La sfida della NATO contro la Russia si fa più pesante…
Al recente vertice della Nato tenuto a Washington, dal 9 all’11 luglio 2024, i 32 Paesi membri dell’Alleanza Atlantica hanno concordato la concessione di assistenza militare all’Ucraina per un controvalore di oltre 43 miliardi di dollari entro il 2025, il trasferimento a Kiev di una sessantina di caccia F-16 e lo schieramento di missili a lungo raggio in Germania.
Riguardo al futuro dell’Ucraina, nel comunicato finale rilasciato a margine dell’incontro di Washington si sostiene che il processo di adesione del Paese alla Nato è “irreversibile”, senza tuttavia definirne modalità e orizzonti temporali d’ingresso. Dal canto suo, la Russia ha avvertito che adotterà adeguate contromisure alla crescente bellicosità dell’Alleanza Atlantica. Il ministro degli Esteri Sergij Lavrov si è spinto oltre, chiarendo che, qualora dovesse entrare a far parte della Nato, l’Ucraina scomparirà, o sarà la Nato a scomparire. Nel documento approvato a margine del summit si formalizza inoltre l’assunzione di una postura maggiormente aggressiva nei confronti della Repubblica Popolare Cinese.
Nello specifico, il governo di Pechino è stato accusato di sostenere lo sforzo bellico russo, e minacciato – non troppo – velatamente di conseguenze qualora non riveda radicalmente il proprio approccio in materia di politica estera. Di qui la necessità di Washington di “serrare i ranghi” nell’area dell’Asia-Pacifico, con l’ambasciatore statunitense a Nuova Delhi Eric Garcetti che si è spinto a dichiarare pubblicamente che «ho rispetto per l’India e la sua scelta di autonomia strategica, ma in tempi di conflitto non esiste l’autonomia strategica. Nella crisi e nel momento del bisogno, avremo bisogno di sapere che l’India sarà un’amica fidata». Una vera e propria intimazione, a cui la classe dirigente indiana – al pari di quelle che guidano gran parte degli altri Paesi asiatici – sembra tuttavia non volersi piegare.
Giacomo Gabellini
17 lug 2024. Come valutare questa situazione? Proviamo a comprenderlo assieme a Marco Bertolini, generale di corpo d’armata, presidente dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia e saggista. È stato alla testa del Comando Operativo di Vertice Interforze e in precedenza del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali, della Brigata Paracadutisti Folgore e del 9° reggimento incursori Col Moschin. Ha ricoperto numerosi incarichi in molti teatri operativi tra i quali Libano, Somalia, Balcani e Afghanistan: https://www.youtube.com/watch?v=cNOGJ1exqw8