Roma. Narrazione sulla Manifestazione vietata…

Prima narrazione:

Inoltro la descrizione di quanto avvenuto sabato 5 ottobre 2024 a Roma all’inizio della manifestazione per la Palestina, per il cessate il fuoco e contro i crimini di Israele. La testimonianza di Loretta Mussi lo spiega bene. (Giorgio Stern)

Alcuni promotori sono andati a parlamentare con la polizia perché fosse permessa una manifestazione.
In quel momento, ho sentito e visto uomini in giacca e cravatta che gridavano a squarciagola negli walkie-talkie: “Tenetevi pronti, ci siamo”
Contemporaneamente, dal nulla, vicino al ponte, sono spuntati giovani ben piantati con tenuta da black block, cappuccio e passamontagna o maschera, che hanno costituito un cordone circolare in un attimo, costringendo me e i miei amici a ripararci sul marciapiede.
Solo professionisti potevano fare questo in una piazza affollatissima con un’efficienza da squadra molto addestrata.
Mi hanno riferito di tatuaggi inequivocabili, militari o fascisti.
Io ho “ammirato” il tatuaggio di una bandiera italiana che avvolgeva caviglie e cosce palestrate.
Ho avuto paura, eravamo molto vicini alla postazione della stampa, che però non so se ha lanciato l’allarme o li abbia almeno fotografati.
Un gruppo della Digos li guardava senza intervenire È stato proprio in quel momento, con una sincronizzazione da film, che le forze dell’ordine hanno circondato la piazza in assetto antisommossa, impedendo a chiunque di uscire.
Alcuni incappucciati, assenti nelle due ore di manifestazione statica, sconosciuti a tutti e vestiti di nero, hanno lanciato due bombe carta verso la polizia mentre era in corso la trattativa per la concessione di un corteo.
La polizia ha subito risposto, caricando con lacrimogeni, manganelli, idranti.
Pare che sia stato divelto un segnale stradale per usarlo come arma contundente.
Io ho cercato un varco e sono uscita dalla piazza, dopo essere stata respinta da altri due blocchi di polizia.
Volevano criminalizzare e hanno fatto di tutto per riuscirci

Loretta Mussi

Seconda narrazione:

Incidenti a Roma alla manifestazione per salvare i palestinesi arabi sopravvissuti all’ininterrotto, interminabile sterminio ad opera degli israeliani e dei coloni. (Quest’ultimi, coloni, dal 31 agosto 1945, partendo da Monopoli-Bari-Puglia con una imbarcazione, iniziarono la massiccia invasione clandestina della Palestina, occupando – con violenza e terrorismo/uccisione – le case e i terreni dei palestinesi arabi).

Da giorni, il coro dei Responsabili dell’OP-Ordine Pubblico e i restanti Componenti del Governo paventavano scontri tra le forze armate per l’OP (in divisa e in borghese) e gli “infiltrati” tra i manifestanti: pertanto, vietato manifestare.

Prevenire è meglio che curare (i/le feriti/e).

Cosa può succedere se ci sono quelli che manifestano – NON rispettano il divieto – e non ci sono gli “infiltrati”?

La manifestazione risulterà pacifica, civile e si capiranno i motivi della stessa,

Milioni di persone troveranno la conferma che agli attuali governanti è sgradito il dissenso.

E, quindi. . .

Invece, se ci sono quelli che manifestano – NON rispettano il divieto – e ci sono gli “infiltrati”? Quali “infiltrati”? Quelli dell’OP-Ordine Pubblico, della “strategia di agenti provocatori”, sicuramente armati? e/o quelli che non condividono le motivazioni di quella manifestazione?

Gli “infiltrati”, tout court, sono lì per creare gli “incidenti” paventati e annunciati; naturalmente sono provvisti del materiale occorrente. Le registrazioni degli scontri verranno sbattute tutte in prima pagina ovvero, con molta evidenza; gli eventuali omicidi di colpi vaganti rimarranno senza assassino .

Meno male che ci sono loro, quelli dell’OP-Ordine Pubblico.

Tra questi ci saranno i feriti? (Si registrano feriti tra OP anche nelle manganellate dei ragazzi studenti!) Riceveranno il massimo della solidarietà e della gratitudine.

E continuano a vivere tutti felici e contenti, continuando a svolgere la loro (lauta) “missione” socio-politica (all’italiana): con manifestazioni liberamente garantite dall’ART. 21 della Costituzione italiana.

Vito de Russis

Terza narrazione:

Migliaia di persone decise e compatte hanno conquistato una piazza che però è rimasta blindata da ogni lato per ore. Le forze dell’ordine erano già schierate, dotate dei cosiddetti ‘mezzi speciali’ pronte a reprimere con ogni mezzo la manifestazione.
Di fronte a questo scenario, tra chi si è trovato chiuso in una gabbia c’è chi ha reagito di conseguenza. Rifiutiamo categoricamente la lettura di chi imputa la violenza a “infiltrati”: la violenza è quella che rinchiude più quindicimila persone in uno spazio confinato, che applica arresti preventivi e che, infine, usa idranti e lacrimogeni sulla folla.
Rigettiamo categoricamente ogni tentativo di dividere il movimento di solidarietà, così come il movimento palestinese, tra “buoni” e “cattivi”.
La violenza è quella del sistema coloniale che tiene sotto scacco il mondo arabo, che ha ucciso più di 50.000 persone nell’ultimo anno. Una violenza che distrugge, che annienta.
IL GOVERNO MELONI, IL SUO ALLEATO SIONISTA E UNA STAMPA ITALIANA SEMPRE PIU APPIATTITA SULLA PROPAGANDA DI GUERRA, SONO GLI UNICI COLPEVOLI.

5 ottobre 2024: Comunicato GPI e UDAP

I commenti sono disabilitati.