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Massimo Bormioli ed il ciclista che veniva dal Giappone, una storia della Calcata che esiste e non esiste

 Massimo Bormioli è forse sconosciuto ai più, per chi ha frequentato negli anni scorsi Calcata forse resta una memoria di un personaggio strano vestito di bianco con i sandali ai piedi, estate ed inverno, l’aria ieratica, che stazionava nella piazza davanti alla chiesa e prendeva il sole se faceva freddo oppure stava all’ombra vicino a qualche vicoletto ventilato se faceva caldo. Massimo era -dico era non perchè sia deceduto ma solo perché ha interrotto la sua attività e la sua permanenza qui- un artigiano artista del legno intagliato a coltello. Per alcuni anni visse a Calcata in un piccolo studio, dormendo sul tavolaccio che gli serviva da tavolo da lavoro, mangiando cibo semplice e sfarfallando nel paese con movimenti eterici. Alcuni lo chiamavano “il francescano” altri -più maligni- “il sacrestano”. Certo un personaggio particolare lo era, al limite fra la saggezza e la pazzia, fra la bontà e la malizia, fra l’innocenza e l’esibizione. Pomeriggi su pomeriggi ho dialogato con lui sui gradini della chiesa e malgrado non fosse possibile “concretizzare” alcunché era per me una grande fonte di ispirazione e riflessione, essendo lui Cinghiale d’Acqua ed io Scimmia di Legno.Ora se n’è fuggito da Calcata, ha lasciato il luogo ed anche la memoria, così celere è la immissione e la cancellazine nell’inconscio collettivo di questo paese che rappresenta lo Yn e lo Yang nella sua pienezza. Definisco spesso Calcata “Sodoma e Gomorra” e contemporaneamente la chiamo “la sacra dimora di Kali”. Massimo Bormioli è stato uno dei rappresentanti di entrambi questi mondi….

Ora lascio da parte questa rimembranza e vi racconto di un incontro strano che ebbi a Calcata con un ciclista giapponese, avvenuto un po’ di tempo fa quando Massimo era ancora qui, per farvi entrare nell’atmosfera rarefatta della città invisibile che è Calcata…. esiste e non esiste… e così i suoi personaggi e visitatori…. tutti assurdi, unici… evanescenti.   ———–Anche lui veniva da Osaka!

C’è un po’ d’agitazione in piazza, mi accorgo subito che una novità è nell’aria mentre mi siedo sui gradini della chiesa, in un normale giorno feriale senza turisti, nel centro storico di Calcata.

“E’ arrivato un ciclista dal Giappone!” Lorenzo Bizzarri mi dice “Ha attraversato l’intera Asia in bicicletta ed ora è giunto sin qui e sta riposando a casa mia”. Non passa molto tempo che vedo comparire un giovane nipponico, dall’aria sveglia, mi avvicino a lui mentre lui stesso si sta avvicinando a me, ci salutiamo con le mani sul petto e lo invito a sedersi sui gradini per scambiare due parole.

“Da dove vieni e come viaggi?” Gli chiedo e lui, in un inglese un po’ scolastico: “Vengo da Osaka, dal Giappone, con questa mia bicicletta, ho attraversato tutto il sud della Cina, lì non è stato difficile, tra l’altro conosco il cinese, poi son andato in Tibet dove ho visitato molti monasteri ed infine ho fatto il giro dell’India, fermandomi anche a Calcutta…” Mentre così dice mi mostra un ciondolo con l’effige di Vivekananda e di Ramakrishna Paramahansa, due famosi santi del luogo consacrato a Kali. “Questa cavigliera di conchiglie mi è stata invece regalata in Kerala, in un tempio vicino all’oceano indiano”. Non posso fare a meno di commentare “Allora stai facendo un pellegrinaggio?! Da quanti anni sei in viaggio, come fai a mangiare, a ripararti dalla neve e dal gelo sui passi, dal calore rovente dei deserti…”. Mi risponde tranquillo “Sono ormai due anni che viaggio sempre pedalando, non ho fretta, forse andrò in Africa od in America, sto raccogliendo materiale per un mio studio antropologico, secondo me siamo tutti fratelli, le distinzioni politiche e religiose tanto strombazzate non esistono per la gente comune, quella delle strade secondarie e dei piccoli centri, per dormire ho con me una minuscola tenda che in qualche modo mi ripara dalle intemperie, certo quando piove molto, come i giorni scorsi in cui son rimasto bloccato a Roma, allora la tenda diventa tutta bagnata, ma io dormo lo stesso, in fondo son giovane ho solo 27 anni, per il mangiare vado avanti a scatolette, qualche volta mi cucino una pasta con un fornelletto che mi porto appresso, in casi fortunati -come stasera qui a Calcata- un’anima gentile mi ospita. Ho sempre viaggiato senza noie, persino in Pakistan ed Afganistan, di solito ben accolto da tutti, solo in Iran ho avuto un po’ di difficoltà, stranamente con i giovani che non amano quelli dell’estremo oriente, sarà perché molti invasori della Persia erano mongoli, chissà? Comunque ho capito che nessuno, in se stesso, è particolarmente xenofobo salvo che ci sia di mezzo la politica o la religione. Per noi in Giappone è forse più semplice accettare le differenze, vi sono varie forme di pensiero, lo Shinto, il Buddismo, lo Zen, l’Animismo, ma nessuna preclude l’altra.

Tu ad esempio di che religione sei?”. Visto che ora è passato lui all’offensiva delle domande, ribatto prontamente “Prima diciamoci almeno i nostri nomi, io mi chiamo Paolo e tu?” Mi sussurra un nome che suona come “Ushiko” ed immediatamente mi vien voglia di chiedergli, “Ma che vuol dire?” Ci pensa lungamente, assorto e con vari moti del volto e mi risponde “Oceano, vuol dire uomo-oceano”. Immediatamente mi sovviene la storia Zen del lottatore Grandi Onde che meditando sul suo stesso nome divenne invincibile, e questo ragazzo che mi sta al fianco, così minuto ma forte, così semplice ma saggio, mi sembra improvvisamente l’incarnazione dell’oceano. Allora rispondo alla sua domanda “Necessariamente essendo nato in Italia la mia matrice religiosa è quella cristiana, ma indipendentemente dal sentiero non può esservi differenza nel fine supremo, quelli che noi chiamiamo i profeti ed i santi, Gesù, Maometto, Buddha e tutti gli altri sicuramente non son differenti dall’Essere Supremo che tutti pervade”. Oceano mi sorride e gli brillano un po’ gli occhi di soddisfazione nell’ascoltarmi, intanto si è fatta sera, abbiamo chiacchierato per più di un’ora intervallata da meditabondi momenti di silenzio, alla fine ci salutiamo, stavolta dandoci la mano, e ripromettendoci di scrivere qualcosa di questo incontro, lui tiene un diario di viaggio ed io ho il vezzo delle storie commemorative.

Il pomeriggio del giorno dopo risalendo al Centro Storico incontro il mio amico sculture Massimo Bormioli, gli chiedo “Hai saputo del ciclista? E’ già ripartito?” E lui “Si stamattina presto, voleva arrivare sino ad Assisi” Ed io “Hai visto che coraggio, pedalare per migliaia di kilometri, da Osaka fino a Calcata” E Massimo di rimando ” Pure lui veniva da Osaka? Ma lo sai che alcuni giorni fa mi capitò di ospitare un altro ciclista giapponese che stava facendo il giro del mondo in bicicletta, anche lui veniva da Osaka…..!”.

Paolo D’Arpini

Antonella Pedicelli, conversazioni con Paolo – N° 1 Piedi

E’ una coperta calda che mi avvolge l’anima, è un giro di giostra senza fermate improvvise, è la mia stessa “verità”, tradotta dalle sue parole e amata dal mio spirito. Senza aggiungere altro, questo è per me Paolo, giocatore leale e maestro di “improvvisazione”, quale gioia poter condividere con lui una bella e intelligente “palestra letteraria”, in cui catturiamo l’attimo come i bambini che giocano a diventare “grandi” e sperano che non arrivi mai la “sera”. L’ultima nostra “fatica” ci ha permesso di conoscere meglio i piedi.. si,  proprio i piedi, umana espressione di divina “stirpe”, a cui dedichiamo queste poche righe, in segno di rispetto e “venerazione”.Tutto ha avuto inizio con……

“Spesso guardando i miei piedi mi nasce spontaneo un sentimento di venerazione..non mi prendere in giro….è una sensazione che non riesco a spiegarti, è come se i miei piedi fossero “sacri”! Pensa che spesso, quando sto un po’ giù, il guardarmi i piedi  mi aiuta a star meglio!”

“Quel che tu dici a proposito dei piedi, cara Antonella, conferma quanto sempre affermato in India che i piedi sono il più sacro punto del corpo. L’adorazione dei piedi del Guru e dei santi è una delle forme di pulizia mentale e di trasmissione del potere (shakti). All’inizio del mio viaggio, da buon occidentale scettico e razionale, quando sentii parlare dell’adorazione dei piedi e della shakti che da essi fluisce presi la cosa con le pinze ed avevo molti dubbi, fortunatamente siccome sono della Scimmia volli mettere alla prova questi detti ed un giorno mi capitò, mentre stavo andando a meditare, di passare davanti al mio Guru Muktananda seduto su una sedia proprio nella sala di meditazione che osservava i meditanti. Con in mente il mio dubbio mi avvicinai a lui e mi inchinai poi appoggiai la testa sui suoi piedi nudi… non so cosa avvenne sentivo come una corrente che passava e trasformava la mia mente, ero talmente appoggiato che stavo proprio di peso sui piedi, Muktananda diede un colpetto con l’alluce ed allora alzai la testa solo per accorgermi di essere completamente ubriaco di energia, talmente ubriaco da non avere nemmeno la forza di stare in piedi, dovetti subito sedermi ed entrai in meditazione profonda.  Anche nella tradizione cinese i piedi e le mani sono considerati estremamente importanti per l’energia tant’è che lo Shiatzu si fa proprio lì. Insomma i tuoi piedi trasmettono energia spirituale ed è logico che tu la percepisca”.

“Ho trovato varie informazioni piuttosto interessanti in merito all’argomento “piedi”…  “Budda costruì il mondo con 7 passi dei suoi robusti e potenti piedi” ; “i piedini deformi delle donne cinesi sono chiaro simbolo della loro sottomissione e della loro mancanza di potere”; “alcuni sovrani della regione dei Grandi laghi, in Africa, non toccano il terreno: vengono portati sulle spalle oppure camminano su stuoie. Si dice che la loro potenza di re, attraverso i piedi, inaridirebbe la terra.

  Per ragioni simili le danzatrici indiane ricoprono la pianta dei piedi con una tintura rossa: una protezione contro i demoni che i passi di danza potrebbero evocare. In altri casi il piede è decorato per indicare uno “status”: per le donne dell’arcipelago di Tahiti, un bracciale tatuato sulla caviglia indica l’appartenenza a una famiglia nobile. E le ragazze dello Yemen, prima di sposarsi, si decorano i piedi con l’henné.” ..e tanto altro…ci si potrebbe scrivere una vera “enciclopedia” sui piedi, in un certo senso questo ridarebbe loro una certa importanza! A cominciare dall’attenzione verso il nostro modo di camminare, di poggiare i piedi sulla terra, di stabilire un “contatto”..per poi passare al modo attraverso il quale noi “percepiamo” i piedi, fuori e dentro le nostre calzature…”"In molti quadri del Caravaggio ci sono personaggi a piedi nudi. Ad esempio, nella tela con la Madonna di Loreto o dei pellegrini (d), in Sant’Agostino a Roma (1604) o nella Madonna del Rosario (e), dipinta a Napoli nel 1606, vediamo pellegrini e fedeli, inginocchiati davanti alla Vergine, con i piedi sporchi e sgraziati in primo piano. E sempre in primo piano, ancora all’altezza degli occhi dello spettatore, sono i piedi nudi di Nicodemo, che sorregge il corpo abbandonato di Cristo nella monumentale Deposizione di Cristo nel sepolcro (1602-1603) (f), ora in Vaticano. Forse per Caravaggio i piedi nudi sono un simbolo di obbedienza e fedeltà – come scriveva Federico Borromeo (De Pictura Sacra, 1624) – e quindi di una fede sincera, come quella dei poveri e degli umili.

Ma sicuramente i piedi più scandalosi dipinti da Caravaggio sono quelli, nudi e gonfi, della Madonna nella tela con la Morte della Vergine (1606), ora al Louvre. Un quadro così sconvolgente che venne rifiutato dal committente.  La morte di Maria, madre di Cristo, viene rappresentata come la fine di un semplice essere umano, in una stanzetta spoglia e povera: Maria appare “scomposta”, come se fosse appena morta, con il  braccio sinistro abbandonato di lato, quello destro piegato sul ventre, gonfio, le gambe leggermente aperte e la veste sollevata sulle caviglie e i piedi nudi. “Poiché avea fatto con poco decoro la Madonna gonfia e con le gambe scoperte, fu levata via e la comperò il duca di Mantova e la mise in Mantova  nella sua nobilissima galleria” scrive Giovanni Baglione (1642). Ma c’è qualcosa di ancora più grave. A Roma si diceva che per dipingere la Madonna Caravaggio si  era ispirato a una giovane donna morta affogata o, peggio, che nella Vergine il pittore aveva rappresentato  “qualche meretrice sozza degli ortacci [...] qualche sua bagascia [...] una cortigiana  da lui amata” (G. Mancini, 1621). Nel 1994 due studiosi, Riccardo Bassani e Fiora Bellini, hanno identificato la prostituta con Anna Bianchina, “cortigiana”. Figlia di prostituta e prostituta dall’età di dodici anni, con capelli lunghi e rossi, Anna aveva fatto da modella per altri quadri di Caravaggio. Era morta a 24 anni, per una malattia della gravidanza, e forse il pittore ha pensato al suo corpo sformato quando ha dipinto la Vergine, innaturalmente giovane e molto bella anche nella morte.

E sì, in questo quadro i piedi nudi sono l’ultimo problema! Buonanotte, mio caro Paolo, a domani!”

Antonella Pedicelli

More on “Lay Spirituality”

Poems and Reflections ilaria 4 dicembre 2008

  Dear Lay Friends, I would like to talk about Lay Spirituality again. Please find here below a text that can be forwarded – if you agree with it – to promote free spiritual expression in a lay  and syncretistic manner. I would really appreciate if any of you would be willing to translate this writing in any language (French, German, Chinese, Spanish, etc.) and then spread it around in internet in that language and in all possible ways.I am asking for your help because there is still a lot of distortion by the various religions on the true meaning of “lay” and “spirituality” and its really important to make it clear….

Thank you for the cooperation you will want to give…

Cheerfully your’s  Paolo D’Arpini
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Text:

More  about “Lay Spirituality”

I would like to clarify the lexical, etymological and conceptual meaning of “Lay Spirituality” that is erroneously used to describe a manner of spiritual expression on behalf of the lay members of any religion… In truth, the term “lay” comes from the Greek “laikos” which means to not belong to a religious, philosophical or political model. “Lay” means “not pertaining to any socially structured context” similar to the word in Sanskrit  ”pariah”. So it is unthinkable for a member of any religion to express themselves in a “lay” manner regarding that movement.
In reality “Lay Spirituality” is a natural spirituality, man’s spontaneous search for his origin, for life’s mysterious meaning, this yearning leads to get to know oneself. The English word that comes closer to expressing this concept is “awe”.   
Let me begin by saying that “spirit” for me means “synthesis of intelligence and conscience” and I also confirm that I am not a “believer” in any way, what I say is based on my direct experience of existing and on being conscious of it.

   

I do not need any one to confirm it and this is true -obviously- for everyone.
One doesn’t have to “believe” in one’s existence to say “I am”, we know this already without a shadow of doubt. Meanwhile to claim and to assume to have or not have faith we have to use the term “believe” or “not believe”.

   

We can come to the conclusion that being and being conscious of it,  is natural and unmistakeably true, while if one claims something that is grounded on ones thoughts or on mental speculation, it is only a process, a way of conceptualising.
I do not want to make things difficult but it is obvious that no one will ever say: “I believe  I am” whilst regarding any other statement (either an abstract or concrete thought pattern) one will always have to use the word “I believe in this or in that…. In religion or atheism” or in anything else we have faith in…

“I am” is therefore pure and simple truth and it is useless to explain the reason and the import of “being” because any interpretation can only be defined as speculation and therefore  subject to opinion.
Leave it to the “sophists” to claim that conscience is the result of a divine spark or the casual course of matter that is transformed into life. While “I am” is the only incontrovertible fact that needs no proof or discussion. It makes no sense to discuss about “ways”…. or on “hypothesis”.  I am saying this to quiet down any conflict on the reality of the fact I have just expressed (and all can acknowledge it with a serene mind). This is Lay spirituality.

   

“Lay Spirituality” is a simple recognition of the spontaneous being of each one of us …. To be conscious of  Self ! 

Paolo D’Arpini

   

Privilegi di chi comanda. L’Italia è un paese democratico e la maggioranza vince…..

Comunicati Stampa ilaria 1 dicembre 2008

Cari amici,

non amo molto passare notizie disfattiste, dico disfattiste poiché non credo si possa porre rimedio alla situazione sotto descritta, ma  mentre Brunetta sferza gli assenteisti e gli impiegati piangono amare lacrime, i nostri solerti amministratori non lesinano sulle spese personali ed aggiungono prebende su prebende ai mille privilegi già accumulati. Bisogna che essi siano soddisfatti altrimenti non votano compatti le nuove norme che interessano il padrone del vapore. La massa è massa, il rappresentante della massa è un’altra cosa….

A quanto pare, almeno stando a notizie che girano su Internet, recentemente il Parlamento ha votato all’unanimità e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari  pari a circa euro 1.135,00 al mese. Inoltre la mozione è stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali. Infine risulterebbe che un parlamentare costa:

STIPENDIO Euro 19.150,00  AL MESE   STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare) RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)  TUTTI ESENTASSE   + TELEFONO CELLULARE gratis TESSERA DEL CINEMA gratis TESSERA TEATRO gratis TESSERA AUTOBUS-METROPOLITANA gratis FRANCOBOLLI gratis VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis PISCINE E PALESTRE gratis FS gratis AEREO DI STATO gratis AMBASCIATE gratis CLINICHE gratis ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis ASSICURAZIONE MORTE gratis AUTO BLU CON AUTISTA gratis RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).

I parlamentari intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre  lo Stato obbliga i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!) Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti, inoltre  con la legge elettorale in vigore i deputati e senatori li NOMINANO i partiti),  più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Esempio:  la sig.ra Irene Pivetti ha diritto  e gratis ad un ufficio, una segretaria, l’auto blu ed una scorta sempre al suo servizio) La classe politica ha causato al paese un “danno” di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO. La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!

Alla luce di questi fatti, alcuni stanno pensando di promuovere un referendum per l’abolizione dei privilegi di tutti gli amministratori, ma si potrà arrivare a tanto?  Anche perché, oltre ai parlamentari, vi sono altre categorie di privilegiati: i consiglieri ed assessori Regionali, Provinciali e Comunali, i presidenti di Enti e Commissioni, i membri e consiglieri di vari consorzi, parchi, studi, etc. etc. che ammontano a circa un terzo degli italiani, se poi ci aggiungiamo i militari, forestali, preti, forze dell’ordine, statali e impiegati amministrativi vari, etc. etc. si arriva alla metà degli italiani, se poi ci aggiungiamo gli invalidi finti, i baby pensionati,  etc. etc. arriviamo ai due terzi degli italiani… e noi sappiamo tutti che l’Italia è un paese democratico e la maggioranza vince… ovvio,  no? Quindi per gli italiani che restano fuori dalla greppia prevale la legge del Menga (a tutti ben conosciuta).

Queste informazioni sui privilegi di chi comanda, quando poi vengono credute,  possono essere lette  solo attraverso Internet, per vie traverse,  in quanto generalmente i massmedia ed i giornalisti “embeddeds” (anch’essi privilegiati) rifiutano (comprensibilmente) di  comunicarle……

E la ragione è chiara… vi sono argomenti più consoni e cogenti da comunicare alle masse, ad esempio gli ultimi pettegolezzi su chi si fidanza con chi, sulla liposoluzione della star famosa, sulle tendenze sessuali di questo o quel marpione, insomma roba che “tira”  (da salotto o lupanare).

Buona fortuna a tutti!  Vostro affezionato,   Paolo D’Arpini  

Inizio delle Feste di Fine Anno 2008/2009. Centro Storico e Nuovo Centro di Calcata

Comunicati Stampa ilaria 1 dicembre 2008

Fervono i preparativi a Calcata per le imminenti festività Natalizie.

L’avvio è  dedicato all’Immacolata Concezione di Maria ed alla Madonna di Loreto.

Mentre gli alunni della scuola elementare si stanno cimentando in una gioiosa gara, allestendo pannelli e preparando recite poetiche e canzoni.  Sia al Nuovo Centro che al Centro Storico fervono i preparativi per le imminenti
festività, senza trascurare né l’aspetto religioso né quello laico.  Da sabato 6 dicembre 2008  il Centro Visite del Parco del Treja apre i battenti come punto aggregativo e di coordinamento per i preparativi generali, per   la
raccolta  di disegni dei bambini  e di opere artistiche  sul tema: “Racconto di Natale”. In vari locali  del Borgo vengono installati  Presepi e Punti magici, per i quali è stata studiata un’apposita mappa indicativa dei luoghi.

All’insegna de “Il Sole invitto” inizia   l’happening dei festoni e delle luminarie, dell’installazione di varie ghirlande  ed arbusti in tutto il paese, della decorazione delle  viuzze e porte. Ogni visitatore è invitato a portare almeno una palla. Gli artisti di Calcata o del circondario sono invitati a partecipare con una loro piccola opera simbolica  ed in sintonia con lo Spirito Naturale della valle in cui Calcata insiste. Domenica 7 Dicembre  2008,  continuano i preparativi e le installazioni.

Lunedì 8 dicembre 2008 h. 10.30,   al Centro Visite del Parco del Treja  in Piazza Umberto I°,  c’è   l’inaugurazione della Mostra, i bambini di Calcata partecipano con poesie e canzoni. In chiesa si festeggia l’Immacolata Concezione  e nella piazza  continua l’happening dell’Addobbo Arboreo ed
Artistico dal vivo.  Visitatori ed abitanti sono  invitati a partecipare alla decorazione dell’abete natalizio in piazza Garibaldi al  Borgo ed in Piazza Risorgimento al Nuovo Centro.

La notte fra il 9 ed il 10 dicembre 2008,  in onore del passaggio della Madonna di Loreto sopra Calcata, una confraternita di suonatori partendo dal Nuovo Centro compirà l’intero percorso urbano suonando piatti e tamburi.

Per il Coordinamento: Paolo D’Arpini

Info: calcata2008@libero.it -
Tel. 0761-587200 – 333.5994451