Il 20 maggio 2024, verdetto sul caso Julian Assange…

In occasione dell’uscita del verdetto sul caso Julian Assange, previsto per il 20 maggio 2024, si tiene a Roma una Conferenza stampa per seguire l’udienza in diretta dall’Inghilterra e per sentire i commenti a caldo.

La conferenza, tenuta da Free Assange Italia e Free Assange Roma, è aperta al pubblico, dalle 15 alle 16.30, presso la Federazione Nazionale della Stampa Italia nella sua sede distaccata di via delle Botteghe Oscure 54 (primo piano).

Ospiti d’onore saranno Vincenzo Vita, garante dell’associazione Articolo 21; Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International – Italia; Franco Fraccassi, reporter ed esperto di geopolitica e Gianni Magini di AllertaMedia. Commenteranno a caldo la decisione dei giudici dell’Alta Corte britannica di accogliere o di respingere la richiesta di Julian Assange di poter fare appello contro la richiesta statunitense di estradarlo.

Qualora i giudici respingessero quella richiesta, Julian non avrebbe più nessuna possibilità di ricorso legale nel Regno Unito e le autorità potrebbero imbarcarlo su un aereo per gli Stati Uniti seduta stante. Ma quali prospettive si aprirebbero a Julian qualora i giudici accettassero la sua richiesta di appello? Gli ospiti d’onore cercheranno di fornire risposte a questa domanda e alle altre che il pubblico vorrà fare loro.

Durante la conferenza stampa ci sarà lo streaming dall’esterno dell’Alta Corte di Londra per poter far sentire ai presenti le reazioni di Stella Assange all’uscita dal tribunale (ci sarà un traduttore umano in Sala). Inoltre, ci saranno collegamenti audio con due inviati presenti sul posto a Londra: Sara Chessa, autrice di un volume su Assange e che ha seguito tutte le fasi processuali di Julian attraverso gli anni, e Mauro Forte, attivista di Free Assange Napoli e politologo.

INFO:
Free Assange Roma
Patrick Boylan
cell 328 0695861
email: info@freeassangeroma.it

Ultime Notizie: “L’Alta Corte di Londra ha concesso un ulteriore appello a Julian Assange contro l’estradizione negli Usa, riconoscendo come non infondate le argomentazioni della difesa del fondatore di WikiLeaks sul timore di un processo non giusto oltre oceano. Il verdetto dei giudici d’appello Victoria Sharp e Jeremy Johnson non entra nel merito del ricorso, che sarà a questo punto dibattuto più avanti. Ma riapre la partita dell’estradizione, dopo che già a marzo era stato introdotto un primo spiraglio con il rovesciamento del no secco opposto in primo grado dalla giustizia britannica all’istanza di ricorso della difesa…”

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