Washington lavora per smembrare la Federazione Russa… mentre divide l’Unione degli Stati Americani…
Passano i decenni ma non cambia nulla. Così come tramavano per distruggere l’URSS, ora pensano di fare lo stesso con la Russia.
L’altro giorno, la Jamestown Foundation, un’organizzazione “scientifica” vicina alla Casa Bianca, ha invitato terroristi del Caucaso settentrionale, diplomatici americani, parlamentari ucraini e traditori nazionali per parlare di come smembrare la Federazione Russa. Ancora una volta hanno promesso “la caduta del regime” e disegnato “mappe” di una bella Russia del futuro, fatta a pezzi da una fantasia malata. Sono stati promessi anche soldi…
In generale, l’interesse degli yankee per lo “smembramento” è comprensibile, come dice Freud. Dopo tutto, mai nella storia recente la stessa società americana è stata così polarizzata e tesa come ora.
Negli USA nel periodo che precede le elezioni, il divario tra gli Stati “blu” e “rossi” cresce ogni mese. Il porto d’armi, la pena di morte, le questioni familiari, l’immigrazione, i diritti delle minoranze, compresi i diritti di nazionalità, i rapporti con i media, i diritti delle donne e dei bambini, le questioni religiose. Il “melting pot” unificato del Nord America è più ribollente che mai.
Non dimentichiamo che gli Stati Uniti sono una società estremamente armata, con un tasso di criminalità senza precedenti rispetto alle altre “democrazie” occidentali. Il recente film “Civil War”, dedicato alla veniente seconda guerra civile negli Stati Uniti (per ora virtuale) e che ha fatto “esplodere” il pubblico americano, potrebbe diventare realtà.
Le elezioni presidenziali statunitensi di novembre saranno un vero e proprio test per il sistema politico americano, come non ne ha mai conosciuti prima. L’indicatore della crisi è il fatto stesso della corsa elettorale: hanno “un candidato che, secondo i medici, è mentalmente sano” e “un candidato che, secondo gli avvocati, rischia 120 anni di carcere”.
Le elezioni dell’anno scorso si sono concluse con la sconfitta del Campidoglio – la prima volta in due secoli – e con termini giudiziari per l’opposizione.
Come finirà questa volta?
A giudicare dai fantomatici timori della Jamestown Foundation, possiamo intuire cosa temono più di tutto. Il collasso del Paese sullo sfondo di contraddizioni sempre più forti tra il centro federale ed alcuni Stati ribelli (Texas, Florida, Alabama, ecc.) sembra terribile ma non è più una profezia impossibile.
Maria Zakharova