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Cortine fumogene in Siria – USA, NATO, sion e UE, dopo Idlib sono alla canna del gas…

Che la Siria possa restare libera dalle mire egemoniche occidentali e sioniste non va giù a lorsignori. Ed ecco che sventola alta la solita “false flag” per inficiare l’imminente vittoria di Assad ed avere una scusa per aggredire la Siria e con essa la Russia… e forse anche la Cina… insomma per scatenare la solita guerra di convenienza ed instaurare la pax aeterna del NWO. Gli esperti della guerra siriana scrivevano alcuni giorni fa che “non quella su Aleppo, né quella imminente su Raqqah risolve le sorti della guerra: sarà l’offensiva su Idlib, città del nord della Siria, ad essere decisiva…” Ed ecco che, per tamponare la possibile e sgradita vittoria di Assad, la mattina del 4 aprile 2017 improvvisamente ed inaspettatamente e contro ogni logica “a Idlib sono state uccise almeno 58 persone, forse usando il gas sarin: l’attacco potrebbe essere stato compiuto da Assad o dalla Russia.” riporta la solita fonte ben informata… Le prove? Il solito filmato diramato da chi ha convenienza a diramarlo.

Dopo lo “spargimento di gas” di cui ovviamente è accusato Assad (ma non aveva riconsegnato tutti i gas letali già 4 anni fa?), le notizie giungono confuse e contraddittorie dai media, in un rimpallo di accuse e responsabilità. La prima a condannare il fattaccio è stata la Mogherini, ma non credo che il governo Gentiloni voglia inviare subito i suoi giustizieri, paladini della democrazia targata NATO. Tra l’altro anche le notizie che giungono dagli USA sono contraddittorie: “…è stato Assad… ma la colpa è di Obama” E fino a ieri pomeriggio negli ambiti Trumpiani si diceva che “cacciare Assad non è oggi la priorità”. Mentre W.A. Scrive “Prima che inizi un’aggressione alla Siria, qualche dubbio sull’attacco di Idlib resta”.

Riporto infatti alcuni di questi legittimi dubbi: “oggi che l’esercito siriano sta vincendo, riparte la trattativa di Ginevra, e l’amministrazione Usa – per bocca del Segretario di Stato Tillerson – diceva che non è più una priorità l’allontanamento di Assad, ricompaiono gli “attacchi col gas” come nel 2013 e si scatena il coro delle cornacchie prezzolate, dalla Mogherini, ai vari ministri della UE, alla torma dei giornalisti venduti. Bisogna stare in campana, ma non credo che se la sentano di scatenare interventi diretti, a meno che con ci pensino i soliti Israeliani.” (V.B.) – “La precedente crisi dell’agosto 2013 fu troppo eloquente e impedisce ogni credibilità’ alla denuncia di oggi. Il problema e’ se questa denuncia possa provocare un intervento militare diretto dell’occidente. Credo che una mobilitazione preventiva sarebbe opportuna.” (M.P.) – “A quelli del giornale radio di Radio 3 delle 18.45 non gli è sembrato vero di poter dire che l’Esercito Siriano (di Assad) ha tirato i gas. Non ci crederei neanche di fronte a prove inoppugnabili ! Ne hanno raccontate troppe di balle per essere credibili, e poi, si sa, devono far contenti i loro referenti politici.” (F.B.)

Aggiungo, dopo 6 anni di bufale e fake news, massimamente divulgate da un fantomatico Osservatorio siriano che è composto da un solo uomo residente in England, dobbiamo ancora credere alle bugie di USA, NATO, sion e UE?

Paolo D’Arpini

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Commento di Ireo Bono: “Non credo che Assad sia responsabile del bombardamento con Sarin in provincia di Idlib perché non ci sono testimoni attendibili imparziali, le notizie vengono principalmente dall’Osservatorio siriano sui diritti umani con sede a Londra vicino a ribelli e al-Noustra, dalla BBC inglese e al-Jazeera del Qatar i cui Paesi hanno interessi in loco e perché già in precedenza Seymour Hersh aveva sventato il tentativo dell’Amministrazione Obama di attribuire ad Assad il lancio di gas tossici, inoltre non c’è sicurezza sulla documentazione delle fotografie, per esempio in una foto mandata in onda dal servizio Rai di Bianchi-Gazebo alle 20 di ieri si mostrava una pupilla miotica colpita dalla luce e si diceva, indicandolo come segno di avvelenamento, che la pupilla non reagiva, ma allora avrebbe dovuto essere midriatica. Ed è anche giusto pensare a chi giova questa accusa. L’attentato con 14 morti in Russia è già dimenticato e la Russia passa da vittima a carnefice, Assad che sta vincendo la guerra e sarebbe un pazzo ad usare il gas tossico, viene posto sul banco degli accusati insieme a Putin con una possibile minaccia di crimini contro l’umanità che aprirebbero la strada ad altri provvedimenti della cosiddetta ‘Comunità internazionale’ riportando nel caos la situazione siriana ed aumentando la contrapposizione di Europa e Stati Uniti contro Russia, Assad, Iran e Hezbollah.
Sembra che Stati Uniti, Europa, Arabia saudita e aggiungerei anche Israele vogliano ad ogni costo la caduta di Assad e l’indebolimento della Russia e dell’Iran. (Ireo Bono).”

Scrive Lara a commento dell’articolo: “I media dicono che Assad ha usato il gas sarin e poi ci fanno vedere il documentario in cui i caschi bianchi della CIA toccano i cadaveri senza guanti e protezioni?! Boccaloni ci cascate sempre nelle cazzate che spara l’Osservatorio sulla Siria di London city …”

Altro commento di M.C.: “Non so cosa sia successo veramente ad Idlib, io non c’ero. Ce l’hanno tanto con Assad dicendo che è un feroce dittatore poi però vediamo a Damasco manifestazioni oceaniche a suo favore. Forse solo qualche siriano ce l’ha con Assad come avvenne in libia ad esempio dove nessun libico a parte i cirenaici, 3% della popolazione, odiava il colonnello ma è stata fatta una rivoluzione facendoci credere che fosse un despota sanguinario. So che Assad non è un dittatore questo lo posso dire perché sono stato per anni in qui luoghi ed ho ancora tanti amici laggiù quindi non credete alle supercazzole che sparano in tv è tutto costruito e studiato per spostare l’attenzione dal vero motivo di tali tragedie…”

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La memoria del 27 gennaio e l’olocausto quotidiano

Il 27 gennaio di ogni anno, a partire dal 1945, si ricordano le vittime della shoà: ebrei, omosessuali, zingari e avversari politici che furono imprigionati nei campi di concentramento nazisti. Parecchi di loro perirono di stenti e di angherie, di esperimenti medici disumani, di fame, etc.

Ma è tuttora in atto uno sterminio quotidiano, ai danni di milioni di esseri innocenti, consumato sui fornelli a gas delle nostre cucine: l’olocausto animale.

L’umana ipocrisia e noncuranza verso la vita ignora questo continuo eccidio perpetrato con stolida determinazione dalla stragrande maggioranza di una razza che si considera superiore alle altre, la razza umana. Una razza che sistematicamente con metodi perlopiù artificiali fa nascere, imprigiona e mette all’ingrasso povere creature colpevoli di non avere la parola per esprimere la propria sofferenza e disperazione. Con metodi meccanici queste anime sante, considerate semplice carne, vengono infine sgozzate e passate al forno. Ecco l’olocausto del giorno per giorno. Ignorato e dimenticato per ignavia e per convenienza venale.

Per un senso universale di giustizia occorre ricordare, con la ricorrenza del 27 gennaio, tutte le vittime cadute per mano dell’uomo, in seguito all’accecamento dovuto ad una ideologia, ad una religione, ad una golosità… Vittime sempre innocenti, sempre mutilate e vilipese in nome di un “interesse superiore” o della ragion di stato o…. della culinaria….

Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili, si allevano circa 1 miliardo e 300 milioni di bovini, 2 miliardi e 700 milioni di ovini e caprini, 1 miliardo di suini, 12 miliardi di polli e galline e altro pollame. Solo di bovini, ogni anno in Italia si macellano circa 4.700.000 animali. Ci troviamo in un mondo dove nessun politico parla degli animali massacrati tutti i giorni a milioni, dove i segnali di madre natura non vengono ascoltati nonostante i suoi continui avvertimenti…

Il menefreghismo e l’ignoranza penso siano i nostri veri nemici ma sono convinto che dovremmo aprire gli occhi a più persone possibile, dobbiamo smetterla con l’olocausto continuato. Cominciando dal rifiuto personale all’essere compartecipi dello sterminio a cui vengono sottoposti i nostri “fratelli minori” e delle sue conseguenze sul nostro modo di vivere e sul nostro pianeta. Forse solo allora potremo sperare in un vero cambiamento per una società che possa vivere in armonia con animali e natura senza odio, guerre, razzismo… un razzismo che comincia a tavola!

Alcuni potranno scandalizzarsi del mio paragone sugli stermini compiuti contro l’umanità rispetto a quelli verso il mondo animale… ma, pensiamoci bene, non è anch’esso un animale l’uomo? Non siamo noi tutti umani animali, definiti evoluti, che in seguito alla nostra presunta “intelligenza” siamo stati in grado di dominare tutte le altre e la nostra stessa specie? Non siamo noi animali che assoggettano tutto ciò che è vivo, che usano con mercimonio altri esseri umani e non umani, che distruggono l’habitat e gli elementi, che cancellano dalla loro coscienza l’appartenenza comune alla vita? Sì, siamo animali…. che hanno cancellato la memoria!

Paolo D’Arpini

Circolo Vegetariano VV.TT.

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Roma, 2 settembre 2016 – Sit-In di “pacifisti” che hanno sostenuto i “ribelli” ed ora manifestano per la pace in Siria

Non sono siriani, quei tagliagole chiamati “ribelli democratici” che combattono contro il governo legittimo siriano e che si fanno notare in continuazione per i loro atti schizofrenici di gratuita violenza. Sono mercenari reclutati ovunque e foraggiati da USA, NATO, Turchia e paesi del Golfo.

Eppure i media main stream continuano a elogiarli ed a incensarli per le loro “opere meritorie”. E persino delle ONG pseudo pacifiste aggiungono i loro lai per tesserne le lodi e chiedere la loro “protezione” (vedi l’ultima boutade di Amnesty International: http://paolodarpini.blogspot.it/2016/08/siria-quel-che-i-giornali-non-dicono.html) ed ora che i tagliagole -come sembra dalle ultime notizie sul campo- stanno per essere sconfitti, finalmente, e sradicati dal territorio siriano le pseudo associazioni pacifiste inneggiano alla tregua, alla pace, alla cessazione delle ostilità. Roma, Piazza Santi Apostoli, il posto migliore per scendere in piazza e versare lacrime di coccodrillo: venerdì 2 settembre 2016 si terrà un Sit-In di “pacifisti”, che hanno sostenuto i “ribelli” ed ora manifestano per la pace in Siria e chiedono “Stop bombe in Siria”.

Comunicato Stampa:
IL 2 SETTEMBRE LE “SOLITE” ORGANIZZAZIONI CHE FIN DALL’INIZIO HANNO SOSTENUTO LA CAUSA DEI COSIDDETTI “RIBELLI” CHE DA 5 ANNI CERCANO DI DESTABILIZZARE UN PAESE CIVILE, LAICO E SOVRANO, COME LA SIRIA, CONTRIBUENDO AD INSANGUINARLO E A RIDURLO ALLO STREMO, ORA MANIFESTANO PER LA “PACE”.
C’E’ UNA SOLA STRADA PER RIPORTARE LA PACE IN QUEL MARTORIATO PAESE:
-PORRE FINE ALLE DURISSIME SANZIONI CON CUI L’ITALIA E ALTRI PAESI OCCIDENTALI STANNO AFFAMANDO LA SIRIA PER RENDERE IMPOSSIBILE LA VITA ALLA POPOLAZIONE; CHE INFATTI E’ COSTRETTA AD EMIGRARE IN MASSA.
-PORRE FINE AL CONTINUO AFFLUSSO DI FINANZIAMENTI, ARMI E MERCENARI CHE ALIMENTANO LE BANDE TERRORISTE E JIHADISTE CHE OPPRIMONO IL PAESE CON LA COMPLICITA’ DI MOLTI PAESI OCCIDENTALI, E DEI LORO ALLEATI, COME LA TURCHIA, L’ARABIA SAUDITA ED IL QATAR.
-PORRE FINE ALLA CONTINUA CAMPAGNA MEDIATICA DI FALSITA’ AMMANTATE DA FINTE MOTIVAZIONI UMANITARIE NEI CONFRONTI DELLA SIRIA.
-LASCIARE CHE I SIRIANI DECIDANO DA SOLI IL LORO DESTINO E DA CHI VOGLIONO ESSERE GOVERNATI.
(Vincenzo Brandi della lista Comitato No Nato e lista NO WAR)

Chi ha sostenuto (e forse sostiene ancora?) la guerra in Siria, può chiedere la pace senza ammettere l’errore?
Chi non si oppone alle sanzioni economiche ai siriani può chiedere l’ assistenza umanitaria ai siriani ?
L’ Italia con l’alleanza USA, Arabia saudita, Turchia, Egitto, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania, ha sostenuto la guerra dell’opposizione armata al governo siriano, l’Unione Europea e gli USA da 5 anni fanno un embargo economico alla Siria e ai siriani. Si può essere per la pace in Siria senza essersi opposti (opporsi) alle attività belliche degli autodefinitisi “Amici della Siria”?
Si può essere per l’assistenza umanitaria ai siriani, senza essere contro le sanzioni economiche ai siriani?
(Marco Palombo, Lista No Nato)

Noi vegetariani del Circolo VV.TT. siamo dubbiosi sulle ragioni del Sit-In del 2 settembre 2016 a Roma, ma questa iniziativa avrà una grossa copertura da parte dell’informazione, quindi dobbiamo intervenire anche noi che abbiamo condiviso una lettura diversa della guerra siriana, perciò se qualcuno dei nostri volesse esserci lo invitiamo a farsi portatore del nostro dissenso per la politica estera dissennata ed ipocrita che l’Italia persegue in Medio Oriente.

Paolo D’Arpini – Circolo vegetariano VV.TT.

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Integrazione – commento ricevuto via Email:

Il 2 settembre si terrà un sit-in “umanitarista” per la pace in Siria. Questa manifestazione è stata indetta da organizzazioni che in tutti questi anni, apertamente o obliquamente, hanno sostenuto gli attacchi dei tagliagole alla Siria laica e indipendente, con continue accuse sostenute da patenti e spudorate menzogne contro Assad e l’Esercito Arabo Siriano, come Amnesty, Tavola della Pace, Amici di Padre Paolo Dall’Oglio, o con immotivati silenzi, come Un Ponte per … .

Stupisce però l’adesione della rivista “Confronti” che finora era stata una notevole voce fuori da questo coro ipocrita.

Nel propagandare questa iniziativa, ancora si fa ricorso all’immagine del piccolo Omran fotografato sporco di polvere sul seggiolino di un’ambulanza. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo grazie all’informazione mainstream.

E’ stato ormai stabilito che quell’immagine è stata una messa in scena organizzata da un gruppo di tagliagole affiliati ad al-Nusra/al-Qaida (filiale “Zenki”) e specializzati, quelli sì, nell’uccisione di bambini, tra cui un dodicenne palestinese da loro decapitato. Una messa in scena subito utilizzata dai propagandisti di guerra occidentali nell’ambito di una campagna orchestrata internazionalmente.

A stabilirlo non sono stati organismi governativi siriani, né i servizi di intelligence russi ma, state bene a sentire, l’Associated Press. Nonostante cotanta fonte d’informazione, i media occidentali non hanno riportato la notizia: ovviamente non potevano auto-smerdarsi e venir meno alla consegna propagandistica dei loro “azionisti di riferimento”, cioè dei centri di potere occidentali e mediorientali che foraggiano e armano i tagliagole (in senso letterale).

Meno che meno potevano far girare la foto che ho allegato, perché in questo caso si tratta di una piccola vera vittima dei bombardamenti dei “ribelli” asserragliati in alcuni quartieri di Aleppo:
Ecco la storia di Mahmoud riassunta dal dottor Nabil Antaki, medico di Aleppo Ovest, in francese, inglese e arabo (https://it-it.facebook.com/nabil.antaki.14/posts/692872734198237): «Mahmoud, 6 anni, è nato senza braccia. Otto mesi fa un colpo di mortaio tirato dai “ribelli” ha centrato l’appartamento della sua famiglia e lo ha colpito alle gambe. All’ospedale al Razi hanno dovuto amputargliele. Le ferite non si stavano rimarginando bene ed è stato trasferito da noi.Speriamo che un giorno potrà avere delle protesi e camminare. Lo curiamo nel programma “Civili feriti di guerra”. La storia vera di Mahmoud va raccontata a tutti. Lui dovrebbe essere l’icona delle sofferenze dei bambini siriani. Ne ho visti tanti, feriti da proiettili e mortai, alla testa, al petto…».
(Ringrazio Marinella Correggia, coraggiosa giornalista, per aver condiviso questa straziante testimonianza: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2016/08/29/aleppo-se-e-lecito-mostrare-il-dolore-infantile-per-sensibilizzare-contro-una-guerra/ -).

Aleppo è stata assediata per anni dai tagliagole foraggiatti da USA, Qatar, Arabia Saudita e Turchia senza che nessuna organizzazione umanitarista abbia sentito il dovere di mobilitarsi, nonostante i ripetuti appelli dei più prestigiosi esponenti di tutte le confessioni cristiane presenti nella città. Ora che le sorti stanno cambiando ed è l’Esercito Arabo Siriano che assedia i pochissimi quartieri che erano caduti in mano ai tagliagole, si parla di “nuova Sarajevo”. Prima, evidentemente, quando era la lealista Aleppo ad essere assediata e martoriata con accanimento, il nome “Sarajevo” non poteva essere speso (e le vittime dei tagliagole assedianti venivano imputate ai difensori della città, con ripetute menzogne sostenute dalle organizzazioni “umanitariste”).

Ma in realtà, Aleppo non è una “nuova Sarajevo”, bensì una nuova Stalingrado.
Le scelte sono allora ineludibili. E sono per forza chiare anche se si cerca di mascherarle in ogni modo.

Chi come me è stato in Siria poco prima che venisse attaccata, ha il cuore spezzato a vedere come una nazione civilissima che stava progredendo, che stava risolvendo i suoi problemi, anche politici, coi propri tempi e viveva in pace da decenni (anche con Israele, nonostante tutto), sia stata deliberatamente e di punto in bianco cacciata in un incubo il cui orrore è sopra ogni immaginazione, per un semplice motivo: contenere la Russia e la Cina (e, in the process, venire incontro alle mene neocoloniali di Francia e Inghilterra, in affanno per la crisi sistemica).
Gli Dei della “nazione eccezionale” dalla loro dimora lungo il fiume Potomac a 9.434 km di distanza avevano deciso che o la Siria si faceva inglobare nel sistema imperiale di potere, oppure doveva grondare sangue dalla testa ai piedi. Questo è quanto. Questo è il punto. Questo è tutto l’essenziale.

Mi dispiace, ma il 2 settembre a Roma me ne starò ben alla larga da quel sit-in.

Piotr

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Commento ricevuto:

“Ho ascoltato la sera del 2 settembre il TG2 delle 8,30. Come previsto, la squallida manifestazione dei SS. Apostoli (organizzata dai finti “pacifisti” dell’ARCI, Amnesty, Un Ponte Per, FNSI, Tavola della Pace, ed – ahimè – anche S.Egidio) ha avuto vasta eco alla RAI con tanto di accuse al “regime” di Assad di bombardamenti indiscriminati sui civili e sparizione di decine di migliaia di persone. Ha concluso degnamente l’orribile Gentiloni che ha ribadito la necessità di un “governo di transizione” che mandi via Assad.
Benché fosse tutto previsto e scontato (l’ipocrita manifestazione serviva proprio a questo), ho sentito ugualmente un senso di disgusto e di vomito” (Vincenzo Brandi)

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Commento di Francesco: “Finora l’unica documentazione sulla consistenza della manifestazione di oggi l’ho trovata su Radio Radicale. https://www.radioradicale.it/scheda/485113/articolo-21-sit-in-per-sostenere-lappello-alla-tregua-e-il-rispetto-dei-corridoi
Mi sembrava ci fossero quattro gatti”

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Integrazione commento di Marinella Correggia:

Come spiega benissimo e sinteticamente Francesco qui
http://pecorarossa.tumblr.com/post/149888601289/un-consiglio-ai-ribelli-siriani-moderati
c’erano 18 persone in piazza “per la pace in Siria”, il 2 settembre, in realtà funzionale a quei gruppi di “ribelli moderati” che lo Shadi Hamadi relatore finale sostiene da sempre. Credo che i 18 fossero tutti dipendenti salariati – ben salariati – delle rispettive organizzazioni (quanto all’Hamadi, grazie alla tragedia siriana ha trovato Dio nell’orto – per dire di una fortuna insperata).
Insomma: zero militanti; un lavoro come un altro, nelle ore d’ufficio. “Una media di 0,72 persone per associazione”.

Siccome queste associazioni sanno anche fare benissimo la lobby (sempre in ore ufficio), la manif era perfettamenbte inutile: sono già ricevuti da governo e parlamento tutti i giorni. Del resto, come mi pare qualcuno degli impiegati abbia spiegato, “è una conferenza stampa non una manifestazione” (excusatio non petita…).

Le 18 persone sono state riprese infatti da tivù e media.

Allora, a rigor di logica politica, è molto più “manifestazione” una delle tante con magari otto persone che su Siria, Libia, Yemen, negli scorsi 5 anni abbiamo fatto a Roma, Napoli, Milano e altrove. Perché quelle persone non erano in piazza per lavoro ma per militanza. Per non parlare di quando si sono organizzate manif contro la guerra con alcune centinaia o migliaia…a partire da Napoli sulla Libia il 16 aprile 2011, per poi ricordare le manif a Roma e, il 12 marzo, in tutta Italia quest’ultimo anno.

INVECE NIENTE nel nostro caso. ZERO COPERTURA MEDIATICA, ZERO INTERESSE (o meglio: molte ingiurie) DA PARTE DELLE ASSOCIAZIONI TANTO INTERESSATE ALLA SIRIA; e ZERO OVVIAMENTE INTERESSE DA PARTE DEL GOVERNO.

Voi mi direte: ma lì’Arci ha milioni di iscritti (ai suoi bar), Amnesty decine di milioni…

Già. Allora vuol dire che LE MANIFESTAZIONI NON SERVONO A NULLA SE CHI LE FA NON HA ALLE SPALLE MILIONI DI ISCRITTI AL PROPRIO GRUPPO. E SERVONO SEMPRE ANCHE SE CHI LE FA PORTA IN PIAZZA SOLO L’IMPIEGATO.
QUALI CONCLUSIONI DOBBIAMO TRARNE IN TERMINI DI METODI DI AZIONE?

Marinella

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Integrazione di Fulvio Grimaldi:

Manifestazione sporca. Manifestazione pulita (Marinella Correggia). Vermi contro Stalingrado

Poco da scherzare c’è sui quattro gatti spelacchiati che si sono radunati il 2 settembre ai Santi Apostoli di Roma per celebrare Siria delenda est, obiettivo fatto passare per manifestazione per la pace. Erano più numerose le sigle dei rispettivi attivisti, ma quel che conta è che nell’Istituto di formazione di infiltrati, spie, provocatori e inquinatori, qualche credito in vista del diploma se lo sono guadagnati. Nomino solo le sigle più collaudate, quelle in cima al registro dei buoni: Amnesty, Arci, Tavola della Pace, Un ponte per, Amici di Padre Paolo Dall’Oglio…. Tutta gente che da anni si fa valere sui banchi della Buona Scuola Imperiale. L’oggetto sociale di questo florilegio di amici del giaguaro essendo la riproposizione della guerra d’aggressione e del colonialismo genocida che vi prospera, in termini di diritti umani, pacifismo, nonviolenza e democrazia, svolto tale compito nei confronti dell’Egitto delendum est con l’operazione Giulio Regeni, la convocazione successiva è stata per “Aleppo, la nuova Sarajevo”.

Come nel caso della Sarajevo dei pellegrini Nato, preti, tutine bianche, traffichini Ong, cianfrusaglia nonviolenta varia, dove, per la gioia di Madeleine Albright e del Clinton maschio, un assedio e una cacciata della popolazione serba diventavano il martirio dei bosniaci (armati e addestrati per conto Cia da Osama bin Laden), pianti e lamentazioni occultavano le metaforiche pugnalate che, nel contempo, si infilavano nella schiena del popolo siriano. Ovviamente, nella chiassata si sono osservati rigorosamente tutti i punti dell’ordine di servizio Nato. Una cifra a cazzo di cane, ma terrorizzante, sulle vittime dei quasi 6 anni di conflitto; la riproposizione, a dispetto dello sputtanamento consolidato, dell’immagine del bambino Omran, provata costruita e oscenamente falsa; le tonnellate di cenere sulla testa (di Assad) per l’infanticidio di massa in corso e sul quale si strappano con particolare foga i capelli la lobby nazisionista e quella dell’accoglienza UE (entrambi corresponsabili di quei bambini morti o in fuga); tortura, sparizioni forzate, bombe sugli ospedali (implicitamente attribuiti ad Assad); e, immancabile, l’invocazione di corridoi umanitari (esistenti, ma gestiti da russi e siriani) e della tregua (per consentire agli invasori di riprendersi dalle mazzate), mai di una fine all’aggressione.Tutti temi in cima alle priorità delle veline Nato-Golfo-Israele-curdi-jihadisti distribuite ai collaborazionisti italioti. Insomma, il mandato è stato eseguito, magari con ridicola consistenza numerica, ma con formidabile spirito di servizio.

Potrebbe apparire incongrua, sul piano della deontologia giornalistica come su quello della pura logica la presenza di certi partecpanti. Aleppo è difesa dalle truppe patriottiche e assediata, per un terzo, da terroristi mercenari. E’ libera e colpita dai mortai e dall’artiglieria di al Nusra per gli altri due terzi. Gli unici corridoi umanitari sono quelli garantiti dai russi e gli unici soccorsi arrivano grazie a questi corridoi. Aleppo è la Stalingrado della Siria, altro che Sarajevo, come intesa a suo tempo dalle spie pellegrine. Avrebbe poco senso, anzi nessuno, la partecipazione a una manifestazione di chiaro segno di parte – e di quale parte poi! – di organismi deputati alla nostra informazione: Articolo 21 e Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Il primo, associazione che si pone come custode del sacro principio “Stampa cane da guardia del potere”, la seconda, sindacato, cui spetta garantire ai giornalisti la libertà da condizionamenti ed asservimenti. Come questi due istituti intendano la loro missione statutaria, a Piazza Santi Apostoli l’abbiamo visto ribadito e perfezionato.

A proposito, questi due dioscuri del giornalismo libero e onesto stavano anche alle caciare per l’adepto di John Negroponte, Giulio Regeni. Noblesse oblige. – Fulvio Grimaldi

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Non tutto l’Islam è cattivo, se vissuto come legante sociale e di rispetto umano

Osserviamo che l’islamismo, non il fondamentalismo bombarolo, ma quello popolare e soprattutto quello di matrice sciita sta diventando simbolo di un ritorno all’umano. Infatti anche in occidente non son pochi coloro che si convertono. Il fatto è che la nostra società sta perdendo ogni valore umano, una società dell’immagine in cui le donne son solo carne da esibizione, gli uomini debbono arrancare sulla scala sociale senza remore morali o spirituali, i vecchi possono e debbono marcire in silenzio negli ospizi, i bambini sono istruiti nelle scuole a diventare servi del sistema, etc. In tutto questo marciume, in cui si cancella l’umanità a favore del consumismo, l’islam si propone come alternativa al degrado, riportando l’attenzione alle cose essenziali.

Spesso mi son posto criticamente verso alcune posizioni assunte nei paesi islamici, che non tengono conto dei diritti delle donne e della libertà individuale. Ma a dire il vero forse lì la condizione femminile gode di maggiore stima, sia pur nelle ristrettezze dell’espressione formale, altrettanto dicasi per le dignità personali godute nella vita sociale, ove è più sentita la regola del rispetto reciproco e dei valori condivisi.

Insomma l’Islam è sicuramente poco  “libertario” ma l’uomo comune vive in un ambito comunitario più rispettoso dei rapporti umani. Per queste ragioni l’islamismo si è ben inserito nelle pieghe della società occidentale e non solo per il continuo afflusso di emigranti di religione maomettana ma anche per il crescente numero di europei “convertiti”, soprattutto per i valori umani e le norme sociali manifestate in questa cultura.

La gente si converte all’Islam perché si sente socialmente più protetta e sviluppa nelle comunità una maggiore solidarietà interna, un po’ come succedeva ai cristiani della prima ora. Questo dovrebbe far meditare i nostri preti cattolici ed i nostri sociologi che ormai si interessano solo degli aspetti “economici” del benessere…

Ovviamente per persone laiche, come me, la considerazione verso ogni aspetto della comunità e della natura può essere sperimentata attraverso altre modalità, come ad esempio la spiritualità laica e l’ecologia profonda, ma dobbiamo comunque tener presente che non tutte le menti sono uguali, le disposizione sono diverse, l’importante è che -nei fatti- si proceda verso una crescita in intelligenza. D’altronde in quale altro modo possiamo conservare l’umanità…?

Paolo D’Arpini

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In dissociazione dell’attacco USA contro la Libia – Comunicato Stampa

Condanniamo nel modo più deciso la nuova avventura militare scatenata dagli USA in Libia con l’appoggio diretto o indiretto del governo italiano e di altri governi occidentali aderenti alla NATO.

Questa operazione guerresca viola nuovamente l’articolo 11 della costituzione italiana, già violato pesantemente con la precedente aggressione alla Libia del 2011 che ha distrutto il paese più ricco e sviluppato dell’Africa.

La nuova avventura bellica, scatenata con la motivazione ufficiale della lotta all’ISIS, è in realtà una nuova operazione neocoloniale che si propone due obiettivi concreti:

1) Una nuova spartizione delle ingenti risorse libiche: gas, petrolio, acqua sotterranea, grandi risorse finanziarie;
2) il sostegno al cosiddetto governo fantoccio SerraJ, imposto dall’esterno da un gruppo di potenze occidentali, mai eletto dai Libici e non riconosciuto dal Parlamento Libico regolarmente eletto.

Il ricorso a bombe straniere su Sirte non farà altro che favorire il reclutamento di nuovi jihadisti e un conflitto senza fine. Questo intervento a sorpresa USA, prontamente approvato dal governo Renzi, non è necessario, serve solo a cercare di rimescolare le carte in tavola. Creerà nuovo caos e basta.

Gli italiani sensibili al tema della pace sono invitati a organizzare forme di protesta – insieme a forme di controinformazione su questi gravi fatti – per dire al governo Renzi: L’Italia si dissoci dai bombardamenti, NO all’uso delle basi italiane e dello spazio aereo italiano.

Vincenzo Brandi – LIsta Comitato NoNato
Patrick Boylan – Rete Nowar-Roma
Paolo D’Arpini – Circolo Vegetariano VV.TT.

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Commento integrazione a cura di Adriano Colafrancesco:

“Occorre informarsi, per capire ciò che sta avvenendo. È bene sforzarsi di capire, per non essere manipolati dai sacerdoti del politicamente corretto e del pensiero unico legittimante il nuovo ordine mondiale classista monopolare. Bisogna, ancora, diffidare sempre della versione ufficiale, vuoi per corroborarla criticamente, vuoi per opporre a essa un’altra versione, corrispondente al vero. E, allora, proviamo a ragionare anche solo per cenni su quanto sta accadendo in questi primi giorni di agosto. L’Italia – è bene saperlo – sta mettendo al servizio della Nato e della monarchia del dollaro la base di Sigonella in Sicilia per bombardare imperialisticamente la Libia” (Diego Fusaro – il Fatto Quotidiano on line, 4 agosto 2016
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/04/attacco-in-libia-perche-favorire-il-terrorismo-appoggiando-gli-usa/2956341/)

Allora vale la pena di ricordare bene a tutti

quello che la tv non ci fa vedere
http://www.arcoiris.tv/scheda/it/2532/

“Ogni aereo, elicottero o mezzo corazzato dell’esercito americano dispone di uno o più registratori digitali, che memorizzano tutte le immagini esterne e tutti i dialoghi intercorsi fra i membri dell’equipaggio nelle varie operazioni. Quello che pubblichiamo, con sottotitoli in italiano, è un filmato che non doveva certo essere reso pubblico. Proviene da un AC-130, in missione notturna in Iraq. E’ il vero volto della guerra, ed è anche il vero volto del nostro alleato. I morti passano, la Storia rimane. E noi stiamo passando alla storia, ancora una volta, da una parte che molto probabilmente in futuro non ci piacerà riconoscere, e che cercheremo in tutti i modi di “rivisitare” ad uso e consumo delle nostre coscienze. Ma certe immagini non si cancellano. Il filmato dura sei minuti, e mostra in realtà due diverse azioni, delle quali abbiamo sottotitolato tutto quello che siamo riusciti a capire. Ma il resto non è difficile immaginarlo. Nella prima azione, che si svolge di notte, la telecamera è a raggi infrarossi, per cui gli esseri umani appaiono completamente bianchi. L’illusione di potersi nascondere nell’oscurità è, come vedrete, completamente fasulla. Se c’è qualcosa che turba profondamente, è questa schiacciante superiorità tecnologica unita al tono distaccato con cui si decide della vita e della morte altrui”
Per gentile concessione di www.luogocomune.net”

Mio commentino: “E tutto ciò al solo scopo di fare un dispetto alla Russia di Putin per l’ovvia conseguenza che il bombardamento sull’ISIS in Libia avrà sulla campagna di liberazione dall’ISIS in Siria…” (paolo d’arpini)

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