e a tutti gli uccelli del cielo. Essi sono dati in vostro potere con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. Tutto ciò che si muove e che ha vita vi sarà di cibo: Io vi dò tutto questo come vi detti l’erba verde; solo non mangiate carne che abbia ancora la vita sua, cioè il suo sangue.” L’animale annichilito, dissanguato, la sua spoglia (presto) putrefatta, ecco il cibo orrido che spetta al rappresentante in terra di Dio. L’”erba verde” potrebbe far ipotizzare che l’alimentazione del “Paradiso Terrestre”, prima della “caduta”, fosse per tutti gli esseri animati frutto-vegetaliana (è scritto in effetti, sempre in Genesi – I, 20-30 -, che dopo aver creato l’uomo e la donna “Iddio disse…: ‘Ecco, io vi dò ogni pianta che fa seme, su tutta la superficie della terra e ogni albero fruttifero, che fa seme: questi vi serviranno per cibo. E a tutti gli animali della terra e a tutti gli uccelli del cielo e a tutto ciò che sulla terra si muove, e che ha in sé anima vivente, io dò l’erba verde per cibo.’ E così fu.”). Tuttavia, già in quella condizione primordiale, la potestà dell’uomo sugli altri esseri è stabilita una volta per sempre. Subito prima, infatti, si legge: “Iddio disse: ‘Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sopra i pesci del mare e su gli uccelli del cielo, su gli animali domestici, su tutte le fiere della terra e sopra tutti i rettili che strisciano sopra la sua superficie.’ Iddio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; tali creò l’uomo e la donna. E Dio li benedì e disse loro: ‘Prolificate, moltiplicatevi e riempite il mondo, assoggettatelo e dominate sopra i pesci del mare e su tutti gli uccelli del cielo e sopra tutti gli animali che si muovono sopra la terra.’” “Cacciati” da quel giardino di delizie, piombati nella storia, ad Adamo e a Eva e ai loro figli spetterà poi l’alimentazione cadaverica e la tirannia sulla natura, per omnia saecula saeculorum. Allevamenti, macelli, vivisezione, distruzione ecologica, reificazione infinita dei corpi (e delle anime) – il destino specista dell’Homo sapiens è già compreso in nuce in quelle prime pagine di pietra. D’altra parte, tutto il pensiero all’origine della nostra civiltà è intessuto, lastricato dell’idea-coscienza del “minor valore delle altre vite”, opinione sostenuta, secondo Montaigne, da “miserabili”(1) e, ciò nonostante, vittoriosa nei secoli. Si ascolti il sepolcrale vescovo di Milano, Ambrogio: “L’anima è la parte per merito della quale tu eserciti il dominio su tutti gli altri animali, bestie ed uccelli, è la parte fatta ad immagine di Dio, mentre il corpo è conforme all’aspetto delle bestie. Nell’una appare il venerabile distintivo della somiglianza con Dio, nell’altro la spregevole comunanza con le bestie feroci.” O il suo allievo Agostino: “Quando leggiamo di ‘Non uccidere’, dobbiamo intendere che il comando non è (…) per gli animali bruti, perché essi non hanno nessuna affinità di ordine razionale con noi. Perciò il precetto di ‘Non uccidere’ va inteso esclusivamente per l’uomo”. E, di conseguenza, Tommaso d’Aquino: “Gli animali (…) non hanno la vita razionale, per governarsi da se stessi, ma sono sempre come governati da altri mediante un istinto naturale. E in questo abbiamo il segno che essi sono subordinati per natura, e ordinati all’uso di altri esseri. Chi uccide il bove di un altro non pecca perché uccide un bove, ma perché danneggia un uomo nei suoi averi. Ecco perché questo fatto non è elencato tra i peccati di omicidio, ma tra quelli di furto o di rapina. (…) Sembra che si debbano amare con amore di carità anche le creature irragionevoli [quel che, per esempio, sostenevano i Catari, anche perciò sterminati fino all'ultimo uomo]. (…) Rispondo: (…) la carità è un’amicizia. Ebbene, con l’amicizia si ama in due modi: primo, si ama l’amico di cui godiamo l’amicizia; secondo, i beni che desideriamo all’amico. Nel primo modo non si può amare nessuna creatura irragionevole. E questo per tre ragioni, di cui due dovute all’amicizia in generale, che verso le creature irragionevoli non è possibile. Primo, perché l’amicizia si ha verso qualcuno cui vogliamo del bene. Ora non è possibile volere propriamente del bene a una creatura irragionevole: perché le manca la capacità di possedere propriamente il bene, che appartiene in modo esclusivo alla creatura ragionevole, la quale è padrona di usare il bene mediante il libero arbitrio. Ecco perché il Filosofo scrive che solo in senso metaforico noi diciamo che a codesti esseri capita del bene o del male. Secondo, perché qualsiasi amicizia è fondata su una comunanza di vita: infatti, come dice Aristotele, ‘niente è così proprio dell’amicizia quanto il vivere insieme’. Ora, le creature irragionevoli non possono avere una partecipazione alla vita umana, che è fondata sulla ragione. Perciò non si può avere nessuna amicizia con le creature irragionevoli, se non in senso metaforico. La terza ragione è propria della carità; perché la carità si fonda sulla compartecipazione della beatitudine eterna, di cui la creatura irragionevole è incapace. Dunque l’amicizia della carità non è possibile verso le creature prive di ragione.”(2)
Questo lucidissimo delirio, lo si ritrova, ancora più marmoreo e implacabile, nei filosofi laici, dal Rinascimento sino alla modernità, sino ai giorni nostri – salvo eccezioni, ultrarare, che brillano come stelle di liberazione (Giordano Bruno, Pierre Bayle, Jean Meslier, Voltaire, De La Mettrie, Rousseau, Diderot, D’Holbach, Jeremy Bentham, Arthur Schopenhauer, John Stuart Mill, Darwin, Adorno, Horkheimer, Marcuse, Regan, Warren Taylor(3)). Fra i tanti esempi possibili, sulla scia funesta di Cartesio(4), ecco la parola senza ritorno di Baruch Spinoza, razionalista per antonomasia, sostenitore della libertà di coscienza e d’espressione, del principio di laicità dello Stato: “Appare manifesto che [la] legge di non sacrificare i bruti è fondata più su una vana superstizione e una muliebre misericordia che sulla sana ragione. In verità, la ragione insegna, al fine di ricercare il nostro utile, di stringere rapporti con gli uomini, ma non con i bruti; o con le cose la cui natura è del tutto diversa dalla natura umana; e (…) poiché il diritto di ciascuno è definito dalla virtù, ossia dalla potenza di ciascuno, il diritto che gli uomini hanno sui bruti è di gran lunga maggiore di quello che i bruti hanno sugli uomini. Non nego, tuttavia, che i bruti sentano; ma nego che per questo non sia lecito provvedere alla nostra utilità e servirci di essi a piacere e trattarli come più ci conviene; poiché essi non si accordano con noi per natura, e i loro affetti sono per natura diversi dagli affetti umani.”(5) Tale pretesa diversità incolmabile è la stessa che oggi riempie all’infinito, con furioso automatismo industriale, la necrocatena dei moderni lager d’allevamento, dei macelli abominevoli, dei laboratori di guerra e di tortura che ormai ricoprono, come lebbra, il globo intero. La “volontà di potenza” specifica dell’uomo, il suo arco teso verso l’infinito, o saprà reinventarsi alla radice, o seppellirà la sua stessa vana gloria insieme con il mondo.

Joe Fallisi

(1) I filosofi e gli animali, a cura di Gino Ditadi, Isonomia, Este 1994, vol. I, p. 101.
(2) Ibid., pp. 416, 426-429
(3) Cfr. ibid., vol. II, pp. 515-529, 601-648, 657-661, 679-691, 704-717, 745-749, 763-764, 784-808, 817-824, 905-936; Paul W. Taylor, Respect for Nature:
A Theory of Environmental Ethics, Princeton University Press, Princeton 1986.
(4) Cfr. ibid., pp. 542-551.
(5) Ibid., p. 571.
(…)

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Castelvetro (Modena) – Bollitore industriale per cadaveri (impianto a biomasse)? Un sì ed un no…

Castelvetro (Modena) – Bollitore industriale per cadaveri (impianto a biomasse)? Un sì ed un no…

In questi giorni mi trovo in Emilia a trascorrere le festività di fine anno con la mia compagna Caterina.. il 28 dicembre u.s. c’è stata qui a casa una riunione canterina, in onore a Shiva, il Distruttore di tutte le forme. Egli viene descritto come un Sadhu (monaco errante) cosparso di cenere, nudo, che si aggira nei crematori ed è seguito da un’orda di fantasmi e dei della morte. Insomma Egli simboleggia l’aspetto distruttivo delle forme che non tiene conto di alcuna sacralità dei resti mortali, essendo solo materia da riciclare in nuovi modi ed aspetti della vita. Con una immagine del genere è stato normale, dopo i canti, e seduti al tavolo di cucina con il prasad davanti (dolcetti vari ed una buonissima torta alle castagne) metterci a parlare di argomenti mortuari.. Abbiamo iniziato con la descrizione dei riti nel Nord India, delle celebrazioni e dei banchetti che seguono la dipartita dei propri cari e di come poi i cadaveri vengano bruciati sulla pira, di solito è il primogenito maschio ad appiccare il fuoco.. e completata l’operazione di bruciatura i resti del cadavere vengono gettati in pasto ai pesci del Gange, o di altri fiumi sacri. Insomma in India il cadavere viene in qualche modo riciclato…. Molto diversa la situazione qui in occidente.. dove il morto è omaggiato, imbalsamato, profumato, conservato in bare signorili, sepolto in tombe che talvolta costano più di una abitazione, etc. etc. Insomma il cadavere da noi viene considerato come un “residuo vitale”.. che deve essere rispettato e venerato.. Sarà forse per la favola della resurrezione dei morti raccontata nei libri cristiani sarà forse perché in occidente non crediamo alla reincarnazione.. che è una forma di riciclaggio sia materico che energetico.

Beh.. ad un certo punto la discussione è andata a concentrarsi sul tema di un impianto per la produzione di sego e grassi animali e loro successiva utilizzazione per la produzione energetica che dovrebbe essere installato presso una azienda “Inalca” di Castelvetro… Le ragazze che avevano partecipato ai canti erano un po’ preoccupate per le possibili conseguenze infestanti di un tale “bruciatore” e dicevano di aver firmato una petizione contro e di voler aderire ad un comitato di cittadini che sta contrastando l’iniziativa.

La cosa che meno mi è piaciuta di questo progetto è che la materia prima, i cadaveri e gli scarti di animali, sarebbe raccolta e convogliata a Castelvetro da ogni dove.. Insomma l’impianto avrebbe bisogno di molta carne per poter essere produttivo e attivo… Il che significa che si presume la continuazione del sistema di allevamento industriale di bovini, suini, etc. in modo da avere sufficiente “combustibile”.. Ed io, essendo vegetariano ed ecologista, ovviamente non sono d’accordo, poiché il paventato inquinamento causato dall’impianto verrebbe preceduto da un molto più forte inquinamento legato alla produzione industriale della carne da macello.. Non sto qui a parlarne.. ma saprete tutti che l’allevamento industriale rappresenta la maggiore fonte di polluzione e distruzione dell’habitat, persino maggiore di ogni altra industria, della circolazione automobilistica mondiale e del funzionamento delle centrali atomiche, etc.…. (messe tutte insieme)… Informatevi e scoprirete la verità!

Insomma questo impianto energetico di Castelvetro sarebbe la ciliegina sulla torta del sistema di inquinamento globale, con il recupero di una piccola parte energetica.

Però, e qui ritorno al discorso dello smaltimento dei cadaveri (senza però considerare gli aspetti d’inquinamento locale), un impianto del tipo progettato all’Inalca potrebbe venir utile se servisse a riciclare tutti i corpi deceduti per morte naturale o accidentale, sia umani che animali, in modo da non mandare sprecate le risorse da essi costituite.. recuperando in tal modo i grassi e le materie prime necessarie alla produzione energetica di sentina. Con ciò si eviterebbe l’inutile spreco di sostanze che vengono oggi sigillate in bare a tenuta stagna e conservate nei cimiteri. Già questo rappresenterebbe un gran risparmio energetico, proveniente da una fonte sicura ed “inesauribile” (di morti ce ne sono sempre in gran numero).

Ho sentito un discorso trasmesso su internet in cui i tecnici dell’Inalca, illustrando i vantaggi del loro progetto, dichiaravano la non pericolosità, per l’ambiente e le persone, dell’impianto da loro previsto… Io non sono un tecnico e non so quanto possano essere vere tali affermazioni.. anche perché si sa come vanno a finire queste cose.. i depuratori dei fumi pestilenziali, costano.. e magari vengono fatti funzionare solo quando serve.. far vedere che funzionano…

Comunque riporto alcune informazioni raccolte ed in calce l’interrogazione del Comitato Contro. L’impianto non sarebbe un vero e proprio inceneritore, ma un “bollitore” per tutti gli scarti di lavorazione, da cui estrarre il grasso che poi verrebbe usato per produrre elettricità…. Ma come? Probabilmente bruciandolo e quindi, il problema mi pare reale.

Qui sotto metto il testo di una interrogazione alla Regione Emilia Romagna da parte del “movimento cinque stelle” (alias Beppe Grillo) che mi pare alquanto corretta.
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/emiliaromagna/inalca.doc

Cari saluti a tutti, Paolo D’Arpini

………..

Al Presidente
dell’Assemblea Legislativa
Matteo Ricetti

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Considerato che:

- In data 7 luglio 2011 la ditta Inalca Spa ha depositato in Regione la domanda per la realizzazione di un impianto a biomasse a Castelvetro (Mo), impianto per la produzione di energia elettrica e termica dalla combustione di biomasse(rifiuti) di origine animale (nello specifico sottoprodotti di origine animale) della portata di circa 30.000 ton/a (84 tonnellate al giorno). La procedura di VIA verrà conclusa entro i primi di dicembre.

-La combustione di biomasse derivate da scarti di origine animale, essendo di natura biodegradabile potrà avvalersi del regime di contributi pubblici per la produzione di energia, i cosiddetti “certificati verdi”.

-Gli stessi scarti di origine animale, pero’ potrebbero essere valorizzati diversamente e trasformati in cibo per animali domestici ed altri utilizzi, come esperienze industriali e studi dimostrano, su tutti quelli condotti dal Crpa di Reggio Emilia sin da metà anni ’70.

-Pare quindi evidente che il progetto presentato da Inalca Spa per lo stabilimento di Castelvetro (Mo) pur totalmente legittimo sul piano formale non rappresenti un esempio di innovazione industriale e di perseguimento della qualità ambientale, ma sia fortemente condizionato dalla possibilità di incamerare incentivi pubblici. Incentivi pagati dai contribuenti italiani, tramite il meccanismo dei “certificati verdi”.

-Secondo quanto riportato da Comitati Locali , i cittadini di Castelvetro (Mo) non sono stati messi a conoscenza anticipatamente di questo progetto che in zona potrà avere ripercussioni anche dal punto di vista dell’impatto odorigeno.

L’interrogante chiede alla Giunta dell’Emilia Romagna se:

-E’ stato rispettato da Inalca il DLGS 152/06, secondo il quale il gestore entro al massimo 45 giorni dalla presentazione dell’ istanza, deve provvedere a sua cura e sue spese alla pubblicazione su un quotidiano a diffusione provinciale o regionale, informando la popolazione.

-Se la Regione Emilia Romagna all’interno delle sue politiche agroalimentari considera più ambientalmente innovativo e sostenibile un sistema che preveda la trasformazione e riutilizzo per fini alimentari (es. alimentazione per animali domestici )degli scarti animali, oppure preferisce un sistema che prevede il trattamento di distruzione termica (incenerimento) per la quasi totalità di questi godendo così di contributi pubblici a spese del contribuente per la cosiddetta “valorizzazione energetica”.

-Che tipo di garanzie dovrà fornire Inalca Spa riguardo i controlli sull’emissioni, dato che nella scheda monitoraggio è previsto un solo controllo delle emissioni all’anno, nonostante siano presenti bollitori, trituratori, coclee e 270 tonnellate anno di additivi che verranno inceneriti.

Il Consigliere
Andrea Defranceschi

Bologna 16 novembre 2011

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Signoraggio bancario.. reincarnazione, sfruttamento economico, persecuzioni religiose, scomuniche e…

Caro Paolo D’Arpini, immagino che molti si scandalizzino alle mie parole verso la chiesa cattolica, che spesso inserisco nel Giornaletto, e penseranno “ma questo se le inventa! Possibile che la CHIESA CATTOLICA, LA PORTATRICE DEL MESSAGGIO DI CRISTO E L’UNICA VERA RELIGIONE, ABBIA COMPIUTO E COMPIA TUTTE QUESTE MALVAGITA’ ?” Bene, per gli increduli, e per tutti, una chicca informativa: il signoraggio, che oggi sta distruggendo le economie di interi Stati, fu inventato dai Rotschild (famiglia ebraica di origine Ashkenasi e noti banchieri, dal 1760 nominati custodi del Tesoro del Vaticano dai Gesuiti – Enciclopedia Ebraica) e fu proposto a un Cardinale di PIO IX nel 1864, che accettò di applicarlo.

Presumibilmente, l’Italia fu il primo Stato ad esservi assoggettato e, per coprire la nuova invenzione che sarebbe poi divenuta un capestro per il mondo intero, il Papa concordò con l’Italia una finta “presa di Roma” come contentino/specchietto per le allodole (popolo italiano) e permise l’apertura della breccia di Porta Pia nel 1870, con relativa caduta simbolica degli ultimi brandelli di potere temporale dello Stato Pontificio. Esteriormente piccolo e debole (perché senza terra), ma in realtà potentissimo, pur essendo il più piccolo (ma il più ricco) Stato del
mondo. E nessuno lo crede, segno che lo stratagemma funziona, infatti, quando lo dico, tutti esclamano “ma se è così piccolo!”

E, mentre scrivevo, mi son venute alla mente le recenti parole del
Cristo “non combattete con la forza le tenebre (poiché vi incolpereste anche voi), ma lasciate che vengano alla luce, affinché si conosca tutto il male che hanno fatto!” Allora qualcuno penserà: meno male che sono protestante, o buddista, o… NO, la chiesa cattolica, i gesuiti in particolare, controllano TUTTE le religioni. Anche l’Islam fu ispirato a Maometto dal padre, che aveva studiato ed era consigliato da una congrega di “cristiani”, che a quel tempo avevano bisogno di una contro-religione per contrastare l’avanzata di “eresie” da oriente e poter amalgamare i popoli arabi. E chi crea una religione per scopi di potere, non la molla più. E aggiungo: se i Rothschild sono i banchieri (alle dipendenze dei Frescobaldi, di origine veneziana, un cui ramo sono i reali d’Inghilterra) del Vaticano, ed essendo i detentori del debito USA, ne consegue che gli USA sono succubi del Vaticano e non di Israele, come ci viene fatto credere, essendo anche Israele succube (meglio dire in combutta) del Vaticano.

Tua risposta:
…interessante, secondo una certa analisi stavo arrivando alle
stesse conclusioni, o quasi… Nel senso che non è possibile definire
completamente quale sarà il corso degli eventi, sulla base dei fatti
conosciuti possiamo intravvedere un percorso… ma l’imponderabile
sempre prevale sopra tutte le umane intenzioni… Il giornaletto di
domani, caro Marco, è già completo, quindi l’intervento passerà a
dopodomani, ciao e grazie!

Mia aggiunta:
Non preoccuparti, la verità può attendere. Un giorno ti manderò anche altre prove che il mondo è quasi tutto sotto il potere dell’aristocrazia nera vaticana, votata a Satana, tant’è che il segno di riconoscimento degli appartenenti più in vista (nell’esteriore, non coloro che comandano veramente) sono le corna, simbolo, appunto, satanico.

Tua replica:
Allora approfitta di questa dilazione per rimpinguare il testo, così lo pubblico su un blog invece di inserirlo semplicemente come commento sul Giornaletto di Saul…

Mia risposta:
Allora aspetta, ora non posso. Forse domani sera.

Mio invio finale:
Eccomi qua! A completamento del ns scambio di email, ti invio quanto promesso. Avevo già scritto tempo fa, ma è bene ripeterlo: Tutti quelli che comandano nel mondo, più o meno palesemente, sono d’accordo su un unico fine; infatti, ci sono un sacco di foto di personaggi potenti di ogni estrazione, che, mentre parlano, fanno le corna. Per noi italiani, e soprattutto al sud, le corna sono sinonimo di “tradimento”, ma in realtà sono un simbolo satanico. Perché i potenti del mondo le fanno? Perché sono un augurio a che si realizzi il “loro” piano di sottomissione dell’umanità al volere/governo di pochi secondo la volontà di Satana, e per riconoscersi l’un l’altro. Cito solo alcuni nomi: Bush e famiglia, Berlusconi, Regina Elisabetta e Principessa Margaret, Jakie Kennedy, Ahmadinejad, Woitjla, Ratzinger e molti altri. Ti linko uno YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=v2NLE0Kuor4. All’inizio c’è soprattutto Bush, ma poi arriva il bello.

Marco Bracci

P.S. E aggiungo uno scritto inviatomi da Fabio M.. Potrebbe sembrare fuori-tema, ma secondo me non lo è, perché dimostra quanta perfidia c’è nelle istituzioni religiose, soprattutto quelle che si definiscono cristiane:

Testo aggiunto

….Molti non sanno che all’inizio anche il cristianesimo andava d’accordo con questo pensiero e che, comunque, la reincarnazione è da sempre oggetto di innumerevoli infervorate discussioni tra i teologi. Origine (ca. 185-254), uno dei padri della Chiesa, dichiarava l’esistenza precedente delle anime. Gli sembrava la conseguenza logica della dottrina dell’immortalità. Ed Origine non riusciva a trattenere l’irritazione provocata in lui dalle idee dei suoi contemporanei riguardanti il giorno del giudizio e la resurrezione dei morti, concetti per lui inaccettabili. Nonostante circostanze poco corrette intorno al Concilio di Costantinopoli del 553, l’apparente condanna dell’insegnamento della reincarnazione ed altri insegnamenti di Origine è stata comunemente accettata dalla Chiesa. Ma in realtà la decisione del Quinto Concilio Ecumenico (Secondo Concilio di Costantinopoli) che doveva ratificare la condanna, è da ritenersi non valida – poiché non fu presente alcun rappresentante di Roma. Papa Vigilio era a Costantinopoli, ma si rifiutò di partecipare al Concilio. Infatti, dopo il Concilio, egli protestò veementemente contro le decisioni dello stesso. Chi in realtà decise che il Concilio dovesse ritenersi valido, fu l’imperatore Giustiniano, che aveva tenuto Papa Vigilio prigioniero per parecchi anni per fare i comodi propri. Quindi, tecnicamente, ancora oggi nulla impedisce alla Chiesa di rivalutare gli insegnamenti di Origine. (Fonte: Catholic Encyclopedia, edizione del 1913, IV, pagg. 308-9; XI, pag. 311.)

Nell’Europa del Nord la reincarnazione è largamente accettata. Anche se i cittadini dei Paesi nordici sono cristiani di base (con una vasta maggioranza di protestanti), molti tra essi non vedono screzi tra la fede in un Dio Padre/Madre e il concetto delle continue rinascite sulla terra per imparare, crescere spiritualmente e compensare torti fatti e subiti. A moltissimi sembra più giusto un tale ordine universale, non l’idea che l’uomo nasca una sola volta, ricco o povero come capiti, nell’estremo Oriente o in una capitale occidentale….”

Le scomuniche della chiesa per la reincarnazione – approfondimenti :

Per diversi motivi, in parte di natura politica e in parte umani, si accesero numerose dispute teologiche in merito agli insegnamenti di Origene. Dato che Origene era riconosciuto ovunque come una delle principali figure della Chiesa delle origini, la dottrina della reincarnazione fu ben presto collegata con il suo nome. Sia i suoi seguaci che i suoi avversari lo consideravano un’autorità in materia. Nel corso dei secoli seguenti, le dispute riguardo agli insegnamenti di Origene divennero sempre più accese e resero necessaria una decisione definitiva. Si giunse così all’avvenimento decisivo che determinò la condanna e la soppressione della dottrina della reincarnazione: il Sinodo della Chiesa d’Oriente, tenutosi a Costantinopoli nel 543, nel quale la dottrina di Origene venne condannata con 9 anatemi (scomuniche).

Tra questi anatemi si trovano anche 2 scomuniche che condannano indirettamente la dottrina della reincarnazione: innanzitutto viene negata la preesistenza dell’anima e, in questo senso, anche che le anime degli uomini esistessero in origine come esseri puri dei cieli che si allontanarono da Dio e si incarnarono in un corpo umano. Con l’altro anatema si condannano tutti coloro che non credono che esista una punizione eterna per i demoni e per gli uomini empi e un castigo per tutti coloro che credono esista un riscatto delle proprie colpe e una possibilità di ritornare a Dio (apocatastasi). Gli anatemi vennero formulati per ordine dell’imperatore Giustiniano I, che si riteneva capo supremo della Chiesa (L’attuale imperatore è il generale dei Gesuiti – il papa nero – a capo di un’istituzione militare mascherata di religiosità).

Le scomuniche da lui proclamate vennero quindi confermate dal Sinodo del 543 e, dopo dieci anni, sottoscritte da papa Virgilio (imprigionato, non partecipò al Concilio e neppure il 70% dei vescovi, solo il 30% era presente), e furono presentate a Papa Vigilio come decisioni del Concilio, sebbene, secondo i verbali del Concilio stesso, esse non fossero state assolutamente discusse. La personalità dell’imperatore Giustiniano, le guerre in corso nell’impero romano orientale, nonché la minaccia incombente di un ulteriore conflitto politico-religioso interno in Palestina, costituirono il movente politico della soppressione della dottrina della reincarnazione.

Per colmare la lacuna formatasi con la condanna della reincarnazione e per sostenere la dottrina secondo la quale l’uomo dispone di un’unica vita, si dovettero creare nuovi articoli di fede (dogmi). In particolare, vennero introdotti il peccato originale, la creazione dell’anima al momento del concepimento, il peccato mortale, il giudizio universale, il purgatorio e la dannazione eterna. Con ciò nacque la necessità di introdurre il sacerdote come mediatore di salvezza, affinché la struttura artificiale di queste dottrine potesse reggersi in piedi.

In questo modo non è possibile, però, rispondere alle domande riguardo al senso della sofferenza e della colpa. Si cerca di consolare gli uomini che si pongono domande esistenziali con vuote frasi teologiche, spiegando ogni cosa con un apparente mistero divino, di fronte al quale non si dovrebbe più fare alcuna domanda (perché pronunciato dalla Chiesa): http://www.scienzablog.com/2007/10/le-scomuniche-della-chiesa-contro-la.html

Secondo una statistica recente, il 70% dei cattolici e degli altri cattolicesimi (protestante,aglicano,ortodosso,copto) crede nella reincarnazione: http://www.altrementi.com/reincarnazione.htm

Statistica per l’Italia: il cattolicesimo è una religione praticata da una minoranza: http://criminimondialivaticano.blogspot.com/2011/09/i-cattolici-praticanti-che-vanno-messa.html

Quindi anche da un punto di vista delle chiese la reincarnazione è il vero insegnamento, al contrario la dannazione eterna è l’eresia.

Molti ecclesiastici non considerano il 2° concilio di Costantinopoli valido in quanto è una decisione presa dall’imperatore senza il consenso della maggioranza dei vescovi e del papa; si chiama Editto dei 3 Capitoli, dove fù anche deciso che dalla Bibbia fossero tolti tutti gli insegnamenti di Cristo che parlavano della reincarnazione delle anime.

Giustiniano apparteneva a una delle più antiche famiglie sadducee; molti dogmi furono ripresi dalla religione sadducea e diventarono il cattolicesimo attuale. Caifa, il sommo sacerdote che fece mettere a morte Cristo, era un sadduceo. Nell’ 8° secolo dopo Cristo i sadducei diventarono i cazari. I Rothschild e le famiglie dell’Aristocrazia Europea sono cazari, quindi sadducee: http://it.wikipedia.org/wiki/Sadducei

1.000 persone al giorno lasciano sia la chiesa cattolica che la chiesa protestante in ogni stato del mondo e non soltanto queste 2 chiese. Al contrario, gli atei agnostici credenti in Dio (1.157.000.000 al 2010), ma non nel Dio delle chiese, aumentano sempre più, come del resto i vegetariani: http://www.atei.it/atei_statische.htm

Ogni anno gli atei agnostici aumentano di 8.500.000, quindi al 2011 sono 1.217.000.000:
http://www.uaar-pisa.it/lib/exe/fetch.php?media=ilsole1.pdf

La creazione del signoraggio bancario la si deve ai Rothschild (i noti banchieri dal 1760 nominati custodi del Tesoro del Vaticano dai Gesuiti Enciclopedia Ebraica) che la proposero al Vaticano nel 1864. Tutti sanno che il signoraggio porta al fallimento di ogni stato nel mondo è stato inserito in 195 su 200 nel mondo.Come interessi rendono € 2.200 miliardi annui spartiti nelle famiglie della Aristocrazia e del Vaticano oltre a finanziare le guerre.

Senza Signoraggio niente guerre, se 1 stato dovesse fare 1 guerra il giorno dopo fallirebbe.

Felisini Daniela Le finanze pontificie e i Rothschild 1830-1870 . E’ 1 dottorato di ricerca. Attualmente gli stati sono indebitati per € 40.000.000.000.000 cioè € 40 trilioni come capitale complessivo.

Questo capitale è gestito dalla famiglia Rothschild per conto della famiglia della Aristocrazia Nera del Vaticano, la famiglia Frescobaldi (eh gia ! una famiglia italiana). Per ulteriori approfondimenti http://ningizhzidda.blogspot.com/2011/02/chi-sono-i-padroni-del-mondo-e-quali.html

Su Storia Contemporanea di questa istituzione militare e le sue ricchezze e se volete approfondire la Reincarnazione, ciclo di conferenze sulla Reincarnazione che Cristo insegnava: www.criminimondialivaticano.blogspot.com. Sono la Storia e la Storia Contemporanea che lo insegnano (non lo dice Fabio M.).

E’ l’anima, cioè il corpo spirituale impuro ricoperto dai peccati o trasgressioni alla Legge, i 10 Comandamenti di Dio Padre Madre portati da Mosè, il cherubino dell’Ordine Divino, cioè del 1° centro di coscienza/chakra, situato vicino al coccige. Come noto, i centri di coscienza sono 7. Più sono ricoperti dai peccati, più il corpo fisico dell’uomo è debole e soggetto ad ammalarsi, perché l’energia divina non può fluire completamente e in modo otttimale; quindi il centro di coscienza non ha energia divina a sufficenza per dare l’impronta giusta al corpo fisico.

L’anima è composta da 7 centri di coscienza spirituale, altrimenti detti “albero della vita”. Anche gli animali, le piante e i minerali hanno un’anima, benché di gruppo.

Prima che si incarni, all’anima viene fatta vedere quale sarà la sua vita e lo scopo. Se accetta sceglie i genitori e, all’atto del concepimento e durante la gravidanza, dà l’impronta al corpo fisico con i suoi pregi e i suoi difetti, affinché, in base alle direttive pre-incarnazione, possa vivere la vita materiale e così liberarsi dai suoi peccati. E’ poi l’uomo, nel corso della sua vita terrena, a decidere se vuol ritornare divino e quindi andare verso la casa di Dio Padre Madre oppure non seguire le direttive e quindi continuare a incarnarsi entrando nella ruota della rinascita.

I vangeli in lingua aramaica dicono “ruota della rinascita” e non “mondo”, come tradusse Lutero.

I geni sono i corrispondenti materiali delle particole dell’anima, che è un essere spirituale angelico incolpato dalle trasgressioni alla Legge (i 10 comandamenti di Dio portati da Mose’). Naturalmente si porta tutto il suo bagaglio delle vite precedenti con i suoi pregi e i suoi difetti.Per quello alcune anime nascono con malattie anche molto gravi. Non è Dio che crea l’anima al momento del concepimento ma l’anima è preesistente a questa vita materiale nel Pianeta Terra. Già lo diceva Origene e, fino all’anno 553, questo era l’insegnamento originario del Cristo.

O dovremmo pensare che Dio Padre Madre crei anime difettose e quindi non sia perfetto o, peggio ancora, malvagio?

Fabio M.

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Esperienze dirette – L’insegnamento spirituale di Ramana Maharshi e la pratica spirituale laica nella vita di ogni giorno…

Ricordo “quell’odore da ospedale psichiatrico” che vi si respirava ma in realtà era un ospedale in cui recuperare la propria integrità e la coscienza di sé. Basta con le proiezioni mentali, desideri e speranze, solo un’attenzione tersa ed insostituibile diretta all’Io. A quel punto di consapevole presenza che non poteva più essere ignorato. Trascurare l’Io per rincorrere sogni ed immagini da film? Che follia era mai stata quella?

Eppure per i primi 29 anni trascorsi della mia esistenza terrena era accaduto che avessi identificato me stesso con gli eventi vissuti… ed ora, improvvisamente, mi trovavo ad osservare l’incongruità di questo atteggiamento. In seguito l’avrei definito: illusione!

Certo, quell’ashram di Ganeshpuri in cui ero capitato, per dimostrare a qualcuno la mia intelligenza ed il mio valore nell’agire, ora mi restituiva il senso dell’Essere, privo di orpelli… e mi poneva di fronte a me stesso, qual io sono.

Un processo alquanto doloroso, in alcuni momenti di ribellione, un “percorso di guarigione“ che mi sbatteva davanti agli occhi, continuamente e costantemente, la mia pretesa di sentirmi sano, vivo e vegeto, ma in un mondo di matti… Macché non erano gli altri ad essere matti, il folle ero io che mi ero lasciato illudere e trascinare nella trama del film… Ed in mezzo a tutto quel malessere giocoso eccola lì, la figura totalmente libera del Guru. Quel me stesso perfetto ed intoccabile che mi sorrideva ironico. Da ciò la mia certezza di poter guarire da quello strano male autoassunto.

Insomma, aldilà di ogni mia scelta me ne stavo quieto in quel sanatorio spirituale, con il solo apparente scopo di distruggere il personaggio che premurosamente mi ero costruito addosso negli anni. Sgrullandomi di dosso le paure e i desideri e le speranze di diventare qualcun altro…

A fè mia, in quale compito di guarigione ero incappato.. e senza spiegazione ricevuta, solo una comprensione vagamente intuitiva del come funzionasse la cura, eppure stava accadendo che…

L’unica “consolazione” razionale (per il mio intelletto sconvolto), che mi aiutava a capire il perché fosse necessario togliersi le croste di dosso, la trovai nell’illuminante libro scovato per “caso” nella ex stalla che fungeva da dormitorio, si trattava di “The spiritual teaching of Ramana Maharshi”.

In esso non si parlava di religioni e nemmeno di Dio. Si parlava di cinematografo e di come io mi fossi trasformato da semplice spettatore in uno dei personaggi proiettati nel film.. la descrizione impietosa del mio deludente stato era motivo di esaltazione ed allo stesso tempo di atroci sofferenze.. Avevo sprecato nell’illusione gli anni migliori della mia esistenza, mi ero trasformato in un cartoon inseguendo l’ipotetica realtà del mondo.. Com’era potuto accadere?

E mentre apprendevo, leggendolo in quel libro che sembrava fatto apposta per me, un ricettario medico senza parafrasi, – scritto in forma semplice e indiscutibile- sul qual’era stata la mia condizione e qual’era la mia vera posizione, ecco che davanti ai miei occhi risplendeva costantemente la forma beata ed intonsa della mia vera natura, era il volto sorridente di Muktananda, la dimostrazione vivente di chi io sono realmente! Nessuna parola scambiata, nessuna istruzione (o quasi), solo i miei occhi sbarrati davanti ai suoi nel riconoscimento della Verità….

Eppure, chissà, se non avessi letto quelle semplici frasi di Ramana Maharshi forse la mia mente non avrebbe accettato il risveglio, forse avrei deciso di essere capitato in una “maison de fous”, in un manicomio, in cui vedevo aggirarsi zombies allucinati e beati, oppure completamente accigliati e tristi.

La pratica senza la teoria oppure la teoria senza la pratica sono deleterie.. ma per fortuna allo Sri Gurudev Ashram di Ganeshpuri convivevano entrambe.

Ma ora vorrei soffermarmi un po’ sulle parole rubate a Ramana e che rispondevano alle mie domande…

Sul silenzio e sulla solitudine.

Domanda: E’ utile il silenzio?
Risposta: Il silenzio interiore è abnegazione e l’abnegazione è vivere senza il senso dell’io (ego).

Domanda: E’ necessaria la solitudine per un cercatore spirituale?
Risposta: La solitudine è nella mente dell’uomo. C’è chi riesce a vivere in mezzo alla gente mantenendo tuttavia la perfetta serenità mentale, un simile individuo è sempre in solitudine

Domanda: Cos’è il silenzio?
Risposta: Quello stato che trascende la parola ed il pensiero è il silenzio. Esso è la Parola Eterna, che s’interrompe con la parola, perché le parole impediscono questo linguaggio muto. Un linguaggio che è continua eloquenza. In quella condizione terminano le parole e prevale il silenzio.

Domanda: Come facciamo allora a comunicare i nostri pensieri al prossimo?
Risposta: Ciò diventa necessario solo quando persiste il senso della dualità

Domanda: Perché non vai in giro in mezzo alla gente a predicare la Verità?
Risposta: Come fai a sapere che non lo faccio? Predicazione consiste forse nel salire su un pulpito arringando la folla attorno? Predicazione è semplice trasmissione di conoscenza e questa avviene attraverso il silenzio. Cosa pensi di un uomo che ha ascoltato un discorso per ore senza esserne stato impressionato sino al punto di voler cambiare la sua vita. Paragonalo ad un altro che siede in presenza di un saggio e quando se ne va ha modificato completamente la propria concezione di vita. Cosa è meglio? Predicare ad alta voce senza risultati o stare in silenzio facendo emergere la forza interiore? Ed inoltre, come nasce il linguaggio? Esiste una Conoscenza astratta dalla quale si genera il senso dell’io, che a sua volta origina il pensiero ed il pensiero produce la parola. Così la parola sarebbe la pronipote della fonte originaria. Se ritieni che la parola possa produrre degli effetti giudica da te quanto maggiormente possa essere efficace il silenzio interiore. Ma la gente non comprende la pura e semplice verità, la Verità della quotidiana, onnipresente ed eterna esperienza. La Verità appartiene al Sé. Esiste qualcuno che non è consapevole del sé? Ma a questi non piace sentire la verità, mentre sono curiosi di conoscere cosa c’è nell’aldilà, vogliono sapere del paradiso, dell’inferno e della reincarnazione. Poiché amano il mistero e non la Verità. Perciò le religioni provvedono a soddisfare le loro richieste. Ma alla fine, qualunque sia il percorso adottato, si deve tornare al Sé.
Perché dunque non dimorare nel Sé qui ed ora? Per speculare sull’altro mondo il Sé è necessario e non è differente da questo. Persino l’ignorante (nel senso di illuso dalle forme ritenute come reali e separate) quando percepisce gli oggetti li vede soltanto nel Sé.

“I am here to make gurus, not disciples.” (Nisargadatta Maharaj)

Paolo D’Arpini

…………………

Scrive Caterina: “Oggi sembra proprio che tutte le coincidenze si siano messe d’accordo per non farmi muovere, per farmi fermare e ascoltarmi. Prima la dimenticanza della borsa in ufficio che mi ha impedito di andare alla lezione odierna di Yoga, poi, Viola che mi chiede di ascoltarle la lezione di biologia e quindi forse non potrò andare al laboratorio di assaggio di mele antiche di Piero. Fermarsi ed ascoltarsi. Ma chi ascolta chi? E chi dice cosa a chi? Stamattina abbiamo ancora parlato io e te, ancora di Sé, maestri, sguardi. Mi hai raccontato dello sguardo di Muktananda, sornione, l’hai definito. Ma chi era Muktananda? Non era semplicemente una persona, che, in quel momento a un Te che era in un certo modo, con certi pensieri e certe propensioni, in quel momento, ha mostrato quale era il suo vero “essere”, lo chiamo io. Oggi, avendo ancora nel mio inconscio le tue parole, uscendo dall’ufficio, ho incontrato due uomini, di nazionalità diversa, uno arabo e uno pakistano o srilankese, ci siamo fissati, prima con uno, poi con l’altro, per una frazione di secondo, non di più. Mi sono sentita come se in quel momento loro avessero potuto capire tutto di me, anzi, “sentire” quello che io sono. Ed io, di riflesso, vedermi, nei loro sguardi. Come quando, tante volte io e te vicini fissiamo i nostri sguardi e non capiamo più dove finisce uno e dove comincia l’altro. E poi si ritorna alla quotidianità, ed allora, al Sé si affianca l’io, con le sue false tendenze, ma a volte, giuro, non capisco più se è l’io o se è il Sé che mi inducono a andare verso una certa direzione o un’altra. Quel che è certo è che sentivo te vicino a me. E che il silenzio è un bel foglio bianco su cui far affiorare tutte le cose. E così, dopo la nostra telefonata, stamattina, ho proseguito a percorrere la strada osservando il paesaggio, quello stesso paesaggio che in primavera mi aveva riempito gli occhi con la meraviglia del verde e dei colori, e da cui avevo raccolto una bella collezione di fiori, oggi brullo, arido, sofferente, soffocato dalla polvere, assetato, sperando in almeno qualche goccia di pioggia. E invece ancora niente…”

Mia rispostina: “Mia Adorata Caterina, riesci sempre a riportare tutto sulla terra. e fai bene, perché siamo tutti la stessa cosa! Non dovremmo mai sentire differenze “di sostanza” fra noi e l’altro… Però, come giustamente tu stessa ti sei interrogata… chi è l’io e chi è il tu?”

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Valdo Vaccaro: “Spiritualità Laica e Teosofia, New Age e post Cristianesimo”

ARMONIA DELLO SPIRITO E BENESSERE DEL CORPO, TEMA COINVOLGENTE

Oltre 200 persone, giunte anche da Torino, Milano, Verona, Venezia, Cittadella, alle 2 e 30 di domenica pomeriggio, in questo auditorium alle porte di Schio, significano qualcosa. Significano che il tema “Armonia dello spirito, benessere del corpo” non è affatto un argomento che generi freddezza o indifferenza.
Più di qualcuno si aspetterà che parli di nutrizione e di cibo, ma il tempo concessomi è di un’ora soltanto. In ogni caso, non stiamo andando per niente fuori dal seminato, visto che il corpo umano si alimenta non solo di cibo materiale, come aria, acqua, sole e dei magnifici prodotti che la natura ci offre, ma anche di buoni pensieri, di etica, di valori morali e di spiritualità.

SCHIO, POLO INDUSTRIALE DELL’EUROPA, MA ANCHE CENTRO DI PASSIONE CULTURALE E RELIGIOSA

Grazie alla gentilezza di Egidio Borriero, organizzatore di questo evento, ho potuto ammirare le bellezze di Schio, che non è soltanto la zona a maggiore tasso di concentrazione industriale d’Europa, ma è anche una operosa e magnifica cittadina, con castelli, cattedrali e magnifiche chiesette dell’età romanica, oltre che un monumento forse unico al mondo, come la statua all’operaio, voluta e realizzata da Andrea Rossi, fondatore di quell’impero tessile e laniero che fu la mitica Lanerossi.

GLI ARGOMENTI CONTROVERSI RICHIEDONO DIBATTITO

Non ci sarà purtroppo tempo per domande e dibattito nel dopo-conferenza, dovendo condividere il pomeriggio con altri importanti relatori, e quindi dovrete accontentarvi di sorbire il mio documento e le mie idee. Una specie di monologo o di comizio, stile prendere o lasciare.
Tale metodo probabilmente non soddisfa voi ma nemmeno me stesso. Sia di consolazione comunque sapere che non appartengo a nessun partito e a nessun movimento, per cui non esistono preclusioni, barriere ideologiche e strade senza uscita.
L’unico criterio che mi guida è quello della ricerca del benessere per il corpo e per la mente.
Siccome toccherò argomenti anche delicati, come quelli della religione e della politica, il rischio di lasciare l’amaro in bocca a chi non condivide esiste sicuramente. Ma non è mia intenzione creare tensione ed offesa in alcuno di voi, qualunque sia il vostro credo e le vostre convinzioni.

DISTINGUIAMO TRA BUONI CREDENTI E PESSIME ISTITUZIONI RELIGIOSE

Sappiate che, indipendentemente da quanto esporrò, nulla ho contro la religiosità e i simboli religiosi, e nulla ho contro chi, a contrario di me, entra regolarmente in una qualsiasi chiesa per pregare.
Anche perché, una cosa è la voglia che ognuno di noi ha di comunicare col mondo ultraterreno, e un’altra cosa sono la commercializzazione e la mercantizzazione del sacro, ovvero le istituzioni religiose, da sempre cariche di materialità e di interessi che ben poco hanno a che vedere con l’anima.

UNA CHIACCHIERATA MODERNISSIMA DI 2500 ANNI ORSONO

Platone (428-348 a.C), in un dialogo con l’amico Carmide, gli dice: “Non dovresti curare gli occhi senza curare la testa, o la testa senza curare il corpo. Così come non dovresti curare il corpo senza curare l’anima. Questo è il motivo per cui la risoluzione della malattia è sconosciuta ai medici. I medici falliscono regolarmente perché sono ignoranti nei confronti del tutto. Una parte specifica del corpo non potrà mai stare bene, a meno che non stia bene il tutto”.
Vi sembra forse discussione tra due persone di 2500 anni fa? O non invece argomento di scottante attualità?

IL CAVOLO CRUDO DI ROMA ANTICA E DELLA CIVILTA’ SPARTANA

Roma Imperiale era troppo vicina a Pitagora, Ippocrate e Platone, per cadere nella sofisticazione sanitaria. E dichiarò fuorilegge medici e farmaci, non per 6 o per 60 anni, ma per 600 anni di seguito.
Sei secoli corrispondenti tra l’altro al periodo di massimo fulgore fisico e spirituale della Civiltà Romana, quando Roma, autentico Caput Mundi, costruiva strade, acquedotti, stadi, scuole, terme, vespasiani. Quando Roma portava la sua lingua e le sue leggi in ogni contrada d’Europa e dei territori oltremare. Quando Roma aveva per simbolo della salute il cavolo crudo, e la dieta dei suoi mitici legionari era basata essenzialmente sulle crudità, sui fichi secchi, sui datteri e sull’orzo abbrustolito, similmente a quanto facevano i soldati di Sparta.

IL MEDICO NORMALE E LO SPECIALISTA

Il mondo di oggi è basato essenzialmente sulla concretezza, sulla materialità, sulla specializzazione.
Se dici medico, dici VIP, ma sempre un VIP normale, quasi popolare se non plebeo. Ma se dici specialista, cavolo, ti viene un brivido. Quello è un VIP divino, viene da un altro pianeta, anche a livello di parcella. Se il medico costa 150, lo specialista ne vale 300. Se è poi anche famoso, moltiplichi per due.

L’ESTREMA COMPLESSITA’ DEL CORPO UMANO

Peccato però che il corpo non sia fatto solo di materia liscia e palpabile, ma anche di sostanza immateriale ed invisibile, anche di elettromagnetismo, anche di onde vibrazionali, anche di influenze telepatiche, anche di attrazioni e repulsioni, anche di etere, di ultrasuoni, di percezioni sottili ed extrasensoriali, anche di aura extracorporea, anche di ritorni karmici, anche di frammenti divini ed eterni chiamati anima.

LA MANIFESTA STUPIDITA’ DEL MATERIALISMO

“Credere che siamo solo mossi e toccati dagli aspetti visibili delle cose è stupidità manifesta”.
Quanto sia manifestamente stupido il mondo di oggi ce lo ricorda uno dei più grandi pensatori del Rinascimento.
Il 25 dicembre 1599, Giordano Bruno dichiara all’Inquisizione Cattolica di non volersi pentire, non avendo nulla di cui doversi pentire.
Il 17 febbraio 1600, il “bestemmiatore ed empio” filosofo è condotto dai boia del Vaticano a Campo de’ Fiori, spogliato nudo e legato a un palo con la lingua in giova, e viene bruciato vivo davanti a gente che aggiunge pure gesti osceni e insulti, convinta di trovarsi di fronte a un assassino seriale.

UNO DEI PIU’ BARBARI ED INIQUI CRIMINI COMMESSI IN ITALIA

Uno dei più barbari ed iniqui crimini mai commessi nella travagliata storia d’Italia.
Brutalizzato, vilipeso ed assassinato dai papi, dagli stessi papi in costante odore di santità e di infallibilità, da quei papi che si presentano alla finestra del palazzo Vaticano per inviare benedizioni Urbi ed Orbi.

PER CERTI MEDICI E CERTI SACERDOTI ABBIAMO SCARSA SIMPATIA

Che auspichiamo, un mondo senza medici e senza sacerdoti? Un mondo senza vescovi, senza curati e senza papi? Auspichiamo forse un ritorno alla figura del guru e dello sciamano? Un ritorno ai guaritori, ai riti magici Vudu, ai digiunatori, ai breathariani, alle streghe e ai fattucchieri?
Siamo forse per un andamento a ritroso? No, occorre andare avanti.
Conoscere nei dettagli le parti anatomiche del corpo non è necessariamente un male. Può anzi essere cosa positiva, a patto che non venga mai a mancare la percezione e la conoscenza del tutto, quella conoscenza che include non solo il corpo visibile, ma anche quello che non si vede.

I RIFLESSI CONDIZIONATI E LA PSICOLOGIA COMPORTAMENTALE

Il fatto è che le cose non stando andando per il verso giusto.
Classico è l’esempio della psichiatria ospedaliera che poco o nulla sa dell’essere umano, conoscendo però a menadito solo una parte della mente, quella cioè dei riflessi condizionati, studiati a fondo da Ivan Petrovic Pavlov (1849-1936).
Gli psichiatri moderni hanno imparato molto bene alcune tecniche usate in veterinaria, come quella di addestrare i cani.
Solo che, quando applicano la stessa tecnica agli esseri umani, la chiamano pomposamente psicologia comportamentale, che è poi nient’altro se non un mezzo di controllo a servizio del regime.
Gli psichiatri nulla sanno dell’essere spirituale, e danno per scontato che anima, spirito, karma e persino aura eterea non esistano affatto, e siano magari aria fritta o leggende metropolitane.

UN GENERALE COMPLOTTO CONTRO IL FATTORE SPIRITUALE

Non solo la psichiatria è contro l’esistenza dell’essere spirituale, ma tutto l’establishment medico, tutta la scienza ortodossa, i sociologi e persino la maggioranza dei normali cittadini, imbevuti di McDonald’s, Coca-Cola e televisione, la pensano allo stesso modo, sbagliando clamorosamente.
Non è con la chimica che l’uomo si salva, ma con la filosofia.
Non è con l’atomo e la molecola, e nemmeno col gene e col cromosoma, ma con la forza dell’anima, con la razionalità spirituale del pensiero.
Cosa c’è poi di più spirituale del corpo che abbiamo? Gli Scribi e i Farisei delle chiese ci hanno insegnato a dividere persino il corpo e l’anima, a disprezzare il nostro corpo, a demonizzarlo, a coprirlo, a nasconderlo.

RISPETTANDO IL CORPO RISPETTIAMO ANCHE L’ANIMA

Ma il corpo è l’espressione massima della nostra personalità realizzata qui sulla Terra. Quando ce ne separiamo diventa polvere ma, prima di allora, è intriso di essenza karmica-spirituale.
Impariamo dunque a rispettare il corpo in tutti i sensi e in tutte le direzioni.
Rispettare il nostro corpo significa conoscerlo, migliorarlo, guarirlo, riequilibrarlo, ma anche accettare le sue insite limitazioni.
Diamogli tutto quello che esso ci richiede, con intelligenza, coscienza e senso di responsabilità. Diamogli il cibo migliore, l’aria, il sole, il movimento, la cultura, l’amore, la libertà, la gioia delle emozioni e dei sentimenti.
Curiamo pure l’ego e i nostri interessi individuali, ma senza farlo a scapito di altri.

ENERGIZZIAMOCI E CARICHIAMO AL MEGLIO LE NOSTRE BATTERIE

Carichiamoci di energia, prendiamola dalle stelle respirando a fondo e rivitalizzandoci.
Prendiamola dal cibo profumato e colorato, dai ricettacoli di sole che sono i frutti, i fiori, le verdure e i semi. Prendiamola dal contatto e dalla vicinanza con gli alberi, dalla carezza condivisa a un animaletto spaventato e bisognoso di protezione. Prendiamola dal magnetismo della terra e dell’acqua, dall’esposizione all’aria e al sole.
Prendiamola dal contatto telepatico sociale, religioso, virtuale, sessuale e non-sessuale col prossimo. Prendiamola da quello che viene, da un sorriso, da una benedizione sincera, da un incoraggiamento, ma anche da una critica. E distribuiamo pure la nostra energia dovunque essa possa giovare a qualcosa.

LA SOFFERENZA DEL VIVERE E DEL MORIRE

Sia la salute, che la tendenza del corpo verso di essa, grazie a precisi e bene individuati meccanismi corporali, sono un dato di fatto.
Il corpo umano è progettato per autoguarire.
Esiste sicuramente anche il fato, l’imponderabile, la logica superiore, la sfiga, il meccanismo karmatico e sfuggente, quel qualcosa che tende a giustificare, giusto o sbagliato che sia, la sofferenza e la drammaticità del vivere e del morire.

VIETATO CERCARE ALIBI E SCAPPATOIE

Il fato e il destino non sono una buona scusa per metterla sul piano del fatalismo, del casualismo e del pessimismo. Non sono nemmeno una buona scusa per accentuare i fattori emotivi, spirituali e traumatici come fa il dr Ryke Geerd Hamer, scordando che il trauma diventa micidiale soprattutto nei corpi tartassati dal mal-nutrirsi, dal mal-pensare e dal mal-vivere.
Né sono una buona scusa per etichettare le patologia con nomi strani tipo malattia microbica, virale, contagiosa, allergenica, inguaribile, autoimmune, lantanica, idiopatica, inspiegabile, fulminante.
Non cerchiamo dunque scappatoie e comodi alibi alla nostra profonda ignoranza, alla nostra presunzione, ai nostri errori marchiani.
Le malattie sono basilarmente omogene (uomo-causate, e pertanto dietologiche e comportamentali), oppure iatrogene (medico-causate e farmaco-causate).

DIVINA DISTRAZIONE O DIVINA PROVVIDENZA

Obbligo morale, civile ed etico per l’uomo, rimane quello di capire e di conoscere se stesso, e anche di accettare il proprio ruolo e le proprie chance, migliorando e puntando al massimo benessere possibile.
Se cerchiamo comunque una logica e una spiegazione razionale al fato negativo e tragico di chi nasce male o di chi muore in un incidente causato da altri, essa probabilmente esiste e la potremmo chiamare “distrazione divina” (per chi vede in Dio un essere superiore ma anche indifferente ai fatti umani), o “divina provvidenza” (per chi trova dovunque lo zampino divino, per chi vede in Dio il distributore, con in mano il bilancino, di purgatori, paradisi ed inferni “una-tantum”.

L’ANELLO PIU’ DEBOLE

Le debolezze e le carenze umane sono tante e sono laceranti.
Vale il discorso della catena, dove è l’anello più debole, e non certo quello più forte, a determinare il coefficiente di rottura.
Che l’anello più debole della catena umana sia quello spirituale è un dato di fatto.
Il creatore ci ha dato però i mezzi concreti per rafforzare le nostre debolezze e le nostre magagne.
Se poi siamo degli autolesionisti che rinunciano a utilizzare gli strumenti messi a nostra generosa disposizione, la colpa non va addossata ad altri.
Pensare, ad esempio, di rafforzare il nostro coefficiente etico-spirituale, quando amiamo trasformare il nostro intestino, il nostro colon, il nostro tempio della salute, in fossa cimiteriale di altri esseri brutalizzati senza remissione, senza difesa, senza giustizia e senza scampo, è quanto mai illusorio, pretenzioso, aberrante ed abominevole.

LA GRAVISSIMA CRISI DELLE MAGGIORI RELIGIONI

Parlare di corpo e anima, di materia e spirito, significa coinvolgere la religione.
Ci dà forse una mano, la religione?
Le religioni tradizionali sono tutte in gravissima crisi di vocazioni e di adepti, ed anche in crisi di ispirazione, in crisi di motivazione, se si esclude quella economica della sopravvivenza (che per la religione cattolica significa prosciugare annualmente milioni di € allo stato italiano, in legale rispetto ai Patti Lateranensi).

NESSUNA CRISI PER GLI EVANGELIZZATORI MILIARDARI DEL NEW AGE

Niente affatto in crisi invece i ricchi e potenti globalizzatori della nuova pan-religione mondiale, chiamata New Age, che a parole vantano l’alibi di battersi per l’ambiente, per la non-violenza inter-religiosa e per lo stop alla discriminazione razziale.
“Cristo ci ama”, dicono. “Cristo ci ama, ed è venuto a salvarci, a salvare tutti coloro che stanno nel movimento globalizzatore e nel New Age”.
“Padre perdonali, non sanno nemmeno quello che fanno”, è il loro mantra nei riguardi della Cristianità, e di chiunque la pensi in modo difforme.

UN BANALE PATERACCHIO MISTICO CHE HA IL VANTAGGIO DI NUOTARE NELL’ORO

Il New Age, uscito dal ventre della Cristianità, e formato da una miscela di fedi e di pratiche che cadono fuori dai confini delle religioni tradizionali.
Monache che si muovono nei labirinti di una nuova deità femminile, gente che punta a guarigioni telepatiche in cui il terapeuta manipola i campi energetici senza toccare il corpo della paziente.
Hilary Clinton che contatta lo spirito di Eleanor Roosevelt, sotto la guida di Jean Houston, una guaritrice che si vanta di essere la reincarnazione in terra di Eleanor stessa, e che dirige una scuola del mistero in New York, spingendo la gente a fare cose strane, ma soprattutto ad alleggerirsi del proprio conto in banca.

UN NEALE DONALD WALSCH BRAVISSIMO A CONIARE SLOGAN

Milioni di americani, dotati più di danaro svalutato che di buon senso, marciano in tale direzione.
Pagano milioni di quote associative annue, comprando così la loro porzione di libera, comoda e stilizzata spiritualità. Questo è il tipo di gente che dice “Sono spirituale, ma non religioso”.
Questo è il tipo di gente che ha fatto diventare best-seller fino dal 1977 “Le conversazioni con Dio”, di Neale Donald Walsch, scrittore statunitense diventato guida spirituale del New Age con slogan del tipo:

- Dio cerca dei leader, non dei seguaci.
- Seguire Dio può salvare la nostra vita, ma guidare gli altri può salvare il
mondo.
- La più grande ironia della vita è che tutto ciò che desideriamo ce l’abbiamo
già.
- Non avere paura del buio, ti aiuterà a ritrovare la luce.
- Non avere paura della malattia, ti aiuterà a ritrovare la salute.
- Smetti di usare il passato per restare a galla. Lascia andare il salvagente
e naviga verso nuovi lidi.
- Non reagire alle critiche per quanto ingiuste ed assurde. Tutte le
aggressioni sono in realtà richieste di aiuto.

L’APOCALISSE E LA CERNITA TRA I BUONI E I CATTIVI, COME DIRE SENTIAMO PUZZA DI BRUCIATO E DI “TORRE DI GUARDIA”

E mi fermo qui, sennò corriamo il rischio di diventare anche noi degli adepti. Chiaro che è solo una battuta. Troppo bello e troppo spirituale per essere vero.
Questa gente si attende pure una imminente apocalittica trasformazione che guiderà l’umanità intera nella New Age.
Per azione dell’uomo (tsunami, terremoti, epidemie, microchip), o per azione dello spirito, la Terra sarà ripulita da coloro che rifiutano di globalizzarsi e di evolversi “spiritualmente”.
Altro che Testimoni di Geova e Torre di Guardia.
Questi sono fanatici 100 volte di più, ricchi 100 volte di più, attaccaticci 100 volte di più, insopportabili 100 volte di più e minacciosi 100 volte di più.

LA SCOMPARSA DI TUTTE LE RELIGIONI? FINALMENTE! NON SE NE VEDEVA L’ORA!

“Nella Nuova Era chiamata New Age scompariranno le religioni, specie la Cristianità e il Giudaismo, considerate separative, divisive, obsolete”.
E fin qui va benissimo. E’ da millenni che ogni italiano nel cuor suo sogna il grande momento in cui scompariranno le chiese consacrate e nascerà una autentica religione senza papi, senza preti, senza diavoli, senza inferni, senza purgatori, senza oboli e senza acque sante.

MA LA DOCCIA FREDDA E’ DIETRO L’ANGOLO

Ma le spiegazioni continuano e producono una doccia scozzese, dove si cade dalla padella nella brace.
“Nella Nuova Era ci sarà un governo e un ordine mondiale, un NWO, un Nuovo Ordine Mondiale, e una Nuova Economia basata sulla obbedienza e sulla condivisione”.
Non più un Vaticano ma un Super-Vaticano.
Non più papi ma Super-Papi e super-Despoti!

IL VIZIETTO DEL SANGUE BLU

A questo punto dobbiamo fare un passo più avanti ancora, toccando argomenti scottanti come il Zionismo, la massoneria e l’eugenetica.
Tre argomenti che non vengono piazzati qui a caso, o per infiorare il discorso.
Essi sono i comuni denominatori che legano l’èlite delle 13 famiglie dominatrici del mondo, legate da precisi legami di sangue. Nessuno diventa presidente degli Stati Uniti, nemmeno Clinton, nemmeno Bush, nemmeno Obama, se non risponde a precisi criteri che includono la provenienza dalla trafila Skull and Bones (della Yale University), e se non ha precisi addentellati di sangue con le maggiori famiglie del pianeta, includenti i ceppi Rothschild, Rockefeller e Windsor.

LA TEOSOFIA, DA RELIGIONE PER GENTE STRAMBA A RELIGIONE DI POTERE

Negli ultimi 135 anni i leader religiosi del New Age hanno seguito la falsariga innovativa e rivoluzionaria della Teosofia, operando dietro le quinte e quasi sottoforma di gente intellettualoide e sofisticata, dalle teorie originali e prive di sbocchi concreti.
Gente per palati fini, accettata comunque dal potere.
Oggi invece la situazione si è letteralmente rovesciata.
La Teosofia non è più tollerata ma sta addirittura sugli scudi.

I POTENTI VESCOVI ANGLICANI, I MILITARI E LA BORSA DELL’ORO

Oggi i teosofi del New Age parlano alle orecchie e dettano istruzioni sussurrate ai potenti della politica, ai magnati dei media, dei giornali e delle televisioni, ai dirigenti delle Nazioni Unite, ai titolari delle Fondazioni miliardarie, ai potentissimi Vescovi Anglicani d’America e del Regno Unito, ai punti strategici del Triangolo del Potere, inclusivi del Vaticano e del Papa Nero dei Gesuiti, inclusivi della City of London (borsa mondiale dell’oro) e del District of Columbia (controllo militare del globo).
I soldi non mancano.
Qui non arrivano elemosine ed oboli, ma finanziamenti sostanziali da gente che scuce grosse cifre e svuota i suoi conti segreti.

LA BLAVATSKY, L’OCCULTO E LO SPIRITUALISMO

Helena Petrovna Blavatsky seppe mescolare le religioni orientali con l’occultismo occidentale, quando fondò il movimento teosofico a New York nel 1875, in nome della fratellanza universale.
La Teosofia ha influenzato sin da allora l’occulto, lo spiritualismo, il Nuovo Pensiero (New Thought) e i gruppi New Age del mondo intero.
Per la Blavatsky il signore non è Dio, il genere umano lo è.
L’uomo è la vera divinità manifestata sia nell’aspetto buono che in quello cattivo. Non a caso viene esaltata la figura del Diavolo, dell’anti-Dio, del Lucifero.
Siccome l’uomo è fondamentalmente buono, l’umanità riuscirà ad emanciparsi dai suoi falsi Dei, e si ritroverà finalmente libera e redenta.

SI PERCEPISCONO COLLEGAMENTI CON LA RAZZA ARIANA E CON IL NAZISMO

Più che l’umanità, però, saranno i bene-informati, i privilegiati, la razza Ariana e le nazioni civilizzate ad essere capaci e degni di redenzione.
Altri popoli, come i selvaggi dell’Amazzonia, i Veddah di Ceylon, alcune tribù africane o della Nuova Guinea, rappresentano per il New Age razze inferiori che “per nostra fortuna” già si stanno estinguendo.
“L’umanità ha un solo stesso sangue, ma non la stessa essenza”.
Pensa che bello essere cittadini singalesi o del Bangladesh, o essere aborigeni australiani, o comunque avere la pelle diversa, e sentirsi dire che siamo una razza inferiore e per fortuna in estinzione!

ALICE BAILEY, DJWHAL KHUL E IL GRANDE LUCIFERO

Nei primi anni del 1900 Alice Bailey insegnava teosofia in America e, nel 1922, fondò a New York la Lucifer Publishing Company, ridenominata Lucis Publishing nel 1933. Tra il 1922 e il 1949 la Bailey ha pubblicato 24 libri, con rivelazioni prese dall’ascendente spirituale tibetano Djwhal Khul.
Sono trascorsi 50 e più anni dalla morte della Bailey, ma l’influenza della teosofia continua a crescere nel mondo.

ROBERT MULLER, L’ARCIVESCOVO MORTON E LE NAZIONI UNITE

Tanto che Robert Muller, assistente del segretario generale delle Nazioni Unite, e vincitore del premio Unesco per la sua Robert Muller School basata sulla filosofia di Khul e della Bailey, esalta oggi la teosofia e supporta la URI (United Religious Initiatives) in linea coordinata con Neale Donald Walsch e con James Park Morton, Decano della Cattedrale Episcopale di St John The Divine, a New York, fino al suo ritiro del 1997.
La Fondazione Rudolf Steiner ha pure dato, ultimamente, delle sovvenzioni alla URI.
Morton vanta poi amici di alto livello e sta nel Consiglio Societario della Global Green-USA, affiliata alla Green Cross International di Mickhail Gorbachev.

MICHAIL GORBACHEV, DA PRESIDENTE DELL’UNIONE SOVIETICA A STELLA DEL FIRMAMENTO NEW AGE

Una seconda società di Gorbachev, la State of the World Forum di San Francisco, riceve lauti fondi dalla CNN, dalla Hewlett-Packard, dalla Occidental Petroleum, dalla Carnegie Corp, dalla Kellogg Foundation e dalla Rockefeller Bros Fund, attraendo un migliaio di VIP internazionali a San Francisco, incluso caporioni della famigerata Trilateral Commission e della Banca Mondiale.
Tra i 22 co-presidenti, ci sono, oltre a Gorbachev, all’Arcivescovo Desmond Tutu e a Federico Mayor (direttore generale dell’Unesco), altri personaggi delle Nazioni Unite, ma nessun leader cristiano e nessun esponente ebraico.
In altri termini, i promotori degli ideali teosofici e della New Age si riempiono la bocca di tanta bella spiritualità e di tanti ideali umanitari ed internazionalisti, ma rimangono in realtà strumenti nelle mani della super-ricchezza e del super-potere, strumenti nelle mani dei soliti Rothschild e Rockefeller.

ALLA FINE RIMANE BEN POCO IN CUI CREDERE

Alla fine, caduti gli ideali politici, falliti quelli religiosi, smembrati quelli economici, alla gente comune e soprattutto alla gioventù che si affaccia alla vita, resta ben poco in cui credere.
Ecco allora il dilagare di un grave fenomeno quale l’indifferenza, l’alienazione, lo sconforto, la frustrazione esistenziale che diventa nevrosi.
Quella sofferenza che si ha quando l’uomo non riesce a trovare delle motivazioni e delle spinte a dare il meglio di sé.

L’AUTENTICO DRAMMA DELLA GIOVENTU’ ODIERNA

Che fare? Pensare forse al suicidio?
Non è forse suicidio la sigaretta, le caffeine, i frastuoni dopati e dopanti della discoteca, i redbull, le anfetamine e le varie sostanze distruttive che vengono assunte dalla gioventù con deplorevole disinvoltura, portandola spesso a finire nel peggiore dei modi, orribilmente mutilata tra le lamiere contorte di veicoli inguardabili?

VIKTOR FRANKL E LE TECNICHE ANTI-SUICIDIO

Per il neurologo-filosofo Viktor Frankl (1905-1997), teorico della Logoterapia, la frustrazione in sé non è fenomeno patologico o patogenico.
La preoccupazione, persino la disperazione circa lo scarso valore della vita è un disturbo esistenziale ma non una malattia mentale.
La logoterapia cerca di pilotare il giovane in crisi, o comunque il paziente, attraverso la sua crisi esistenziale di crescita e sviluppo, cerca di assisterlo nel trovare dei significati nascosti nella sua esistenza, tramite un processo analitico.
I successi di Frankl sono stati strepitosi.
Dove passava lui non si verificavano più casi di suicidio.

LA LOGOTERAPIA IN ALTERNATIVA ALL’EROS

La logoterapia devia e si stacca dalla psicanalisi di Freud, e dalle derivazioni della Scuola di Francoforte, in quanto considera l’uomo come un essere la cui principale preoccupazione è quella di avere un ruolo, e non solo quella di gratificare e soddisfare freudianamente le proprie voglie e i propri istinti sessuali (vedi Herbert Marcuse, e i suoi capolavori “Eros e Civiltà” e “L’uomo a una dimensione”).
Si tratta qui di riconciliare le esigenze culturali tra io, ego e super-ego, adattandosi alla società e al mondo circostante, adottando la formula D = S – M, ossia DISPERAZIONE uguale SOFFERENZA meno MOTIVAZIONE.

TENSIONE E MOTIVAZIONE COME STRUMENTI DI RINASCITA E DI EMANCIPAZIONE

La tensione in sé è un requisito di salute mentale, secondo Frankl.
Essa porta alla ricerca di un ruolo o di un significato.
La tensione può a volte causare gravi contraccolpi interni più che equilibrio ed armonia, ma essa rimane un pre-requisito indispensabile per la salute mentale.
Non c’è nulla di più efficace, capace di aiutarci a superare ogni difficoltà, se non la conoscenza della propria missione a questo mondo, la conoscenza del perché siamo qui e delle cose che siamo chiamati a svolgere.
“Colui che ha un perché per il quale vivere è in grado di superare qualsiasi ostacolo”, parola di Friedrich Wilhelm Nietzsche.

IL SEQUESTRO DI UN MANOSCRITTO

“Nel mio caso, quando all’arrivo ad Auschwitz mi venne confiscato il manoscritto pronto per la pubblicazione, il mio desiderio fervente di riscriverlo mi aiutò a sopravvivere al rigore e ai patimenti dei campi di sterminio”, scrive Viktor Frankl. La salute mentale è basata su un certo grado di tensione tra quanto abbiamo ottenuto e fatto nella vita, e quanto non siamo ancora riusciti a realizzare.
In biologia e medicina l’obiettivo più alto è l’equilibrio, l’omeostasi chiamata salute e massima forma fisica. Ma, in psicologia, è la tensione per la conquista di se stessi ad avere un valore particolarmente positivo e terapeutico. Senza la tensione la mente tende ad impigrire e ad appiattirsi.

IL VACUUM ESISTENZIALE CHE PORTA AL CONFORMISMO E AL TOTALITARISMO

Il vacuum, il vuoto esistenziale, è un diffusissimo fenomeno del 20° secolo.
All’inizio della sua storia l’uomo ha perso gli istinti animali che lo guidavano.
In questi ultimi decenni ha perso pure la sicurezza nelle tradizioni e la certezza di certi valori in cui magari credeva. Nessun istinto e nessuna tradizione gli dicono cosa fare. Nulla di strano che egli stesso non sappia come impiegare il suo tempo. Così finisce nel fare quello che fa la maggioranza (conformismo), o nel fare quello che gli altri desiderano che lui faccia (totalitarismo).

UN VACILLARE TRA LO STRESS E LA NOIA

Il vuoto esistenziale si manifesta in uno stato di noia. Shopenhauer dice che il genere umano vacilla tra lo stress e la noia, ma in effetti è la noia quella che causa più problemi alla psichiatria, e la noia aumenta con la maggiore automazione e il maggior tempo libero.

LA NEVROSI DOMENICALE

La nevrosi domenicale è la tipica depressione che affligge la gente nei giorni di festa. E’ in quei giorni che essa diventa cosciente della carenza di contenuto della propria vita.
La corsa settimanale allo studio o al lavoro si interrompe bruscamente, e il vuoto dentro di essa diventa manifesto e drammatico. La nevrosi arriva anche a Pasqua e Natale, a Ferragosto e nei ponti festivi.
Per fortuna che c’è il calcio, la Formula Uno, il ciclismo e la moto GP.

LA PERICOLOSA ANSIA DEL DOVERSI DIVERTIRE

Molti casi di suicidio avvengono proprio in tali circostanze. Fenomeni come depressione, aggressione, dipendenza da sostanze nervine-alcoliche-zuccherine-droganti, non si riescono a comprendere se non si capisce il vuoto che troppa gente nasconde dentro di sé. Questo vale anche nelle penose situazioni degli anziani. Questo vale pure nell’ansia giovanile di evadere ad ogni sabato sera, ad ogni Ferragosto e ad ogni Capodanno. Ma è proprio quando ti devi divertire per forza che non ti diverti affatto.

OGNI GIORNO DELL’ANNO E’ BUONO PER EMANCIPARSI

Solo la stupidità umana e le convenzioni umane riescono a far dimenticare che ogni giorno dell’anno ha uguale importanza e dignità, che ogni giorno dell’anno è lavorativo e festivo, che ogni giorno deve essere Pasqua, Natale, Ferragosto e Capodanno messi assieme, che ogni giorno merita di essere vissuto pienamente, che ogni giorno è buono per sfruttarlo appieno nel divertimento, nello svolgimento del proprio dovere e nella realizzazione di se stessi.

NON POSSIAMO TRADIRE LA NOSTRA MISSIONE PERSONALE

Ci sono poi varie maschere che fanno da riparo e da surrogato al vuoto esistenziale, e che compensano in modo vicario i valori e i ruoli. Esse sono la voglia del potere, l’accumulazione del danaro e la ricerca del piacere, quando sono spinte a livelli estremizzanti.
Quello che conta non è il significato della vita in generale, ma il significato della vita di una persona in un determinato momento (lì e oggi).
Ognuno ha la sua specifica vocazione da seguire o la sua missione personale da compiere, il suo dovere da compiere e da realizzare in concreto, da cui non può sottrarsi e a cui deve prestarsi con senso di responsabilità.

SARTRE E KEROUAC, ELVIS PRESLEY E MICHAEL JACKSON

La gente va disperatamente alla ricerca di se stessa, alla ricerca dell’equilibrio, dell’appagamento, della felicità. Perde il suo tempo e i suoi giorni senza trovarla mai, e cade allora nella disperazione, nella noia disperante e distruttiva del grande Jean-Paul Sartre (1905-1980), che rifiutò nel 1964 il Nobel per la letteratura, o nell’abuso di libertà e di alcol di Jack Kerouac (1922-1969), ispiratore di Bob Dylan e della Beat-Generation.
Lo stesso Elvis Presley fu stroncato dalla droga ad appena 40 anni, mentre l’ultimo suo successo discografico del momento “Satisfy me”, ripeteva quella frase in modo ossessivo per una trentina di volte, proprio a denunciare la mancanza di soddisfazione, di motivazione, persino in uno come lui che aveva già tutto. Stessa cosa, e siamo ai nostri giorni, per Michael Jackson.

IL SEGRETO DELLA FELICITA’ STA NELL’AUTOSTIMA

Il segreto della felicità umana esiste e sta nella ricerca del logos, della ragione, del significato.
La felicità sta nella filosofia del “meaning-orientation”.
Il segreto sta nel cambiare le nostre attitudini di fronte alle difficoltà, nel trasformare la disgrazia in trionfo, nel saper creare e produrre qualcosa di buono, di utile, di bello.
Il segreto sta nel valorizzare la propria esperienza mentale, lavorativa, sportiva, artistica.
Il segreto sta nel fare le cose giuste e positive, nell’essere in continua autostima ed armonia con noi medesimi e col mondo che ci circonda, un’armonia integrale che coinvolga lo spirito e la materia, il corpo ed anche l’anima.

HANNO RAGIONE FRANKL E MARCUSE, E HA TORTO MARCIO IL NEW AGE

Alla fine, per quanto diversi, hanno ragione entrambi, sia Frankl che Marcuse.
Chi ha torto marcio è il New Age, che sta andando nella direzione esattamente contraria, trasformandoci in esseri a una dimensione, privi di eros e privi nel contempo di motivazione.
Se togli all’uomo la motivazione, rimane solo la disperazione allo stato puro.
Se gli togli la fantasia e la libertà, imponendogli i tuoi schemi politici e religiosi, lo rendi massificato ed inquadrato.
Se gli togli l’Eros, e la voglia di manifestare se stesso attraverso le sue pulsioni sensuali, non gli rimane che il Thànathos, l’istinto di morte, la voglia di autodanneggiarsi e di scomparire prima del tempo.

Valdo Vaccaro

Conferenza di Cavazzale-Vicenza del 18 Settembre 2011, Auditorium Scuole Medie)

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