Fulgida carriera di Zaluzny, ambasciatore a Londra: “Promoveatur ut amoveatur!”
ZALUŽNYJ, un personaggio che può vantare, oggi, e del tutto IMMERITATAMENTE, il doppio dei consensi del patàca. Ma nella stanza dei bottoni c’è quest’ultimo, e non lui. Patàca che, finita la sceneggiata mondiale di ieri, oggi ha pensato bene di dare il benservito al suo acerrimo rivale. No, non Vladimir Vladimirovich… quello che potrebbe fargli le scarpe. Ovvero Mascellone. E cosa di meglio che “promuoverlo per rimuoverlo”?
Viva viva viva l’Inghilterra… ed ecco a voi un generale che fino a ieri faceva finta di comandare lo stato maggiore delle forze armate ucraine come d’incanto… diventare ambasciatore a Londra!
https://t.me/ZeRada1/18513
Generale che ha accettato “spontaneamente” (si vocifera di procedimenti penali pendenti e, qualora avesse rifiutato, incombenti…)
https://t.me/rezident_ua/21940 e che ha già recuperato a prezzi stracciati tutti i fascicoli de “l’inglese per tutti” in musicassette, in vista del trasferimento.
Nonostante in questa parte di mondo la notizia è stata completamente glissata da cinegiornali luce decisamente più intenti a leggere le STESSE veline messegli davanti da sceneggiatori che non brillano certo di fantasia, QUESTA È STATA LA NOTIZIA PIÙ RIMBALZATA E COMMENTATA SUI CANALI TELEGRAM RUSSI E UCRAINI!
Ma noi viviamo in un mondo parallelo… coltiviamo il nostro orticello… anzi, ora possiam già metter giù le zucchine e l’insalata…
La notizia, come commenta ZERADA, canale ucraino lo ricordiamo,
https://t.me/ZeRada1/18514
CANCELLA POLITICAMENTE L’UNICO AVVERSARIO IN GRADO DI FRONTEGGIARE ZELENSKIJ.
LO ALLONTANA IN UN POSTO DOVE POTRÀ ESSERE TENUTO SOTTO CONTROLLO. In Gran Bretagna, il Mi-6 che aveva e ha in Ucraina come riferimento non Mascellone, ma il patàca e, in particolare, il suo numero due ERMAK, probabilmente il grande architetto dell’intera operazione, “si prenderà cura di lui”, dei suoi sbalzi di umore, di ciò che dirà alla stampa, che nessuno avrà mai dubbi possa essere qualcosa di contrario all’attuale dirigenza del Paese.
ZALUŽNYJ, politicamente, è MORTO. In un momento in cui IPOCRITAMENTE l’U-ccidente accusa la Russia di non avere un’opposizione, al punto da “offrirsi generosamente” per fornirgliene una, TOGLIE ALL’UCRAINA L’UNICO CHE POTREBBE FARE NEANCHE OPPOSIZIONE – troppa grazia sant’Antonio! – ma UN MINIMO, una parvenza, DI ALTERNANZA.
D’altronde, i personaggi come Zelenskij, i fantocci che l’U-ccidente mette a capo delle repubbliche delle banane che tiene in piedi, i se-dicenti “autocrati” talmente boriosi e pieni di sé da non capire la fonte del loro effimero potere, non perdono le elezioni. Quando i padroni ritengono che il momento sia giunto, spariscono di scena, semplicemente. Con o senza buonuscita.
Paolo Selmi – Sinistra in Rete