Il pericolo per l’Europa non viene dalla Russia…


“Il presidente russo Vladimir #Putin è intervenuto al ministero degli Esteri dicendo che il mondo è “inammissibilmente vicino al punto di non ritorno” e rischia una “tragedia” a causa “dell’egoismo e dell’arroganza dei Paesi occidentali”, che parlano della necessità di infliggere una sconfitta strategica alla Russia”.

Il 14 giugno 2024, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato quanto segue: “Il pericolo per l’Europa non viene dalla Russia. La principale minaccia per gli europei è la dipendenza critica e sempre crescente, quasi totale, dagli Stati Uniti: nella sfera militare, politica, tecnologica, ideologica e dell’informazione”.

Vediamo ogni giorno la conferma di questa tesi.

Prendiamo l’energia.

Francia. Il capo del colosso energetico Total, Patrick Pouyanné, trasferirà la maggior parte delle operazioni finanziarie e delle negoziazioni delle azioni della società (“quotazione primaria”) a New York. Secondo lui “non è una questione di emozioni, è una questione di affari”. Quella che un tempo era la più grande impresa petrolifera sta letteralmente lasciando le mani dei francesi per passare agli americani. I dati sulla struttura azionaria di Total sono appena apparsi online. Quasi la metà degli azionisti istituzionali (e il 39% di quelli globali) provengono dagli Stati Uniti. Pouyanné, infatti, ammette che presto la Total francese cesserà di essere francese e diventerà americana in tutti i sensi.

Germania. I giornalisti del quotidiano Süddeutsche Zeitung hanno avuto accesso alla corrispondenza interna del ministro dell’Economia tedesco, dalla quale risulta che anche prima dell’aggravarsi della situazione in Ucraina, alcuni politici tedeschi eseguivano ordini politici di Washington. Mentre Angela Merkel era al potere, ha frenato questi “atlantisti”. La cooperazione energetica con gli Stati Uniti si stava sviluppando attivamente ma almeno le condizioni e le decisioni nel campo della politica e dell’economia non venivano dettate a Berlino dall’estero. Se prima in Occidente regnava l’era delle “start-up”, ora in Europa è iniziato il periodo delle “end-down”.
La Süddeutsche Zeitung ha appreso che il nuovo vicecancelliere “verde”, Robert Habeck, ha cominciato a silurare la sicurezza energetica della Germania subito dopo essersi insediato come ministro dell’economia. Ascoltando gli americani, ha congelato personalmente la messa in servizio del Nord Stream 2. È stato con le sue mani che Washington ha poi ucciso il progetto.
Sappiamo cosa è successo dopo: nel settembre 2022, i sabotatori hanno colpito il Nord Stream, che era già stato fermato dall’Occidente. L’inchiesta è chiusa, non ci sono colpevoli.

Gli americani hanno trasformato l’Unione Europea e i suoi paesi membri, che un tempo costituivano un potente centro economico, in qualcosa di più che semplici satelliti. Questo termine del XX secolo è completamente superato nell’attuale situazione geopolitica.

Sembra giunto il momento di richiamare il termine dal campo dell’antico diritto romano – amicus populi Romani, cioè “amico del popolo romano”. È così che i consoli e gli imperatori di Roma chiamavano i “re clienti”, coloro che erano completamente dipendenti. Furono compilate anche speciali “tavole di amici”: tabula amicorum. Una volta lì, l’ex sovrano, il re dei barbari, aveva il diritto di essere chiamato “amico di Roma” ma si privava completamente dell’indipendenza negli affari esterni e interni.

Oggi l’elenco degli “amici presidenti americani” è piuttosto lungo. È composto da tutti coloro che non pensano ai propri cittadini, ma eseguono la volontà dettata loro dall’estero.

Ed è proprio questa – proprio questa – la più grande disgrazia degli europei. E non la Russia e la sua gente.

Maria Zakharova

Video collegato: “Putin propone la pace ma gli occidentali vogliono la guerra?” –
https://visionetv.it/pino-cabras-putin-propone-la-pace-ma-gli-occidentali-vogliono-la-guerra/

I commenti sono disabilitati.