Archivio della Categoria 'Testimonianze sul Circolo'

Vigilia d’Ognissanti ad Ugliano, il ciclo della vita dell’altro mondo

Il rito del Ciclo della Vita di quest’anno, è stato molto denso… Siamo arrivati ad Ugliano, Caterina ed io, un po’ di corsa perché sino all’ultimo abbiamo avuto cose da fare in casa, a Treia.

Ci siamo fermati al baretto di Corciano per un cappuccino caldo veloce, la signora ci ha raccontato che tutti quei paesetti sono in fase di spopolamento, i vecchi muoiono ed i giovani de ne vanno, in certi borghi restano ormai solo una decina di persone, perlopiù anziani. Gli extracomunitari non vanno ad abitare in mezzo ai al niente, sulle colline di San Severino. Solo qualche rado ri-abitante sparso, come ad esempio Felice, che vive di raccolta noci, castagne, ghiande ed erbe e di mercatini clandestini, o qualche rado forestiero che tenta l’avventura del ritorno alla terra.

Alle 17 precise siamo arrivati nell’aia della casa di Lucilla e lì abbiamo trovato un bel gruppetto ad attenderci… Ho dovuto esercitare una certa severità per metterli in riga e pronti a partire, con il buio quasi alle porte..

Alcuni hanno però preferito andarsene “perché ormai le erbe non si vedono più…”. Ma durante il percorso, affiancato da Aurora una signora mora appena conosciuta, abbiamo individuato diverse erbette commestibili e la narrazione su vari aspetti delle piante è scivolata facilmente… Tutto all’insegna dell’imparare in fretta qualcosa utile alla “sopravvivenza bruta” (nel caso che… il crollo avvenga presto).

Giunti alla spianatella di una vecchia cava abbandonata, dove avevo precedentemente deciso di compiere la prima parte del rito, era ormai sera inoltrata… All’ultimo minuto mi è venuta l’ispirazione giusta sulla cerimonia da compiere… Ho pensato di realizzare un 8 composto con un cerchio di pietre ed uno di foglie, ramoscelli e fiori, a significare il passato ed il futuro, l’inerte ed il moto, la tradizione e l’evoluzione.. Così ho fatto sparpagliare i convenuti alla ricerca dei materiali necessari, prima che l’oscurità scendesse definitivamente.

In poco tempo siamo riusciti a comporre i due cerchi contigui e subito dopo è iniziata la cerimonia. Ognuno a turno entrava nel cerchio inorganico, pensando e facendo suo il bagaglio genetico e culturale degli avi, compiva un cerchio completo su se stesso e passava al cerchio della vita proiettandosi con tutte le sue forze verso un compimento evolutivo, compiva un altro giro su se stesso e poi usciva ringraziando per l’opportunità che l’esistenza gli offriva per portare a compimento il processo di crescita, individuale e collettivo.

Concluso da tutti i partecipanti il passaggio nei due cerchi ho soffiato forte, per quattro volte (rivolto ad ogni direzione) in una conchiglia sacra che avevo portato con me, per condividere con tutto il circondario l’intento e la magia vissuti.

Con la grande forza conseguita e rallegrati per i segnali di buon auspicio siamo tornati a casa. Lì, seduti al tavolo della grande cucina, con la stufa a legna che scoppiettava ed emanava un piacevole calore, abbiamo scritto i pensierini. I primi, quelli “negativi”, da offrire in un falò (che nel frattempo veniva acceso all’esterno) come oblazione e gli altri “positivi” e ben augurali da leggere successivamente. Attorno al fuoco ancora una volta a turno ognuno ha gettato il suo foglietto con i segreti del suo cuore per chiedere aiuto e protezione, ad ogni fiammata seguiva un battito dei cembali che avevo portato con me per la bisogna. Al termine ho intonato il canto e le parole armoniose del Gayatri Mantra, alcuni hanno acceso incensi, tutti in silenzio ci siamo soffermati in meditazione. Poi qualcuno ha cantato altri mantra ed anche io ho cantato il Kyrie Eleison per ricordare tutti i santi della tradizione cristiana.

Gayatri Mnatra – Cantato da Satya Sai Baba http://www.youtube.com/watch?v=MZPGQsE92f0

Al ritorno in casa ci aspettava una ricca cenetta vegetariana preparata con la solita cura da Lucilla e da sua figlia Elena, alcune delle ragazze presenti avevano arricchito la mensa con dolci, biscotti e castagnaccio…. Il vino delle caraffe è stato gradito ed ha sciolto gli umori… Al termine del pasto ho nuovamente attirato l’attenzione dei presenti, per il completamento del rito. Abbiamo fatto un giro di condivisione delle proprie esperienze in cui a turno ognuno ha raccontato la sua….

Toccanti, in modo particolare, i racconti di giovani neo-contadini che hanno espresso le speranze di un ritorno alla natura… e di un riavvicinamento fra esseri umani, rinunciando all’indifferenza egoica del consumismo inquinante e privo di gioia. “Usatemi..!” ha detto per ultima una anziana contadina venuta dall’Abruzzo, fate in modo che la conoscenza pratica da me acquisita possa essere trasmessa e conservata.

Paolo D’Arpini – Circolo vegetariano VV.TT.

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Annotazione aggiunta:

“Un’osservazione un po’ critica (ma tanto non toccherà nessuno): molto spesso durante questi incontri, quando si fa la condivisione, c’è qualcuno che dice:”Mah, secondo me si fanno troppe chiacchiere, le parole non servono a niente, io faccio il contadino, cerco di coltivarmi il mio cibo con le mie mani e bla bla bla” però quando arrivi all’adunata ed anche durante tutto il tempo degli intermezzi fra le attività e durante il pasto si sente un brusio e TUTTI parlano, col vicino, con quello che a pelle gli sta più simpatico, con l’amico, ecc. ecc., quindi, perché quello che si dice all’amico non si può dire a tutti i presenti? Altrimenti dove sta la “condivisione”, questa parola così abusata e con cui tutti ci riempiamo la bocca? Mi piacerebbe veramente che questo spirito di fratellanza si manifestasse e ci sentissimo e lavorassimo tutti per scambiarci le esperienze, ma anche sorrisi, amicizia, affetto, sentendo che siamo VERAMENTE tutti parte di un UNO, al di fuori del tempo e dello spazio. Comunque vedo e sento che questo spirito sta crescendo, ma io, da vecchia brontolona, non mi accontento mai.
Grazie Lucilla della tua sempre generosa ospitalità!”

Caterina Regazzi

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“Vita senza Tempo” – Video con Caterina Regazzi e Paolo D’Arpini

…. curiosando su youtube ho ritrovato questo vecchio filmato che Paolo non aveva mai visto (forse neanche voi), girato da Giorgio Vitali ed Orazio Fergnani a Bracciano 2 anni fa (settembre 2011), dove eravamo andati a presentare il nostro libro “Vita senza Tempo” in un centro vegetariano, invitati da un vecchio amico, Foma Fomic… bellissimo ricordo… da rivedere e riproporre senz’altro!

Era stata una serata veramente piena di accoglienza e calore, per l’occasione erano intervenute persone, amici di Paolo, che lui non vedeva da tantissimo tempo, come Lidia Bonura, che poi abbiamo perso nuovamente, o Noemi Longo, incontrata con grande piacere lì per la prima volta, o Afra, ragazza dolce e forte, grande amante dei pelosi, ma anche degli umani, qualora in sintonia (e noi credo proprio che lo fossimo), Caterina, la figlia di Paolo con i suoi bei bambini, Paola, la con-nonna di Paolo stesso.

Mi sento in questo momento di volere, col ricordo di quei bei momenti, riabbracciare tutti quanti, anche quelli che non ho nominato per mia scarsa memoria,augurandomi di re-incontrarli, prima o poi, in qualche luogo, di questo o di altri mondi!

Caterina Regazzi

Per visionare il video: https://www.youtube.com/watch?v=r3JGjMKYgNY

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Pescara, 25 ottobre 2013 – Partecipazione all’inaugurazione del Festival Mediterraneo della Laicità

Altro giro…. altro regalo…… in questa settimana intensa con Paolo, uno degli appuntamenti più attesi era questo “Festival della Laicità” di Pescara, che ha visto la presenza come “relatore” di Paolo che apriva una tre giorni ricca di idee e stimoli. Noi siamo stati presenti solo il venerdì per precedenti altri impegni, ma è stata una giornata intensa e piena di emozioni, parole, sguardi, amicizie vecchie e nuove, in un clima di accoglienza perfetta di cui siamo molto grati.

Il titolo dell’intervento di Paolo era “Le questioni della vita come questioni politiche, per una politica critica del modo di vivere. Presentazione di Riciclaggio della Memoria di Paolo D’Arpini” all’interno del quale lui ha solo in minima parte letto alcuni appunti che aveva preparato, ma come spesso accade, quando si coglie un pubblico attento (non distratto), guardando negli occhi i presenti escono direttamente dal cuore le sue idee, che lui è sempre bel felice di condividere.

Sono idee non nuove, solo che sono battezzate con neologismi che però, almeno secondo me, riescono a “illuminare” e descrivere quello che tutti noi che cerchiamo un modo di vivere sincero, onesto e di presenza alla vita, sentiamo in fondo al cuore, anche se in parte l’abbiamo dimenticato, ricoperto dalle sovrastrutture imposte dalla società in cui viviamo, per comodità, per abitudine, convenzione, pigrizia, accondiscendenza, con quella situazione in cui ci troviamo, in cui però ci sentiamo stretti, non liberi.

C’era un pubblico serio, attento, delle “belle occasioni”. Alla fine ci sono state diverse domande ed interventi, tra cui: “Ma se leviamo alla vita le cose superflue… cosa rimane? Dobbiamo forse diventare monaci?”
E’ ovvio che la risposta almeno per me è che la vita è BELLA per quello che è in una semplicità relativa alle cose materiali, con la riscoperta e la valorizzazione di cose “altra”… le vogliamo chiamare spirituali?, la condivisione, l’affetto, l’amore, la convivialità, l’arte, le arti, che possono avere un gran valore senza avere un gran prezzo e senza comportare la necessità di un accumulo, ma la gioia di viverle nel momento presente.

Gioia di vivere come quella provata nella serata che è seguita all’incontro ufficiale, a casa di Silvana e Paolo, accoglienza generosa e piana di calore e di reciproco interesse, ognuno con le sue peculiarità, in piena libertà espressiva.

Caterina Regazzi

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Calcata e la spiritualità laica … la storia del come del perché fu inventato questo nome

Da un bel po’ di tempo sto cercando di raccogliere documenti e testimonianze sulla nascita (e sull’uso del termine) del concetto di “Spiritualità Laica”.

Purtroppo sono un confusionario e non riesco mai a tenere un esatta cronologia degli eventi vissuti.. soprattutto quelli che -nel momento- non sembrano rivestire particolare importanza. Infatti di spiritualità, in forma laica, me ne occupo dall’estate del 1973 (questa data la ricordo bene in quanto fu particolarmente importante, fu l’anno in cui fui iniziato dal mio maestro Swami Muktananda). Da allora la mia pratica ha avuto molti momenti cruciali e varie svolte.

Ma avvenne circa dalla metà degli anni ‘90 che cominciai a tentare un percorso condiviso, in termini laici, con altri cercatori spirituali conosciuti nel corso degli anni a Roma ed in Italia.

Ricordo ad esempio un paio di riunioni tenute al Circolo vegetariano VV.TT. che a qual tempo aveva sede a Calcata, in cui venne fondato un gruppo denominato “Spirito senza Frontiere”, un nome consigliato da Antonio Priolo che allora faceva parte di un gruppo di Osho. A quei primi incontri rammento anche la presenza di Alberto Mengoni, in rappresentanza dell’Unione Buddhista Italiana

In seguito durante un’altra riunione, sempre tenuta al Circolo, fu usata per la prima volta la parola “Spiritualità Laica”, questa parola fu coniata da Antonello Palieri, un caro amico, giornalista dell’ADNkronos, che si intressava di etica e spiritualità. Io stavo parlando di riscoprire la spiritualità naturale dell’uomo, indipendente da ogni contesto religioso e lui suggerì: “Allora si tratta di una spiritualità laica…”. E tutti fummo d’accordo sull’utilizzo di questo neologismo che rendeva bene l’idea….

Poco dopo fondammo a Roma, presso Bibliotè, un comitato dedicato appunto alla Spiritualità Laica, ed in quella veste organizzammo diversi eventi fra cui vari festeggiamenti sincretici e laici, in forma di passeggiate ecologiste e di conferenze ed incontri, spesso in corrispondenza del 4 ottobre, ricorrenza del Santo Francesco, e del 2 ottobre, per il compleanno di Gandhi.

Dal 2010, ovvero da quando abito a Treia, essendo ritirato dal lavoro ed avendo più tempo libero da dedicare alla “memoria” ho cercato di raggruppare i numerosi articoli ed interventi sinora scritti sul tema. Molti dei quali li ho inseriti nel libro “Riciclaggio della Memoria” – Edizione Tracce: http://www.tracce.org/D’Arpini.htm

Oggi durante una ulteriore ricerca ho scovato un comunicato stampa emesso nel dicembre 2006, in cui annunciavo la intenzione di fondare un apposito convento per lo studio e la pratica della Spiritualità Laica. L’idea, anche in questo caso, era un misto d’ispirazione fra il pensiero di Antonello Palieri, che pensava ad un vero e proprio “monastero per lo studio di etica e morale laica”, e la mia visione naturalistica che aveva già trovato una attuazione con la fondazione a Calcata del Tempio della Spiritualità della Natura (sorto nella ex discarica di Calcata sin dal 1984), talvolta anche definito “Parco di tutte le Religioni”.

Antonello avrebbe preferito veder sorgere il Convento sul Monte Soratte, in una qualche struttura storica, mentre io prediligevo l’idea della sua ubicazione in uno spazio naturalistico.

Ma… le idee vanno e vengono e poche trovano una attuazione concreta… l’unica cosa certa è che (almeno) l’idea ed il filone della Spiritualità Laica ha attecchito nella società moderna.. basti vedere quante pagine sono reperibili con questa voce sui motori di ricerca in (c’è anche un nostro gruppo su facebook: https://www.facebook.com/groups/195270400546639/).

Comunque, ecco qui un documento certo e datato che fa riferimento ai nostri progetti, pubblicato dall’ADNkronos il 2 dicembre 2006:

“Calcata, 2 dic. 2006 (Adnkronos) – “Abbiamo gettato le fondamenta del convento della spiritualità laica” afferma Paolo D’Arpini, presidente del Circolo Vegetariano di Calcata, il borgo ‘sospeso’ tra Roma e Viterbo, che negli anni Sessanta faceva parte dei “1400 centri fatiscenti da demolire”, oggi visitato da 350mila persone l’anno. D’Arpini ha promosso una riunione dei “sostenitori e quadri generali della spiritualità laica”, presso il centro culturale “Il Granarone”, fondato da Marijcke van der Maden, in ricordo dell’antico granaio etrusco. Calcata è stata di nuovo famosa, negli ultimi decenni del Novecento, soprattutto dalle proposte e dalle provocazioni del Circolo Vegetariano di Paolo D’Arpini.”

“Il convento della spiritualità laica – da un’idea di Antonello
Palieri – è stato progettato negli anni settanta, ma ha avuto finora pochi sostenitori, rileva Paolo D’Arpini, soprattutto per la resistenza di opposti fronti: quello laicista e quello più conservatore fra i cattolici. L’idea è risolta ed è quella di creare una sede per analizzare e discutere tutte le espressioni spirituali che arrivano a noi, in particolare, dallo studio della poesia, della letteratura, dalla musica e dalle arti visive di tutto il mondo”

Bene, concludo questo articolo rivolgendo un appello a tutti i
compartecipi dell’avventura spirituale laica, che assieme a noi hanno provveduto a “ufficializzare” un percorso, affinché spremano le meningi e cerchino di riepilogare i fatti nella loro mente, descrivendone il percorso nella memoria…

Cari saluti, Paolo D’Arpini
Circolo vegetariano VV.TT.

……………………….

Pensiero spirituale laico:

In the consciousness hierarchy there are three stages:

1) Jivatman (individual soul). Is the one who identifies himself with
the body-mind. One who thinks i am a body, a personality, an
individual apart from the world. He excludes and isolates himself from
the world as a separate personality because of identification with the
body and the mind.

2) Next only the beingness,or the consciousness,which is the world.
“I AM” means my whole world.Just being and the world. Together with
the beingness the world is also felt – that is Atman (The Self).

3) The Ultimate principle that knows this beingness cannot be termed
at all. It cannot be approached or conditioned by any words. That is
the Ultimate state.

The Hierarchy I explain in common words, like: I have a grandson (that
is jivatma). I have a son and I am the grandfather. Grandfather is the
source of the son and grandson.

The three stages cannot be termed as Knowledge. The term knowledge
comes at beingness level.
I have passed on to you the essence of my teachings.

(Sri Nisargadatta Maharaj)

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Il Giornaletto di Saul su Facebook (presentato ai non credenti)

Nel 2006 mi lasciai convincere dal caro amico Peter Boom di farmi regalare un computer e di collegarmi su internet. La cosa mi costrinse anche a fare l’allaccio all’Enel poiché in quel periodo stavo facendo un esperimento di sopravvivenza bruta, andavo a candele.

Precedentemente, dagli anni ‘90 al 2000, mi ero occupato moltissimo di comunicazione ed informazione, avendo collaborato con numerosi giornali e radiotelevisioni, infatti per circa un ventennio fui sulla cresta dell’onda ed ogni fax inviato alle agenzie di stampa ed ai quotidiani ed alle emittenti tv veniva prontamente accolto e utilizzato per trarne articoli e servizi.

Tra l’altro io stesso mi ero fatto “imprenditore” avendo diretto alcuni giornali locali (fra cui: Etruria, supplemento di Mondo Sabino, ed il Provinciale, supplemento di Notizie Verdi). Ovviamente il giornale che ritenevo più “importante” era il notiziario emesso dal nostro Circolo Vegetariano VV.TT.: “Bullettin”. Si trattava di un trimestrale cartaceo di cui l’ultima edizione risale al 2003, fu anche pubblicata su internet a cura dell’amico Gondrano: http://www.gondrano.it/agric/lab/bioreg.htm.

Dicevo che sino al 2006 non utilizzavo internet ma non è propriamente vero, infatti mio fratello Alessandro aveva aperto un sito a metà degli anni ‘90 del secolo scorso denominato “Calcata.net” in cui comparivano le notizie relative al Circolo. A quel tempo era cosa rara, la Rete appena appena muoveva i primi passi. Ricordo che facemmo anche una presentazione ufficiale del sito, nell’Atelier di Cinzia Modiano, a Roma, con la partecipazione di diversi giornalisti ed amici importanti, la cosa fu riportata anche a livello nazionale. Il fatto è che nel 2004, esattamente allo scadere dei vent’anni dalla fondazione del Circolo, presi la palla al balzo, pensando che più di un ventennio non si potesse stare in cima… e così mi ritirai in una piccola stamberga a fare l’eremita, abbandonando ogni aspetto di vita mondana e sociale…

Solo per l’insistenza di alcuni amici affezionati, come il suddetto compianto Peter Boom, o l’allora vicepresidente del Circolo Roberto Caivano ed altri, mi decisi infine di riprendere ad occuparmi delle “cose del mondo”. Cominciai un po’ impacciato a inviare le prime email e ben presto, dietro la spinta di Cristina De Simone, aprii un nuovo sito: http://www.circolovegetarianocalcata.it/ – questo avvenne nell’anno 2007. A quel tempo già avevo iniziato ad inviare una “lettera collettiva” ai soci e simpatizzanti, prima a firma di Sauro Arpino (da dino-sauro) e quasi subito dopo con lo pseudonimo “migliorato” di Saul Arpino (Saul è il nome ebreo per Paolo). Queste informative, che chiamai il Giornaletto di Saul, furono pubblicate per un breve periodo nella lista di Ecologia Peacelink (http://lists.peacelink.it/ecologia/2009/10/msg00019.html) e subito dopo nel nuovo blog (appositamente aperto): http://saul-arpino.blogspot.it/.

Così dal 2009 -si può dire- che il Giornaletto di Saul, è diventato una News Letter “ufficiale”, per dare informazione politica, sociale, economica, culturale, spirituale, ecologista… etc. a tutti i simpatizzanti del Circolo Vegetariano VV.TT. e della Rete Bioregionale Italiana.

Da poco, oltre alla pubblicazione sullo specifico blog menzionato ed all’invio come email all’indirizzario raccolto, pubblico il Giornaletto anche nel sito del Circolo Vegetariano, ed ora con Caterina Regazzi, la mia adorata compagna e preziosa collaboratrice, abbiamo deciso di aprire anche uno specifico gruppo su facebook per la divulgazione “urbi et orbi” del Giornaletto di Saul… E l’avventura continua….

Paolo D’Arpini / Saul Arpino

Per leggere il Giornaletto di Saul su Facebook cliccare qui:
https://www.facebook.com/groups/171694546355215/permalink/171702389687764/

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