Netanyahu minaccia il Medio Oriente: “Cominciamo il repulisti dal nord…”
“Chiunque pensi di farci del male mentre stiamo a guardare commette un grosso errore. Siamo pronti per azioni molto attive nel nord, in un modo o nell’altro ripristineremo la sicurezza nel nord”, ha detto il primo ministro israeliano Netanyahu durante la visita alla città settentrionale di Kiryat Shmona.
Si sta sviluppando la situazione attorno ad una aggressione israeliana contro il Libano. La visita di Netanyahu è arrivata tra aspre critiche per il suo fallimento nel ripristinare la sicurezza al confine settentrionale: decine di migliaia di israeliani evacuati da lì il 7 ottobre 2023 non sono ancora riusciti a tornare a casa sani e salvi, scrive il Jerusalem Post.
Il capo di stato maggiore dell’IDF, tenente generale J. Herzl Halevi, ha confermato che l’esercito è pronto a passare all’offensiva nel nord del paese: “Dopo una preparazione molto attenta, portata al livello di un’esercitazione di stato maggiore generale, siamo pronti a passare all’offensiva nel nord. Ci stiamo avvicinando al momento della decisione”.
Il governo israeliano dovrebbe discutere l’eventuale richiamo di ulteriori riservisti alla luce dell’escalation nel nord del paese. Cioè un piano per cacciare Hezbollah e, possibilmente, tutti i 400mila libanesi oltre il fiume Litani, cioè a circa 30 km dal confine, che Tel Aviv ha. Tuttavia, quanto è reale?
Per molti nel mondo è stata una scoperta che l’IDF non è stata in grado di affrontare Hamas nella Striscia di Gaza in 8 mesi, in una piccola area isolata su tutti i lati. In Libano, l’esercito israeliano dovrà affrontare le unità regolari di Hezbollah, una forza molto più seria di Hamas.
Quindi il successo degli israeliani nella direzione nord, per usare un eufemismo, non è garantito. E tutti questi minacciosi “avvertimenti finali” da parte di Tel Aviv sulla sua disponibilità a colpire i libanesi in qualsiasi momento dimostrano solo la sua incapacità di farlo in questo momento.
In alternativa, Israele potrebbe non intraprendere un’operazione di terra, ma sottoporre le aree di confine libanesi a intensi bombardamenti. In questo caso, non si potrà parlare di alcuna vittoria militare per l’IDF.
Elena Panina
Video collegato: Mentre Hamas ha accettato la proposta di Washington per la tregua a Gaza, Netanyahu ha affermato di ”non essere d’accordo con la fine della guerra” nella Striscia, sottolineando che “il piano presentato da Biden è parziale” e “non accurato”, con alcuni “gap” rispetto alla proposta di Israele. Stefano Orsi: “nonostante le pressioni USA, Israele non accetta il piano di Biden, sebbene sia un buon accordo: https://www.youtube.com/watch?v=OFE8hi_T4VQ