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“Guerre e Armi della Nato sono Nemiche del Clima” – “Eco-pax unica via”… di Marinella Correggia ed Angelo Baracca

Ante Scriptum – Come Rete No War abbiamo portato alla manifestazione di Roma, del 27 settembre 2019, cartelli tipo: Guerre e Armi, il “Clima Brucia i Popoli Muoiono” e “Guerre e Armi della Nato sono Nemiche del Clima” e “Eco-pax unica via” (M.C.)

Non dimentichiamo che anche le guerre e il complesso militar industriale uccidono il clima – oltre ai popoli!

Ci fu chi parlò di «seconda superpotenza mondiale»: il 15 febbraio 2003
milioni di persone scesero in piazza in quasi tutti i paesi del pianeta,
simultaneamente, per dire no alla guerra di Bush Blair e valvassori contro
l’Iraq, «no alla guerra per il petrolio e per gli affari». Quell’esperienza di rivolta
pacifica planetaria, epica ma senza successo (non fu fermata nemmeno una
bomba), non si è ripetuta in occasione di successive guerre di aggressione
diretto o per procura, né per altre emergenze, ambientali e sociali.
Oggi è il movimento dei giovani per il clima e per un’esistenza futura a dilagare
come uno tsunami – metafora non casuale – in tutto il pianeta.

Impegnarsi contro il caos climatico e – allo stesso tempo – opporsi alle
guerre e al complesso militar industriale dovrebbe essere un’ovvietà. Il
raggiungimento dell’obiettivo primario di zero emissioni è impossibile senza
includere il complesso militar-industriale, le sue basi territoriali, i suoi eserciti
e il suo risultato più tragico: le guerre di aggressione, gli interventi umanitari
responsabili di devastazioni ambientali, vittime umane e spostamenti di
popolazione. incalcolabili. Aeree e terrestri. Un carrarmato e un
cacciabombardiere fanno guerra anche al clima.

Eppure, non solo i governi presenti al Climate Action Summit dell’Onu
non hanno fatto parola dell’argomento bellico (nascosto sotto il tappeto
anche nei negoziati annuali, le Cop), ma anche a livello di movimenti di
massa per il clima, manca la contestazione delle attività militari in tutti i
loro sensi. L’antimilitarismo dovrebbe imporsi fra gli ecomilitanti insieme al
concetto di carbon bootprint (impronta climatica degli scarponi militari):
l’impatto climalterante di energivori sistemi d’arma, basi e apparati, aerei, navi,
carri armati, eserciti; soprattutto durante gli interventi bellici veri e propri.
Secondo il rapporto A Climate of War. The war in Iraq and global warming
(http://priceofoil.org/2008/03/01/a-climate-of-war/ ), i primi quattro anni di
pesantissime operazioni militari in Iraq dal 2003 hanno provocato l’emissione
di oltre 140 milioni di tonnellate di gas serra (CO2 equivalente), più delle
emissioni annuali di 139 paesi. Lo studio Pentagon Fuel Use, Climate
Change, and the Costs of War
(https://watson.brown.edu/costsofwar/files/cow/imce/papers/2019/Pentagon%20Fuel%20
Use,%20Climate%20Change%20and%20the%20Costs%20of%20War%20Final.pdf ) di
Neta Crawford della Boston University nell’ambito del progetto Cost of war,
analizza il consumo di carburante nelle guerre Usa «antiterrorismo» post-11
settembre (non dimentichiamo che l’Italia è corresponsabile avendo
partecipato). Dal 2011 al 2017: la stima al ribasso, per il solo consumo di
combustibile, arriva all’emissione di 1,2 miliardi tonnellate di gas serra (CO2
equivalente). Ma queste stime non comprendono la produzione di armi e il suo
zaino ecologico e climatico, né l’impatto sul clima e sull’ambiente delle
distruzioni massicce di infrastrutture, case, servizi, tutto da ricostruire. Milioni
di tonnellate di cemento (fra le produzioni industriali più energivore),
combustibili per i macchinari ecc. Un cappio al collo del pianeta, come
sintetizzava l’appello «Stop the Wars, stop the warming» lanciato dal
movimento World Beyond War (Wbw) alla vigilia della Conferenza sul clima
di Parigi (2015): «L’uso esorbitante di petrolio da parte del settore militare
statunitense serve a condurre guerre per il petrolio e per il controllo delle
risorse, guerre che rilasciano gas climalteranti e provocano il riscaldamento
globale. È tempo di spezzare questo circolo: farla finita con le guerre per i
combustibili fossili, e con l’uso dei combustibili fossili per fare le guerre».
Stesso tono nel rapporto Demilitarization for Deep Decarbonization
( https://www.ipb.org/wp-
content/uploads/2017/03/Green_Booklet_working_paper_17.09.2014.pdf ) curato da
Tamara Lorincz per l’International Peace Bureau (Ipb): «Ridurre il complesso
militar-industriale e ripudiare la guerra è una condizione necessaria per salvare
il clima, destinando le risorse risparmiate all’economia post-estrattiva e alla
creazione di comunità resilienti». Si consideri anche – dice Lorincz – che per
avere speranze, «l’80-90% dei combustibili fossili dovrebbe rimanere
sottoterra», dunque «tutto quello che viene estratto andrebbe usato per la
transizione a un sistema a zero emissioni, non per i militari».

Il più studiato è il complesso militar-industriale statunitense, che certo è
l’imputato principale (solo 35 paesi al mondo consumano più energia fossile di
quest’entità. Ma gli altri paesi sono complici.

Lo scorso luglio, Wbw ha presentato un nuovo rapporto, The US military
and climate change ( https://worldbeyondwar.org/wp-
content/uploads/2019/07/impact.pdf ), nel quale si visualizza, grazie al calcolatore
di emissioni, il confronto fra l’impatto climatico dei consumi per usi civili e
quello di un mezzo di trasporto grigioverde. Nel libro The Green Zone. The
Environmental Costs of Militarism (2009), l’ex docente di storia delle idee
Barry Sanders riporta un calcolo impressionante: l’esercito Usa, strumenti
connessi, contribuirebbe da solo ad almeno il 5% delle emissioni di gas serra
totali; a questo vanno aggiunti gli eserciti, le armi e le operazioni degli altri. Le
spese militari mondiali (gli Usa fanno la parte della tigre) sono arrivate a 1,74
trilioni di dollari nel 2017, secondo il Sipri di Stoccolma. Trilioni traducibili in
un’enormità di tonnellate di gas serra. Trilioni per distruggere.

I militari si occupano di clima, ma non certo per produrre meno armi e
fare meno guerre. Il libro The Secure and the Dispossessed. How the Military
and Corporations are Shaping a Climate-Changed World (Pluto Press) curato
da Nick Buxton e Ben Hayes illustra le strategie del settore militare e delle
multinazionali per gestire i rischi (anche con la geoingegneria che
pretenderebbe di attenuare gli effetti del riscaldamento globale senza la
necessaria drastica riduzione delle emissioni). Il fine è proteggere pochi in
nome della sicurezza escludendo i non privilegiati. In barba alla giustizia
climatica. Del resto il National Defense Authorization Act (Ndaa) per il 2018
firmato dallo stesso Donald Trump si preoccupa della «vulnerabilità delle
installazioni militari ai prossimi eventi climatici» e la US Navy ha pubblicato
un manuale sulle tecniche di resilienza grigioverde. Loro sono preparati.
Anche la Nato, nella «Wales Summit Declaration»
(http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/documents/sede/dv/sede2
40914walessummit_/sede240914walessummit_en.pdf ) che concludeva nel
2014 una riunione del North Atlantic Council (organo decisionale
dell’Alleanza), vede fra i cambiamenti climatici uno dei fattori che hanno e
avranno un «impatto sulla sicurezza ambientale» e che possono «interessare in
modo significativo la pianificazione e le operazioni della Nato». La quale si
impegna non certo a estinguersi o quantomeno a non far più guerre ma a
migliorare la propria efficienza energetica…Ma come farà il settore militare ad
affrontare una vera transizione post-fossile? Improbabile che le guerre del
futuro si facciano con cacciabombardieri a pannelli solari, carri armati a
idrogeno e successiva ricostruzione degli edifici con balle di paglia e canapa.

E non finisce qui. Il settore militare non solo inquina ma contamina, trasfigura,
rade al suolo. Il destino della Terra e del mondo è nelle mani delle armi» (Barry
Sanders). Le attività militari sono responsabili di molte forme di inquinamento
e danni alla salute delle popolazioni: dai metalli pesanti per finire all’uranio
impoverito, e anche al torio per la sperimentazione di razzi nei poligoni di tiro.
Non meno grave è l’occupazione di territori che dovrebbero essere adibiti a
coltivazioni o altre attività umane utili, e che invece rimangono gravemente e
permanentemente contaminati dalle attività militari. Come esempio sono noti -
ma i procedimenti giudiziari sono insabbiati – i danni alla salute umana e degli
animali, e ovviamente all’ambiente, dei poligoni di tiro in Sardegna, regione
che detiene il record di servitù militari in Italia. In molti casi si inquinano anche
le fonti idriche, come sottolineano i pacifisti tedeschi che lottano per la chiusura
della base di Ramstein (hanno anche presentato un piano per la sua eco-
riconversione).

Uranio impoverito: i casi riconosciuti di tumori (e di decessi) che hanno
colpito i soldati italiani che servirono all’estero hanno superato i 300.
Ovviamente poco si sa sull’aumento di tumori e malattie a danno delle
popolazioni vittime degli indiscriminati attacchi militari, e che ovviamente non
hanno canali per ricorrere alla giustizia o ottenere risarcimenti (il Tribunale per
la ex Jugoslavia archiviò le denunce contro la Nato).

C’è da aggiungere che le spese militari (oltre 1.700 miliardi di dollari a livello
mondiale, in Italia 80 milioni di euro al giorno) sono risorse sottratte agli
investimenti sociali e alla riconversione verso un’economia equa ed ecologica.
E poi, il nucleare militare. La fine della civiltà umana per la minaccia dello
sconvolgimento del clima potrebbe avvenire a causa di una «scorciatoia»: una
guerra nucleare, anche con l’uso di un numero ridotto delle armi nucleari ancora
esistenti (quasi 15.000) e operative (quasi 5.000) causerebbe per la sola
emissione di polveri e detriti (anche senza contare le distruzioni dirette e il fall-
out radioattivo e le sue conseguenze sanitarie) un drastico oscuramento, e
conseguente raffreddamento dell’atmosfera terrestre, un cosiddetto «inverno
nucleare» con drastici danni all’agricoltura e drammatiche carestie. Le
simulazioni indicano che una guerra nucleare fra India e Pakistan
(costantemente sull’orlo di un conflitto) che esplodano la metà dei loro arsenali
nucleari, circa 260 testate complessive, potrebbe causare fino a 2 miliardi di
vittime. Non per nulla, la rete Peace and Planet e l’International Peace Bureau
organizzano a New York il prossimo aprile la conferenza mondiale «Abolire le
armi nucleari; affrontare la crisi climatica; per la giustizia economica e sociale».
Le mobilitazioni in Italia dovrebbero chiedere al governo di firmare e ratificare
il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari approvato dall’Onu il 7 luglio del
2017.

Angelo Baracca
Marinella Correggia

Una versione ridotta di questo articolo è stata pubblicata su Il Manifesto del 27 settembre 2019

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Commento di M.M. di No War Roma: “Anche i più riottosi infine si sono decisi a partecipare alla manifestazione del 27 settembre, facendosi una ragione del perché è bene esserci “malgrado Greta”. Non siam proprio l’ombelico del mondo, a quanto pare!…”

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Italia schizofrenica, la sacra matrice dell’esistenza, santa sede o sepolcro imbiancato?, il cristianesimo nell’ottica della psicostoria, codice vegan, come l’Uno diventa i molti…

Il Giornaletto di Saul del 11 agosto 2019 – Italia schizofrenica, la sacra matrice dell’esistenza, santa sede o sepolcro imbiancato?, il cristianesimo nell’ottica della psicostoria, codice vegan, come l’Uno diventa i molti…

Care, cari, la società italiana è giunta alla schizofrenia, l’antagonismo tra le posizioni avverse ha cancellato ogni spirito comunitario, la collettività non esiste più, esistono solo le fazioni ideologiche e l’odio reciproco tra le parti. Un ottimo sottofondo per lo sfascio finale. La distanza non è più tra popolo e padroni, tra destra e sinistra ma è precipitata in un nonsense: buonismo contro pragmatismo, paura contro aggressione. Se la differenza di vedute si allarga non credo saranno sufficienti nuove elezioni a riportare ordine nello stato. Lo stato di diritto ormai è una struttura che sta per crollare e quando ciò avvenisse l’alternativa non potrebbe essere né pacifica né democratica. Siamo pronti ad affrontare le estreme conseguenze di questa situazione caotica che qualcuno ha causato alla nostra povera Italia?…

“Il femminile è la sacra matrice dell’esistenza…” – Scrive Llewellyn Vaughan-Lee: “Il Femminile è la Matrice della Creazione. Questa Verità è qualcosa di profondo ed elementare che ogni donna conosce nelle cellule del suo corpo, nelle sue profondità istintive. La vita proviene dalla sostanza del suo stesso essere. Lei può concepire e generare, partecipare al grandissimo mistero di portare un’anima alla vita…” – Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2016/05/matrismo-e-spiritualita-il-femminile-e.html

Sant’Agata sui due golfi (NA). Fitodepurazione – Scrive CIR: “Corso di fitodepurazione, progettazione ed autocostruzione, con Stefano Mattei, 12-15 settembre 2019, a Sant’Agata sui due golfi (NA), da Chiara che sta costruendo una casa in legno e canapa, intonaci in terra cruda e cocciopesto in Penisola Sorrentina. Il corso permetterà di poter autocostruirsi un impianto di fitodepurazione per la raccolta ed il riutilizzo delle acque. Info: 3391407282 - corvinok@hotmail.it”

Santa sede o sepolcro imbiancato…? – Ormai la religione in tutte le faccende vaticane non c’entra più nulla. Il vaticano è una società per azioni, che combatte per mantenere la sua quota nella spartizione della ricchezza mondiale. Ben inteso si tratta di una ricchezza “virtuale” in quanto ormai il senso stesso di ricchezza è obsoleto. Forse sarebbe meglio usare il termine “capacità di controllo delle masse”. In questo gioco il vaticano è sempre più debole, ha dovuto recedere di fronte ai diritti accampati dai “fratelli maggiori”, di fronte ai potentati economici dei Rothschild, della Goldman Sachs, dei Mordecai vari… Ormai le diatribe non son più sui dogmi e sulle dottrine… – Continua: https://retedellereti.blogspot.com/2019/08/santa-sede-sepolcro-imbiancato.html

Senza sovranità – Scriveva Ugo Lai: “Senza una sovranità monetaria la politica non ha più capacità di spesa ma solo di tassazione e ha perso pure la residua funzione di rappresentanza dei cittadini. Politici che non possono spendere e senza un elettorato reale di riferimento possono dirsi ancora tali? L’operazione di svuotamento della politica Italiana iniziata da Andreatta e Ciampi col divorzio tesoro-banca d’Italia e spalleggiata da Berlinguer con la sua “questione morale” può dirsi ormai conclusa e coronata da pieno successo. Ormai i “politici” si sono ridotti a meri figuranti il cui lavoro è far da bersaglio al popolo infuriato e quando la loro compagnia teatrale è in crisi semplicemente si rivolgono al capocomico di quella che va per la maggiore…”

Il cristianesimo nell’ottica della psicostoria – Dopo la scoperta dei rotoli di Qumran è risultato evidente che gli insegnamenti e le cronache in essi contenuti anticipavano di fatto tutti gli insegnamenti cristiani. Solo che quei rotoli erano di molto antecedenti all’ipotetica nascita di Cristo. Dopo la distruzione di Gerusalemme ad opera di Tito si intensificò la diaspora ebraica (che era già iniziata da tempo immemorabile essendo gli ebrei già presenti in moltissimi luoghi nel mondo antico). Fra i vari gruppi o sette ebraiche quella degli Esseni era la più spiritualmente qualificata… – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2019/08/la-nascita-del-cristianesimo-nellottica.html

Ferragosto al freddo e al gelo – Scrive Sputnik: “Il caldo ha le ore contate. Dopo le giornate torride previste nel weekend, con il termometro che potrebbe toccare i 40 gradi, pioggia, temporali, grandine e persino neve incombono minacciosi sulle vacanze degli italiani. Sarà proprio nella notte tra il 14 e il 15 agosto che le condizioni climatiche subiranno un brusco cambiamento…”

Codice Vegan. Recensione – Scrive Franco Libero Manco: “Si è vegani per diversi motivi: come raggi della stessa ruota si arriva al veganesimo da direzioni diverse. E così, a seconda della propria aspirazione, della propria sensibilità e del pensiero personale, si sceglie di essere vegan per condivisione della condizione delle vittime, gli animali, e non essere complice della loro sofferenza e morte; chi per motivi salutistici, chi religiosi, chi ambientali, chi economici, chi filosofici, chi antropologici ecc. ma il vero vegan è solo chi fa suoi e incarna tutti gli aspetti che caratterizzano questo sistema di vita, diversamente si è vegan solo per tendenza… – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/08/10/vegani-a-chiare-lettere/

Dal governo del cambiamento al governo del fallimento – Scrive Tiziana Livi: “Archiviare un governo, su cui erano state poste molte aspettative e speranze, lascia sempre l’amaro in bocca. Ma diciamocelo chiaro e tondo, da tempo assistevamo a una sorta di agonia del moribondo patto gialloverde. Saltava all’occhio che i due non potevano più andare avanti, diversita’ di posizioni quasi insormontabili, un unico leader, forte del consenso elettorale proprio e del suo partito, che sta vivendo un periodo di auge da capitalizzare logicamente pro domo. La TAV è soltanto un piccolo tassello in questa rete di recriminazioni e di contrasto distintivo fra le due forze. La finanziaria è lo scoglio che ha fatto crollare il governo…”

Come l’Uno diventa i molti…? – I saggi non dualisti, che non considerano separati o diversi l’osservatore l’osservato e l’osservazione, o in altre parole l’Io individuale il mondo e Dio, assai difficilmente perdono tempo a descrivere il dispiegamento della creazione nello spazio tempo. Per tali saggi tutto è nell’eterno “presente”, nel qui ed ora, e l’illusione di un evolversi dal passato verso il futuro è considerata una semplice allucinazione, una immagine mentale che non merita particolare spiegazione. La conoscenza del processo manifestativo è una sorta di favola aneddotica che non ha alcun valore dal punto di vista della Verità ultima… – Continua con testo bilingue: https://bioregionalismo.blogspot.com/2017/12/the-process-of-manifestation-through.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Da qualche parte, nel profondo di ciascuno di noi, c’è il bambino che era innocente e libero e che sapeva che il dono della vita era il dono della felicità. I sentimenti profondi che abbiamo seppellito appartengono a quel bambino innocente e libero che sapeva godere della vita. Quel bambino vive ancora nei nostri cuori e nelle nostre viscere ma abbiamo perso il contatto con lui perchè abbiamo perso il contatto con la parte più profonda di noi stessi…” (Alexander Lowen)

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Roma Nord: il trenino si ferma, canapa la pianta che ci manca, Parma: no all’accecamento dei macachi, il ritorno alla Madre Universale, Tuscia: monocoltura della nocciola e acqua potabile, la creazione è senza intenzione…

Il Giornaletto di Saul del 2 luglio 2019 – Roma Nord: il trenino si ferma, canapa la pianta che ci manca, Parma: no all’accecamento dei macachi, il ritorno alla Madre Universale, Tuscia: monocoltura della nocciola e acqua potabile, la creazione è senza intenzione…

Care, cari, dal 1 luglio 2019 sono state ridotte corse urbane, extraurbane e soppresse le navette sostitutive del treno, ma il problema sarà proprio l’entrata in vigore del nuovo regolamento. Prevediamo quindi una apocalisse di soppressioni in tratta extraurbana e quelle poche corse effettuate saranno lentissime… al limite dello sfinimento per il povero e (sempre più) martoriato pendolare della Roma Nord. Si potrà prendere il treno forse solo di domenica, quando ci saranno meno corse e meno utenti, e questo è veramente PARADOSSALE… (Comitato pendolari Roma Nord)… – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/07/roma-nord-la-tratta-piazzale-flaminio.html

Mio commentino: “Quel trenino che parte da Roma da Piazzale Flaminio, ed arriva a Rignano Flaminio, per talvolta proseguire verso Civita Castellana e infine Viterbo, lo presi tante volte quando ancora abitavo a Calcata. Lo chiamavo il trenino indiano del West dove poter stare tranquilli in scompartimenti di legno a guardare il panorama, passando da allevamenti di vacche allo stato brado, cavalli al pascolo, campi di grano, frutteti, boschetti e tanta natura… La vita bella è finita…”

Canapa la pianta che ci manca! – Sull’argomento della canapa bioregionale mi sono già espresso in vari articoli  ma ho voluto egualmente pubblicare questo documento che meglio compendia le motivazioni storiche ed i retroscena economici e politici sulla proibizione e sul conseguente “proibizionismo” di questa pianta salvifica che è amica dell’uomo e che nel Mediterraneo contribuì alla sua civilizzazione…” – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2016/07/21/canapa-la-pianta-che-ci-manca/comment-page-1/#comment-461

Mio commentino: “Nell’ambito della rivalutazione dell’agricoltura contadina riteniamo che la canapa bioregionale debba ritornare ad essere considerata una pianta naturale, spontanea o coltivata che sia, come è sempre stata in Italia per millenni, prima delle restrizioni e proibizioni volute dagli USA e subentrate al termine del secondo conflitto mondiale…”

Parma. No all’accecamento dei macachi – Scrive Silvia Premoli: “Tony Curcio, attivista vercellese dell’Associazione Vegani Italiani, continua lo sciopero della fame iniziato domenica 23 giugno per protestare conto la sperimentazione dei macachi che inizierà dopo l’estate presso l’Università di Parma in collaborazione con il Dipartimento della Facoltà di Psicologia dell’Università di Torino. La coraggiosa decisione di Tony sta interessando i media locali e nazionali, mentre attivisti di ogni città si recano a Parma, vicino a piazza Garibaldi e al Municipio, per sostenerlo…” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2019/07/vivisezione-laccecamento-dei-macachi-e.html

La capitana del racket ed il PD – Scrive Luigi Caroli a commento poetico dell’articolo https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/06/capitana-rackete-carola-eroina-del-mare.html?showComment=1561992704398#c8322387121103772316 -: “Hai dubbi su chi è del PD peggiore? Madre Natura lo nomò “migliore”. E chi – tra tutti – più smodato ha l’io? E’ facile da dir: Grazian Del Rio. Laddove ‘ndrangheta raduna i capannelli ciancian comari. Esulta Zingarelli…”

Tuscia. I veleni della monocultura della nocciola – Scrive Raimondo Chiricozzi: “A seguito della proposta di estendere la monocoltura della nocciola attorno al lago di Bolsena e alla levata di scudi dei Sindaci, il Prefetto di Viterbo ha preso una buona iniziativa istituendo un tavolo tecnico sull’utilizzo dei prodotti fitosanitari sulle colture agricole. Alla prima riunione d’insediamento abbiamo avuto modo di esprimere alcune considerazioni. Tra queste la più importante che vogliamo ricordare riguarda il lago di Vico e i bacini idrici di acque superficiali della Regione e cioè le contraddizione di leggi che vietano e nello stesso tempo favoriscono l’uso di pesticidi…” – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/07/tuscia-i-veleni-della-monocultura-della.html

Pietralunga. Capre in vendita – Scrive Seminasogni: “Fabio, pastore di Pietralunga (PG), vende le sue 25 capre buone lattifere, pascolatrici abituate ai cani. Gregge intero o a blocchi. Sbizzarritevi! Divertitevi! Info: 3339309557”

La persona ed il ritorno alla Madre Universale – Scrive Subramanyam: “…ci sono interpretazioni dei termini “persona” ed “antropocentrismo” che trovo deleteri, poiché pretendono di conferire agli uomini il diritto di sfruttare la Natura vivente quasi fosse un oggetto disanimato radicalmente distinto da sé. Se invece si pensa che la persona umana rappresenta il momento eminentemente coscienziale della Natura, fungendo da trait d’union tra il sensibile e il sovrasensibile, allora si possono comprendere espressioni quali “Custode, Amico dell’Esistenza” e non possono non apparirci in tutta la loro evidenza la sua grande responsabilità, unita alla sua spontanea devozione per la Madre dalla quale proviene e attraverso la quale deve necessariamente passare-ritornare per accedere a superiori stati dell’Essere…” – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/07/ecologia-profonda-la-persona-ed-il.html

La cultura dominante – Scrive Vincenzo Zamboni: “Nella cultura della Grecia classica il lavoro manuale, “banausía”, era considerato con dichiarato disprezzo dalla classe dominante, che lo reputava esplicitamente indegno degli uomini liberi, benché costoro avessero bisogno dei suoi frutti. Ne risultava una società divisa in due caste: quella dei lavoratori manuali, che dovevano obbedire, e quella di chi ne era esente, destinato a comandare. Fondamentalmente questa concezione sociale rimase inalterata nella storia occidentale…”

La creazione è senza intenzione – La manifestazione appare nell’Assoluto attraverso uno spontaneo “olo-movimento”, o “Potere” (Shakti) in esso intrinseco. L’Assoluto non crea… egli semplicemente è. Non ha volontà né desiderio. Nel non-dualismo tutto l’esistente è una naturale espressione dell’energia propria dell’Essere, non c’è compimento deliberato o finalità nella manifestazione. Dal punto di vista “empirico” la spiegazione che viene data dell’evento “creativo” è quella del movimento energetico, un “gradiente” che viene a formarsi in seguito all’apparizione nello specchio della mente cosmica del concetto di spazio e di tempo. Una sorta di capacità della mente di proiettarsi in quel “continuum” attraverso la formazione di una serie incessante di “fotogrammi”, definiti “momenti” e “luoghi”… – Continua con testo bilingue: https://bioregionalismo.blogspot.com/2018/11/creation-occurs-without-intent-la.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Il tempo e lo spazio sono come parole scritte sulla carta; la carta è reale, ma le parole sono solo una convenzione. Il tempo è infinito, benché limitato, l’eternità avviene nello spaccato del momento presente. La manchiamo perché la mente fa la spola fra il passato e il futuro e non si ferma a mettere a fuoco il presente. Ma questa è una cosa che si può fare abbastanza facilmente, se si desta l’interesse.” (Nisargadatta Maharaj)

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Dieta vegetariana e lo spauracchio degli Omega 3 (del pesce)

Diversamente da quanto vanno profferendo i vari nutrizionisti televisivi, e cioè che è necessario consumare pesce almeno 2-3 volte a settimana per garantirsi gli Omega 3, la scienza indipendente dei più noti organismi in fatto di nutrizione, e di qualificati studiosi, conferma ogni giorno quello che noi igienisti vegani andiamo dicendo da decenni, e cioè che procurarsi l’Omega 3 dal pesce, invece che dai vegetali, non solo non è necessario ma spesso dannoso per la salute.

Il pesce per motivi di sicurezza e gusto deve essere cotto, e la cottura denàtura gli Omega 3, oltre ad inattivare gli enzimi digestivi. Inoltre, consumare pesce 2-3 volte a settimana non è sufficiente perchè solo alcuni tipi di pesce contengono modeste quantità di Omega 3 e solo se i pesci sono selvatici o da acquicoltura i cui pesci si nutrono di pesci che a loro volta mangiano alghe.

La paura diffusa è che nelle diete vegan mancano fonti dirette di EPA e DHA. Ma c’è chi è vegan da tutta la vita e non ha mai avuto carenze di questo tipo. La stragrande maggioranza del genere umano non consuma o non ha mai consumato pesce e vive in buona salute. La mia logica mi dice di far riferimento alle leggi naturali in cui ogni organismo vivente è progettato per funzionare con un determinato “carburante”, a far riferimento alla nostra conformazione fisiologica che è simile a quella dei primati antropoidi, che sono vegetariani i quali certo non mangiano pesce per garantirsi gli Omega 3. Sbagliare carburante significa inevitabilmente danneggiare la propria salute.

Sotto l’aspetto etico è molto più grave mangiare pesce che animali terricoli: una sardina non ha meno valore di un manzo; non è la mole fisica che da valore ad un essere vivente. Con la carne di un manzo mangiano mille persone, ma mille pesci non bastano a sfmare mille persone. Se potessimo udire il dolore delle creature del mare il loro grido squarcerebbe le fondamenta della terra.

Confrontando il contenuto di Omega 3 nei pesci con quello presente nei vegetali troviamo che:

i pesci che contengono modeste quantità di omega 3 (mg/100 gr) sono:

sardine fresche 1,73;

anguilla 1,30;

aringa fresca 1,09;

salmone fresco 0,89;

tonno fresco 0,80;

sgombro: 0,73;

spigola 0,48;

orata fresca 0,46

mentre i vegetali che contengono omega 3 (mg/100 gr) sono:

Olio di lino: 66

Semi di lino: 32

Olio di canapa: 18

Olio di noce: 14

Soia cotta: 11

Olio di soia: 7,60

Noce: 6,50

Germe di grano: 5,40

Semi di zucca: 5

Latte di soia: 4

Fagioli di soia secchi: 1,3

Olio ex. verg. d’oliva: 1

Mandorle: 0,3

Da questo se ne deduce che se l’assunzione di Omega 3 per una dieta (per esempio) di 2000 kcal è pari a 4,4 g/die, per raggiungere questo quantitativo è necessario consumare giornalmente: 1,1 etti di sardine fresche, oppure 1,3 etti di anguilla, oppure 1,5 etti di tonno, oppure 2,2 etti di aringhe, oppure 3,5 etti di spigole, oppure 4,4 etti di storione, oppure quantitativi enormi di altri pesci con un contenuto più basso di omega 3.

L’American Cancer Society ha valutato alcuni studi sulla correlazione tra omega 3 e cancro. “La famiglia degli acidi grassi omega 3 non riduce il rischio di cancro, anzi, elevati livelli di queste sostanze nel sangue possono aumentare il rischio di cancro della prostata negli uomini. Alcuni studi hanno collegato l’assunzione di omega 3 ad un maggior rischio di diabete di tipo 2. Dal 1980 al 1988 sono state seguite 34.000 donne che assumevano olio di pesce; quelle che consumavano una quantità maggiore di acidi grassi omega 3 non hanno mostrato un rischio minore di cancro del colon retto, anche se avevano meno tumori benigni e di dimensioni più ridotte. Un prolungato uso di integratori a base di olio di pesce può provocare carenze di vi.t E e tendenza all’anemia, e l’olio di fegato di merluzzo potrebbe portare a livelli tossici di vit. A e D. Nel 2006 sono stati riconsiderati gli studi condotti in 40 anni sugli effetti degli acidi grassi omega 3 e non è stato rilevato un effetto preventivo nei confronti del cancro. Tuttavia una ricerca condotta nel 2010 su 55 pazienti con poliposi adenomatosa familiare si è visto che dopo 6 mesi i polipi si erano ridotti di numero e di dimensione”.

Un articolo pubblicato su Journal of the American Medical Association dice: L’assunzione di integratori di omega 3 non è stato correlato ad una diminuzione del rischio della mortalità per attacco cardiaco, infarto del miocardio o ictus.

In un altro studio apparso nel 2013 su New England Journal of Medicine si legge: Nei pazienti con fattori multipli di rischio per malattie cardiovascolari, il trattamento quotidiano con questi acidi grassi non riduce la mortalità. (notizie tratte da Terra Nuova n.288 di novembre 2013)

Una recente ricerca medico-scientifica condotta su oltre 19.000 persone, alla fine dell’anno 2010 in Gran Bretagna, i cui risultati sono stati resi noti in un articolo apparso sull’American Journal of Clinical Nutrition, rileva che l’assunzione di omega 3 è più efficiente se questi provengono dai vegetali. Infatti vegetariani e vegani provvederebbero autonomamente alle proprie necessità di acidi grassi essenziali omega 3 a lunga catena (presenti nel pesce) ricavandoli dagli acidi grassi omega 3 vegetali, senza dover introdurre nella propria dieta la carne di pesce. Tali grassi sono importanti per il buon funzionamento dei meccanismi metabolici. È già noto da tempo come gli omega 3 si possano ricavare molto più facilmente da fonti vegetali, come noci, semi di lino e olio di semi di lino, piuttosto che dal pesce (che ne contiene decisamente meno di quanto si crede (gli omega 3 diminuiscono a seconda il tipo di cottura), ma questo nuovo studio rende ancora più evidente come la fonte privilegiata di questi acidi grassi essenziali sia proprio quella vegetale. (Dr.ssa Luciana Baroni)

Franco Libero Manco – francoliberomanco@fastwebnet.it

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Risultato della ricerca:

Tolentino: “Il Tempo, la Storia, le Nostre Storie”, il femminino sacro tra morte e rinascita, progetto per il rimboschimento della Pianura Padana, la questione morale, Auser su DiRe, “Riparte il futuro” (ma incerto), cattolicesimo e buddismo a confronto…

Il Giornaletto di Saul del 18 maggio 2019 – Tolentino: “Il Tempo, la Storia, le Nostre Storie”, il femminino sacro tra morte e rinascita, progetto per il rimboschimento della Pianura Padana, la questione morale, Auser su DiRe, “Riparte il futuro” (ma incerto), cattolicesimo e buddismo a confronto…

Care, cari, siete invitati  al IV° Concorso  “Il Tempo, la Storia, le Nostre Storie” che quest’anno si terrà a Tolentino presso il Teatro Politeama in  Corso Giuseppe Garibaldi, 80 - venerdì 24 maggio 2019. L’iniziativa si svolgerà per l’intera mattinata poi, a fine lavori, avremo modo di pranzare tutti insieme presso il Ristorante La Rancia di Dino Re in Contrada Divina Pastora 11 di Tolentino… (Antonio Marcucci) – Continua: https://auser-treia.blogspot.com/2019/05/tolentino-24-maggio-2019-premiazione-al.html

Nota aggiunta: “Come gli anni scorsi anche in questa occasione Auser Treia partecipa al concorso letterario con un articolo di Paolo D’Arpini, presidente del Circolo di Treia. Se qualcuno dei soci volesse intervenire alla manifestazione del 24 maggio 2019, che si tiene a Tolentino, ed a cui seguirà un pranzo offerto ai soci, è pregato di comunicarlo per tempo in modo da prenotare i posti. Chiamare allo 0733/216293.  Oppure scrivere ad auser.treia@gmail.com”

Il femminino sacro tra morte e rinascita – Scrive Llewellyn Vaughan-Lee: “Viviamo in un’epoca in cui il mondo sta morendo in attesa di poter rinascere, ma tutte le parole disponibili nelle nostre biblioteche e su Internet non riescono a dirci cosa dobbiamo fare. Il Sacro Femminino invece può condividere con noi i suoi segreti, dirci come andare avanti, come poter essere la levatrice della sua rinascita…” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2016/05/matrismo-e-spiritualita-il-femminile-e.html

Spilamberto. Election Day e canapa – Scrive Grazia Zacchi: “Ciao Paolo, condivido con te questo programma: https://youtu.be/hHeFO-crH6w – Inoltre condivido e concordo pienamente quanto hai pubblicato a proposito della liberalizzazione della canapa: https://treiacomunitaideale.blogspot.com/2019/05/canapa-laltra-campana.html – lo diciamo da 50 anni , come diciamo da 50 anni di voler uscire dalla Nato..sarà mai possibile combinare qualcosa di buono in questo Paese? Buona giornata e buon election day. P.S. un consiglio su chi votare alle europee sarebbe gradito, detto fra noi…”

Mia rispostina: “La battaglia per la libertà di coltivazione della canapa continuerà sino al giorno in cui potremo finalmente vedere questa pianta salvifica crescere spontanea nei nostri campi e giardini. Per quanto riguarda le Europee son qui che mi arrovello e non sono ancora riuscito a trovare il “meno peggio”… Tanti auguri per la vostra bella lista di Spilamberto!”

Pianura Padana. Rimboschimento – Scrive Salviamo il Paesaggio: “Riportare la foresta nella Pianura Padana. Una proposta dal grande impatto ma caratterizzata da regole semplici che la rendono facilmente replicabile. “Vietato non copiare”, dicono i promotori, sperando di raggiungere ogni angolo della grande Pianura Padana gravemente “malata” e bisognosa di alberi. Quando e come nasce questo progetto? Quando è stato piantato il “seme” e dove?…” Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/05/progetto-botanico-bioregionale-ridiamo.html

Roma. Erbacce dell’Appia Antica – Scrive Zappata Romana: “Passeggiata erboristica in cui verranno indicate le proprietà e gli usi di erbe adoperate nelle cure del corpo e nell’alimentazione. Sabato 1 giugno 2019, dalle 15.30 alle 18.30, presso Hortus Urbis, via Appia Antica 42/50, Roma. Info: hortus.zappataromana@gmail.com”

La questione morale di Enrico Berlinguer – Scrive Lino Balza: “Sono trentacinque anni che è morto Enrico Berlinguer, dopo che aveva realizzato alle europee 1984 lo storico sorpasso del PCI sulla DC. E nella proprio coincidenza di questo anniversario nel 2004, scrivevo su Il Manifesto “La questione morale dopo Berlinguer”: “Nel mondo c’è grande sporcizia. Materiale e morale. Pensiamo all’ambiente e alla guerra. Temi su cui pur si dividono i giudizi. Che diventano unanimi solo per la politica: sporca per definizione. Probabilmente lo è né più né meno delle altre attività umane. Dove si mente, si imbroglia, ci si arricchisce, si ruba, si uccide…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/05/17/enrico-berlinguer-e-la-questione-morale-sospesa/

Parabiago. Fiera del benessere – Scrive Olistic Map: “2a edizione di un festival dedicato al benessere ed alla cultura olistica all’interno della rinomata VILLA CORVINI di Parabiago (MI), location dell’hinterland milanese. Fiera del Benessere – 19 Maggio 2019 – INGRESSO GRATUITO. Info: info@olisticmap.it”

Le notizie Auser saranno anche su DiRe – Scrive Giusy Colmo: “Le notizie Auser saranno presenti periodicamente sul nuovo prodotto editoriale dell’agenzia di stampa DiRe, molto attenta alle tematiche sociali. Auser avrà una pagina con tre notizie ogni volta, corredate da fotografie, sul nuovo quotidiano online gratuito DireOggi, pubblicato ogni pomeriggio alle ore 17 (sabato e domenica esclusi)…” – Continua: https://auser-treia.blogspot.com/2019/05/dire-per-la-promozione-di-eventi-auser.html

Quaderni di Vita Bioregionale – Stiamo redigendo il fascicolo dei Quaderni di vita bioregionale che verrà presentato in occasione del prossimo Incontro bioregionale collettivo ecologista del 22 e 23 giugno 2019, che si tiene a Treia, Passo di Treia e Contrada Moje di Treia: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/03/treia-e-moje-incontro-bioregionale.html - Chi volesse contribuire con un articolo o con poesie è pregato di inviare il materiale a: bioregionalismo.treia@gmail.com

Si riparte… per un incerto futuro. Lettera aperta – Scrive Adriano Colafrancesco: “Carissimo team di “Riparte il futuro”,  nel ricevere la proposta di partecipazione al vostro quiz YouVoteEU, riconoscente per essere stato contattato, mi permetto di segnalare una pecca nell’introduzione al questionario, cui spero vogliate provvedere tempestivamente correggendola, per ovviare al discredito derivabile, per essa, ad una così nobile iniziativa. Nella definizione del profilo dei rispondenti, alla voce “genere”, insieme alle classificazioni di “uomo” e “donna”, compare quella generica di “altro”, comprensiva, senza tener conto delle rispettive specifiche distintive, di almeno quattro particolari tipologie, come da acronimo LGBT: lesbiche, gay, bisessuali e transessuali…” – Continua (disperatamente): https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/05/altra-partenza-per-un-incerto-futuro.html

Paris Satan. Avanti con lo sfiguramento di Notre Dame – Scrive Silvio Dalla Valle: “Inizia la beffa! Perché ci sono quelli che vogliono approfittare della ricostruzione per distruggere una seconda volta Notre Dame. Dopo l’incendio che ha distrutto la guglia e il tetto della cattedrale di Parigi, il Presidente francese Emmanuel Macron ha espresso l’idea di ricostruire in fretta la cattedrale secondo i canoni dell’arte cosiddetta contemporanea. Il Primo Ministro francese Édouard Philippe ha annunciato il lancio di un concorso internazionale per sapere se bisogna adattare la guglia alle “tecniche e alle sfide della nostra epoca”… (un’epoca stanica… ndr)…”

Appello ai candidati sindaci per il divieto dei pesticidi di sintesi – Scrive il prof. Giuseppe Altieri: “Siano responsabili e tutori della salute dei cittadini, dichiarando i territori liberi da pesticidi sintetici, Impegnandosi con atto notarile nel momento della candidatura. Gli agricoltori possono così realizzare un guadagno, attivando azioni collettive agro-ambientali di riconversione biologica. I fondi sono disponibili nei Piani di Sviluppo Rurale Regionali e sufficienti per riconvertire tutta l’agricoltura italiana al sistema biologico, essendo obbligatori e prioritari…” – Continua:  
https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2019/05/17/appello-ai-candidati-sindaci-per-il-divieto-dei-pesticidi-di-sintesi/

P.S. Questo tema verrà trattato in un convegno che si tiene a Perugia il 18 maggio, nel link soprastante le indicazioni su orari e luogo…

Cattolicesimo e Buddismo a confronto… – La parola “cattolicesimo” dovrebbe indicare una sorta di “universalismo”, in senso religioso, in realtà non c’è una fede più settaria e chiusa  di questa.  Non sto parlando del “cristianesimo” in senso stretto ma della sua forma deviata  gestita dal vaticano e dal suo papa. Il cristianesimo potrebbe ancora avere una sua dignità, in considerazione della dottrina gnostica  e dei vangeli apocrifi, mentre la cupola  papalina è un semplice  apparato di potere che nei secoli ha dimostrato le sue vere intenzioni: il dominio del mondo… – Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2019/05/cattolicesimo-e-buddismo-confronto.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Chi si aggrappa alla mente non vede la verità che sta oltre la mente. Chi si sforza di praticare il Dharma non trova la verità che è aldilà della pratica. Per conoscere ciò che è aldilà sia della mente che della pratica bisogna tagliare di netto la radice della mente e, nudi, guardare; bisogna abbandonare ogni distinzione e restare tranquilli.” (Tilopa)

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