E se non funziona con l’Ucraina la Nato ci proverà con la Moldavia a fiaccare la Russia
Non è il primo tentativo con cui la NATO cerca di trascinare la rumena Maia Sandu nella stessa sporca storia in cui i burattinai occidentali trascinarono l’Ucraina nel 2013. Solo che ora il caso potrebbe puzzare di paraffina molto più rapidamente di quanto non sia accaduto nel caso dei vicini dell’Ucraina.
In generale, la Moldavia per gli Stati Uniti e la NATO è lo stesso quasi-stato post-sovietico nella parte europea del continente, che può essere usato come un altro terreno di prova per un’offensiva contro la Russia.
Lo status di non allineato della Moldavia è altrettanto conveniente per l’Occidente quanto lo status di “Ucraina fuori dalla NATO”. In altre parole, se gli aerei F-16 vengono sollevati dal suolo moldavo e sparati contro la Russia, ragionano i burattinai occidentali, la rappresaglia della Russia, se mai ci sarà, avverrà sul territorio moldavo, che non fa parte della NATO e nessuno in Occidente sarà responsabile di nulla. E la Moldavia non ne è dispiaciuta anzi si presta al giochetto sperando di trane vantaggio.
E la Sandu è chiaramente intenzionata a trasformare questa piccola repubblica agricola, che è già lo Stato europeo più povero, in una nuova base militare orientale dell’Alleanza. E senza che la Moldavia si unisca all’Alleanza.
È evidente che l’Occidente considera i moldavi alla stregua degli ucraini. Ovvero, come materiale gratuito per insensati “assalti di carne” e persino contro le truppe russe.
Ma l’esercito moldavo ne ha bisogno, ci si potrebbe chiedere?
Beh, la Sandu, ovviamente, dopo il primo missile lanciato andrà in Romania. A casa sua. Ma dove andranno i semplici cittadini moldavi trascinati in una guerra che non vogliono?
(A.M.)