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Ahura Mazda. Demone o Dio?
L’antica cultura della Persia fra storia e psicostoria.
A Bombay è tutt’oggi fiorente la comunità Parsi composta dai discendenti dei sacerdoti zoroastriani che fuggirono dalla Persia, isola di cultura e civiltà ariana, con l’avvento in quel paese dell’islam. La religione di Ahura Mazda è basata sull’adorazione del fuoco sacro mentre i riti funerari prevedono l’esposizione dei cadaveri su alte torri affinché siano divorati dagli uccelli. Aria e fuoco sono due dei cinque elementi presenti nella tradizione sacrale ariana ed infatti la civiltà iraniana è indubbiamente di origine indoeuropea. Sull’antichità e sull’origine di questa civiltà ancora si sta discutendo, essendovi diverse teorie sulla sua formazione. Alla luce di recenti scoperte fatte nella valle dell’Indo e del Saraswati, attualmente in territorio pachistano, risulta che esisteva circa 12.000 anni a.C. una fiorente civiltà con città e porti grandiosi. Il fiume Saraswati, il cui antico percorso è stato individuato con i sistemi satellitari, si essiccò circa settemila anni a.C. e da quel momento iniziò un esodo, in diverse fasi, della popolazione sino all’abbandono definitivo degli antichi insediamenti, la civiltà dell’Indo si spostò da un lato verso la valle del Gange e dall’altra in Persia ed in Europa.. Tutto ciò coincide con quello che viene definito il termine ultimo della cultura matristica e l’inizio del patriarcato. Infatti nelle antichissime città di Moenjio Daro ed Harappa, molto estese e ricche di zone verdi, non vi erano tracce di grandi palazzi o templi che lasciassero intendere un potere centralizzato, tipico del patriarcato, mentre vi erano servizi e abitazioni simili per tutti gli abitanti (parecchie centinaia di migliaia), tra l’altro una caratteristica importante era il sistema idrico e fognario diramato sistematicamente in tutto il centro urbano.
Vi è poi un altro riscontro storico basato sulla narrazione dei Veda, sul riconoscimento delle varie divinità, che precedentemente erano di carattere ctonio. Ciò che lascia perplessi, infatti, è che in sanscrito, la lingua nobile dell’India, i demoni, ovvero le divinità ctonie, sono chiamati “asura” mentre in Persia il nome “asura” denota la divinità principale (vedi appunto il nome di Ahura Mazda). Un’altra particolarità è che in sanscrito i demoni sono detti “rakshasa” che tradotto letteralmente significa “protettori” e tali erano considerate le divinità della natura nel periodo matristico. Insomma pare che in Persia fosse rimasta più a lungo che in India la tradizione antecedente, come ad esempio accadde a Creta rispetto al resto della Grecia già dominata dall’ondata ariana di configurazione patriarcale. L’ultima ondata di lingua e cultura indoeuropea furono gli Hittiti (ed anche i Sinti) che avevano la conoscenza della lavorazione del ferro e della ruota a raggi, cose ancora sconosciute in Mesopotamia e nel mediterraneo. In Persia, zona di transito, la religione di Ahura Mazda aveva perciò mantenuto alcuni elementi del periodo matristico antecedente e questa religione all’arrivo degli islamici ritornò alla terra madre, in India. Un’altra particolarità che lascia supporre l’origine matristica della religione di Ahura Mazda è anche la posizione femminile che non è strettamente subordinata al potere maschile, molto accentuato invece nelle altre religioni.
Paolo D’Arpini
Una poesia di Rumi santo poeta persiano del 13° secolo.
Non preoccuparti di salvare queste canzoni
e se uno dei nostri strumenti dovesse rompersi, non importa.
Noi siamo caduti in un posto dove tutto è musica.
L’arpeggio e le note del flauto si levano nell’aria
e se anche l’arpa del mondo bruciasse
vi sarebbero ancora altri strumenti nascosti.
Quest’arte del canto è schiuma di mare.
Questi moti gentili sorgono da una perla del fondo marino,
essi nascono da una radice forte e potente che non vediamo.
Ora basta con le parole.
Apri la finestra nel centro del tuo cuore
e lascia che gli spiriti volino dentro e fuori….