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Treia: entra nel vivo la Festa dei precursori, spiritualità laica, cronaca di un 25 aprile, economia bioregionale, ma se sei un uomo?

Il Giornaletto di Saul del 27 aprile 2019 – Treia: entra nel vivo la Festa dei precursori, spiritualità laica, cronaca di un 25 aprile, economia bioregionale, ma se sei un uomo?

Care, cari, entra nel vivo la Festa dei Precursori, alle ore 10 del 27 aprile 2019, Caterina Regazzi vi aspetta nella sede dell’Auser, in via Lanzi 20, per accompagnarvi in una visita dei ricordi nei luoghi di Treia. Al ritorno chi vorrà esserci potrà partecipare al picnic nel giardino del Circolo Vegetariano (ognuno porta qualcosa da condividere), alle ore 16, in Via Sacchette 15/a (vicino la casa di Don Vittorio) si tiene un incontro per parlare delle fedi e dei santi di Treia, con relazione di Alberto Meriggi, segue presentazione del libro “Ramana Maharshi. Meditazione Olistica” a cura del traduttore Giuseppe Moscatello con interventi del pubblico a rotazione e recita di poesie spirituali. La sera nella sala di meditazione del Circolo, il solista Upahar Anand guiderà una sessione di Bhajan con accompagnamento di strumenti indiani. La manifestazione è libera ed aperta a tutti ma per questioni di spazio ed organizzative è necessario comunicare la propria presenza. Info: 0733/216293 – 333.6023090 – circolovegetariano@gmail.com

Spiritualità Laica – La coscienza non può essere spiegata solo in termini di funzionamento fisiologico e sicuramente  possiede una sua propria natura e realtà. L’osservato non è mai scisso dall’osservatore,  l’immagine non può sostituirsi alla sostanza. L’individuazione mentale delle forme e dei nomi non basta a completare il quadro della vita dandogli un’interezza. Perciò alla ricerca di una matrice comune, a se stante ed allo stesso tempo onnicomprensiva, mi sono interrogato ed ho indagato sulla natura di colui che si interroga. Ho chiamato questo riflettere: Spiritualità Laica…. – Continua: https://bioregionalismo.blogspot.com/2018/04/physiological-consciousness-and.html

Agricoltura Contadina – Scrive Elisabetta Monti: “In Trentino Alto Adige ho partecipato ad una conferenza l’11 aprile u.s. dal titolo: sviluppo sostenibile ed accesso alla terra.  In  quell’ambito ho parlato della nostra campagna per l’agricoltura contadina presentandole linee della proposta di legge per l’agricoltura contadina. Pregherei chi altri si trovi in incontri pubblici a parlare dell’agricoltura Contadina di comunicarlo  per una migliore condivisione. Info: agricolafonte@gmail.com”

San Benedetto del Tronto (Marche). Cronaca di un 25 Aprile – Scrive Sara Di Giuseppe: “Per il terzo anno consecutivo dell’era Piunti, per espresso diktat del sindaco la banda cittadina non ha suonato, nel celebrare la Liberazione dal nazi-fascismo, quello che ne è l’Inno intramontabile, ufficiale, universalmente conosciuto e riconosciuto. Così, durante la cerimonia tenuta a San Benedetto del Tronto, presso il monumento in centro città, Bella ciao ce la siamo suonata e cantata solo noi: gruppetti auto-convocati separatamente e ritrovatisi insieme senza saperlo…” – Continua: https://retedellereti.blogspot.com/2019/04/san-benedetto-del-tronto-bella-ciao.html

Eolico pesante – Scrive Guido Dalla Casa a commento dell’articolo https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/01/eolico-pesante-se-le-rinnovabili.html -: “L’energia eolica è una follia: le pale sono orribili e uccidono gli uccelli, esseri altamente senzienti. L’unico modo di “produrre” o meglio “utilizzare”, energia in modo accettabile è quello solare diretto, cioè i pannelli solari termici per riscaldamento e acqua calda (posizionati sui tetti). Qualcosa può venire dal geotermico, ma si tratta di quantità molto piccole. Naturalmente bisogna consumare molto, ma molto di meno. “L’unico introito legittimo di energia del nostro pianeta è costituito dall’irraggiamento solare, e ogni crescita economica che consumi più energia di quella che riceviamo dal sole, irretisce l’economia mondiale in una spirale debitoria, che ci consegnerà a un creditore spietato…” (Konrad Lorenz). Il Creditore Spietato, evocato da Lorenz, non è un fantasma del futuro, ma ogni giorno si porta via della vita vivente, però ci lascerà fino all’ultimo lo sviluppo….”

L’economia bioregionale – Scrive Leonardo Boff: “L’economia bioregionale si propone di soddisfare i bisogni umani (in contrasto con la soddisfazione dei desideri) e realizzare il ben vivere e convivere, rispettando le possibilità e i limiti di ogni eco-sistema locale. Innanzitutto dobbiamo interrogarci sul senso della ricchezza e del suo uso. Invece di avere come obiettivo l’accumulazione materiale al di là di ciò che è necessario e decente, dobbiamo cercare un altro tipo di ricchezza, questa sì umana veramente, come il tempo per la famiglia e i figli, per gli amici, per sviluppare la creatività, per godersi incantati lo splendore della natura, per dedicarsi alla meditazione e al tempo libero. Il senso originario dell’economia non è l’accumulazione di capitale ma creazione e ri-creazione della vita…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2018/04/leconomia-bioregionale-secondo-leonardo.html

Il vantaggio dello scambio a mercato nero – Scrive C.M.D.: “Con l’economia sommersa si garantiscono anche un minimo di rispetto e sicurezza, diminuendo il rischio di rivolte violente da parte delle classi deboli. Tramite il mercato e il lavoro nero, in quelle circostanze particolari, si garantisce la distribuzione della ricchezza dalle classi agiate a quelle povere tramite transazioni private e volontarie, cosa che evidentemente lo stato non è riuscito a fare…”

Ma se sei un uomo? – Come un giovane leone che viene scacciato dal branco in cui è nato,  quando ha raggiunto l’età matura. Poi, dopo un periodo di girovagare senza scopo, in cui si aggrega ad altri leoni nella sua stessa condizione, la natura  lo spinge a sfidare  il vecchio  capo di un branco, usurpare il  suo posto ed appropriarsi delle femmine, generare una propria prole ed il ciclo si ripete…  Un intermezzo, una soddisfazione fugace derivata dal senso di potere  nell’ottenimento delle  “necessità”  di vita: sesso, cibo e compagnia.  Non c’è molto da fare se questo è il sistema dei leoni, se sei un leone, ma se sei un  uomo?… – Continua con testo bilingue: https://bioregionalismo.blogspot.com/2019/04/baba-muktananda-calls-it-freedom-baba.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“La primavera è il tempo delle dichiarazioni spavalde. In autunno è difficile trovare qualcosa di assoluto. La vita è mistero e ambiguità…” (Deng Ming Dao)

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Greta Thunberg, Giovanna d’Arco postmoderna o pifferaia di Hamelin…? – Follow the money…

Il caso di Greta Thunberg, la ragazzina svedese diventata l’icona della crociata sul clima, sino allo sciopero con l’applauso scrosciante dei “superiori”, ricorda molto il film Idiocrazia di Mike Judge. In qualche misura, ne è un sequel adattato alla realtà. Una voce fuori campo dà inizio alla pellicola dicendo più o meno così: “Le opere di fantascienza pronosticavano un futuro più prospero e più intelligente, però, a mano a mano che il tempo passava, le cose andarono nella direzione di un indebolimento delle facoltà cognitive. L’evoluzione non sempre premia l’intelligenza. Poiché non c’erano in natura predatori capaci di decimare il gregge, l’evoluzione cominciò a premiare coloro che si riproducevano di più”.

Nel film si descriveva uno scenario distopico in cui la maggiore prolificità degli sciocchi aveva abbassato il livello dell’intelligenza umana.

La tesi generale era antinatalista, neo malthusiana e tecnocratica, nonché viziata dal pregiudizio evoluzionista, gli stessi elementi che si ritrovano nel movimento di cui Greta è diventata simbolo. I nuovi idioti vengono condizionati attraverso la ripetizione di messaggi generici, auto-evidenti, di facile presa, e sconsigliati ad esercitare un pensiero critico attraverso il conformismo e la potenza mediatica.

E’ in azione una sorta di bullismo a carico di milioni di giovani da parte dei padroni del mondo, uccelli rapaci travestiti da candide colombe. Talmente chiaro è l’imbroglio, così evidente la manipolazione, da lasciare senza fiato per il successo dell’operazione. I pifferai di Hamelin postmoderni hanno vinto ancora.

Il pifferaio dei fratelli Grimm, per vendicarsi dei cittadini che non lo avevano pagato, riuscì con la sua musica ad irretire i bambini della città portandoli via per sempre. Greta è insieme modello e vittima di un meccanismo di inganno planetario dei padroni del mondo intenti a ricondizionare le nostre menti, rielaborare la visione del mondo dei più giovani, la cui mancanza di filtri e capacità critica li rende prede ideali di un ripugnante lavaggio del cervello. Seguono Greta come un gregge al suono del piffero, applaudono e ripetono la lezioncina. Ricordate la canzone di Povia? “Quando i bambini fanno oh che meraviglia, che meraviglia ma che scemo, vedi però però, e mi vergogno un po’ perché non so più fare oooooooh.” Nel caso di Greta e della battaglia sul clima, si utilizza la naturale meraviglia dei più giovani, il loro candore per costruire un imbroglio di colossale portata.

Il pifferaio globale ha scelto perfettamente la “testimonial” della causa che intende far avanzare: una ragazzina con le treccine proveniente da una nazione, la Svezia, considerata, nel giudizio comune, non l’inferno di solitudine e il deserto morale che è, ma un avanzato, invidiabile laboratorio sociale. Greta è femmina, anche il genere vuole la sua parte, soffre da anni per il clima impazzito, la sindrome di Asperger la rende impermeabile al ragionamento critico con elementi di ripetitività ossessiva. Il suo cruccio, forse la sua fissazione, è il cambio climatico, strano per una ragazzina, ma assai utile per i padroni del mondo che si sono impossessati del personaggio e, ahimè, della sua sofferenza.

Lorsignori hanno condotto il pianeta sull’orlo di numerosi precipizi: l’inquinamento, lo sfruttamento sistematico delle risorse, la riduzione di milioni di esseri umani a strumenti, hanno nelle loro mani la gran parte delle risorse economiche e naturali, hanno reso tutti più poveri, precari, timorosi del futuro. Temono la rivolta sociale, si rendono conto che la corda è tesa oltre il massimo, sono terrorizzati dall’avanzata di nuove potenze economiche, sanno che il loro potere, per quanto immenso, è in pericolo. Lavorano per costruire una nuova generazione di servi che amino le catene, implorino una vita più austera, accettino un universo triste disinteressato a riprodurre se stesso, biologicamente e culturalmente. Nulla di meglio di una causa così bella, nobile e indiscutibile come la salvaguardia della terra dai cambiamenti climatici per riunire un esercito plaudente sin dalla più tenera età. Davvero incredibile come l’operazione riesca sempre: i più grandi piromani appiccano l’incendio, gridano al fuoco e li scambiamo per pompieri.

Nemmeno gli scienziati sanno se il riscaldamento del pianeta – dogma incerto – sia determinato dall’uomo o abbia origine naturale. L’inquinamento avanza ed è colpa nostra, di una visione della vita ostile al limite, centrata sulla ricchezza e i mantra inviolabili del progresso tecnico, dello sviluppo, della crescita misurabile in numerario, moneta sonante. I dittatori del PIL si sarebbero convertiti all’ambientalismo, alla difesa del pianeta, penderebbero tutti dalle labbra di una ragazzina un po’ disabile? Questo ci fanno credere, giacché un maggiordomo in livrea del potere finanziario come Jean Pierre Juncker dell’UE, tra una libagione e una riunione riservata, ha trovato il tempo di inchinarsi a Greta e farle il baciamano. L’élite internazionale del denaro riunita tra le nevi svizzere, il cosiddetto “partito di Davos” che decide per tutti a porte chiuse, l’ha invitata e ricevuta con tutti gli onori.

Alle porte di casa, in Svezia, i parrucconi del premio Nobel stanno pensando di conferirlo proprio a lei, probabilmente ignara dei risvolti dello strepito. Meno ignaro è il suo scaltro addetto alle relazioni pubbliche, e la corte dei miracoli che la segue e orienta, immatura marionetta di astuti pupari. Giovani che (forse) leggete queste righe e assistete alla gigantesca montatura, grancassa mediatica, retorica interattiva e multimediale, non vi puzza almeno un po’ tutto questo? Non vi sentite presi in giro, arruolati a forza in un esercito che va in guerra senza sapere qual è la causa, dov’è il nemico e chi è l’amico?

Un drammaturgo di qualche decennio fa, Bertolt Brecht, scrisse parole illuminanti. “Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico.” Greta, poverina, è la voce del nemico, il lupo di sempre che si traveste da agnello, potere finanziario, tecnologico, economico, culturale, l’oligarchia che ci manovra come burattini per i suoi scopi. Chi tra voi studia il latino – barbara anticaglia che “non serve “- ricorderà la favola di Fedro. Il lupo accusa l’agnello che sta sotto di lui di insudiciare l’acqua che doveva bere. Sapete come finì, il lupo mangiò l’agnello. Non vi dice nulla, non vi sentite agnelli sacrificati applaudendo il carnefice?

Il potere vi sta chiamando a lottare per qualcosa di molto generico, il clima, di cui non sapete – non sappiamo – nulla per consentirgli di modificare a vostre spese i modelli di sviluppo non più profittevoli per lui. Pensateci: non ingiusti o poco sostenibili, come vi fanno credere con Greta a suonare il piffero, ma non più profittevoli. Per continuare il gioco, devono portarvi dalla loro parte. In un romanzo del citato Brecht, un capo mafia comanda ai suoi seguaci: il lavoro deve essere legale. La legalità diventa parola d’ordine di un gangster. Devono cambiare in profondità il loro sistema, ma il conto deve rimanere a nostro carico. Saremo ancora più poveri e insicuri, ma dobbiamo credere che è per il clima, per il nostro bene, la salvezza del pianeta.

L’imbroglio è talmente sfacciato che se vi prestiamo fede, davvero l’Idiocrazia è al potere. Esilarante è il titolo del giornale della Fiat in cui si esaltano i ragazzini destinati a salvare il pianeta “inquinato dai loro genitori”. Peccato davvero che la Fiat sia l’industria italiana che ha più contribuito all’inquinamento italiano. Da che pulpito viene la predica, con la tecnica sempre più sfrontata di mettere gli uni contro gli altri. Uomini contro donne, nativi contro immigrati, figli contro genitori maledetti inquinatori, le vittime rovesciate in carnefici, i colpevoli salgono in cattedra ad impartire lezioni. Rivoltante.

L’allarme di Greta è giusto, il mondo non può andare avanti così, ma la soluzione non può essere nelle mani di chi ha provocato i disastri. Lo insegnava Einstein, non si risolve un problema con la stessa mentalità che l’ha generato. Noam Chomsky, uno degli intellettuali più influenti dell’ultimo mezzo secolo, enunciò le regole del potere per mantenere il controllo sociale. Le vogliamo ricordare, invitando chi legge a verificarne l’analogia con l’operazione di cui è protagonista Greta. Innanzitutto c’è la strategia della distrazione, deviare l’attenzione del pubblico attraverso la sovrabbondanza di informazioni e la creazione di falsi obiettivi. Il sistema crea il problema, enfatizza l’allarme, ma poi, bontà sua, ecco la soluzione, naturalmente semplice e alla portata di tutti. Agisce cambiando la realtà e la sua percezione con gradualità, rivolgendosi al pubblico come a dei bambini, utilizzando l’emotività, un corto circuito che evita l’analisi razionale e il senso critico. L’uso del registro emotivo è la porta di accesso all’inconscio, in cui impianta idee, desideri e timori, inducendo le reazioni e i comportamenti voluti.

Lo sciopero del clima è lampante: se i padroni del mondo chiedono di fermare le attività, agiscono contro se stessi e dovremmo chiederci a chi giova, ma un mezzo antico è mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità, affinché non abbia gli strumenti intellettuali per comprendere i meccanismi usati per controllarlo, orientarlo, condizionarlo. Il corollario è stimolare la compiacenza per la mediocrità. Poi rafforzano il senso di colpa: siamo noi – non loro – i responsabili della nostra disgrazia, il clima lo abbiamo rovinato noi. Così ci deprimiamo, addio azione, addio reazione, siamo oggetti nelle mani del potere, poiché – è un altro degli espedienti svelati da Chomsky – il potere ci conosce meglio di quanto noi stessi ci conosciamo.

Greta, Giovanna d’Arco postmoderna, afferma che non si fermerà sino a quando le emissioni di gas a effetto serra non scenderanno sotto il livello d’allarme. Nobile proposito, ma l’effetto serra non è il clima, chi stabilisce qual è il livello d’allarme, e dove? Ci sono tanti silenzi imbarazzanti nella battaglia di Greta, che proviene, non dimentichiamolo, dalla parte di mondo più ricca. Prima abbiamo sfruttato, inquinato, depredato, adesso vogliamo impedire a miliardi di esseri umani di raggiungere il nostro livello di vita.

E’ un risvolto inquietante negato a gran voce, ma chi siamo noi, europei e occidentali, per imporre una volta ancora a cinesi, indiani, africani, la nostra visione? Hegel la chiamerebbe coscienza infelice, ma è la grottesca morale dei ricchi, i quali prima hanno invocato la democrazia, ora la vogliono sospendere, come James Lovelock, il teorico di Gaia, che invitava ad affidare le sorti del mondo a pochi “illuminati”, gli unici a sapere che cosa è buono e giusto per il resto dell’umanità.

Un altro pericolo dell’ideologia di Greta – chiamiamola così sapendo che la ragazzina è una maschera – è il suo vuoto cosmopolitismo. Sembra suggerirci: il pianeta è uno, va difeso da tutti, meglio se attraverso un unico governo mondiale. Per salvarci dal clima, espressione tanto generica da contenere tutto e il suo contrario, dobbiamo rinunciare alla libertà, al benessere, a dire la nostra, ad avere figli e consegnare le nostre vite ai nuovi demiurghi, gli stregoni del clima.

Tutti a bordo verso il mondo a taglia unica, per il bene di un Dio oscuro e capriccioso, il Clima. Nei circhi si mostrava a pagamento lo zoo e un imbonitore gridava: entrino, signori, più gente entra, più bestie si vedono. Le bestie siamo noi; i domatori, purtroppo, sono gli stessi, come i proprietari del circo.

Quando avranno convinto la stragrande maggioranza, magari ci spingeranno alla guerra contro i nuovi malvagi, gli inquinatori “esterni”, la Cina, l’India o chi decideranno loro. Se convinti della bontà di una causa, gli uomini possono morire per essa con gioia: è la storia del mondo. La causa ambientale è giusta, enunciata nella modalità globalista che tanto attrae i giovani occidentali, la generazione Erasmus sazia e assopita, abituata a ciò che è opaco, liquido, comodo, immediato. Un’ideologia omnibus che i padroni del mondo hanno creato e cavalcheranno cinicamente.

Possiedono tutte la carte del mazzo, le distribuiscono a piacimento e fanno in modo che grandi masse umane non riconoscano altro gioco. I latini, per valutare i fatti, si chiedevano cui prodest, a chi conviene. Nel mondo della sottocultura americanizzata, il criterio di giudizio è follow the money, segui il denaro.

Campagne come quella di Greta costano miliardi, impegnano i mezzi di comunicazione, il potere culturale, i signori dell’intrattenimento. Ragionare per valutare è faticoso e sconsigliato. Le domande sono abolite senza formale proibizione, bastano le FAQ preconfezionate, domanda e risposta, un risultato da applausi, una vittoria eccezionale dei padroni del vapore.

Conosciamo l’inutilità delle nostre parole, voce di chi grida nel deserto, ma, cari seguaci di Greta, chiedetevi perché dagli stessi pulpiti non parta mai una campagna globale contro le droghe e gli altri paradisi artificiali che distruggono la vita. Sono padroni di tutto, sarebbe facile schierare al completo la stampa, la televisione, i giganti della Rete, l’industria musicale e culturale contro l’uso di pasticche, cocaina, eroina, stimolanti e porcherie assortite, trovare un’altra Greta, riceverla a Davos, degnarla dell’inchino dei potenti. Non lo fanno. Follow the money…

Roberto Pecchioli
(Fonte: www.adriacola.altervista.org)

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Alterazione ecosistemica non è progresso, ecologia del lavoro, variazioni termiche e psichiche, propaganda fide e battaglie mal indirizzate, agroecologia e comunità bioregionali, manifesto per un’anarchia religiosa, l’uomo che sputò in faccia al Buddha, auto-conoscenza…

Il Giornaletto di Saul del 18 marzo 2019 – Alterazione ecosistemica non è progresso, ecologia del lavoro, variazioni termiche e psichiche, propaganda fide e battaglie mal indirizzate, agroecologia e comunità bioregionali, manifesto per un’anarchia religiosa, l’uomo che sputò in faccia al Buddha, auto-conoscenza…

Care, cari, a commento ed integrazione  dell’effettivamente dubbio evento mediatico rappresentato dalla nuova icona ambientalista,  “Greta”, che  confonde pateticamente decrescita e sviluppo sostenibile. Anche noi, che ci consideriamo ecologisti profondi più che ambientalisti, riteniamo che la tecnologia possa essere  fonte di progresso, ma non di certo debba essere utilizzata unicamente per la produzione di morto denaro. Distruzione delle foreste e degli altri ecosistemi naturali, contaminazione di acqua, aria e cibo, alterazione degli equilibri fisico-chimici a livello globale non sono… – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2019/03/lalterazione-ecosistemica-non-e-segno.html?showComment=1552837610022#c5320322612317220589

Commento di Mario Sella: “Greta è solo l’agente inconsapevole della manipolazione mediatica che sa di dover gestire le narrazioni sociali per evitare la reale presa di coscienza della popolazione. Nessun soggetto consapevole che realmente lotta per la tutela del territorio, della sovranità dei popoli e per il benessere sociale gode di tanta risonanza ufficiale, se non come criminali e diffamati. IL POTERE USA I GIOVANI, USA LE DONNE, USA GLI HANDICAPPATI PER I SUOI SCOPI DI DOMINIO MASCHERATI…” – Continua in calce al link soprastante

Nuova Zelanda. I legami di Tarrant, autore della strage con i gruppi neonazisti ucraini – Scrive J.E.: “Per deduzione logica, ma anche da carte processuali e inchieste insabbiate, dietro le stragi in New Zeland fa capolino l’estabilishment ukraino e i suoi curatori NATO: la Stay Behind internazionale è sempre attiva, come denuncia il giudice Carlo Palermo.  https://www.youtube.com/watch?v=_usF4h_iBmk  (e altro).  Isis e Suprematismti bianchi, Bataclan e New Zealand, Siria e Svezia, le due facce della stessa medaglia, figli della stessa madre: USA, Israele, Impero britannico…” 

Ecologia del lavoro – Scrive Danilo D’Antonio: “Uno dei modi migliori, perché il più efficace, di affrontare il tema ambientale è  quello di riorganizzare il sistema lavoro, visto che proprio questo ha pesato e pesa sull’ambiente. E l’errore che si è fatto finora è stato quello di far partire questa riorganizzazione dal settore privato, dalla periferia della cellula sociale, mentre doveva, deve partire proprio dal nucleo della cellula, dal settore pubblico. Se ci guardiamo in giro sulla rete vedremo un mare di iniziative ad opera di PROFESSORI i quali ci lanciano CONTRO il CAPITALISMO, mai rivelando che questo si è sviluppato in conseguenza di un settore pubblico rimasto arretrato…” – Continua: https://retedellereti.blogspot.com/2019/03/bioregionalismo-ed-ecologia-del-lavoro.html

P.S. – Auguro alla Rete  Bioregionale Italiana, che si riunisce il 23 e 24 giugno 2019 a Treia ogni più buona cosa. Sperando che si moltiplichino prese di coscienza innovative e risolutive…

Variazioni termiche e psichiche da Arezzo a Verona – Scrivono Vincenzo Zamboni e Giuseppe Finamore: “A Verona la variazione termica annuale tra minima invernale e massima estiva è di circa 20 gradi. Ripensando alle previsioni con cui Al Gore e l’Onu terrorizzarono gli ingenui negli anni ‘90: il riscaldamento del pianeta avrebbe provocato lo scioglimento dei ghiacci eterni e le città costiere sarebbero state sommerse dall’acqua. Chi rifletteva capiva già allora che si trattava di una tesi insensata, ma gli anni hanno mostrato concretamente la follìa delle Cassandre climatiche… (Vincenzo Zamboni) – “Ciao a tutti, torno a raccontarci le storie che accadono nella mia città, Arezzo, ma in questo caso che accadono in tutto il mondo… si sono celebrate infatti il 15 marzo 2019 diverse manifestazioni per i cambiamenti climatici, a protezione del diritto alla vita che lo sconsiderato ritmo di produzione, le sostanze usate, i sistemi per ricavare energia e molte altre attività, stanno facendo precipitare il nostro pianeta verso un punto di non ritorno…” (Giuseppe Finamore)” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/03/variazioni-termiche-e-psichiche-da.html

Mio commentino: “A parte i dubbi sul climate change, o sulla funzione artefatta di Greta, una cosa è certa: continuando a sfruttare senza pietà la terra, inquinandola, esaurendo le sue risorse,  distruggendo la biodiversità, sradicando le foreste, astraendoci dal contesto naturale… la nostra specie è destinata a scomparire!” 

Propaganda fide e battaglie ambientali mal indirizzate – Scrive Francesco Neri: “Un’operazione così potente, come quella del 15 marzo contro il Climate Change, ha bisogno di mezzi ingenti e di essere orchestrata ai massimi livelli. Per ora sono in possesso di tali mezzi solo coloro che dell’inquinamento planetario, di terra, mare, città e aria, sono gli autori. Tutto qui. I potenti, perché questa è roba loro, pongono il problema. Si chiama Shock economy. A breve porranno la soluzione…” – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/03/propaganda-fide-e-battaglie-ambientali.html

Parola di Moore – “Il riscaldamento globale è una truffa completa e un inganno… Non è Trump. È Patrick Moore, co-fondatore di Greenpeace. La strumentalizzazione dell’ipotetico riscaldamento globale causato dall’uomo è una minaccia per tutta l’umanità…”

Agroecologia e comunità bioregionali – Scrive Genuino Clandestino: “Nel nostro manifesto ci definiamo una comunità in lotta e tra i nostri scopi ci diamo quelli di sostenere e diffondere: – la creazione di comunità bioregionali; – percorsi pratici di accesso alla terra come scelte di vite basate su principi agroecologici e strumenti di azione politica; – scelte e pratiche cittadine di resistenza per creare alleanze tra città e campagna…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2018/03/agroecologia-e-comunita-bioregionali.html

Potenza Picena. Libraria – Scrive Flavio Corradini: “Il 22 Marzo 2019, alle ore 21.15, C/O Centro Ferdinando Scarfiotti a Potenza Picena,  Paolo Gentiloni  presenterà il suo libro “La sfida impopulista” – Info: cittadinincammino@gmail.com”

Manifesto per un’anarchia religiosa – “Sia la chiesa cattolica, per prima, a dare il buon esempio abbandonando ogni formalismo religioso. Forse questo servirà a scuotere le convinzioni fideistiche delle altre religioni ed a convincere i vari rabbini, mullah, bramini e monaci che l’uomo esiste prima di ogni etichetta religiosa. E che se c’è un Dio non può essere partigiano… non può avere figli o popoli prediletti. Ma per ottenere un risultato credibile è necessario che papa Francesco prima di tutto si spogli delle vesti di papa…. e si ricongiunga all’umano… Questa proposta sa troppo di “anarchia religiosa”? Ebbene forse è esattamente quello che avrebbe voluto Gesù…” – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2019/03/17/manifesto-per-lanarchia-religiosa-con-richiesta-di-adesione-a-papa-francesco/

Commento di Rosa Solito: “Plagiare il popolo con l’uso della religione è il metodo dei furbi per usare il proprio potere. Questo è risaputo “dai tempi dei tempi” tutto ciò che impone schemi e dogmi annulla ogni libertá individuale e questo avviene anche in ogni settore: politico, religioso, lavorativo, scolastico, associativo, ecc. l’umano è predatore, plagiare per essere, plagio=potere. Finché l’umano vorrà abusare del proprio potere non si risolve…” – Continua in calce al link soprastante

L’uomo che sputò in faccia al Buddha – Scrisse Osho: “Il Buddha era seduto sotto un albero a parlare ai suoi discepoli.  Arrivò un uomo e gli sputò in faccia. Egli si asciugò, e chiese all’uomo, “E poi? Cosa vuoi dire dopo?” L’uomo non si aspettava che, dopo aver sputato sul volto di qualcuno, gli si chiedesse: “E poi?” Non era mai successo in passato. Aveva insultato altre persone e loro avevano reagito… – Continua:   https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2014/03/lo-sputo-in-faccia-come-insegnamento.html

Commento di Roberto Anastagi: “Quando resistiamo allo scorrere della vita, in effetti resistiamo alla nostra natura interiore, perché qualsiasi cosa ci accade è il riflesso di quello che siamo. Tutto quello che pensiamo e percepiamo riflette quel che siamo. Le emozioni del momento riflettono lo stato della nostra mente con tutte le sue esperienze del passato…”

Auto-conoscenza. Una avventura riservata a pochi…? – Malgrado sia in fondo semplice e diretta l’auto-conoscenza resta una ricerca aliena ai più. La gente rifiuta di conoscersi, preferisce il mistero e l’ignoranza, evidentemente a causa delle tendenze mentali accumulate dalla mente, stipate nella memoria e nell’immaginazione…” – Continua: https://bioregionalismo.blogspot.com/2018/03/self-knowledge-is-adventure-for-few.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Do you realize the unimaginable greatness, the holiness of what you so casually call ‘consciousness’…?” (Nisargadatta Maharaj)

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Autonomia Differenziata, ovvero “la secessione dei ricchi”.

Come saprete sta prendendo corpo nelle scelte del Governo un accordo con le Regioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sulla “autonomia differenziata” ridenominata brillantemente e più correttamente come “la secessione dei ricchi”.

Esso rappresenterebbe il tentativo (non privo di lesioni al dettato costituzionali) più organico ed insidioso per dare un colpo durissimo al profilo istituzionale unitario del Paese ed al principio di uguaglianza di tutti i cittadini italiani.

E’ necessario non restare alla finestra e sentire il dovere di resistere a questa deriva anticostituzionale e politica, contrastando, con il nostro impegno civile, provvedimenti di segno gravissimo, peraltro perseguiti senza il necessariodibattito pubblico, senza trasparenza e conprocedure che intendono negare il ruolo del Parlamento.

Potrete sottoscrivere l’Appello No all’autonomia che divide andando al link:

http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/2019/02/15/firma-la-petizione-su-change-org/

Potrete anche ascoltare la Conferenza stampa di Venerdì 1 marzo alla Camera dei Deputati in cui vengono esplicitati i diversi rilievi critici alle scelte del Governo:

https://www.youtube.com/playlist?list=PLnZfFw4qyshNNvGEK5StKGWeVIoRyq8oD

Sotto riportiamo il testo dell’Appello.

Per il CDC

Mauro Beschi

NO ALL’AUTONOMIA CHE DIVIDE

Rivolgiamo un appello a donne e uomini liberi, alle soggettività politiche e sindacali, al mondo dell’associazionismo, ai movimenti che si riconoscono nei principi di uguaglianza e nell’universalità dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione.

Un appello per incontrarci e costituirci in un Coordinamento nazionale in difesa della Repubblica, dell’universalità dei diritti e della solidarietà nazionale contro il federalismo differenziale.

Va avanti l’approvazione “dell’autonomia regionale differenziata”, nel silenzio generale mentre l’opinione pubblica viene distratta dall’assordante propaganda razzista e xenofoba. Senza discussione politica diffusa e all’insaputa di milioni di cittadine/i si sta per determinare nel giro di poche settimane la mutazione definitiva della nostra architettura istituzionale, la destrutturazione della nostra Repubblica.

La vicenda è partita con i referendum svolti in Veneto e Lombardia nel 2017, cui ora si vuole dare seguito senza tenere alcun conto dei principi di tutela dell’eguaglianza, dei diritti e dell’unità della Repubblica affermati dalla Corte Costituzionale

La Lega che ha voluto i referendum in Lombardia e Veneto oggi è al Governo e pretende che il governo dia risposte interpretando le norme costituzionali sull’autonomia in modo eversivo per l’unità nazionale e l’universalità dei diritti. La maggioranza politica giallo verde non può consegnarsi alle istanze secessionistiche della Lega. Il Pd farebbe bene ad opporsi non solo a questa richiesta targata Lega ma anche all’autonomia differenziata posta dalla maggioranza PD dell’Emilia Romagna, in forme solo in parte dissimili. Dal 2017, durante il governo Gentiloni, ad oggi sulla scia di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna anche altre Regioni si stanno attivando per ottenere maggiori poteri e risorse grazie alla sciagurata modifica del Titolo V della Costituzione del 2001.

Di fronte al rischio di una “secessione dei ricchi” è necessario un coordinamento delle forze che si oppongono a questo processo per dare vita a una mobilitazione efficace per bloccarla.

Un coordinamento che chieda anche una commissione di inchiesta parlamentare, ai sensi dell’art. 82 della Costituzione, sull’attuale stato delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali in ciascuna Regione Italiana, in modo da fotografare la situazione attuale già fortemente compromessa. Da una seria inchiesta parlamentare, tenuta anche a informare adeguatamente i cittadini, risulterebbero infatti gravi disparità fra Regione e Regione (soprattutto fra regioni a statuto speciale e regioni a statuto ordinario, fra regioni del nord e del sud del Paese).

La gestione e l’attribuzione delle risorse deve restare in un ambito nazionale condiviso da tutte le regioni e dai comuni

Questa verifica aprirebbe finalmente un dibattito consapevole, basato su dati oggettivi, sullo stato dei diritti in Italia e non favorirebbe ulteriori fughe in avanti, destinate ad aggravare ancora di più le disparità fra i cittadini residenti nelle diverse regioni italiane, che nel caso della sanità sono già al limite per il SSN.

Non sono stati nemmeno definiti e garantiti in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali di prestazione (LEP) nei diversi campi, rispetto ai quali dal 2001, a seguito della riforma del titolo V° della Costituzione, esiste un vuoto normativo, come denunciato più volte dalla Corte Costituzionale. Ogni scelta deve inoltre essere definita con il consenso di tutte le regioni e i Comuni, perché non è accettabile che diritti fondamentali vengano riservati ad alcune regioni e ad altre no, che le risorse vengano differenziate a danno delle aree più deboli e in difficoltà del nostro paese.

Il sistema di istruzione non è un semplice servizio ma una funzione primaria dello stato che in base alla Costituzione deve garantire il diritto sociale all’istruzione in tutto il paese fino ai massimi livelli.

Riteniamo necessario che non vi debbano essere ulteriori trasferimenti di poteri e risorse alle regioni su base bilaterale e che i trasferimenti sulle materie a loro assegnate debbano essere ancorati esclusivamente a oggettivi fabbisogni dei territori, escludendo ogni riferimento a indicatori di ricchezza.

L’Autonomia regionale differenziata non può avvenire a scapito anche delle autonomie locali, le istituzioni più vicine alla cittadinanza, in quanto le esproprierebbe di alcuni poteri a favore di nuovi carrozzoni centralizzati e inefficienti a livello regionale.

In questo contesto di grandi egoismi verrebbe soppressa l’universalità dei diritti, trasformati in beni di cui le Regioni potrebbero disporre a seconda del reddito dei loro residenti; per poterne usufruire nella quantità e qualità necessarie, non basterebbe essere cittadini italiani, ma esserlo di una regione ricca, in aperta violazione dei principi di uguaglianza scolpiti nella Costituzione.

In questo quadro vi sarebbe una ricaduta negativa prioritariamente sulle regioni del Sud e sugli abitanti non ricchi di tutt’ Italia con la progressiva privatizzazione dei servizi. Il Mezzogiorno viene condannato a essere privo di pari riconoscimento della cittadinanza, con ancor maggiore desertificazione degli investimenti e sempre più debole economia. L’autonomia regionale differenziata negherebbe così la solidarietà nazionale, la coesione e i diritti uguali per tutte/i che garantiscono l’unità giuridica ed economica del paese.

Di fronte a tutto questo, vi sono le nostre ragioni, l’esigenza di un’opposizione e di una lotta politica e sociale in difesa dell’universalità dei diritti e della solidarietà nazionale.

Coordinamento per la democrazia costituzionale – segreteria.comitatoperilno@gmail.com

Promotrici/ori:

Paolo Berdini, Piero Bernocchi, Piero Bevilacqua, Marina Boscaino Loredana De Petris, Gianni Ferrara, Eleonora Forenza, Loredana Fraleone, Domenico Gallo, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Loredana Irene Marino, Roberto Musacchio, Rosa Rinaldi, Antonia Sani, Francesco Sinopoli, Giovanni Russo Spena, Guido Viale,Gianfranco Viesti, Massimo Villone, Vincenzo Vita, Eugenio Mazzarella, Alfonso Gianni, Pietro Adami, Mauro Beschi, Gaetano Rivezzi, Giulia Venia, Antonio Pileggi, Antonio Di Stasi, Fiorenzo Fasoli, Giulia Rodano, Maurizio Acerbo, Francesco Di Matteo, Rino Malinconico, Tomaso Montanari, Moreno Biagini, Maria Paola Patuelli, Mari Agostina Cabiddu, Maria Ricciardi, Fabrizio Bellamoli, Luigi Pandolfi, Antonio Caputo, Daniela Caramel, Raffaele Tecce, Claudia Berton, Miria Pericolosi, Beppe Corioni, Cristina Stevanoni, Francesco Baicchi, Dino Greco, Silvia Chiarizia, Enzo Camporesi, Maria Longo, Guido Liguori, Vittorio Agnoletto, Ugo Mattei, Sergio Caserta, Filippo Ronchi, Emilio Zecca, Vannino Chiti, Dante Loi, Mauro Cherubini, Vincenzo Laschera, Yorgos Panussis, Simonetta Venturini, Katia Zanotti, Nadia Urbinati, Nicola Fratoianni, Pancho Pardi, Cesare Antetomaso, Paolo Maddalena, Rosella De Troia

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Il Giornaletto di Saul del 12 gennaio 2019 – Giornaletto in ritardo, libero amore, epitaffio corto, mandillo dei semi, Ambulans Theatre, la dolce morte, comunicazione non ostile, vita selvaggia nel bosco, Novoli ed il grande uao…

Care, cari, ieri era un pomeriggio soleggiato. Ho accompagnato Paolo dal dentista per un’estrazione. All’uscita ho notato, sotto al portico, un bar con i tavolini all’aperto, al sole, nella piazza di Vignola. Gli ho detto: ci sediamo un pò qui a prendere un caffè? Sono stati solo 10-15 minuti ma mi hanno dato il tempo di pensare che si potrebbe riprendere quella sana (a volte mica tanto) abitudine di trovarsi a un bar, un’osteria, o altro pubblico esercizio, col proprio compagno – a o con l’amica o con amici per parlare e stare nel mondo, esposti e non sempre ognuno dentro al proprio “loculo-casa” (che poi mi piace la mia casa, eh?) Aperti a nuovi incontri o ad incontri inattesi. Lo stesso è avvenuto stamattina in cui -approfittando del sabato non lavorativo- siamo andati al bar dell’Arpia dove abbiamo incontrato varie persone che non vedevamo da tempo… per questa ragione il Giornaletto arriva un po’ in ritardo! (Caterina Regazzi)

Libero amore – Il matrimonio è una forma di contratto che uccide l’amore, se proprio si vuole affrontare il problema della parità fra i sessi e della libertà espressiva in campo sessuale, in primis evitiamo il vincolo matrimoniale che è la causa principale della perdita di spontaneità e dignità nei rapporti fra esseri umani. Togliendo l’obbligo istituzionale del “nucleo famigliare”, composto da due coniugi di sessi diversi, o dello stesso sesso, e recuperando una morale interpersonale laica, si possono facilmente ricreare soluzione fantasiose, unioni di fatto e famiglie aperte, o “piccoli clan”, che tra l’altro stanno già nascendo senza alcun riconoscimento ufficiale….” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/01/11/per-una-ecologia-sociale-diciamo-si-al-libero-amore/

Epitaffio corto – Scrive Adriano Colafrancesco a commento dell’articolo di Michele Rallo https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/01/un-epitaffio-corto-il-governo-giallo.html?showComment=1547203073537#c5447097826136800017 -: “…continuare a sparare sulla croce rossa fa bene solo ai giallo-verdi che, malgrado la saccenza dei denigratori (di qualunque sponda siano) e anzi proprio per quella, con una opposizione così rabberciata e squinternata dureranno, come minimo, questa, la prossima e la successiva legislatura…”

Val Trebbia. Mandillo dei semi – Scrive Massimo Angelini: “Domenica 20 gennaio 2019, Chiostro del Santuario di Montebruno (Val Trebbia, prov. di Genova): MANDILLO DEI SEMI, festa del libero scambio di semi autoprodotti e lieviti di casa… – Continua: https://retedellereti.blogspot.com/2019/01/mandillo-dei-semi-2019-due-appuntamenti.html

P.S. In previsione del Mandillo dei semi, il 16 gennaio, ore 19.30, presso la ristorazione naturale “Una Ginestra” Genova Nervi, via del Commercio 7/A: “Cena parlata” per riflettere sull’utilizzo dei semi nell’orto e in cucina.

Ambulans Theatre, ora nelle Marche. Con carrozze e cavalli dalla Francia alla Bulgaria – Scrive Gigliola: “Ambulans Theatre, un collettivo di artisti francesi (dieci), ora si trova nelle Marche e sta discendendo lungo l’Adriatico  con cavalli (5) e carrozze (4).  A Brindisi s’imbarcheranno per la Grecia per arrivare in Bulgaria. Sono attesi a Plodiv per le manifestazioni di giugno di capitale europea della cultura 2019, insieme a Matera. Per ora sono accampati a Grottammare, poi meteo e cavalli permettendo si sposteranno in un area  individuata idonea pressi S. Benedetto del Tronto…” – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/01/ambulans-theatre-un-teatro-mobile-in.html

P.S. …è bellissimo fare rete fornendo informazioni su possibili luoghi riscaldati per le prove/riunioni serali, posti pubblici dove possano farsi delle docce calde, soste per l’accampamento carovana, contatti per tenere spettacoli/concerti… (continua in calce al link)

La dolce morte – Dal punto di vista etico, l’eutanasia  volontaria  ha una sua dignità morale, non solo nella cultura occidentale ma anche in oriente, ove è accettato il “suicidio” onorevole, vedi il caso dell’auto sbudellamento (harakiri) in Giappone, o l’ascesa sulla pira degli asceti ancor vivi in India (ed a questo proposito ricordo la storia del guru prelevato da Alessandro Magno nella piana gangetica e che si  immolò sul fuoco ardente poco prima della morte di Alessandro stesso)… – Continua: http://paolodarpini.blogspot.com/2017/12/la-dolce-morte.html

Arabi a favore dello Yemen – Scrive Giovanni Sorbello: “Per quanto riguarda lo Yemen, il segretario generale della Resistenza islamica al-Nujaba ha sottolineato: “Se nascesse l’opportunità di andare nello Yemen, non esiteremmo nemmeno un secondo. Tuttavia, ci sono valorosi combattenti in quel Paese che difendono coraggiosamente la loro terra”. A proposito di Mohammad Bin Salman, Principe ereditario dell’Arabia Saudita, ha dichiarato: “Bin Salman non è una figura governativa, ma è l’effetto di ciò che vogliono gli americani e i sionisti Ha anche descritto Adel al-Jubeir, l’ex ministro degli Affari Esteri dell’Arabia Saudita, come un elemento dei servizi di intelligence degli Stati Uniti…”

Comunicazione non ostile – Scrive Arpat : “Circa due anni fa fu presentato il “Manifesto della comunicazione non ostile” che era stato scritto a più mani da una community trasversale di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori e influencer con l’obiettivo di ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in Rete. Il manifesto propone dieci principi…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/01/11/news-e-fake-news-manifesto-della-comunicazione-non-ostile/

Utopia in cantiere. Recensione – Scrive Bene Comune: “…ha ragione Serge Latouche quando esige che si esca dall’ “economia”, cioè dal tipo di costruzione immaginaria, culturale, politica, produttiva e distributiva di beni tutta centrata sull’accumulazione, la crescita e la competizione. Non possiamo attendere ancora, il tempo opportuno o le condizioni favorevoli, per liberarci dalla schiavitù globale determinata dal capitalismo. Una volta usciti dall’economia, però, possiamo (ri)entrare per aprire e ripensarne il concetto, per farla nascere, guardando ai valori veri della vita. Il prezioso libro di Solidarius, con la prefazione di Roberto Mancini, è un grido, volto a rompere i recinti in cui si chiudono tante esperienze dell’economia “altra”…”

Vita selvaggia e solidarietà – Scrive Géraldine: “Carissimi amici, sono Géraldine di Calcina (Camerino); dopo 10 anni di vita selvaggia in mezzo al bosco, senza elettricità né acqua in casa, e dovendo accudire 4 bambini che crescono, devo dire che piano piano la stanchezza si fa sentire, ed adesso provo il bisogno di alleggerirmi la vita con qualche “comodità” (e tanti rideranno dopo aver letto di che comodità si tratta…).” – Continua: https://treiacomunitaideale.blogspot.com/2019/01/solidarieta-e-vita-selvaggia-in.html

Lombardia. Stop glifosato – Scrive Erica Rodari: “L’assemblea pubblica ‘Acqua, terra, salute: stop glifosato in Lombardia’ avrà luogo sabato 23 febbraio dalle 9,30 alle 13 presso la Casa della Cultura in via Borgogna 3, Milano. Gli interventi finora previsti sono: acqua e glifosato; salute e glifosato; politica agricola comunitaria; punto sulla nuova direttiva acqua in discussione in Europa; racconto di esperienze positive. E’ tutto ancora in costruzione: se qualcuno vuole proporre interventi in merito ce lo faccia sapere… – Info: ericarodari@tiscali.it ”

Novoli. Sant’Antonio, il focarone ed il “grande uao” – Scrive Ferdinando Renzetti: “…un pomeriggio in un bar di Novoli mentre stavo leggendo l’oroscopo sul settimanale donna di repubblica con Mariagrazia è venuto fuori questo termine [big wow] [grande uao] prendo il mio tablet e clicco su  google le parole e viene fuori: il segnale wow un forte segnale radio rilevato dal fisico Jerry Emhan nel 1977 con il telescopio [big ear], (grande ascolto o grande orecchio). Il segnale non proveniva dalla terra o dal sistema solare, durò 72 secondi e non è stato mai più rilevato…” – Continua: https://retedellereti.blogspot.com/2016/01/santantonio-novoli-dove-brucia-il-fuoco.html

Ciao, Paolo/Saul
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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Non è la gioia la radice della gratitudine. È la gratitudine la radice della gioia.” (David Steindl Rast)

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