Archivio della Categoria 'Testimonianze sul Circolo'

Erbe, alberi e magia… con Sonia Baldoni – Appuntamenti marchigiani da non perdere….

La parola ecologia deriva dal greco oikos che significa casa, ha cioè la stessa radice di economia, e questa filiazione etimologica mi ha sempre affascinato. Infatti attraverso l’ecologia, soprattutto quella profonda, ho appreso a considerare la natura come la mia vera casa cercando inoltre di trarre da essa il mio sostentamento. Finché un bel dì conobbi Sonia Baldoni di Jesi ed appresi attraverso le passeggiate fatte assieme a lei, o per mezzo di semplici cerimonie, a collegare l’ecologia, l’economia con la magia. Infatti quello che apprezzai maggiormente, dell’esempio di fornito da Sonia, è stata la sua spontanea passione per la riscoperta e per la trasmissione dei misteri naturali, quelli che solo le piante sanno conservare. Le piante indubbiamente sono gli esseri viventi più vicini allo spirito primordiale e sono le depositarie del potere magico della vita.

Ma andiamo per ordine. Il mio primo maestro in erbe fu un pastore conosciuto a Calcata nei primi anni ‘70 del secolo scorso. Si chiamava Irmo, era diventato orbo in seguito ad un incidente di percorso nelle sue continue esplorazioni nei boschi. Irmo era originario di Amelia (in Umbria) e finché gli fu possibile era solito continuare la tradizione della transumanza. Con le sue bestie ogni anno, in primavera inoltrata, se ne partiva lungo la via Amerina sino a raggiungere le colline umbre. Gli ultimi anni, non potendo più percorrere le strade di campagna, si spostava con tutti gli armenti su un camion preso a nolo. Infine, avendo ormai messo su famiglia e non potendo più spostarsi per l’età e gli acciacchi si limitò a pascere le greggi nella valle del Treja. Quando lo conobbi mi parlava spesso delle piante della valle e mi spiegava di aver appreso a conoscerle osservando le capre e le pecore al pascolo. Dal loro comportamento, dai gusti stagionali, dalla qualità del latte prodotto, etc. aveva imparato quali fossero le loro proprietà.

Ovvio che restai molto intrigato da questi suoi racconti e volli anch’io seguire il suo esempio e comprai qualche pecora e qualche capra per vedere se avessero avuto qualcosa da insegnarmi. Ed in verità molto mi insegnarono… Imparai da loro a riconoscere quasi tutte le erbe commestibili della valle. Tra l’altro scoprii come anche gli ovini ed i caprini fossero dediti allo sballo.. Non so se era l’aria di Calcata, che induceva un po’ tutti ad eccedere con sostanze alteranti, ma scoprii come in primavera anche gli armenti si dilettassero con i germogli freschi di cicuta, una pianta psicotropa famosa sin dall’antichità, persino dedicandosi allo stramonio ed altre pianticelle “psichiche”..

Ricordo addirittura una pecora che era talmente assuefatta alle droghe naturali che addirittura morì di overdose, con gli occhi strabuzzanti e la bava alla bocca. Ma in questo non seguii mai quel cattivo esempio e mi limitai a raccogliere le piante selvatiche buone in cucina, cotte e crude. Non conoscevo nemmeno il loro nome, le chiamavo con nomi di fantasia. In seguito li conobbi attraverso le lezioni ricevute sul campo dal mio secondo maestro, Giuseppe Roveri, che era un erborista diplomato a Camerino e socio co-fondatore del Circolo vegetariano VV.TT.. Egli accompagnava spesso me ed altri appassionati in giro per la valle e ci raccontava tante storielle popolari sulle varie piante e sul significato dei loro nomi. Infine, trascorsi diversi anni, verso i primi di questo nuovo millennio, cominciai anch’io ad accompagnare neofiti alla ricerca di erbe e scrissi diversi articoli sulle proprietà e sul significato della forma, del colore, dell’odore di erbe e fiori e frutti.

Infine giunse la mia terza istruttrice, Sonia Baldoni e lei mi insegnò i significati magici delle piante e degli alberi, che sino a quel punto avevo trascurato. Ontano, lauro, agrifoglio, quercia… e le costellazioni collegate e gli spiriti benigni incarnati.

Il mio primo incontro con Sonia avvenne a Calcata, forse sette anni fa, ad una festa di luna piena di luglio. Dopo la consueta passeggiata nella valle del Treja, avevamo predisposto una cerimonia sotto la luna, attorno al fuoco, e lì essa apparve, introdotta dall’amico psicologo Ciro Aurigemma. Dopo aver mangiato le erbe da noi raccolte, e avendo iniziato il giro di condivisione sulle esperienze karmiche con la luna piena, ecco che Sonia propose di fare un’offerta rituale al fuoco.. e diede ad ognuno di noi una manciatella di erbe e fiori da lei precedentemente mescolati affinché li offrissimo alla fiamma girando intorno al falò. E fu così che iniziai a conoscere anche le virtù magiche delle piante.

Fatalità, dopo qualche anno, mi ritrovai a Treia (in provincia di Macerata) in visita alla casa della mia compagna Caterina, era il 2010, e pensai subito di organizzarvi un primo evento, un’altra festa della luna piena ma stavolta di agosto, e chiamai Sonia a partecipare. Dall’anno seguente mi trasferii stabilmente a Treia e lì iniziò una collaborazione più fitta ed intensa fra lei e me. Organizzammo la prima cerimonia della vigilia di Ognissanti (Samhain) in occasione dell’incontro annuale della Rete Bioregionale del 2010, che si tenne nel podere di Lucilla Pavoni (a San Severino Marche), la cerimonia fu ripetuta anche nel 2011… Nel frattempo c’era stata anche la Festa dei Precursori del maggio 2011, con riti dedicati al mondo femminile ed alla raccolta di rose e bacche di rosa canina, con preparazione di fiori di Bach, che si ripeterà anche quest’anno (2012).

Insomma sembra che con Sonia si siano ormai stabiliti due importanti appuntamenti marchigiani, uno in primavera ed uno in autunno.. I momenti migliori della natura, quelli in cui la natura prorompe in bellezza di fioriture e frutti.

Paolo D’Arpini

Articoli sulla presenza di Sonia Baldoni agli eventi del Circolo Vegetariano nelle Marche: http://www.circolovegetarianocalcata.it/page/2/?s=sonia+baldoni

………….

Di questi ed altri argomenti se ne parlerà durante la Festa dei Precursori che si tiene a Treia dal 5 al 13 maggio 2012. Programma: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/01/e-iniziata-nel-1984-ed-ancora-continua.html

……………..

Commenti disabilitati

Tutto quel che c’è da sapere sulle “banche in mani ebree”

Care, cari,

… ha cominciato a piovere sulla neve.. ed ora per strada è tutto un pantano.. godiamoci anche questo! Così -visto che camminare è disagevole- si può stare più tranquilli al baretto a bere il cappuccino bollente, mangiando una bella bomba alla crema, e leggendo il solito giornalaccio.. no stavolta niente Corriere, sono passato al Resto del Carlino. Ed ho appreso varie cosette interessanti.. ad esempio che Celentano devolverà i suoi guadagni stratosferici (pagati dalla RAI) in beneficenza.. a chi però non si sa. Poi ho appreso come i modi di dire cambino la vita degli uomini (o sono gli uomini che cambiano i modi di dire?), una coppietta di inglesi in procinto di partire per una “vacanza” negli USA (scusate ho virgolettato perché non capisco come si possa desiderare una vacanza in USA), hanno scritto sul loro profilo su Twitter “We will come to destroy America”, appena sbarcati a New York sono stati arrestati e trattenuti per un giorno sotto interrogatorio dalla Police.. A nulla è servita la spiegazione che nello slang londinese “destroy” significa “enjoy” (godere) senza pietà per i modi di dire inglesi la Police li ha rispediti a London senza farli nemmeno uscire dal terminal. Sarà una “vacanza” indimenticabile… Ma questa storiella mi ha fatto soprattutto capire come il “grande orecchio” (non si tratta di un o’recchione nel senso napoletano) Echelon, o come cavolo si chiama, sta lì a controllare tutte le paroline che vengono inserite sui social network. Perciò state attenti a quel che scrivete su facebook dove l’o'recchione è persino più attivo… (me ne sono accorto ultimamente allorché appena inserita la parola “banche” abbinata a “in mani ebree” immediatamente è scattata la deprecazione.. e sono stato minacciato di bannamento (dai responsabili dei gruppi) se avessi postato ancora termini offensivi di quel tipo..

Le banche, si sa, non possono essere dichiarate “in mani ebree..” poiché sono enti privati dediti alla beneficenza dell’umanità intera (come il Celentano stesso). Le banche sono templi del dio in terra che vanno rispettate e ossequiate e temute ed ubbidite e poi ricordiamoci il comandamento supremo “non nominare il nome di dio invano”. Ho anche compreso -meglio tardi che mai- per quale motivo c’è tutta quella campagna contro Wikipedia.. poiché con la “scusa” dell’informazione.. loro ti dicono tutto su quali siano i potentati finanziari “in mani ebree” a cominciare da Facebook sino a… (censura), per finire con…. (censura).

Niente paura.. in Italia siamo a posto, abbiamo un capo di governo che è protetto e inviato diretto del dio bancario.

Infatti il monti mario, detto il bancario, è stato ossequiato e lodato in alto loco.. -e qui riprendo il discorso dei modi di dire deviati- egli è stato definito -parole del Resto del Carlino- “un italiano contro natura”.. che nel gergo economico corrente significa “ligio alle normative e ben-agente (Goldman Sachs and Trilateral)” insomma di lui ci si può fidare.. poiché essendo “contro natura” è sicuramente più vicino al dio…..

Ma a questo punto qualche lettore potrebbe dire “come è che questo D’Arpini, che tra l’altro è mezzo ebreo lui stesso, ce l’ha così tanto con il popolo eletto?”. La domanda merita una risposta, sia pur en passant e non esaustiva. Non è che ce l’abbia con gli ebrei ma con certi ebrei, chiamiamoli sionisti, che hanno travisato il senso di appartenenza ad una particolare cultura umana, f trasformandolo in un modo di estraniamento dall’umanità.

Tentando il tutto e per tutto per attuare una società in senso piramidale, usando il resto dell’umanità come un qualcosa da sottomettere. Questa prevaricazione è evidente nella formazione di Israele, supportata dalla lobby sionista stabilita in America. I sionisti hanno il ben visibile scopo di occupare i tasselli del potere economico e finanziario mondiale a fini egemonici. Questa tendenza è in verità osteggiata da diversi religiosi ebrei che non si riconoscono né in Israele né nella politica sionista. Allo stesso modo in cui parecchi cristiani non si riconoscono nella politica del vaticano, od in cui parecchi maomettani non condividono gli atteggiamenti del fondamentalismo musulmano.

All’interno delle religioni e delle ideologie si creano dei nuclei di potere che vanno persino contro l’ideologia o la religione ma che, all’occhio delle masse, si mostrano come portatori del messaggio di quella specifica religione od ideologia. Così va il mondo…. e dipende dall’egoismo e dalla malizia di pochi furbi e soprattutto dall’ignoranza di chi gli crede.

Cari saluti, Saul Arpino
(al secolo Paolo D’Arpini, ancora per poco in questa valle di lacrime)….

Commenti disabilitati

Villa San Giovanni in Tuscia, 28 gennaio 2012 – Eugenio De Vito, il gioco della danza…. ed un amarcord

Ante scriptum

Avevo già “declassato” il programma che segue, solo perchè si chiedono 10 euro di partecipazione… Ma poi ci ho ripensato, in fondo anche i danzatori debbono campare e non saranno quei 10 euro a rovinare un bilancio. Il fatto è che anch’io amo, forse dovrei dire amavo, la danza.. I primi anni della mia permanenza a Calcata, dal 1977 al 1983 circa, ogni sera o quasi c’era qualcuno che si metteva a suonare la chitarra, magari anche la fisarmonica (erano specialisti Zì Pietro e Paolino), qualcun altro tirava fuori gli immancabili tamburi, tamburelli e nacchere.. ed ecco lì che il popolo iniziava a danzare. Più che altro balli popolari, of course, saltarelli e danze in cerchio, ma lo sfogo era assicurato.. A fianco dei suonatori fiaschi e fiaschi di vino sempre riempiti di fresco in modo da non far mancare il carburante, sia ai musicanti che ai danzanti. Insomma comparando i prezzi di allora con quelli di adesso mi sa che il costo del vino ed i 10 euro chiesti da Eugenio, di Villa San Giovanni in Tuscia, stanno sullo stesso piano, pareggiano il conto….
Poi, lo confesso, a Villa San Giovanni in Tuscia non ci sono mai stato, forse non l’ho mai nemmeno menzionata nei miei scritti.. ed allora ho voluto rimediare… rilanciando le notizie sotto riportate, ricevute pel tramite degli amici bioregionalisti Marco e Marina di Blera (Blera sì che la conosco, ci ho pure fatto un paio di feste all’aperto)…

Paolo D’Arpini

……………

Sabato 28 Gennaio 2012, dalle 16,00 alle 19,00 – Centro Polivalente di Villa San Giovanni in Tuscia, seminario “IL GIOCO DELLA DANZA”

La cosa più importante che vorrei trasmettere, con questo breve incontro, è che la danza, come il teatro, è un gioco. Non è un gioco per femmine piuttosto che per maschi, o per persone particolarmente dotate o solo per chi è giovane.

Invece è un gioco aperto a tutti, che comprende diversi elementi: il corpo, il movimento, il contatto, la relazione con lo spazio e con gli altri. Ma anche l’immaginazione, l’ispirazione, l’improvvisazione, le emozioni che ci attraversano e di cui possiamo, anzi, dobbiamo fare uso per nutrire il movimento.

Poi, ma questa è già un’idea più personale, la danza è qualcosa che si fa prima di tutto in gruppo, a contatto con gli altri, un momento di scambio e condivisione. Dopo, magari, si arriva anche a fare un assolo, ma solo se uno ne ha voglia e sente di avere qualcosa da dire con il suo movimento. Perché secondo me la danza, come il teatro, esiste per comunicare.

Per questo il programma prevede tanti assaggi di lavoro sul corpo, soprattutto in gruppo, dunque:

- muoversi nello spazio, usando il pavimento come un alleato, imparando ad andare a terra e rialzarsi senza fare fatica;

- muoversi a contatto con gli altri, sfruttando tutte le possibilità del corpo;

- disegnare lo spazio;

- uso consapevole del respiro, del peso, allineamento del corpo e movimento confortevole;

- il coro danzante, ovvero nutrire il gruppo con il movimento, con le pause, con le suggestioni.

I linguaggi del corpo che userò si rifanno a diverse tecniche che ho studiato nel corso degli anni, tra cui: floor work, contact improvisation, release tecnique, yoga, clown, teatro fisico, maschera neutra.

Vi aspetto!

Eugenio Di vito

Nota aggiunta – La mia formazione.

Danza contemporanea con Susanna Odevaine, Anna Paola Bacalov, Simonetta Alessandri, Paola Rampone, Diana Damiani;
Ashtanga Yoga con Roberto Quintili; Verticalismo e metodo biotransazionale con Daniele Sardella e Ketty Russo; workshop e seminari intensivi con: Geordie Cortes Molina, Vera Mantero, Giovanna Agostini, Yasmine Godder, David Zambrano, Luic Touzé, Giovanna Velardi, Giorgio Rossi, German Jauregui Allue, Marco Torrice;
Teatro fisico, gestuale, maschera neutra con Isaac Alvarez; voce con Daniella De Panfilis;
Canto con Sonia Cannizzo, corpo e voce con Moss Beynon Juckes, Heini Kunari;
Clown teatrale con Gonzalo Alarcon, Pierre Byland, Stefano D’Argenio, Emanuele Av

Il seminario è aperto a tutti!

Per info e prenotazioni: 3294155464, info@tempocreativo.it
(La quota di partecipazione è di 10 euro)

Commenti disabilitati

Spilamberto, inizio 2012 – Resoconto della Notte senza Tempo, luna rossa, stelle cadenti, fiammiferi smozzicati, poesie, misteri senza fine…

“Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte…” (Kahlil Gibran)

La notte del 31 dicembre 2011 anche quest’anno si è manifestata come senza tempo, o aldilà del tempo… Le cose sono avvenute come ci si poteva aspettare avvenissero, ma allo stesso tempo tutte diverse.. Dovevamo essere in tre: Caterina, io e Sara, invece attorno alla tavola imbandita eravamo 10 persone.. e cinque alla passeggiata sul Panaro. Una giusta metà alla meta per un bellissimo inizio ed una fine senza fine. Con il saluto dal cielo di una mezzaluna rossa adagiata sul bordo dell’orizzonte…

Ma.. andiamo per ordine, anzi per disordine e prima di cominciare con la narrazione degli eventi riportiamo qui i testi dei pensierini scritti dai presenti….

Pace e armonia…. Augurio di trovare i veri valori per affrontare questa vita, rispettando Madre Terra e tutte le creature.. vivendo nel qui ed ora!

Per il 2012. Un viaggio pieno di avventure e conoscenza, bei tramonti e belle albe tanto sole terra e acqua nuovi amici per me e per voi tutti…

Caro Babbo Natale, il mio desiderio è avere: AMORE E CREATIVITA’ per me e per tutti. Un lavoro creativo che mi realizzi. Tanta gioia, prosperità e vitalità.

Ciao! Auguro che ci sia sempre nella nostra vita una cena.. di parole e sentimenti.

La vita non è meccanica ma organica. Dove troveremo se non in noi stessi un simile miracolo? Sia lode a Dio!

Auguro a me ed a tutti noi armonia nel mondo, amore fra le persone, attenzione per la natura, consapevolezza di ciò che siamo.. e che siamo tutti lungo un percorso di vita che merita di essere vissuta, momento per momento, senza rimpianti per il passato e senza aspettative per il futuro.

Nel giardino non c’è niente come il loto, in mezzo alla gente, a tutta la gente, nessuno è come Te.

Niente di più di ciò di cui ho bisogno. Vivere con intensità tutto

….Armonia per noi e per il mondo, capacità di partecipazione e impegno, lucidità per orientarci nelle scelte, Cuore

.Il Cielo nel Cuore.

Racconto della serata trascorsa:

“La notte senza Tempo” è una notte che non conosce i secondi, i minuti, le ore ma solo ciò che sa di eterno. A Spilamberto un gruppo di persone (Caterina, Sara, Margherita, Maria, Giovanna, Claudia, Rosa, Paolo, Aldo, Fabrizio) si sono ritrovate per vivere la magia di questa notte a casa di Caterina, compagna di Paolo.

Ovviamente c’è chi è arrivato in anticipo e chi in ritardo, tanto per iniziare a spaccare i primi schemi. Il ritrovarsi tutti insieme ha fatto esplodere la bellezza naturale della convivialità. Il cibo, vegetariano, preparato con cura da tutti, ha nutrito il pensiero di volersi bene anche a tavola…. (risottino alla zucca, tofu e verdure al vapore, tofu e verdure saltate, lenticchie, polpette di miglio e riso, cipolla stufata al burro, sformato di uova e formaggio, fagioli cannellini conditi, insalata mista).. certo, quando è arrivato il momento dei dolci (frutta secca candita, zuppa inglese, spongata, panone di natale) i buoni propositi hanno lasciato spazio ai bis e tris! Il tutto annaffiato da vini locali e non (pignoletto frizzante, rosso piceno, prosecco di Conegliano ed acqua idrolitina).

Ma che notte senza tempo è senza una bella passeggiata sul Panaro? E con tanto di bigliettini su cui ognuno può scrivere ciò di cui volersi liberare, facendoli bruciare, ritualmente, sul fuoco sacro acceso sulle rive del fiume, dal caro amico Paolo?

Ovviamente l’idea di mettere su carta ciò che non si vuole ci ha coinvolto tutti; e con grande impegno, tra una risata e l’imbarazzo del ritrovarsi di fronte ad una parte di sé, abbiamo realizzato sia i biglietti da purificare al fuoco sia quelli delle speranze per l’anno nuovo, che poi son stati letti a tavola.

Quante belle parole….

I cuori si aprono quando i desideri si esprimono in compagnia. Essi rappresentano i nostri punti di forza, ma prima di tutto l’insieme delle nostre più grandi fragilità.

Gli impavidi decidono di dirigersi verso il fiume… ovviamente ad un orario diverso da quello stabilito! Camminando ci accorgiamo di quanto il cielo è bello, limpido, pieno di stelle e costellazioni. I fuochi d’artificio in lontananza cominciano a scoppiare ricordandoci che la mezzanotte è arrivata, il nuovo anno. Siamo in cammino e ci facciamo gli auguri consapevoli che non è stato il tempo a darci l’inizio del 2012 ma la bellezza delle figure dei fuochi sparati nel cielo.

Nel luogo preposto al rito Paolo prepara la legna per il fuoco. Prende i fiammiferi e tenta di accenderli una, due, tre volte… finchè la scatola finisce… Niente falò, nessun rischio di galera per tentanto incendio sulle rive del Panaro. Raccogliamo tutto e ritorniamo a casa, sotto un cielo pieno di stelle, ormai usciti dal tempo.

Giunti in giardino diamo vita ad un piccolo focherello e lì compiamo il rito… Fuori di noi, dentro di noi, con una serenità ritrovata, in fondo mai persa.

Per completare la tradizione della fine e del principio, il primo giorno dell’anno, la mattina, ci siamo recati, sotto un tepido sole quasi primaverile, nel borgo vecchio di Savignano sul Panaro. In cima al castello tolti gli “ormeggi” e sorridenti abbiamo salutato il 2012 in forma ufficiale!

Sara Laurencigh, Caterina Regazzi e Paolo D’Arpini

Commenti disabilitati

Intenti per l’Incontro Collettivo Ecologista del solstizio estivo – Area Metropolitana Romana: 23 e 24 giugno 2012

Meditazione in cammino

Ecologia profonda, Bioregionalismo e Biospiritualità all’Incontro Collettivo Ecologista del solstizio estivo – Area Metropolitana Romana: 23 e 24 giugno 2012

Caro Parisi e Caro Lorenzo Merlo, forse avrei dovuto rispondere separatamente ad ognuno di voi ma -infine- perchè separare? Visto che siamo nella stessa barca.. o perlomeno diciamo di esserci?

Trovo il discorso di Lorenzo Merlo estremamente cogente ed utile alla causa ecologista -ribadisco “ecologista” poichè non mi sembra un termine diminitivo a meno che non vogliamo fare delle parole un termine di paragone per le nostre idee personali- la glottologia e soprattutto la capacità di evocare concetti attraverso le parole e di chiarirne il significato non ha nulla a che vedere -secondo me- con le discussioni sul filo di lana caprina.

La glottologia e la semantica hanno ben diritto di entrare nel discorso ecologista, soprattutto per chiarire le azioni connesse all’ecologia, ecologia profonda, e dir si voglia.. Pur tuttavia questi concetti evocati non sono nuovi all’uomo… ed i neologismi vengono usati, per fare un favore alla politica del copy right, ed è solo una concessione alla “politica”, appunto…

Ecologia profonda è un fatto, una realtà, e non può essere descritta in termini filosofici se non astraendoci dal contesto dell’ecologia stessa. Vivendo nei fatti e non amando le diatribe dialettiche ma amando dire “pane al pane e vino al vino” debbo confessarvi che non mi piace sentirmi ristretto in un contesto qualsivoglia. Non amo le etichette non amo nessuna coercizione morale, politica, ideologica o religiosa.. Se si vuole fare dell’ecologia profonda una base per esprimere le norme di una “nuova religione” con tanto di sacerdoti titolati all’interpretazione e con tanto di bibbia decisa a tavolino dai sapienti, ricevete le mie distanze più cordiali.. Non che con questo intenda abbandonare l’ecologia profonda, che è la pratica sincera ed onesta della mia intera esistenza.. semplicemente mi disinteresso al novero di chi ritiene di essere depositario delle “regole” dell’ecologia profonda e sente di volerle imporre agli altri come un codice legislativo..

I tempi delle dittature intelletuali sono conclusi.. almeno per me.. e quindi preciso per l’ennesima volta che:

L’incontro collettivo ecologista, per l’ecologia profonda, il bioregionalismo, la biospiritualità e per il vivere armonico, amorevole gentile e solidale sulla Terra, non è un’etichetta bensì una descrizione di un modo di vivere nella nostra società ed in natura.

Che tale incontro sia semplicemente un’occasione di condivisione collegiale del sentire e della pratica quotidiana, nello spirito conviviale e semplice dell’avvicinamento fra amici e fratelli, è per me evidente. Se tale finalità non trova l’accordo di Enzo Parisi, malgrado il suo iniziale favore e complimento, mi spiace… magari ha cambiato idea in corso d’opera, non so… d’altronde lo stesso Enzo Parisi, che sente l’esigenza di un altro tipo di incontro con altre finalità e con altri modi, sarà ed è nel suo pieno diritto di esprimersi personalmente e collettivamente (negli ambiti a lui accetti e nei quali è accettato) nelle forme che ritiene più opportune e consone al suo pensiero…

In ogni caso, indipendentemente da quale “altro” incontro corroborativo del suo pensiero, egli intende organizzare a Roma nelle modalità e tempi da lui stesso decisi, la sua presenza è benvenuta anche all’incontro collettivo ecologista (sopra descritto) che si terrà nei giorni 23 e 24 giugno 2012 in un luogo ancora da definire dell’area metropolitana romana… Qualsiasi altro membro dell’IDEM, come quelli del CIR, degli Ecovillaggi, del Sentiero Bioregionale, della Rete Bioregionale Italiana, dell’Agribio, delle associazioni per la salvaguardia del territorio, dei gruppi che perseguono il naturismo, la tutela degli animali e dell’habitat, che seguono un pensiero laico e spirituale, etc. è parimenti benvenuto è potrà liberamente esprimere il suo parere e raccontare la sua esperienza nel consesso dei presenti, nei tempi ad ognuno consentiti….

Cordiali saluti a Tutti!

Paolo D’Arpini

Lettere menzionate:
…………………………

Lorenzo Merlo il 22 dicembre 2012 ha scritto:
A proposito dell’incontro di Roma a giugno 2012

A proposito del punto 2 chiedo: quindi idem ha un percorso che non può essere aggiornato dai suoi componenti?

Finora idem è stato promosso escludendo sistematicamente tutte le proposte che ho avuto opportunità di pronunciare (costruzione bibliografia, con modalità strumentali a provocare partecipazione attiva e a conoscersi; messa in discussione del valore del linguaggio; del valore del riconoscimento e legittimazione della storia; considerazioni critiche sul documento-manifesto, prima richieste – a tutti – e poi non messe in discussione e neppure diffusione; proposta di raccolta della concezione individuale dell’ep; e altre). Oltre al rischio che fossero tutte inaccettabili, c’è quello che la linea della triade (Parisi, Della Casa, Andreozzi) prevedesse dei veti verso idee e/o persone in quanto ciò che avrebbe dovuto essere l’ep, già era stato da loro deciso.

Per chi le volesse raccogliere, penso siano informazioni utili alla discussione in corso.

Lorenzo Merlo

…………..

Il giorno 22/dic/2011, alle ore 00:31, Enzo Parisi ha scritto:

Ancora a proposito dell’incontro di Roma.

Ho letto l’ultima nota di Paolo D’Arpini (vedi: http://retedellereti.blogspot.com/2011/12/note-aggiunte-per-lincontro-collettivo.html)

e intendo ribadire alcuni concetti.
1) Continuo a ritenere inopportuno il termine Incontro collettivo ecologista comunque sottotitolato, e credo che non debba ripetere le motivazioni già fornite nel precedente messaggio.
2) Il percorso prefigurato per il Movimento per l’ecologia profonda IDEM prevede un incontro, che era già stato indicato a Roma, per una costituzione più formale e organizzata del Movimento stesso, al termine di un percorso di presentazioni in diverse realtà regionali. Se di questo non si dovesse o non si intendesse parlare, è evidente che questo Incontro si porrebbe al di fuori del percorso di IDEM. Se invece questa fosse la visione bisogna allora che i temi e il taglio siano concordati con chi finora ha promosso e avviato IDEM. Se ciò non avvenisse, non significa che l’incontro non sia una occasione positiva, perché incontrarsi e conoscersi è sempre importante, ma che semplicemente non corrisponde all’incontro finale del percorso che si è previsto per IDEM.
3) Infine sul conoscere in anticipo il numero di partecipanti credo che dipenderà non poco sia dal taglio e dal programma che verrà proposto, sia dalle condizioni di raggiungibilità del luogo scelto, nonché dalla durata dell’evento, che, se alquanto fuori Roma, per chi viene da lontano sarebbe di almeno 3 giorni.
Cari saluti a tutti, Enzo Parisi

Commenti disabilitati