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Antonio D’Andrea è partito al volo su una bicicletta cometa… Wouwhh!

Vi dirò che fino a un mese fa, mai e poi mai avrei pensato ad un  ”bici-cometa”, poi è accaduto ciò che vado a raccontarvi.   Verso il 20 settembre sono tornato da Capracotta per iniziare a preparare i pacchi per il mio trasloco definitivo  a Capracotta. Ogni tanto a Lainate, dove vivevo e in parte vivo ancora, mi recavo alla discarica “ecologica”, gestita mi pare dal comune, ove porto del materiale da smaltire, Ebbene ci andavo in bici perché dista circa 2 km da casa. Un giorno al ritorno per strada vedo un bellissimo nastro giallo anzi giallissimo (come diceva zia Elena), di quelli, per intenderci che di solito sono usati per confezionare pacchi regalo (poi l’ho misurato:
7 metri e 50 centimetri di lunghezza e 5 centimetri di larghezza). Mi ha colpito e mi dispiaceva lasciarlo sulla strada (sul nastro d’asfalto…) dove ci sarebbero passati camion e auto e in breve tempo sarebbe diventato poltiglia. E così svelto svelto l’ho raccolto e messo arrotolato nel cestino portapacchi  sulla ruota posteriore. E così per alcuni giorni è rimasto lì. Intanto pensavo a come poterlo utilizzare, tenendo conto che ho già tantissimi nastri e nastrini che metto da parte e che uso poco o pochissimo. Per cui accumulo aspettando le occasioni buone per utilizzarlo.
Dopo una settimana vado lungo il sentiero, in parte asfaltato in parte no, che scorre di fianco al canale Villoresi, poco frequentato. Dovendo portare dei pacchetti e delle borse, per non far schiacciare il nastro dorato mi dico che potrei legarlo all’estremità del cestino gratinato. E così faccio, con l’accortezza di annodarlo a metà dopo averlo piegato in due. Il risultato saranno quattro nastri di circa mt 1,80 ciascuno le cui due
estremità sono un po’ sfrangiate.
Appena parto, con la coda dell’occhio vedo uno “spettacolo” meraviglioso: i quattro nastri volteggiano nell’aria come code di aquiloni. E le/i bambine con a fianco genitori o nonni che mi incontrano rimangono a bocca aperta. E felice e imbarazzato continuo a pedalare con il fruscio delle quattro code d’oro. Ogni tanto butto l’occhio alle spalle oppure vedo l’ombra proiettata a sinistra o davanti, a secondo della direzione della strada…che meraviglia….
Verso la fine di settembre riparto per Capracotta e ci resto fino a circa il 23 ottobre u.s. Al ritorno mi capita di rifare il sentiero lungo il Villoresi e mi ricordo del nastro che srotolo di nuovo. Un tuffo al cuore!!! Me ne ero dimenticato e rivederlo giocare con l’aria è una grande piccola emozione e mi viene da paragonarlo a una cometa…. Incontro lungo la strada, essendo di domenica, molte più bambine/i accompagnate/i e tutte/i rimangono stupefatte/i.
La cometa….la mitica stella cometa di quando ero piccolo che mi affascinava e incantava e mi faceva sognare…. Eccola, a portata di mano. Sì in parte è come la coda degli aquiloni, ma di solito al massimo sono due e nonostante li ami, gli aquiloni, raramente li ho fatti volare e si muovono lentamente nell’alto del cielo…
Ma quattro nastri d’oro dietro attaccati alla bici che li senti frusciare-bisbigliare in continuazione e girandomi vederli danzare nell’aria lasciando una scia di gioia è troppo troppo bello….
E così è nato il termine bici-cometa… Ogni bici potrebbe diventare una cometa e chi pedala, almeno per me, è come se cavalcasse una cometa, piccolo nomade dell’universo.
Qualcuno potrebbe chiedermi “Storia interessante ma ci vedi anche una valenza culturale, simbolica, politica?” Lo so che posso sembrare un utopista minimalista, e in realtà lo sono, ma la bici cometa è troppo troppo bella. Forse ci insegna che col niente, con pezzetti di rifiuti possono nascere grandi simboli che accendono gioia, meraviglia, stupore; che invitano e invogliano a giocare a rigiocarsi a mettere in moto un altro mondo possibile; è un po’ come la zucca di Cenerentola che viene trasformata  in carrozza di lusso (in questo caso una bici in cometa). Insomma l’altro mondo possibile è quello che possiamo costruire già da adesso, a partire dalle cose più piccole e forse anche rifiutate. E trasformarle in fiabe reali. In fondo la Fata era anche la Signora (o forse S’ignora?) delle metamorfosi e ciascuna/o potrebbe -e  dovrebbe- diventare Fata. E pensavo poi che carino sarebbe se colorassi la bici (chiaramente con colori atossici e non inquinanti) tutta di giallo oppure trovando nastri rossi tutta rossa o scambiarsi le bici a secondo degli umori e desideri. E mi immagino un fiume di bici-comete (come-te) in occasione di manifestazioni per la pace o semplicemente che vagano per le città e paesi….

Buon viaggio e sogni d’oro sulle bici-comete….  da Antonio D’Andrea  

Per scrivere ad Antonio: barchettaebbra@tin.it

“I am free … but I am bound to you” Barroso dixit! Avvio della guerra genetica in Europa.

Comunicati Stampa ilaria 27 ottobre 2008

Cari amici ecologisti ed umani…

Siete ancora umani, siamo ancora umani… ma per poco!

Infatti l’Indipendent di domenica scorsa ci informa che il Barroso è passato dalla parte delle manipolazioni genetiche e la UE si prepara a spingere verso l’introduzione degli OGM anche in Europa.

Siamo fottuti!?

Ma non è detta l’ultimissima parola, la parola può passare al popolo che attraverso un referendum popolare potrà bloccare la “manipolazione” della manina di satana…. Ve la ricordate quella storia in cui un musicista innamorato ma disperato, bravo ma incapace di aver successo decide di vendere l’anima al diavolo.. sapete com’era il contratto? Era tutto basato sulla vendita della mano di satana, ed il prezzo era sempre la metà della precedente vendita, ovvero chi acquistava la manina di satana la pagava la metà del costo pagato dal precedente acquirente.. Ogni volta che la manina passava di mano chi faceva il contratto con satana perdeva la sua mano ed in cambio gli si attaccava al polso quella di satana… così arrivava il successo e la grana…  ma l’importante era rivendere la manina maledetta prima della morte se no l’acquirente andava diritto all’inferno…  Ritornando al musicista squattrinato.. il prezzo per lui era arrivato ad un centesimo di euro, lui la pagava un centesimo di euro ma sicuramente non l’avrebbe più potuta vendere perché non c’erano monete inferiori ad un centesimo… Chiaro no? Barroso, d’accordo con Brown,  s’è accattato la manina di satana et.. apres lui le deluge… si aprono le porte dell’inferno…!

Dopo la scoperta dell’america, finanziata da una monarca portoghese,  non era più successo che l’America ricambiasse la visita con tanta prepotenza…… Per chi volesse saperne di più è tutto qui scritto dabbasso in chiare lettere anglosassoni…..    
*Brussels plans to help GM food grow on consumers   *

José Manuel Barroso is moving to support the introduction of GM crops to the European market and has called for a series of discussions and meetings on the GM debate.

*pressreview-UnitedKingdom-en 8:12:00 AM CET *

*
http://emm.jrc.it/NewsBrief/pressreviewwritten/all/3_20081027.html#pressreview-913327
*

*Europe*’s secret plan to boost genetically modified crop production

British PM Gordon Brown and other European leaders are secretly preparing an unprecedented campaign to spread GM crops and foods in Britain and throughout the continent, confidential documents obtained by “The Independent” on Sunday reveal. The documents disclose plans to “speed up” the introduction….

*pressreview-Greece-en 8:00:00 AM CET *

*
http://emm.jrc.it/NewsBrief/pressreviewwritten/all/5_20081027.html#pressreview-912932
*

*Genetic Engineering Promises to Improve Medicine, Food and the Environment
 *

Targeted News Service : The Biotechnology Industries Association issued the following news release: The multiple benefits of animal biotechnologies are closer to being realized thanks to efforts today by the U.S. Food and Drug Administration (FDA) and U.S. Department of Agriculture (USDA).

*lexismed 6:10:00 AM CET *

*
http://www6.lexisnexis.com/publisher/EndUser?Action=UserDisplayFullDocument&orgId=1740&topicId=100000352&docId=l:874< http://www6.lexisnexis.com/publisher/EndUser?Action=UserDisplayFullDocument&orgId=1740&topicId=100000352&docId=l:874387859>
387859<http://www6.lexisnexis.com/publisher/EndUser?Action=UserDisplayFullDocument&orgId=1740&topicId=100000352&docId=l:874387859>

Ricordo a tutti che l’8 novembre 2008, nell’ambito de Il Ciclo della Vita,  si tiene al Palazzo Baronale di Calcata, a cura del Circolo vegetariano VV.TT.,  una tavola rotonda su “Agricoltura bioregionale, alimentazione naturale e manipolazione genetica” – Inizio alle h. 15.30 – Partecipano fra gli atri:  Michele Trimarchi, Giuseppe Altieri, Marco Tiberti e Ciro Aurigemma.   Collaborano: European Consumers, Associazione Vegetariana Italiana, Rete Bioregionale Italiana.  Si parlerà anche del coordinamento referendario anti OGM.

Buona salute a tutti!

  Paolo D’Arpini   http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/10/22/prossimo-incontro-di-coordinamento-agricolo-e-bioregionale-8-novembre-2008-al-palazzo-baronale-di-calcata-nellambito-de-il-ciclo-della-vita/

La laicità può essere “religiosa” o “razionale” ? Scambio di corrispondenza sul significato di “Spiritualità Laica” e “Lay Spirituality”.

Questa è una richiesta di collaborazione per la causa della spiritualità laica.

Cari Amici spiritualisti e laici, solo pochi mesi fa (maggio del 2008) avevo tentato con un paio di brevi articoli in inglese di tamponare (almeno su Google) la  mistificazione avvilente e mendace della chiesa cattolica che si è appropriata del termine “lay spirituality”  in tutti i documenti in cui si parla di spiritualità laica. Questa strumentalizzazione da parte del vaticano di una parola che  per sua accezione e corretta traduzione non può essere riportata ad alcuna religione, in quanto “spiritualità laica” significa spiritualità naturale e quindi non è conseguenza di un credo filosofico e religioso, mi ha alquanto scocciato ed  amareggiato….

Tra l’altro se queste chiarificazioni sul vero significato di spiritualità laica non compaiono in inglese i preti e prelati cattolici potranno continuare a farla  franca su questo argomento, continuando a presentarsi come i soli fautori di una spiritualità che però essi definiscono “laica” semplicemente perché espressa da “credenti cristiani” non sacerdoti, ovvero da persone del popolo ma appartenenti alla religione cattolica.

Vi rimando ad un articolo in italiano su questo argomento apparso sempre a maggio di quest’anno sul nostro sito e pubblicato anche su altri siti laici:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/05/16/liberta-espressiva-nella-spiritualita-laica/

E qui dabbasso ecco i due  brevi testi esplicativi sul significato di “Lay Spirituality”  in inglese.   Vi prego, se avete un sito, di pubblicare questo comunicato oppure di trasformare in testo le URL da pubblicare  in lingua originale in modo che possa essere letto da Google  ed  apparire nella voce “lay spirituality” che attualmente è piena di mistificanti discorsi cattolici o cristiani.

Testo inglese da inserire nei vostri siti laici:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/s=Lay+spirituality

Grazie per la collaborazione e l’aiuto che vorrete dare  alla causa spirituale laica.

Vostro affezionato, Paolo D’Arpini

Lettera di Free Spirit a Paolo:

Concordo in toto. Ho solo una piccola osservazione: l’equivoco viene da lontano ed è di uso tanto comune che sarà difficile, se non impossibile, riuscire nell’intento….

Personalmente, proprio per questo, ho intitolato il mio blog “Spiritualità Razionale e Laica”, dove “Razionale” vuole essere criterio fondamentale discriminante per una spiritualità non “rivelata”. Ritengo che forse, invece di adoperarci tanto per distinguere ogni volta… dovremmo trovare e usare altri termini non equivoci come, ad es., “spiritualità razionale”….

Purtroppo gli equivoci sono tantissimi: termini come  “naturale”, “pace”, “libertà”, “vita”, ecc.

Riguardo alla “morale naturale”, non solo sostengo che esista e vada promossa al posto di quella “rivelata”, ma nego alla Chiesa Cattolica la capacità oggettiva di trattare l’argomento, sia in base alla storia, sia in base ai principi ispiratrici….

Agostino  Conti

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Risposta di Paolo a Free Spirit:

Caro Agostino Conti, quel che tu dici è  vero, certo è molto difficile recuperare il significato originale delle parole se è stato malusato e strumentalizzato per centinaia di anni… come nel caso della parola “laico”, di origine greca e che significa l’opposto di “religioso”.  Ma le cose vanno anche peggio se vediamo la forza diabolica con la quale è stato travisato e modificato il significato di “svastica”.  

Ricordi la diatriba sulla svastica? La Germania aveva proposto all’ONU di proibirne l’immagine, questo perché il nazismo ne aveva fatto il simbolo della sua politica razziale,  mentre in Asia, in India in particolare, per migliaia di anni la svastica è stata simbolo di pace e di luce, il simbolo del sole e quindi della coscienza.

Vedi dunque che è meglio cercare di recuperare il significato originario di “Laico” piuttosto che continuare ad aggiungere termini e spiegazioni. Certo spiegare va fatto ma a latere, mentre l’uso del termine va salvaguardato. Comunque apprezzo il tuo sforzo verso la verità anche se -dal mio punto di vista- la spiritualità -che comprende la ragione-  non può essere però dalla ragione descritta, essendo la ragione un semplice “riflesso” dello spirito (ovvero della coscienza). 

Per una visione naturalistica della spiritualità ti invito a leggere l’intervento laico di Nico Valerio sul nostro sito, vedi URL:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/10/22/%e2%80%9cspiritualita-naturalista%e2%80%9d-da-nico-valerio-un-commento-al-proposito-della-spiritualita-laica-e-della-mistificazione-vaticana-sulluso-del-termine-%e2%80%9claico%e2%80%9d/

Oggi chiederò alla nostra collaboratrice Ilaria di inserire questa corrispondenza sul nostro sito, se vuoi pubblica anche tu sul tuo sito questo scambio di idee,  l’importante è che si parli del tema.

Ciao, con simpatia, Paolo D’Arpini

P.S. Ritengo comunque importante pubblicare il testo in inglese per tamponare un minimo lo strapotere vaticano sulla mistificazione del termine “lay spirituality”.

La scuola secondo Piero Calamendrei con commento di Antonella Pedicelli

Il nome di Piero Calamandrei, forse, non dirà molto agli studenti che protestano contro settantenni incartapecoriti che gli hanno rubato il presente e gli vogliono togliere la speranza di un futuro.

Il suo nome, forse, non avrà significato per i ragazzi e le ragazze che vedono al vertice delle istituzioni, dell’economia, dell’informazione del loro Paese dei pregiudicati, dei servi, dei lacchè.

Calamandrei, forse, non dirà nulla alla nostra gioventù che vede la Costituzione tradita dal Parlamento, migliaia di caduti sul lavoro ogni anno, milioni di precari e il padre, o la madre, licenziati.

Calamandrei fu professore durante il fascismo, uno dei pochi a non avere nè chiedere mai la tessera del partito. Fondò il Partito d’Azione e fu membro della Consulta. La stessa che oggi è merce di scambio tra lo psiconano e Topo Gigio. Nel 1950 fece un discorso sulla Scuola, parole che sembrano dette oggi per la Scuola della P2

L’ipotesi di Calamandrei.

“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.

  Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.   Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.”   Piero Calamandrei   Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950   Commento dell’insegnante Antonella Pedicelli.   Caro Paolo. Grazie innanzitutto per il testo di Calamandrei che gentilmente mi hai inoltrato: non mancherò di farlo leggere a molte mie colleghe, sensibili all’argomento e al clima di questi giorni! Come ti dicevo, il lato positivo sta proprio nella possibilità di “tirar fuori”, da una specie di vecchio calderone, il pensiero di tanti uomini e donne, che, nel corso del tempo, hanno fatto sentire la loro voce in merito a questioni di “ordine pubblico”.    Io ho una gran voglia di urlare il canto libero di chi crede ancora nel valore dell’insegnamento, del vero insegnamento, fatto di “pensiero e azione”, adattato alle circostanze, reso nobile da una lingua docile e plasmata sul principio del “Rispetto”.     L’uomo che parla ad un popolo non può dimenticare che le sue parole non sono “solo sue”, che tali parole vanno calibrate e dolcemente adattate alla “folla” che lo ascolta. Un leader, per essere tale, deve “farsi umile tra gli umili”, pastore e agnello allo stesso tempo, ma soprattutto, non deve dimenticare che imporre qualcosa alle altrui coscienze, senza adeguata volontà di bene, è una violenza e come tale viene percepita!  Cito, a tal proposito una frase di Gandhi, a me molto cara: “La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l’imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un’insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno”. Un insegnante non si perde nelle troppe vane parole, guida con i “fatti”, con la corretta azione “morale” insita nella sua stessa condotta di vita..porsi in cattedra solo per “esibire” il proprio “EGO”, è una ferita nel cuore della storia stessa, la quale, spesso, non ha pietà verso coloro che recitano un ruolo per il quale non sono “portati”! Antonella Pedicelli

Carta stampata e televisioni. La totale scomparsa del D’Arpini dal settore

Non che  D’Arpini possa essere usato come sinonimo di verità. Ci mancherebbe atro.. Una simile affermazione ridurrebbe le quotazioni dell’alternativo a quota zero. Eppure è divertente notare che da quando il D’Arpini ha iniziato a dedicarsi attivamente alla comunicazione telematica automaticamente è subentrata la sua scomparsa finale dal settore cartaceo e televisivo…. E sapete perché?

Il fatto è che su internet esiste una sorta di democrazia informativa superpartes, se Berlusconi fa girare una “velina”   una “altra” velina e sugli stessi canali può essere fatta girare dal droghiere all’angolo. Le  due comunicazioni sono “pari” appaiono e occupano lo stesso spazio virtuale, teoricamente possono essere lette dallo stesso numero di persone, anzi… molto probabilmente la notizia del droghiere è persino più letta di quella del Berlusca.

Ecco,  a questo punto che ci pensano i canali ufficiali, i media riconosciuti,  a rimettere le cose nel giusto ordine gerarchico. In primis agiscono le agenzie di notizie che rilanciano solo la velina del Berlusca, in secundis le televisioni che riportano solo il Berlusca ed in terziis i  media cartacei che sprecano inchiostro solo per chi li paga (ovvero il Berlusca). La motivazione è: “Il Berlusca  rappresenta un potere reale, è presidente del consiglio, capobanda, magnate, taroccato e truccato,  ci ha le ville al sole, è amico di Putin, insomma vale di più del droghiere all’angolo…”. Quindi la sua notizia passa anche se è una emerita cazzata e farebbe ridere i polli se vivessimo in una società in cui si misura l’intelligenza e non l’apparenza.

In una società in cui la sostanza e la “verità intrinseca” della notizia avrebbe più peso,  e questo parzialmente avviene su internet, la notizia del droghiere, tra l’altro più  condivisa di quella del Berlusca, avrebbe la maggiore evidenza.  Una volta quel mezzo sderenato ed impertinente del D’Arpini si è permesso di fare questa cruda analisi su internet, inviando un insolito comunicato stampa in cui si evidenziava la sudditanza dei media cartacei e televisivi al modello d’informazione finta e cadducea (per non dire farisea). Qualche sito ha ripreso l’impertinente testo  (oltre alla pubblicazione sul sito squinternato dello stesso D’Arpini ovviamente)  ed il risultato qual è? I giornali e le televisioni hanno pensato bene che l’era alternativa dell’informazione D’Arpiniana era  definitivamente da accantonare e respingere.

Le “notiziole” che fino allo scorso anno erano riprese da vari media (negli anni passati da tutti i media, da Ansa, AGI, ADNkronos, da Rai e Mediaset, da Repubblica e  Corriere della Sera, da il Manifesto e il Tempo, da il Giornale e l’Unità, etc.)  non interessavano più, l’accusa avanzata dall’irriconoscente D’Arpini alla stampa ed alle TV di essere solo “informazione embedded” era indigeribile ed inopportuna. Basta così con quello…., censura totale!

Poveri media cartacei e televisivi, come si sono imbarbariti a prendersela con la povera Cassandra D’Arpini, insignificante e meno importante (dal punto di vista economico) di un droghiere!

Aspetta,  aspetta… come fa quello scimunito del D’Arpini ad affermare certe cose?  Come può essere sicuro che la verità sta solo nel fatto che  “davvero” le sue notizie sono irrilevanti dal punto di vista informativo? 

Certo questa obiezione è legittima, se non che, non si sa perché le notiziole del D’Arpini tirano su internet, addirittura per alcuni è un’icona e non per la sua bellezza, non per i suoi scaldaletti erotici, non per le sue boutades volgari, non per la scempiaggine dei suoi argomenti, ma forse solo perché dice cose sagge ed alquanto condivisibili… su internet.

Infine volete sapere una cosa? Volete la prova definitiva di quanto qui affermato?

Ecco che alcuni giorni fa un giornale locale “nuovo” di Viterbo, legato alla catena del “nominato” onorevole Ciarrapico, amico del Berlusca “perché ha i giornali…” (affermava il cavaliere dopo la polemica della sua candidatura malgrado il Ciarra  si professasse apertamente “fascista”) cosa ha scritto al quel disgraziato del D’Arpini:

“In considerazione delle offese da lei rivolte nei confronti del nostro quotidiano, la preghiamo di non inviarci più i suoi comunicati stampa visto che saranno tutti cestinati. Li mandi a chi ha spazio da riempire con notizie insignificanti quali quelle che lei è solito diffondere. Grazie.

Ovviamente quanto scritto dalla redazione del “nuovo” giornale di Viterbo era già condiviso anche dagli altri giornali,  nella quasi totalità (salvo qualche stonato fuori coro), tant’è che  le notizie “insignificanti” inviate dal D’Arpini  sono accuratamente e sistematicamente “dilavate” dalle pagine,  con assoluta incongruenza informativa dagli stessi giornali e televisioni che  alcuni  anni fa dedicavano a quelle stesse notizie pagine e pagine, trasmissioni intere ed invio di corrispondenti e troupes televisive…..  

Cos’è tutto ciò?  Giudicate voi!

Grazie per aver sopportato sin qui la lettura indigesta ed ignobile!

Vostro affezionato et sempiterno  Paolo D’Arpini

P.S. Son curioso di vedere i necrologi di quando sarò defunto….