Archivio della Categoria 'Testimonianze sul Circolo'

Vivere con cura nello spirito dell’ecolo​gia sociale e casalinga – Resoconto di un viaggio da Treia con permanenza a Capracotta​, dal 31 agosto al 2 settembre 2012

Conobbi Antonio D’Andrea (o di Peppina e di Elena, come lui amerebbe essere chiamato) e Michele Meomartino a Treia alla Festa dei Precursori e mi avevano colpito per la intensità della loro partecipazione e della loro dedizione “alla causa” (ecologista, vegetariana, umanitaria, conviviale).

Avevo sentito parlare a lungo di Capracotta e dell’esperimento di vita associativa e conviviale che assieme stanno portando avanti da parecchi anni, della lunga amicizia fraterna e dalla condivisione di intenti tra Antonio e Paolo, che spesso si erano ritrovati a Calcata per i loro incontri al Circolo Vegetariano VV.TT sull’ecologia sociale e casalinga. Ero molto curiosa di incontrare questa realtà e così ho avuto il piacere e l’onore di accompagnare Paolo che da lungo tempo attendeva di visitare quel luogo.

Siamo stati invitati a partecipare alla giornata del primo settembre 2012, inserita nel programma delle attività di Vivere con Cura, la loro associazione, dedicata in particolare all’anniversario della nascita della zia di Antonio, Elena, una zia molto speciale, ma, secondo me, per quei tempi anche normale.

Zia Elena era una donna single, che amava la convivialità, era un’ottima donna di casa, cuciniera, ricamatrice provetta ed amava circondarsi di bambini, amici, parenti, semplici conoscenti. Donne così ne ho conosciute anch’io, ed una, che mi piace ricordare, era mia nonna Annetta, una donna burbera, bigotta, ma con un cuore d’oro ed una capacità di dare amore e dedizione che forse erano più comuni 50-60 anni fa, di quanto non lo siano oggi. Nell’occasione della giornata io e Paolo eravamo invitati a presentare il nostro libro “Vita senza Tempo”.

Partiti da Treia nella tarda mattinata, siamo arrivati a Capracotta venerdì verso le 16, dopo quattro ore di viaggio tranquillo. Il tratto finale, dalla Val di Sangro in su, é stato tutto una meraviglia. Nell’inerpicarsi sempre più in alto (Capracotta si trova 1427 metri), la temperatura, dai 34 gradi scendeva piano piano fino ai 24, il verde della vegetazione (qua pare che la siccità non sia arrivata) diventava sempre più intenso; pascoli, boschi, paesini inerpicati sulle rocce si affacciavano al nostro sguardo. Quella che soffriva di più, per il momento, era la dolce Magò, la mia cagnolina, che avevamo dovuto portare per forza, che per tutto il viaggio ha ansimato, affannata dal caldo e sofferente per le curve.

Antonio ci ha raggiunto all’arrivo e ci ha prospettato diverse possibilità di sistemazione: infatti, dato che avevamo la cagnetta e poichè gli animali non sono ammessi alla casa madre, dopo aver visto i vari altri locali disponibili, abbiamo immediatamente scelto di sistemarci in una stanza di una casa separata, di proprietà di una zia, al momento assente. Una casa che necessiterebbe una piccola-grande ristrutturazione, ma che così è stata comunque un nido accogliente, specialmente dopo la sistemazione e l’arredata che gli ha dato Paolo, che così h potuto fare esercizio di sopravvivenza, tirando fuori la sua attrezzatura dalla borsetta piccola ma piena di meraviglie che pare la borsa di Mary Poppins.

Comunque c’erano due reti due materassi, due cuscini, due coperte, cassette e cassetti vari come armadi e comò, candele per la sera (mancava in quella stanza la luce elettrica), stuoie come scendiletti e pedana per Magò, attaccapanni e persino un vasetto di vetro in cui, il giorno appresso, abbiamo messo un pezzetto di geranio rosso fiorito, trovato a terra, spezzato forse da un gatto, forse da un bimbo, forse da un passante.

Durante le due giornate trascorse a Capracotta, i momenti più belli, o meglio, quelli che io ho apprezzato di più, sono stati i pasti, consumati nella grande ma pienissima cucina della casa, attorno al doppio tavolo che occupava quasi tutto lo spazio, apparecchiato con semplicità ma con cura da tutti i presenti, io, Paolo, Antonio, Michele, Roberta, le due deliziose bambine Maria e Carolina, Anna, Maria Luisa, Marilena, Bruna, Claudio, Pierpaolo. Il cibo è stato preparato sempre da Michele, cuoco vegetariano provetto, aiutato a volte da qualche volontaria/o. In particolare, Maria Luisa e Marilena hanno impastato con lui la pasta, con farina ottenuta anche da grani locali, che sono in via di recupero da parte di aziende agricole della zona.

Per esempio, in un pranzo, quella pasta è stata accompagnata da un condimento a base di cicerchia e tarassaco, squisito. Altra specialità,che abbiamo tutti gustato, l’insalata alla “cafona” a base di patate, cipolla, olive ed erbette spontanee. Piatti prelibati, semplici, prodotti con materie prime genuine che conferivano sapori ogni volta diversi; un genere di cucina che mi ricorda molto quella del mio cuoco affezionato: Paolo.

E’ certo che l’amore, l’attenzione, in una parola, la “cura” sono anch’essi ingredienti indispensabili. I pasti erano sempre accompagnati dalle parole, ma non chiacchiere vuote e intralciantesi una all’altra come spesso succede nelle tavolate numerose: ogni volta c’era un giro di condivisione in cui a turno i commensali raccontavano la mattinata od il pomeriggio trascorsi e le impressioni, i pensieri, le riflessioni, comprese le piccole divergenze di opinione . Un sistema “democratico” e rispettoso che è da prendere ad esempio, che sarebbe da prendere da esempio anche a livello “governativo”.

La manifestazione per la ricorrenza di Zia Elena si è svolta nel bellissimo museo della Civiltà Contadina di Capracotta, all’interno del Comune: Anna, un’ostetrica di Viareggio che l’aveva conosciuta, ci ha letto un suo scritto sulla zia, molto toccante (sarebbe carino se Antonio ce ne facesse pervenire il testo). Antonio ha parlato anche lui della zia, raccontando alcuni spassosi ma significativi aneddoti e ha affermato la necessità della riscoperta dei valori della Riconoscenza, dell’Amore, della Convivialtà, della Semplicità, del rifuggere gli sprechi e del vivere con poco, grazie anche all’esempio di questi personaggi del passato, ma in alcuni casi anche del presente, cose che io condivido in pieno. Forse era sottinteso, ma l’unica nota carente, mi é parsa la mancanza di un riferimento diretto alle generazioni future, quasi come se fossimo noi i giovani in formazione…. malgrado la nostra età anagrafica.

Io e Paolo abbiamo letto alcune pagine del nostro libro. Il tutto è stato intervallato dalla musica dell’arpa e dalla voce di Roberta Pestalozzi, una musica delicata ma forte, con le sue ballate ispirate alla zia e alle vicende locali.

Che dire a conclusione? Complimenti sinceri ad Antonio e a Michele per il lavoro che stanno facendo ed un grazie per la possibilità che ci è stata data di condividere tutto ciò.
Forse i semi germogliano ed in quei giorni mi pare ne siano stati sparsi a volontà, anche in noi stessi!

Caterina Regazzi

Commenti disabilitati

“Avanti c’è posto..” – Oggi 24 agosto 2012 siamo saliti sul tram di Rutilio Sermonti… a Colli del Tronto

“Avanti c’è posto..” – Oggi 24 agosto 2012 siamo saliti sul tram di Rutilio Sermonti… a Colli del Tronto

24 agosto 2012, armati di santa pazienza e di spirito di avventura siamo arrivati fino alla casa di Rutilio Semonti, in provincia di Ascoli Piceno, sopra un cucuzzolo di una amena collina, in un paesetto al confine fra le Marche e L’Abruzzo.

Abbiamo desinato con lui ed abbiamo parlato lungamente di quel che ci stava più a cuore: il passato, il presente ed il futuro dell’uomo. Caterina, Angela ed io oggi abbiamo vissuto un’esperienza molto molto particolare, assieme a Rutilio, 91enne arzillo e lucido, la sua compagna finlandese, piena di sorprese, il loro figlio Giulio (in visita agli anziani genitori) che si è cimentato in cucina preparandoci un cous-cous vegetale e ananas a trancetti….

Il discorso maggiormente toccato nel nostro dialogo a sei è stato quello dell’evoluzionismo e dei suoi risvolti nella formazione della società moderna..

“Ma l’evoluzionismo, come viene descritto oggi, è come l’economia di mercato: funzionale al mantenimento del sistema. Insomma la teoria di Darwin è utilizzata dalla scienza nello stesso modo in cui la cartamoneta viene spacciata come denaro dalle banche: un metodo per imbrogliare l’umanità e renderla soggetta a dettami economici e di credo…” Così ha iniziato il discorso Rutilio e siamo andati avanti toccando vari aspetti concreti della mistificazione in corso attraverso questi due paradigmi.
Verso la fine del discorso, poco prima di sdraiarsi su un lettino ortopedico che stava in un angolo della stanza, per riposarsi un po’ dopo la chiacchierata di 4 ore, Rutilio mi ha chiesto: “Come posso essere utile alla causa bioregionale?” – Ed io: “La tua esistenza è sufficiente..” – “…e quando non ci sarò più?” – “Il tuo pensiero e la tua esperienza non moriranno mai, siamo tutti sullo stesso tram che procede verso una meta comune, quella dell’integrazione della vita in ogni sua componente senza più separazioni”…

Paolo D’Arpini

…………..

Narrazione di Angela Borghi:

Ospite di Caterina e Paolo a Treia, stupendo borgo medioevale in provincia di Macerata, ricco di antichi tesori celati, da solide mura cinto e ristrutturato con amore, oggi siamo andati a conoscere vicino ad Ascoli Piceno, un Grande Vecchio, novantunenne, di scarso udito, quasi fermo su di una sedia, vive in serena umiltà accudito con affetto dalla simpatica seconda moglie, e dal giovane ed amorevole figlio Giulio: Rutilio Sermonti. Scrittore di molti libri e vari argomenti, tuttora pittore e ritrattista attento e capace della natura animale, ha una mente brillante giovane, aperta in continua ricerca, conoscitore della vita studioso di varie discipline, ha idee precise su moltissimi argomenti e non chiede di meglio che potersi confrontare con altri per esporre e discutere le proprie teorie. E’ stata una bella giornata non comune che rimarrà come un vivido ricordo, regalo di questa bellissima settimana, trascorsa in un baleno, in compagnia di amici, da poco conosciuti ma da sempre attesi, grazie Caterina e Paolo, grazie per quanto avete generosamente condiviso, buona vita con affetto …

…………………….

Narrazione di Caterina Regazzi:

Eccomi alla fine della giornata che, nella “settimana della condivisione” (della vacanzetta vegetariana agostana a Treia) avevamo dedicato alla “libera uscita”. In realtà, gli altri partecipanti, sono partiti già nella mattinata ed io e Paolo ci siamo fatti accompagnare da Angela ad incontrare Rutilio Sermonti, una persona che eravamo ansiosi di conoscere, per le parole che per lui aveva speso con noi un suo grande e buon amico, Riccardo Oliva, e per un suo libro che avevamo letto io e Paolo, ricco di saggezza e di sapienza, ma di agevole lettura, consigliabile per questo ad adulti e ragazzi, “Noi e loro”.

Io e Paolo avevamo chiesto a Riccardo un suo recapito e Paolo gli aveva scritto una mail in cui manifestava questo nostro desiderio di incontrarlo e lui, Rutilio, aveva prontamente risposto invitandoci a pranzo. Tanta cordialità e tanta accoglienza per degli sconosciuti sinceramente mi aveva stupito, favorevolmente.
Oggi era il giorno fatidico e siamo partiti verso le dieci e siamo arrivati in quel di Colli del Tronto intorno a mezzogiorno.
Ci hanno accolto tre volti sorridenti e schietti: Rutilio, la simpatica moglie finlandese amante di cani e gatti, che mi ha mostrato con orgoglio e mi ha lasciato fotografare, ed una “signora” badante che li aiuta amorevolmente. Poco dopo ci ha raggiunto il figlio Giulio, un delizioso, dolce ragazzone dai capelli rossicci, che non é stato fermo se non per aiutare Rutilio e Paolo a capirsi, dato che Rutilio ha qualche problema di udito. Giulio ci ha preparato un ottimo pranzetto con una premura per noi e per i suoi genitori veramente ammirevole. E che dire di Rutilio? Aveva ragione Riccardo a definirlo una specie di Gandalf, un vecchio saggio dalla mente brillante come quella di un giovane altrettanto brillante, come sarà sempre stato nella sua vita e come sempre sarà, con tanta voglia ancora di lottare contro le falsità e le ingiustizie del mondo di oggi e tanta voglia di mettere a disposizione degli altri, le sue conoscenze, ma soprattutto le sue idee, senza la presunzione che hanno, che abbiamo in tanti, che la nostra verità sia più vera di quella altrui.
Parlare con lui, ascoltarlo parlare e dialogare con Paolo è stato emozionante ma nello stesso tempo sembrava di parlare con una persona qualsiasi, nella sua semplicità e chiarezza.
Un esempio di onestà, correttezza, nel perseguire la verità, una verità che guarda al bene dell’umanità tutta.

Nel salutarci mi ha stretto tutte e due le mani e mi ha detto una cosa bellissima: “Ora che ci siamo incontrati non ci lasceremo più!”

Grazie Rutilio di esistere!

…………………..

Ripropongo qui un pensiero di Rutilio, che ricevetti alcuni anni fa, quando abitavo ancora a Calcata:

Tanti anni fa, nell’anteguerra, quando ero ragazzo e prendevo i mezzi pubblici nell’ora di punta, per andare e tornare tra casa e la scuola, c’erano sopra due addetti: il conducente e il bigliettaio. E il secondo, dal suo seggiolino subito dopo la piattaforma di salita, ripeteva continuamente due frasi. Una era una domanda : “A chi manca bijetto ?”; e l’altra una esortazione: ” Avanti c’è posto !” (con la “o” aperta). La seconda aveva la funzione di invitare i passeggeri a non sostare nella piattaforma, ostacolando la salita dei nuovi arrivati, ma di inoltrarsi nella vettura. Me le sento ancora nell’orecchio quelle due frasi, in un accento romanesco strascicato, sul filobus 103 rosso o sul tram n° 4., che non erano lussuosi come gli autobus moderni, ma, in compenso, passavano spesso e regolarmente. E la seconda -sebbene con altra portata- mi sembra di poterla rivolgere, oggi, a voi “nuove leve”.

Voi avete ascoltato le parole di giovani come voi già militanti, vi è parso di condividerle, siete saliti (o, spesso, discesi) alle nostre modeste sedi, avete preso la tessera, e magari acquistato un distintivo e un paio di t-shirts strafottenti, e siete convinti di aver fatto il vostro dovere. Errore: voi ne avete solo poste le premesse.

Il vostro dovere comincia ora.

E’ il dovere di approfondire la conoscenza della nostra fede,del nostro pensiero e anche della nostra storia, e soprattutto di acquistare il diverso modo di essere e il diverso stile che è il nostro. E’ il dovere di imparare ad obbedire e a comandare. E’ il dovere di raffinare le vostre tecniche di azione. E’ il dovere di mondarvi da tutti gli inquinamenti, esteriori e interiori, di cui vi ha lasciato fatalmente il segno la società putrida e idiota. E’ il dovere di lasciare, gradualmente ma rapidamente, la veste di apprendisti, per acquistare quella di iniziatori di nuovi militanti, con l’esempio più che con la parola. E’ il dovere di seguire metodicamente una strategia, anziché procedere a tentoni. E’ un dovere immenso e gravoso, che metterà a dura prova la vostra tempra, ma vi riempirà di una interiore letizia del tutto sconosciuta e inconoscibile agli “individui” che popolano il mondo delineato dagli usurai.

Guardatevi bene, quindi, ora che siete saliti sul nostro carro, dal sostare in piattaforma.

Avanti, c’è posto !

Rutilio Sermonti

Commenti disabilitati

31 agosto 2012 – Luna Blu a Capracotta e memoria del primo festival nazionale degli Uomini Casalinghi, tenuto a Calcata il 1 settembre 1994

Celebrazione della Luna Blu, con il Circolo Vegetariano VV.TT. in trasferta a Capracotta.

Fatalità volle che dopo tanti anni durante i quali Antonio D’Andrea mi ha invitato a visitarlo a Capracotta, finalmente, per merito della mia compagna Caterina Regazzi e del libro galeotto del nostro amore (Vita senza tempo, edizioni Vivere Altrimenti), sarò nella cittadina molisana. La cosa avviene in un momento estremamente auspicioso, sotto il disco blu della Luna Blu, la seconda luna piena del mese di agosto, che brilla in cielo esattamente il 31 di questo mese.

La Luna Blu, nel 2012, infatti cade il 31 agosto. Quest’anno possiamo ammirare 13 Lune Piene. La tredicesima Luna Piena si chiama Luna Blu. Si ha la Luna Blu quando in uno stesso mese solare troviamo due plenilunii. La prossima Luna Blu potrà essere ammirata tra luglio e agosto del 2015. La Luna Blu viene considerata messaggera di sorprese, buone notizie e grandi gioie. Fondamentale per superare i conflitti e ottenere l’IMPOSSIBILE. La Luna Blu proprio per la sua rarità ha un’energia molto intensa e concentrata

Fatalità, ancora fatalità, esattamente 18 anni fa a Calcata, nello stesso periodo, compivamo il rito del primo festival nazionale del Movimento Uomini Casalinghi, mentre quest’anno il 31 agosto arriviamo a Capracotta, dove l’indomani presentiamo Vita senza Tempo sulla scalinata Falconi, accompagnati dal suono dell’arpa… (vedi programma: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2012/08/15/capracotta-aspettaci-arriviamo-on-stage-il-1-settembre-2012-vita-senza-tempo-sulla-scalinata-falconi/)…. più sorprese di così…

Leggete dabbasso cosa scriveva Antonello Palieri dell’ADNkronos sul primo festival degli uomini casalinghi da noi organizzato a Calcata nel 1994:

Roma, 1 set. 1994 – (Adnkronos) – Il momento e’ giunto. Il ”Movimento uomini casalinghi” tenta di realizzare una fondazione e di definire una strategia sindacale per tutelare la categoria. Luogo, il centro antico di Calcata (Viterbo), sopravvissuto agli ordini di demolizione del ministero dei Lavori pubblici e infine diventato sede permanente di una comunita’ di artisti, ecologisti, vegetariani e liberi pensatori. L’appuntamento -anche per i non addetti ai lavori- e’ in piazza Roma 22, nel centro storico di Calcata.

L’incontro era stato programmato come ”Primo congresso nazionale dei casalinghi – maritati e scapoli che si dedicano per scelta o per necessita’ alla cure domestiche”, poi si e’ preferito un festival. Gli artisti di Calcata sono riusciti infatti a imporre un loro modello contro ”ogni tentazione politico-burocratica.”

In apertura del Festival, Antonio D’Andrea, fondatore del Movimento uomini casalinghi, e Paolo D’Arpini, presidente del Circolo vegeteriano VV.TT., presenteranno un’edizione speciale del ”Bullettin-Calcata” dedicata alla ’storica rivendicazione’.

Sara’ poi inaugurata la mostra ”Il cavalluccio marino: quando e’ lui a rimanere incinta: 25 pannelli sul ruolo materno dei maschi”. Saranno anche proiettate diapositive sulle ”pratiche conviviali degli uomini casalinghi” e sara’ ”analizzato il testo ‘Vivere con cura’ di Emanuela Rodriguez”. Infine sara’ discussa la proposta di aprire a Calcata ”una comunita’ per uomini di casa”. (segue)

Paolo D’Arpini

Commenti disabilitati

Il Giornaletto di Saul, organo d’informazione “gratuito” del circolo vegetariano VV.TT. … ed il valore dato alle cose

Caro Paolo, ti scrivo soltanto adesso perchè mi sono presa un po’ di vacanze da internet. Il mancato invio del giornaletto comunque non è passato inosservato. Ti invio un bonifico di 10 euro come contributo personale per il Giornaletto di Saul, ma fino a dicembre, senza il rinnovo. Capisco le spese e l’impegno che sostieni ma dovendo anch’io farmi i conti in tasca, non ritengo di iscrivermi per il 2013.

Una piccola considerazione desidero esprimere però in merito ad alcune tue riflessioni sulla gratuità delle prestazioni. Dai discorsi da te qualche volta fatti, emerge che tu stesso sembri non dare valore all’operato di chi opera gratutitamente. Io non credo che il giornaletto abbia più valore se la sua ricezione ha un costo, così come non credo che che nel prestare gratutiamente il nostro tempo alla gestione degli orti comuni la nostra attività sia da meno, anzi credo che tutto questo abbia un valore immenso e poco importa se secondo i criteri del mercato non sia così, poco importa se molti non la pensano così, perchè misurano il valore delle cose in termini commerciali, perchè solo il denaro hanno in testa!

Una volta, una donna, che bazzicava l’ambiente artistico, apprezzò molto una delle mie sculture di creta e mi chiese che valore avesse. Non le avevo dato un prezzo perchè la scultura non era in vendita e non mi importava di dargli valore monetario.Lei mi rispose che era un peccato perchè , secondo lei quel pezzo valeva 2000 euro e poteva avere valore solo se io gli avessi dato quel valore alto. Altri artisti, più avvezzi al mercato delle opere d’arte condivisero le sue considerazioni. E aveva ragione!, sì, ma soltanto se prendiamo a misura di ciò che facciamo il denaro.

Frequento un laboratorio teatrale tenuto da una professionista che però pratica prezzi sociali, affinchè tutti possano fruirne, idem per altri seminari della stessa associazione, tenuti da persone qualificate. Secondo la mentalità di cui sopra, questi non sono corsi seri. ma nella realtà è esatto il contrario. Tutti siamo tentati dal sostenere questo modo di vedere ma, a mio avviso, possiamo benissimo non assecondarlo.

Un discorso a parte merita la necessità che le attività prestate vengano compensate! Buon lavoro Paolo
Un abbraccio, Marina

…………………..

Risposta:

Cara Marina, il discorso del valore dato alle cose è importante, come
lo è la possibilità di dare un valore che corrisponda alle proprie
possibilità economiche.

Certo questo ha un senso se il “valore” considerato vale sia per chi da che per chi riceve, e chiaramente deve essere reversibile. Devi sapere che ho sempre sostenuto la teoria del rimborso spese volontario. Anche perchè quel che faccio lo faccio essenzialmente per me stesso. Pur che nel mondo attuale se non si “qualifica” il proprio lavoro con l’annotazione dell’impegno fornito e delle spese sostenute difficilmente gli altri se ne rendono conto e tendono a considerare il lavoro prestato come un lavoro dovuto…

Questa è stata la mia esperienza in tutti questi anni.. e da qualche
anno tu mi conosci e sai che è così, sia alla mensa del Circolo che
per il teatro, per i corsi zodiacali, per i corsi della ricerca erbe
spontanee, per l’insegnamento agricolo, etc. e per i miei scritti, che
non sono da meno di una scultura (almeno secondo il mio criterio).

Il Giornaletto di Saul è uscito agratis per diversi anni.. (e continua ad essere gratuito per chi se lo va a leggere direttamente sul blog di Saul Arpino) il momento che ho chiesto un contributo volontario “sociale” gli utenti da centinaia che erano, malgrado il loro ripetuto asserito vantaggio nel riceverlo, si sono rarefatti ad una dozzina. Meglio 12 solidi che 1200 diluiti…

Almeno così oggi credo… indipendentemente dalla quantità di denaro
raccolto (pochi euro, come puoi immaginare).

Grazie per voler stare nel novero ancora per il 2012.. nel 2013 chissà
se ci saremo ancora… Un abbraccio, Paolo

Commenti disabilitati

Addio facebook bella il d’arpini sen va via (sulle note di “Addio Lugano Bella”)

Avevo scritto sulla presentazione della pagina “Cos’è questo fesbucco, un sito per cuori solitari?”
Il ramo dell’albero si è seccato del tutto e l’uccello se ne è volato via.

L’altro ieri mattina mi sono proprio stufato di facebook, quando ho visto che volevano impormi a tutti costi il diario, insomma mi sono cancellato… Ecco qui il testo di conferma che mi dice: – Ciao Paolo, Abbiamo ricevuto una richiesta di cancellazione definitiva del tuo account. Il tuo account adesso è stato disattivato e sarà cancellato definitivamente dal sito entro 14 giorni –

Pertanto d’ora in poi potrete contattarmi solo a mezzo posta, vi invito sin d’ora a scrivermi pensieri poetici ed affini.

Paolo D’Arpini – Via Mazzini, 27 – 62010 Treia (Mc)

Email: circolo.vegetariano@libero.it

…………….

Commento di Fomafomic: “Sono felice di questa unione telepatica… proprio ieri avevo deciso di organizzare su facebook l’evento: facebook noioso inutile e dannoso, spegni il computer e vieni…. Riguardo alla tua iniziativa credo che hai messo i tuoi lettori davanti un fatto compiuto, avresti prima dovuto sondare il terreno, ora riceverai una risposta simile ai bollettini rai… a presto! P.S. Qui tutto ok”

……………

Commento di Armando Marchesini:

“Facebook? È da mesi che l’ho cancellato e non ne sento affatto la mancanza, tutt’altro. Pur ammettedo in taluni casi l’utilità e potenzialità, ancora non mi entra nella testa del perchè certa gente senta il bisogno di raccontare i fatti propri al mondo intero. Mah! Un grande abbraccio”

……………

Commento di Tamara: “…bè mi fa piacere sapere che ci si può sciogliere da face book ciao”

……………..

Scrive Noemi Longo:

Oggi mentre camminavo verso casa pensavo a facebook e alla funzione sociale connettiva che riveste nella società.
…E leggendo il Giornaletto di saul mi sembra di aver compreso che anche Paolo d’Arpini se n’è uscito…
A torto o a ragione, ti accorgerai che anche tu come il pesce del lago dell’Himalaya tornerai ad assaporare la libertà dell’essere identità e non mera entità, tornerai ad essere padrone del tuo tempo, dei tuoi impegni, della tua sfera semantica più ristretta.
…Ad una prima lettura del giornaletto, ad una seconda non lo so.. già mi viene da piangere… sarà forse che sono un pò confusa, che non so quale sia la destra e la sinistra nemmeno del mio emisfero celebrale empatico(simpatico-parasimpatico), o forse sarà il pensiero di Alda Merini a conclusione.
…Sarà che sono di un umore così fragile, sono giorni che evado conversazioni, incontri e persone…poco fa… pensavo che vorrei non aver più alcuna necessità di parlare con il mondo, eppure la cosa mi è impossibile, non solo perchè poi mi scappa da sorridere anche quando sono triste, ma perchè anche non parlando del tutto bene non mi riesce di dimenticare come si emettano suoni e diciamo mi riesce abbastanza naturale.
…Oggi, mentre mangiavo la mia piadina sottiletta e fagiolini seduta al Pantheon, una tipa seduta poco più in là, ha fatto una scorreggia sonora che mi sono girata con aria interrogativa a guardarla, come a dire: Ma l’hai fatta tu?
… E lei, grandiosa ha fatto finta di niente!
Scusa anche per questa scenetta particolare, ma volendo compensare la tristezza infusa nello scritto a causa del mio umore ho tentato di sdramattizzare un pò…
:-)
Grazie Paolo
…Stavo pensando a niente.

…………………………………

Scrive Caterina Regazzi: “caro Paolo, sono qui che aspetto l’arrivo del Giornaletto di Saul, ma ho già letto la raccolta di pensieri e commenti alla tua uscita da FB…. Non ci sei più e così lo trovo più “vuoto” e non so se avrò la voglia di riempirlo con i tuoi scritti, per un po’ e un po’ forse si… ma che senso ha?
Facebook ha la “comodità” di poter essere aperto e di trovarci, a volte, cose e persone senza andare a cercarle e quindi avere l’impressione di rimanere in contatto con loro. Infatti è proprio quello che dice la presentazione del social network: “ti aiuta a restare in contatto con le persone della tua vita” o qualcosa del genere, ma che bisogno c’è di questo mezzo per essere in contatto? Ci sono mille altri modi, mirati e che fanno perdere meno tempo.
Molto meglio trovarsi davanti a un piatto di cibo, davanti a un fuoco, in mezzo a un bosco o lungo un sentiero, ad un telefono possibilmente fisso, in una lettera o una cartolina scritta a penna (come quella ricevuta dalla Finlandia), in una casa accogliente…. ma abbiamo forse bisogno di uno schermo, reale o virtuale, dietro cui nasconderci e sentirci protetti, potendo osservare gli altri, o meglio, quello che agli altri fa piacere far vedere (ovviamente parlo per me)… non aver bisogno di quegli schermi, per me, è la libertà, una delle libertà. Baci”

……….

Altri articoli su facebook: http://www.circolovegetarianocalcata.it/page/2/?s=facebook+paolo+d%27arpini

Commenti disabilitati