Ritorsioni “moderate” tra Israele ed Iran… per ora non si va verso il conflitto aperto
Ho aspettato un po’ prima di scrivere qualcosa sull’attacco israeliano all’Iran, perché volevo qualche informazione più certa. Informazioni certe ovviamente non ne avremo (così come continuiamo a non averne sull’attacco iraniano a Israele) e ufficialmente Israele non ha rivendicato l’attacco, ma almeno le versioni si sono stabilizzate. A quanto si è capito, l’aviazione israeliana ha effettuato un “attacco limitato”, come lo descrivono i media statunitensi (qui la diretta della ABC, potreste dover cercare la notizia se la mettono più in basso: https://abcnews.go.com/…/israeli-missiles-have-hit-a…) alla base di Isfahan: dopo un lancio di droni per saturare le difese antiaeree, che secondo le fonti iraniane nono stati tutti abbattuti senza problemi, sono stati lanciati tre missili. Qui le cose si fanno un po’ più oscure. I missili non hanno fatto danni (https://www.timesofisrael.com/…/satellite-images-dont…/), ma in realtà non è nemmeno chiaro se ci siano arrivati, ad Isfahan, e se fossero missili veri o solo decoy: perché in Iraq, tra Latifiyah e Aziziyah, cioè a un centinaio di chilometri dal confine iraiano e a più di 550 da Isfahan, sono stati ritrovati i resti di due “Blue Sparrow” inerti, ossia senza testata, che l’aviazione israeliana utilizza come bersagli per le esercitazioni. Abbiamo già visto anche in Ucraina i russi utilizzare missili inerti per aprire le difese antiaeree e far poi arrivare i missili “veri”, ma qui il secondo lancio non c’è stato.
È stato fatto apposta, per minimizzare la possibilità di fare danni seri ma per dare comunque un avvertimento, ovvero che la prossima volta i missili potrebbero essere “veri”? Oppure qualcosa è andato storto, i missili non sono arrivati sui bersagli impegnando le difese antiaeree, e quindi la fase due, ovvero il lancio dei missili “veri”, non è partita? (Se proprio dovessi scommettere qualcosa, direi la prima di queste due possibilità. Ma non amo scommettere).
Ad ogni modo l’onore è salvo, come si suol dire. Così come aveva fatto l’Iran, Israele ha dimostrato di sapere cosa colpire sul territorio nemico e di avere la possibilità di farlo; e ha anche lanciato un messaggio politico dimostrando di potere utilizzare lo spazio aereo dei vicini, cosa che l’Iran non può invece fare (o può fare in maniera molto più limitata e complessa). L’Iran ha annunciato che non risponderà, entrambi hanno (pare, e speriamo) messo in atto strategie per de-escalare, e tutto quindi è tornato come prima.
In realtà non proprio tutto, e non proprio come prima. Entrambi i contendenti hanno chiarito che hanno i mezzi, e soprattutto la volontà politica, per colpire l’avversario sul suo territorio. Bisogna vedere se e quando vorranno farlo.
Francesco Dall’Aglio