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Calcata infuocata in una metaforica rinascita.

Comunicati Stampa ilaria 7 luglio 2008

Fuoco: elemento che presiede al Costume. Proiezione di immagini e forme pensiero. Capacità di osservazione e di visione. Trasformazione dei sentimenti e delle emozioni in luce intellettuale. Fuoco è l’elemento di questo periodo secondo l’oroscopo cinese. Perciò:

Calcata è in fiamme con  “Tsuei Ning decapitato per errore”.

“Io sono l’esperta viaggiatrice del labirinto,  la veggente dell’impossibile, il mio cuore è colmo di potenti magie e sa gettare incantesimi… (autoprentazione della Scimmia)”

Il 10 ed 11 luglio 2008 viene completato il nuovo ciclo teatrale della compagnia Il Cinabro di Calcata. Lo spettacolo messo in scena è “Tsuei Ning decapitato per errore” tragedia cinese di epoca Song (X° secolo d.C)- Ingresso libero uscita a pagamento (volontario). Regia di Wilton Sciarretta.
Esperimento di tetro sociale di piazza in cui recitano 14 attori dilettanti, con l’ausilio di atrettanti tecnici e supporters, tutti  abitanti nel paese. La recita si tiene alle 21.30 in Piazza Umberto I° al Centro Storico di Calcata.

Commento.
La commedia dell’arte è stata la prima vocazione artistica di Calcata, la prima associazione culturale fondata nel borgo si chiamava I Vecchi Tufi e si cimentava in spettacoli teatrali da strada, questo avveniva alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso. Da quel primo esperimento, per espansione, son discesero tutte le altre associazioni e gruppi. Persino il Circolo vegetariano di Calcata discende dai Vecchi Tufi, infatti si chiama VV.TT.
In riconoscimento di quella matrice e per tentare di “ricomporre i cocci” -come si dice in gergo- i vecchi tufi si sono riuniti, aggregando nuove forze ed anche gli opponenti di un tempo, per sperimentare una sinergia alchemica, un paradigma sociale e culturale, basato sulla consapevolezza che non si “può vendere l’anima al denaro od alla vanità”. Per questo l’esperimento  della rinascita si svolge modestamente e forse anche un po’ mestamente (per le antiche diatribe non ancora sanate e per l’utilizzazione forzata dell’immagine di Calcata a fini speculativi).
“Ridere quando c’è da ridere e piangere quando c’è da piangere” è il motto di questa commedia “Tsuei Ning decapitato per errore” messa in scena dalla nuova compagnia Il Cinabro (simbolo alchemico taoista), per significare che dal male si può trarre un bene che dal veleno se ne può ricavare medicina, purchè “nella vita di tutti i giorni non si parli a vanvera od a sproposito e non si giudichi avventatamente”. Gli attori, musicisti, tecnici ed aiutanti son tutti residenti nel borgo di Calcata, assieme fanno un bel gruppo  di persone giovani e vecchie senza distinzione di sesso o mestiere. Un po’ come agli inizi del ri-abitare Calcata in cui, come ho scritto su questo stesso sito in Epopea del Circolo, abbiamo sperimentato un “Apprendimento di un nuovo modo di rapportarsi, una socializzazione semplificata senza scale gerarchiche né poteri stabiliti, una compartecipazione in base alla funzione svolta e alla capacità espressiva”.

Siete invitati a partecipare
Paolo D’Arpini

Il significato della “rinuncia”

Messaggio ricevuto da Fabio:                    
“rinuncio…rinuncio…rinuncio…ma lasciati andare e affanculo la coerenza a tutti i costi ( che poi è impossibile ). Saluti da un ex macrobiotico”

Risposta:
Caro Fabio, ti ringrazio per avermi scritto ed anche per il consiglio. In effetti anche se uso il termine “rinuncio” è solo un modo di dire giacché non sento alcuna mancanza per quelle cose alle quali ho rinunciato, se ne sono semplicemente andate dalla mia vita…. sono diventate inutili o indesiderabili, evidentemente per me erano solo sosvrastrutture che la società mi aveva insegnato a riconoscere come mie… ma mie non sono. Infatti son diventato “vegetariano” -ovvero ho smesso di mangiar carne- non perché pensassi che fosse meglio o per motivi etici o per ragioni dietetiche o chissà che, è successo tutto molto spontaneamente, senza ragione se non il naturale disgusto ed inidifferenza per un qualcosa che evidentemente non  era idoneo al mio organismo. In tal modo mi sono liberato di un peso…. allo stesso tempo, siccome siamo abituati a definire quel che ci accade una “scelta”, per consuetudine dialettica dico che “ho rinunciato alla carne”, tuttò lì. Ciò vale anche per il resto.
Per quanto riguarda la macrobiotica, di cui mi dici di essere un ex, se ti riferisci a quella giapponese, hai fatto bene a “rinunciarci” giacchè vera macrobiotica, per noi italiani, è mangiare quel che cresce nel nostro territorio bioregionale nel suo spontaneo momento di maturazione senza eccedere. Purtroppo l’imposizione culturale avviene anche per le cose apparentemente buone, così nascono gli yoga, le diete, le ricerche spirituali e tutta la bella compagnia, che sono come la coca cola, le patatine fritte, il viagra, e dir si voglia.
Ti saluto con affetto, non so se ci siamo conosciuti personalmente, comunque se vuoi puoi venire a trovarmi a Calcata, telefonami prima, oppure scrivimi qui.
Ciao, Paolo D’Arpini

15 e 16 e 17 agosto 2008 Comiziale poetico di tre giorni.

Invito al risveglio… osservando le lacrime di San Lorenzo e la Luna Piena, nell’attesa del Grande Cocomero.

Questi tre giorni son dedicati all’attesa senza attesa, scrutando il cielo di metà agosto pieno di stelle cadenti, seduti nell’orto dei cocomeri  dove non c’è nemmeno un cocomero…. Vi sentite in un mondo surreale?  Forse è un sogno, oppure un incubo?

Per tre giorni restiamo in una via di mezzo,  in un  dormiveglia, nessuna speranza da soddisfare, nessun ottenimento da perseguire,  ecco ci qui a compiere il nostro dovere, il dovere di risvegliarci a noi stessi….

  Destati, oh uomo, dall’illusione della superficialità e della separazione. Riconosci la tua appartenenza inscindibile alla vita. Nel tuo viaggio di ritorno a casa hai dimenticato chi sei, inebriandoti nella vanità del possesso materiale. Hai avuto paura di nuotare, di galleggiare,  nel grande flusso della vita e ti sei fermato sulle  sponde duali dell’istinto e della ragione.  Scopri orsù l’Ulisse indomito che è in te, oh uomo, non arrenderti alle sirene dell’oblio.  Perché  ti limiti a vagare nelle nebbie oscure,  seguendo tracce in tondo in tondo,  ignorando l’intuizione dell’intelletto? Scopri ora il segreto della tua vera identità, non manipolare i segnali chiari della conoscenza interiore, assicurati che il loro significato ti sia comprensibile, osserva vigile…   Guarda, hai creato religioni e dottrine, ti sei abbagliato nelle ideologie, hai imprigionato la tua mente rendendola serva della limitazione e dell’inferiorità. Hai creduto ottusamente nella scienza legittimando così la sola dimensione materiale. Hai sostituito la consapevolezza innata  del sé con la sterile informazione sul divenire. La tua cultura è accumulazione. La tua sperimentazione si è arresa passivamente alla dialettica, ti sei lasciato abbindolare, ubriaco di nozioni sterili, e vaghi untuosamente  pregno di niente, tronfio e senza  discernimento preda d’inganno e  truffa auto-indotte.    Balia di stimoli malsani, oh mio buon uomo,  hai serrato gli occhi alla verità  cedendo all’orgia sfrenata della finzione e -nella tua ignoranza-  l’hai definita “successo”.   Uomo, dimmi dunque, perché hai rinunciato all’amore per prostituirti in un contratto? Perché hai reso funzionale il ruolo dello Yin e dello Yang ostruendone l’incontro?  E’ tempo buono ora che tu veda quel che hai costruito dentro e fuori di te, guarda attentamente quel che hai fatto al tuo cibo, come hai avvelenato la tua acqua la tua aria, come hai manipolato il tuo corpo e la tua mente. Questo è solo il retroscena della tua caparbia illusione… Tu hai sostituito il sacro con il rito, hai chiamato la guerra giustizia, hai accettato la sudditanza definendola libertà,  hai diffuso  la dipendenza e l’insolvenza stabilendo l’economia.   Ora scopri il risultato: paura rabbia frustrazione rivolta odio stupidità. Oh uomo è  il tempo giusto per te di risvegliarti, oh uomo benedetto.  Appuntamento alle h. 11.00 del 15 agosto 2008 in via del Fontanile snc.Si potranno trascorrere i tre giorni restando ospiti del Circolo vegetariano di Calcata.

Portare sacco a pelo e  cibo vegetariano bastante e buona volontà per la permanenza.

Prenotazione necessaria: Tel. 0761-587200

circolovegetariano at gmail.com

  Grazie per aver letto sin qui. 

8 agosto 2008 – “Assorbimento nell’eterna beatitudine”

Compagni di viaggio ilaria 30 giugno 2008

Festa dedicata ai compagni di viaggio, quelli del “when the saints go marching in…”

In questa giornata di inizio autunno (secondo Plinio l’autunno comincia oggi con il tramonto della Lira) solitamente festeggiamo il Maha Samadhi di Nityananda, ovvero l’assorbimento nella eterna beatitudine. Oggi invitiamo tutti i nostri compagni di viaggio, i cercatori spirituali che seguono il nostro stesso “sentiero” la  via laica e libera  che non ha tracciato alcuno….

E’  un invito al riposo, al ritorno, nel grembo accogliente della Terra… in questo periodo infatti tutti i semi tendono pian piano a cadere sulla superficie del terreno, in attesa che le piogge autunnali inizino a creare l’humus necessario alla successiva rinascita.   Tradizionalmente trascorriamo questa giornata in campagna, oziando e passeggiando, raccogliendo erbe aromatiche e cercando acque fresche alle sorgenti. Alla fine ne esce fuori un “hemlot” come dicono gli inglesi, noi la chiamiamo “acqua cotta”. Una bevanda cibo con tutti i sapori e gli odori che la natura ci da in questo momento. 

L’argomento meditativo della giornata sarà quello dell’interrogarsi sul “qui ed ora” sul “carpe diem”  soprattutto  chiedendoci:  “Chi è che vive questo momento?”  “Cosa è  il sé?”  “Non è forse la stessa mente cosciente della sua esistenza,  la consapevolezza priva di esternalità e di pensieri?”.     Infatti si dice che la mente pulita dai pensieri è il sé, il substrato, la base, senza cui non potrebbe esserci alcunché… Ogni pensiero è solo un riflesso, un’increspatura,  in questa pura coscienza. Nella quiete dell’osservazione distaccata ci godiamo la presenza, restiamo assorti nella eterna beatitudine del sé.

Programma:

h. 17.00 – Appuntamento al Circolo vegetariano in via del Fontanile snc.

Andiamo vagando senza meta per la campagna inseguendo i profumi  di fine estate.

h. 20.00 – Nel Tempio della Spiritualità della Natura, preparazione dell’acqua cotta.

h. 21.00  – Convivio e presentazione del libro “Compagni di viaggio – storie raccontate e da raccontare durante il viaggio” di Paolo D’Arpini.

Prenotazione necessaria: Tel. 0761-587200

circolovegetariano@gmail.com 

Calcata 28 giugno 2008

Poems and Reflections ilaria 28 giugno 2008

Che tu mi dica queste cose, Francesca, proprio oggi che mi son vestito di verde “come un infermiere od un chirurgo”  han commentato gli amici per strada, mi riempie di gioia… di consolazione.
Sono rimasto schifato, svomitato e spisciato,  da una mostra organizzata oggi al palazzo baronale e fuori di esso che ha obbrobriosamente svilito la magia di Calcata. Ciborg con musica dark, esibiti pezzi di organi di plastica macchiata di sangue vernice, mani tagliate, siringhe, bende e schifezze varie… Organizzata da le tele tolte, galleria d’avanguardia, si dice, le tele sono le bende, tolte per mostrare il pus putrido di questa società decadente e finta che deve per forza orrificare per vivere.
Calcata umiliata da pseudo giochi creativi per bambini, fuori del castello, con adesivi e figurine incellofanate, uno straccio buttato per terra con una bomboletta sopra, per la “creatività” dei passanti, creatività da lupanare da carrozza  scarabocchiata da lucido esempio di stupidità umana, lucchetti al ponte milvio…
La finzione di una tenda berbera lì fuori con mucchi di libri di foto  rubate al deserto, da vendere ai passanti a 15 euro. Davanti la chiesa di Calcata, che non è più luogo sacrale giacché serve solo ai matrimoni scenografici con coriandoli di plastica e razzi lanciati al cielo contro corvi e piccioni spauriti, ancora più svilita da una pedana  con finto sfondo per luci psichedeliche e musica “live” -si dice- con disckjockei, hard music come il cuore di chi ha voluto offendere Calcata in questo modo….
L’associazione per la valorizzazione del centro storico di Calcata, l’associazione delle tele tolte, le istituzioni che hanno concesso il patrocinio e lo spazio pubblico. Non le ringrazio, anzi,  li rimprovero.

Scusami cara Francesca se approfitto di te per lanciare questo messaggio, ma la cosa è successa da sé, non sapendo come comunicare… il mio stato, il mio cuore infranto,  mi sono aggregato alla tua lettera -bellissima- che accetto come controaltare di verità, non solo, ci aggiungo qui dabbasso la tua poesia “controversa” su Calcata, che a questo punto assume tutto il suo significato!
Non so perchè lo faccio ma sento di doverlo fare.
Paolo D’Arpini.

Date      : Sat, 28 Jun 2008 15:15:22 +0200
Subject : Poesia

CALCATA
Il tempio antico onora
la nuova gemma di primavera,
una danza di calici
innalza versi all’occhio umano,
divino nell’ebbrezza gaudente
di satiri e fate.
Giocano aliti di vento
e rincorrono re e regine
su spighe d’oro effigiati.
Tace la voce cupa
della Terra dura,
la Madre respira piano
e nutre la povera gente
di pietà eterna.
Una foglia piega
l’ala timida
e scrive “gioia”
sui nudi crostoni
cesellati a mano
da pietre vive:
respiro del Cielo
di mondi lontani.
 
Francesca

………………………
Scambio epistolare precedente:
 
Grazie Paolo per la tua risposta! Mi hai permesso di condividere un tuo pensiero “meraviglioso”…lo comprendo e non aggiungo altro, perchè è una verità che “si esprime”. Io credo che ogni luogo abbia una sua anima (o come dir si voglia..) e spesso manca a “quell’anima” la possibilità di comunicare, di potersi “liberare” in termini di gioia e conoscenza. La “poesia” mi permette di comunicare attraverso la parola, di dare libertà ad un potenziale inespresso..anche per quel che riguarda dei luoghi, degli oggetti, delle pietre….magari è solo una “mia” modalità di respiro e tale rimane! La tua conoscenza del mondo è quella di un maestro, di colui che ha avuto l’esperienza diretta del conoscere…..mi permetto di “prendere” e di nutrire i colori della mia anima con ciò che mi arriva…anche attraverso questo scambio.
Sat Nam Paolo e grazie
Francesca

****

Cara Francesca, ho atteso un po’ a scriverti una risposta, il fatto è che mi sono meravigliato molto della tua poesia su Calcata, che ancora non conosci a quanto mi dici…
Allora, o la tua vena poetica attinge direttamente all’inconscio, oppure sei assuefatta talmente a parlare in versi che la butti lì…
Debbo confessarti una cosa, abito a Calcata da moltissimi anni, ho amato subito questo luogo, l’ho “riconosciuto” il momento stesso in cui vi ho messo piede la prima volta, lo accetto nel bene e nel male, ci vivo con pienezza e sofferenza e delizia. Insomma Calcata è una parte del mio destino, eppure cara Francesca direi le stesse cose se mi trovassi a vivere in qualsiasi altro luogo. Ciò che intendo è che non è il luogo in se stesso a manifestare la sacralità o la bellezza, è solo l’attitudine con la quale si vive il luogo che lo rende così unico e raro.
Perciò….
Tu che sei una ragazza sensibile ed intelligente mi avrai già capito.
Conservo questa tua poesia su Calcata in attesa di trovare un momento od una buona occasione per riconoscerla vera.
Ti saluto con … non so che.. poi capirò.
Paolo