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Venezuela. “Arrendetevi o soccombete!” – Guaidò fissa le condizioni di resa all’esercito venezuelano pena l’attacco armato dei “volenterosi” (USA e compari)

Lunario Paolo D'Arpini 22 febbraio 2019

Ultimatum di Guaidó all’esercito di Caracas. Venezuela. L’autoproclamato presidente lancia le manifestazioni di sabato prossimo pubblicando su Twitter volti e nomi dei vertici delle forze armate. Primo assaggio di golpe in Costa Rica: gli uomini di Guaidó prendono il controllo dell’ambasciata

Gli aiuti umanitari restano punta di lancia del tentativo di golpe in atto in queste settimane in Venezuela. Ieri sono arrivati a Caracas gli attesi cargo russi: 300 tonnellate di medicinali e attrezzature mediche spedite da Mosca al Venezuela, pagate – aveva precisato il presidente Maduro – dal governo.

Nelle stesse ore l’autoproclamato presidente Guaidó lanciava le manifestazioni di sabato con un ultimatum alle forze armate: «Avete tre giorni per attenervi all’ordine del presidente (lui, ndr) e permettere l’ingresso degli aiuti». Altrimenti, dice, il 23 febbraio i venezuelani marceranno sulle basi militari e lungo le frontiere.

All’esercito Guaidó si rivolge con sempre più frequenza. Tramite i social: su Twitter sta pubblicando messaggi («Permetti l’ingresso degli aiuti») indirizzati ai vertici delle forze armate, identificati con nome, cognome e foto. Intanto in Costa Rica un primo assaggio di golpe è stato realizzato: uomini di Guaidó hanno assunto il controllo dell’ambasciata venezuelana. Dopo aver cacciato i diplomatici di Maduro, Maria Faria ora fa l’«ambasciatrice».

Red. Esteri Il Manifesto
EDIZIONE DEL 21.02.2019

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Commento integrazione di Jure Ellero:

“Io non lo so se al Manifesto lo fanno apposta. Insomma, Il Manifesto ci informa che l’intento dichiarato di golpe strisciante (regime change) in corso in Venezuela, supportato da tutto il marciume imperialista occidentale (la compagnia dei volenterosi), è causa degli aiuti umanitari medici che i cargo russi si fanno pagare direttamente da Maduro, mentre ferma la roba che viene dagli USA via Colombia (non viene detto, ma così è e andrebbe scritto). Insomma profumino di armi segrete celate da AID pagate a caro prezzo dal dittatore al despota russo coi soldi rubati al popolo venezuelano, mentre rifiuta che la CIA armi gratis gli oppositori troppo pacifici. E mentre Guaidò sta urlando ai generali venezuelani di arrendersi. Agli aiuti umanitari. Una melma surreale da materializzare nelle menti dei dementi.
Ripeto: non dico lo facciano apposta…”

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Inghilterra. Proteste democratiche contro il golpe in Venezuela :

“Protest this Saturday – No War on Venezuela: Stop Trump’s Gold & Oil Grab
13.00-14.30, Saturday Feb.23, Bank of England, Threadneedle Street, London, EC2R 8AH.
Join Tariq Ali plus other special guests at this protest against Trump’s threats of war – come & loudly say #NoBloodForOil!
This as part of an international series of events against war on Venezuela, called by VSC and supported by Stop the War Coalition, CND, London Young Labour, London Labour Left, Labour Friends of Progressive Latin America, Morning Star, NSCAG, Cuba Solidarity, Liberation, Caribbean Labour Solidarity, Indian Workers’ Association (GB), General Federation of Trade Unions and Stand up to Trump.”

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Commento di F.G.: “In tutto il mondo, dalla Germania al Regno Unito, dal Giappone all’Argentina, si fanno manifestazioni contro il golpe in Venezuela, giustamente considerata l’assoluta priorità della fase, e qui tutto ciò che si riesce a mettere in piedi, ancora a distanza di giorni, sono convegni sulle foibe e sulla Jugoslavia. Sacrosante, ma non adesso. Sanno tanto di occhio sull’ombelico e su fuga dalla realtà…”

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Articolo collegato: Messaggio urgente alle forze comuniste e del lavoro del mondo di Partito Comunista di Cuba: http://www.marx21.it/index.php/comunisti-oggi/nel-mondo/29577-messaggio-urgente-alle-forze-comuniste-e-del-lavoro-del-mondo

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Commento di Vincenzo Zamboni: “Russia e Cina hanno forti interessi economici in atto in Venezuela, paese al quale sono legati da forte amicizia, tant’è vero che hanno appena inviato un grande carico di medicinali per aiutarlo a far fronte alla crisi determinata dal blocco commerciale statunitense..
Non so come ragionino i dirigenti di Mosca e Pechino, ma se io fossi al loro posto avrei già inviato una buona quantità di armi e militari, con la scusa di proteggere i miei funzionari dai pericoli determinati dal terrorismo interno antigovernativo.
E con tali contingenti provvederei a presidiare i luoghi nevralgici del paese.
L’esperienza ha già mostrato che dove mettono piede russi e cinesi gli americani sono costretti a rivedere i propri piani, come hanno dovuto fare in Siria, non potendo permettersi il rischio, neanche incidentale, di uno scontro con una potenza nucleare (figuriamoci con due!).
A mali estremi estremi rimedi: se io fossi Maduro chiederei esplicitamente a russi e cinesi di aiutarmi a presidiare il mio paese minacciato dall’aggressività dell’imperialismo yankee….”

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I Ching – La via evolutiva…

Lunario Paolo D'Arpini 9 febbraio 2019

Integrati dal sistema elementale, fondamentalmente due sono
gli indirizzi culturali della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo,
la via della correttezza e la via della spontaneità. Ricettacolo di
questi due aspetti sociali è il Libro dei Mutamenti, cioè l’I-Ching,
uno dei saggi testi più antichi dell’umanità. In esso sono integrati
diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più
tardive di matrice Chan (Meditazione Buddista). All’I-Ching sono
riconducibili anche i basilari archetipi psichici dello zodiaco cinese
e i due aspetti dello Yin e dello Yang, il Femminile ed il Maschile,
la Tenebra e la Luce, la Terra ed il Cielo. La spontanea e naturale
interazione degli opposti, in continuo movimento, descritta
nell’I-Ching, è lo stesso del greco “Panta rei os potamòs” (tradotto
come ‘Tutto scorre come un fiume’), il celebre aforisma attribuito ad
Eraclito, vissuto contemporaneamente al saggio Lao Tze. Ma anche nel
‘Libro dei Proverbi’ di Salomone si inneggia allo sposalizio del Cielo
con la Terra, alla congiunzione degli opposti … il serpente che si
morde la coda … come miracolo delle polarità che si integrano, dei
due che sono uno, della dolcezza di un cuore di donna che acquieta
l’aggressività dell’uomo…

E’ questa l’intelligenza che guida la Natura in ciò che oggi chiamiamo
‘evoluzione’, che ha fatto dire a Leone Tolstoi: “Se un uomo vuole
aiutare il mondo, non deve pensare di fuggire dal mondo. Deve imparare
a conoscerlo e a vivere in esso, diventando un’oasi, un rifugio per
chi è alla ricerca della propria anima”. Ed è proprio cercando di
ritrovare la comprensione della nostra vera natura e del corretto
agire nel mondo.

Con l’aiuto dei principi fondamentali del Libro dei Mutamenti -I Ching- è
possibile realizzare nella maniera più completa le facoltà interiori
dell’uomo. Questa possibilità è fondata sul fatto che l’uomo ha in sé
facoltà simili al Cielo e alla Terra, in quanto egli è un micro-cosmo.
Poiché nel Libro dei Mutamenti sono riprodotte le leggi di Cielo e
Terra esso fornisce gli strumenti per coltivate la propria natura
intrinseca, cosicché le più intime qualità buone possano dispiegarsi.
In particolare due cose vengono prese in considerazione: la saggezza
e l’operare, l’intelletto e la volontà. Quando intelletto e volontà
sono centrati nel modo giusto anche la vita emotiva giunge alla giusta
armonia.

Di tutti i segni o esagrammi uno dei più significativi per
rappresentare questa armonia è l’esagramma T’ai – La Pace. Il segno si
riferisce ad una stagione in cui, per così dire, il Cielo è in Terra.
Corrisponde all’inizio della Primavera (stagione della Lepre).
Nel mondo degli uomini questo esagramma simboleggia un tempo di
concordia sociale. I superiori si chinano verso gli inferiori, i quali
sono ben disposti verso i superiori; così che cessa ogni ostilità.
Così il Luminoso esercita un’azione vigorosa e l’Oscuro è remissivo.
In tal modo ambo le parti hanno ciò che a loro compete, infatti,
quando i buoni si trovano in posizione dominante anche i cattivi
subiscono il loro influsso e si emendano.

Quando nell’Uomo regna lo spirito che viene dal Cielo, anche la sua
natura animale ne è regolata e trova il posto che le compete.
Nel commento al nove al secondo posto nell’esagramma è detto: é
importante possedere la grandezza interiore per sopportare anche le
persone imperfette. Un vero Maestro non conosce materiale sterile, da
tutto riesce a ricavare qualcosa. Questa magnanimità non è affatto
trascuratezza o debolezza, occorre però guardarsi dalla costituzione
di fazioni e combriccole, infatti anche se coloro che hanno idee
affini sono uniti nello Spirito, essi non devono formare un partito,
anzi, ognuno deve fare singolarmente il proprio dovere.

A proposito delle giuste regole nella società, nel commento al sei al
quinto posto è detto: il sovrano I T’ang aveva stabilito che le
principesse imperiali, nonostante fossero di rango superiore a quello
dei loro mariti, dovessero seguire il marito come qualsiasi altra
moglie. Qui c’è il richiamo all’unione veramente modesta tra alto e
basso che reca fortuna e prosperità.

La serie consiglia buona condotta e contentezza, allora regna tranquillità.
Pace significa unione e concordia. Il movimento dell’esagramma nel suo
insieme produce una vittoriosa ascesa dei principi del nobile e la
ritirata dei principi degli ignobili. Qui si rappresenta un tempo di
“primavera” nell’anno e nella storia dell’uomo. Il sei al quarto posto
afferma: “Egli scende volteggiando, senza vantarsi della ricchezza
insieme al suo prossimo, schietto e sincero”. Ciò significa che il
nobile ha rinunciato al vantaggio materiale che gli arriderebbe ove si
unisse egoisticamente all’ignobile.

Confucio disse commentando la Verità interiore: “La vita guida l’uomo
ponderato per sentieri tortuosi. Spesso è impedito il saldo incedere,
poi la Via ritorna dritta. Allorché gli uomini sono uniti nell’intimo
del cuore infrangono i vincoli di bronzo e di ferro. E quando due ,
nell’intimo del cuore, si intendono appieno, le loro parole sono soavi
e forti, come profumo di orchidee”.

Nell’esagramma Lin – L’Avvicinamento. Sopra c’è il Trigramma Kun, la
Terra. Sotto il Trigramma Tui, il Sereno, il Lago. Avvicinamento vuol
dire diventare grandi. Sentenza: L’Avvicinamento ha sublime riuscita.
Propizia è perseveranza. Quando vi è l’ottavo mese è sciagura.
Commento alla decisione: l’Avvicinamento. Il solido penetra e cresce.
Sereno e devoto, il solido sta nel mezzo e trova corrispondenza.
“Grande riuscita per conformità” questo è il corso del cielo. “Quando
viene l’ottavo mese vi è sciagura”. La caduta non si fa aspettare a
lungo. Immagine: Al di sopra del lago è la terra: l’immagine
dell’Avvicinamento. Cosi il nobile è inesauribile nella sua intenzione
di insegnare, e senza limiti nel sostenere e proteggere il popolo.

Dopo il Solstizio invernale, la forza luminosa è nuovamente in fase
crescente. Il bene comincia a farsi strada e trova accoglienza in
luogo influente. Questo è un tempo pieno di speranza, la primavera si
avvicina e la gioia è alla portata di chiunque la voglia afferrare.
L’importante è impegnarsi con perseveranza per raggiungere
l’obiettivo. Per sfruttare il favore del tempo, è necessario un lavoro
deciso e perseverante. La primavera non dura in eterno; se si affronta
il male prima che sia del tutto manifesto, lo si potrà combattere e lo
si potrà padroneggiare. Come il lago mostra la sua inesauribile
profondità, così il saggio è inesauribile nella sua propensione ad
insegnare agli uomini. E come la terra è ampia, e sostiene ed alimenta
tutte le creature, cosi il saggio cura e sostiene tutti gli uomini
senza escludere una parte dell’umanità con barriere di qualsiasi
natura. Occorre prestare attenzione e non perdersi nelle correnti del
tempo ed essere nel giusto. Infatti il destino reca con sé anche il
regresso, ma se viene suscitato in tempo un movimento di ascesa, sarà
abbastanza forte per contrastare anche il destino nel momento in cui
le sue conseguenze, senza le dovute precauzioni, comincerebbero a
farsi sentire.

Consiglio dell’esagramma: che abbia inizio un vero e proprio
cambiamento! Muoviti, incontra, apri la strada alle novità e sarai
cosi capace di sormontare qualsiasi ostacolo si frapponga sulla via, e
di essere un modello d’esempio positivo per gli amici e per tutti
coloro che ti seguiranno! Ma, solamente individuando da subito gli
errori, ti sarà possibile correggerli ed evitare il peggio. Basta
sapersi guardare dentro con saggezza per trovare la strada giusta per
affrontare una decisione importante. E così sarai in grado di
esprimere sensazioni profonde su ciò che è giusto e vero. Queste
qualità per analogia mi fa ricordare gli eventi e gli episodi leggendari della vita
del grande maestro Taoista Zhuang Zi, vissuto realmente nel III secolo a. C,
ed autore del “Libro del fiore del sud”.

Un esempio di comportamento nobile che quaglia in modo perfetto con il commento di Richard Wilhelm per la sesta linea superiore dell’esagramma Lin, in cui si descrive l’atteggiamento del saggio, che ha già superato il mondo e che interiormente non ha più alcun legame con l’esistenza mondana, ma che però talora può trovarsi nella situazione di dover rientrare ancora una volta nella società, per avvicinarsi agli altri ed impartire i suoi insegnamenti e fornire il suo aiuto. Ciò è di grande salute per il suo prossimo, ma anche per lui questo magnanimo umiliarsi non è una macchia.

Paolo D’Arpini

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Bufale volanti… – Il megapresidente è uno stronzo ma le scie chimiche non esistono!

Lunario Paolo D'Arpini 6 dicembre 2018

Cosa è il genio…? Come il neo-linguaggio paracula l’opinione pubblica con supercazzole e ribaltamenti dei significati delle parole nel silenzio generale. Il sistema ultimamente ammette l’esistenza e le conseguenze delle “scie chimiche”, però, dice che non esistono affatto le scie chimiche e che appartengono alla teoria del complotto.

Come funziona questo cortocircuito estremo con la faccia come il culo?
Non potendo più nascondere un fenomeno oramai alla portata di putto,
non potendo più occultare se stesso da se stesso, dato che ai suoi
“araldi meteropatici” in tv, talvolta, sfuggono frasi, riferimenti,
dato che i siti industriali di controllo climatico ne parlano
pubblicamente e, soprattutto, dato che i cieli non possono essere più
ignorati, i geni dell’aereonautica, i giornalisti lacchè di
riferimento e, soprattutto, i commentatori che ottusamente mostrano il
lato peggiore dell’essere umano, hanno deciso che basta cambiare il
nome al fenomeno ed è tutto fatto, tutto risolto.

Le scie chimiche (il nome con il quale è chiamato il fenomeno) non
esistono, ma esistono i fenomeni provocati dalle scie chimiche degli
aerei, e quindi improvvisamente, come in un gioco delle 3 carte,
ESISTONO ma NON ESISTONO.

Avendo dovuto negare per anni sia la definizione e sia il fenomeno in
se’, ridicolizzandolo, negando addirittura quello che oggi,
beatamente, ammettono come se lo avessero sempre detto, sono costretti
a continuare a definire bufale le scie chimiche, ma reali i fenomeni
(prima negati come aumento del traffico aereo) delle irrorazioni ed
inseminazioni celesti.

Per cui consiglio di non chiamarle più scie chimiche, perché il
sistema oggi a livello comunicativo e militare opererà su questo
doppio binario cognitivo e linguistico, creando anche una labirintica
confusione.

Il mantra ufficialista dice: “Le scie chimiche non esistono
(COMPLOTTISTA), esistono i fenomeni di quello che voi chiamavate scie
chimiche, (il nome non ci piaceva e quindi voi vi sbagliavate, tie’).
Siete stati stupidi, avete perso un’occasione d’oro per sputtanare il
sistema ma, ahime’, avete sbagliato termine, dovevate chiamarle…
rullo di tamburi, CIRRUS HOMOGENITUS (giuro è tutto vero, e non è una
parolaccia)

Come possiamo chiamare noi, allora, questi fenomeni ammessi
candidamente solo oggi, dopo che per anni sono stati negati,
rifiutando a priori questa nuova definizione latina (il termine scie
chimiche sarà anch’esso ammesso tra anni come niente fosse, dicendo
che ci ricordavamo male???)…

Da oggi, per fregare il sistema non useremo più il termine scie
chimiche, ma useremo un più simpatico ed inattaccabile BIRINCULO.
Le BIRINCULO fanno nuvole artificiali per far piovere, le BIRINCULO
inquinano, e con la stessa tecnica del neo-linguaggio, diremo che si,
le BIRINCULO non sono affatto scie chimiche, ma fanno quello che alle
scie chimiche era stato attribuito e che oggi viene chiamato
Homogenitus, il nome dal latino che significa ‘nubi dovute alle
attività umane’.

Capite la paraculaggine?

E’ bastato cambiare il nome per poter continuare a dire che le scie
chimiche non esistono e contemporaneamente per uscire da questo
imbarazzo, oramai umanamente non più sostenibile, di negare i fenomeni
evidenti in cielo, con stronzate tipo aumento del traffico aereo, che
tra parentesi non si capisce cosa c’entri con la formazione di nubi
dopo il rilascio di “scie di condensa”.

L’atlante delle nubi esce da questo imbarazzo dovuto alla modernità,
non più occultabile e rende pubblico un termine già adottato in
passato, un termine che sembra mutuato dalla teoria Gender, quasi e
non casualmente impronunciabile, CIRRUS HOMOGENITUS, termine che noi
complottisti sostituiremo con un più simpatico BIRINCULO, volendo
anche le BIRINCULO CIRRUS HOMOGENITUS per i classicisti scopainculisti
della domenica, ma forse è troppo lungo e pedante…

“Ho visto delle BIRINCULO in cielo far scie permanenti ma non sono
affatto scie chimiche, per carità, quelle non esistono, ma esistono le
BIRINCULO che fanno piovere, che coprono il manto celeste, capaci di
creare nubi e cambiare il meteo, ma assolutamente non sono scie
chimiche, sono BIRINCULO…”
Non siate complottisti, basta scie chimiche, chiamatele BIRINCULO e
nessuno potrà obiettare che esistono le scie chimiche, oppss, le
CIRRUS HOMOGENITUS, oppss, le BIRINCULO.
cit. Filippo Cazzone

MAESTRO DI DIETROLOGIA dicembre 03, 2018
Fonte: http://maestrodidietrologia.blogspot.com/2018/12/le-scie-chimiche-non-esistono.html

Video in sintonia: https://youtu.be/YeIxpti12Ew

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Il Pane e le Rose di Marco Palombo: “Ecco le promesse non mantenute dal M5S…”

Da uno scambio di opinioni con la redazione romana del Pane e le rose è uscita questa intervista dove parlo di molti temi che ritengo importanti. Ci tengo però a sottolineare, un concetto non presente nell’intervista:

“…se il M5S ha avuto credito da alcuni ambienti pacifisti è anche perché la sinistra, quella vecchia e quella nuova, quella moderata e quella radicale, è stata completamente assente negli ultimi anni sul tema guerre, tranne rare eccezioni.”

Marco Palombo

Sbagliamo se diciamo che, nell’ambito del pacifismo italiano, non pochi si aspettavano qualcosa di buono dal cosiddetto governo del cambiamento?
No, purtroppo cogliete nel segno. In realtà, le illusioni si legavano più ai pentastellati che alla Lega perché i primi, negli anni passati, hanno effettivamente interloquito con alcune anime del pacifismo italiano. Si pensi al convegno sulla NATO del principio del 2016, al quale furono invitati importanti movimenti come il No Dal Molin e il No Muos. Però dall’avvio di questo governo, non pochi sono stati i segnali di accettazione, da parte dei grillini, delle peggiori coordinate della politica estera italiana degli ultimi lustri…

Potresti indicarne alcuni?
A mio avviso, un caso significativo è quello relativo alla vendita delle armi all’Arabia Saudita, il regime reazionario e patriarcale impegnato in un sporca guerra d’aggressione allo Yemen. In seguito ad alcune denunce circa l’uso, in quel cruento scenario bellico, di bombe prodotte in Italia – per la precisione, in Sardegna – esponenti di rilievo del Movimento 5 Stelle come il senatore Roberto Cotti s’erano impegnati, se la loro organizzazione fosse andata al governo, ad interrompere questo commercio di strumenti di morte. Ma poi lo stesso Cotti alle ultime politiche non è stato ricandidato, probabilmente perché i suoi capi non intendevano far prendere al Movimento impegni troppo precisi al riguardo. Certo, di recente la Ministra della Difesa Trenta, che è in quota 5stelle, sul tema ha speso parole condivisibili, così come va segnalato che, il 19 settembre, al presidio davanti all’Ambasciata Saudita era presente un’eurodeputata grillina: Giulia Moi. Tuttavia, a poco a poco i pentastellati hanno precisato una posizione ufficiale un po’ pilatesca: loro che, giustamente, accusavano il Governo Gentiloni di avere le mani sporche di sangue, oggi si trincerano dietro il fatto che la legge consente la suddetta, odiosa esportazione. Ossia, adottano la medesima scusa fatta valere dal PD, solo che, per indorare la pillola, affermano che, di conseguenza, va cambiata la legge 185/90, che si occupa, appunto, di Esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento. Istanza giusta, non c’è che dire, ma si tradurrà mai in realtà concreta?

L’esempio è chiaro. Però, in un certo senso, qualche mutamento nella politica estera italiana si è dato. Ad esempio, il legame con gli USA di Trump sembra più forte di prima…
Sì, il rapporto tra Trump e il governo Conte è molto forte, di continuo sottolineato dagli apprezzamenti del magnate, ad esempio in relazione alle politiche italiane sull’immigrazione. Ovviamente, si tratta di un idillio da cui non può uscire nulla di buono. Per dire, l’UE vorrebbe aggirare le sempre più aspre sanzioni USA all’Iran, continuando gli scambi commerciali senza il dollaro. Però, quando in sede europea è stata presentata tale opzione, l’Italia non era presente, come se l’attuale esecutivo non volesse mettere la faccia in un discorso che è motivo di seria frizione con gli USA. Anche questo mi pare un segnale negativo.

Il dossier iraniano è di straordinaria rilevanza. Ma c’è un’altra partita fondamentale, per giudicare l’operato del governo: l’atteggiamento verso le missioni militari…
E questo è forse il punto più delicato di tutti. Nei prossimi giorni, in Consiglio dei Ministri, si discuterà del Decreto Missioni e, secondo fonti ministeriali, saranno tutte confermate, subendo solo qualche piccolo taglio di personale e risorse, concordato con gli alleati. In sostanza per i pentastellati si tratta di una brusca svolta, visto che da forza d’opposizione avevano sempre contestato la missione in Afghanistan, votando anche contro il suo rifinanziamento.

A fronte di queste giravolte a 5 Stelle, ci sono stati ripensamenti da parte di quei pacifisti che li avevano sostenuti?
Diciamo che alcuni si sono sentiti traditi e hanno maturato una certa rabbia. Altri hanno un atteggiamento più sfumato, ma cominciano a manifestare una certa delusione. Non mancano quelli che continuano a rivendicare il proprio sostegno ai grillini. Si tratta di persone che, messe alle strette, difendono le proprie scelte appellandosi all’indubbia complessità dello scenario internazionale, senza mai rispondere con argomenti concreti alle obiezioni concrete.

Secondo te, per far emergere meglio le contraddizioni del Governo, nello stesso tempo rilanciando un serio movimento contro la guerra, quali passi occorre fare?
Le cose da fare sono molte, a cominciare da un impegno che andrebbe assunto da chiunque voglia realmente trasformare l’esistente: non trascurare più i temi di politica internazionale. Poi, nello specifico, la campagna contro la vendita di bombe prodotte in Italia all’Arabia Saudita andrebbe potenziata, perché il loro uso sta contribuendo molto alla quotidiana carneficina che si verifica nello Yemen. Peraltro, il dibattito sull’esportazione di armamenti verso paesi come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti si sta svolgendo in diversi paesi europei, come la Spagna e la Germania. Le forze politiche più guerrafondaie sono in difficoltà, perché di fronte a certi crimini diventa difficile giustificare l’abbraccio con i regimi del Golfo. Su questo fronte, si potrebbe svolgere una campagna coordinata su scala continentale, facendo recuperare al movimento contro la guerra la sua necessaria vocazione internazionale. Su un piano più specificamente italiano, invece, va considerato che, negli ultimi anni, gli episodi più incisivi di contrasto al bellicismo hanno avuto il carattere di resistenze territoriali. Parlo della lotta contro il Muos, in Sicilia, del movimento No Dal Molin, a Vicenza, nonché delle azioni rivolte contro l’allargamento dell’Aeroporto militare di Centocelle, nella capitale, e della mobilitazione contro il potenziamento di Camp Darby, in Toscana, che peraltro comporterebbe l’abbattimento di quasi 1000 alberi in un’area naturale “protetta”. Sarebbe il caso di creare una rete stabile che coordini tutte queste lotte, al fine di valorizzarne i significati più generali, che rimandano a una rottura totale con la politica estera da tempo portata avanti dall’Italia.

Siamo d’accordo con te. Per concludere, gradiremmo la tua opinione su un tema che ci sta a cuore: il nesso tra la battaglia contro la guerra e l’antirazzismo…
Certo, anche per me si tratta di un tema cruciale. Per questo ritengo un’enormità che i comunicati d’indizione della Marcia Perugia-Assisi, che si terrà il 7 ottobre, facciano riferimento al solo antirazzismo senza dire niente di sostanziale sulle guerre e sull’azione devastatrice della NATO. La battaglia contro il razzismo e quella antibellicista sono due facce della stessa medaglia, perché diffondere un clima di ostilità nei confronti degli stranieri, serve anche a creare le basi del consenso a nuove avventure militari nei paesi d’origine degli immigrati, che magari sono già stati sottoposti a saccheggio o a bombardamenti “umanitari” da parte delle potenze occidentali. In quest’ottica, ritengo discutibile pure l’atteggiamento di certi antimperialisti che, se contrastano meritoriamente le bugie di guerra, chiudono un occhio di fronte al sempre più esplicito razzismo delle istituzioni italiane. Gli sfugge l’essenziale: e cioè che le politiche vessatorie nei confronti degli immigrati attuate da personaggi come Salvini sono la prosecuzione, sul suolo italiano o nel Mar Mediterraneo, di quelle politiche di rapina e di aggressione militare, attuate nei paesi dominati, di cui da anni l’Italia è compartecipe o complice.

Il Pane e le rose – Collettivo redazionale di Roma
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o51887

……………

Commento ricevuto:

“Molte cose dette da Marco nell’intervista a “pane e le Rose” sono condivisibili. In particolare per quanto si riferisce alle mancate promesse del Movimento 5 Stelle sulle armi all’Arabia Saudita, il finanziamento delle missioni militari, cui si può aggiungere il mantenimento delle sanzioni alla Russia e alla Siria un tempo criticate da esponenti del Movimento. Diamogli un altro po’ di tempo per rinsavirsi e mostrare un po’ di coraggio, ma la situazione certo non è bella.
Non mi convince l’ultima parte dell’intervista in cui viene (a mio parere artificiosamente) legata la questione della politica di guerra con quella del razzismo (e delle migrazioni). Questo collegamento (argomento complesso che andrebbe approfondito) ignora la massiccia presenza a livello mondiale di forze clintoniano-sorosiane-fintodemocratiche che soffiano sul fuoco degli interventi armati pseudo-umanitari (in realtà neo-coloniali) che creano povertà ed emigrazioni forzate, ma che contemporaneamente si fregiano strumentalmente di etichette “antirazziste” e si stracciano le vesti sui migranti. Se non si affronta questo argomento con chiarezza di idee e senza pregiudizi retorici si rischia di sbarellare.” (Vincenzo Brandi)

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Il fattore di dimenticanza cosmica

Lunario Paolo D'Arpini 3 settembre 2018

“Come già dicevano gli antichi sapienti indiani: Vishnu lo conserva, Shiva lo distrugge, Brahma lo ricrea, all’infinito e per sempre. Ma, forse proprio per il “fattore di dimenticanza cosmica”, nessun universo “rimbalza” uguale (d)al precedente…” (Joe Fallisi)

La scienza comincia ad avvicinarsi sempre più alla filosofia. In effetti il pensiero metafisico e l’analisi del mondo fisico sono due descrizioni che collidono, entrambe attingono alla realtà percepibile per mezzo della coscienza.

Che gli universi fossero continuamente creati e distrutti uno dopo l’altro in una sequenza infinita è la conclusione del pensiero vedico e upanishadico, come pure di quello taoista. Tutto scorre (panta rei) tutto si trasforma tutto si scioglie tutto riprende forma. In continuo evolversi in continua trasformazione.

Come dire che la sostanza primordiale è la stessa mentre gli aspetti manifesti sono diversi. Per comprendere analogicamente questa verità basterà osservare la metamorfosi della vita su questa terra.

Non ci sono due cristalli di neve uguali, non ci sono due foglie dello stesso albero uguali, in una distesa di sabbia ogni granello è diverso, nell’umanità ogni uomo è unico ed irripetibile, persino attraverso la clonazione è stato riscontrato che esistono differenze fra il modello originale e la copia….

Insomma la vita è totalmente varia…. Questa varietà è la caratteristica dominante.. che allo stesso tempo evoca l’unitarietà di fondo…. Come avviene nell’osservazione delle figure formantesi in un caleidoscopio, gli specchietti e i cristalli sono gli stessi ma le immagini appaiono sempre diverse.

Così eone dopo eone universo dopo universo big bang dopo big bang la vita continua a manifestarsi in una policromia di colori, di forme incommensurabilmente diverse ma attingenti alla stessa matrice: la coscienza. La consapevolezza dell’Uno che si fa molti.

Questa era anche la visione del nostro filosofo e spiritualista laico Giordano Bruno. Egli aveva intuito la vera essenza, la sorgente universale, e la possibilità degli universi continuamente ricreati e paralleli.. Il fuoco d’artificio eternamente manifesto e inestracabilmente congiunto di Spirito e Materia. Che la sua intuizione non fosse stata accolta dai suoi contemporanei, e gli provocò anzi un’atroce morte, dal punto di vista del pensiero astratto e della realtà delle cose ha poca importanza… Ed inoltre, nella percezione dualistica, l’intelligenza ha bisogno della stupidità per risultare evidente.

Ciò che è vero lo è sempre e non abbisogna di conferme… è autoesistente. Come ognuno di noi può riscontrare nella sua stessa identità e senso dell’essere che non abbisogna di venire corroborata da agenti esterni.. anzi sono gli agenti esterni ad essere corroborati nella loro presenza ed esistenza dal “noumeno”, dal soggetto!

La verità non può essere raccontata poiché la descrizione non è la sostanza.

Ed ora ecco un’altra faccia della medaglia, quella della visione scientistica: Martin Bojowald ha lavorato per sei anni intorno alle complicate equazioni che sorreggono la sua teoria. Oggi finalmente è potuto uscire allo scoperto su Physics Nature per dire che l’universo non è nato con il Big Bang. Quando si verificò il “grande botto” al quale si fa tradizionalmente risalire la creazione del mondo che conosciamo, l’universo esisteva già. Anzi, il Big Bang non fu altro che un “ridispiegamento”, un “rimbalzo” della materia preesistente.

Uno dei limiti della teoria del Big Bang, descritta matematicamente da Einstein, è che in un dato momento tutta la materia era concentrata in un punto con volume zero e massa ed energia infinite. Secondo le leggi della fisica, impossibile. Ora gli scienziati dell’università di Pennsylvania State University, coordinati da Bojowald, dicono che prima della nascita del nostro universo ce n’era uno simile che però collassava su se stesso. Unendo la teoria della relatività ad equazioni di fisica quantistica, alla Penn State è nato il primo modello che descrive sistematicamente l’esistenza di un universo preesistente al nostro, e che ne calcola alcune caratteristiche.

Secondo il modello (Loop Quantum Gravity, o Lqg), il vecchio universo stava collassando rapidamente, fino a raggiungere uno stato in cui la gravità e l’energia erano così alte (ma non infinite, come sostenuto dalle teorie precedenti) che la repulsione reciproca ha fatto invertire il processo e ha dato vita all’universo in espansione che conosciamo oggi. Per i fisici americani, anche se molto simili fra loro, gli universi “pre” e “post” rimbalzo non erano uguali: le equazioni che li governano infatti hanno almeno una variabile differente, che Bojowald chiama il “fattore di dimenticanza cosmica”. Cioè l’assenza di almeno un parametro dell’universo “pre” nell’universo “post”. Il che impedisce anche l’infinito replicarsi di universi gemelli.

Paolo D’Arpini

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