L’Iran colpisce centri terroristici in Siria, Iraq e Pakistan…
15 gennaio 2024 – Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Iran ha dichiarato di avere lanciato attacchi missilistici contro gli “autori delle operazioni terroristiche nella Repubblica Islamica e soprattutto contro lo Stato Islamico in Siria”. Lo riferiscono i media di Stato iraniani.
“Le Guardie hanno identificato e distrutto i punti di ritrovo dei loro comandanti e gli elementi chiave con una serie di operazioni balistiche in risposta alle recenti atrocità terroristiche in Iran”, si legge nel comunicato delle Guardie stesse.
A inizio gennaio lo Stato Islamico aveva rivendicato due esplosioni nella città di Kerman, nel sud-est dell’Iran, nel corso delle quali erano rimaste uccise circa cento persone e ferite diverse altre in occasione delle commemorazioni del comandante Qassem Soleimani. (Fonte Rai News: https://www.rainews.it/maratona/2024/01/hamas-pubblica-video-con-3-ostaggi-molti-uccisi-dai-raid-i-morti-sono-quasi-24mila-f4af3ef9-c3ea-4b83-b89b-41ce8d703b59.html)
Integrazione da fonti locali:
“Operazione missilistica a lungo raggio dell’Iran che mira a centri terroristici da una distanza di oltre 1.200 km. Secondo fonti locali a Idlib, in Siria, i missili balistici dell’IRGC hanno colpito le posizioni dei gruppi terroristici Tahrir al-Sham e Hizb al-Turkestani nella regione di Jabal al-Samaq a Idlib.
Va detto che in questa regione viene effettuato l’addestramento dei terroristi conosciuti come Daesh Khorasan e successivamente vengono trasferiti in Afghanistan dall’America per entrare in Iran per attività terroristiche.
È interessante notare che la distanza di quest’area dal punto di lancio dei missili dell’IRGC in Iran è di oltre 1.200 km, che è in qualche modo l’operazione missilistica di più vasta portata condotta finora dall’Iran.
Gli osservatori hanno considerato questa azione come un chiaro messaggio dell’Iran al regime sionista./IRNA
Intanto in Iraq nella città di Erbil (Iraq del nord) si susseguono forti esplosioni, molti dicono di non aver mai assistito ad un così grande attacco missilistico in quel governatorato. Sono stati presi di mira diversi siti e basi di occupazione americane. Presi di mira anche il consolato americano ed il quartier generale del mossad israeliano ad Erbil. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana ha rivendicato ufficialmente l’attacco.
“Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha dichiarato: Il quartier generale del Mossad preso di mira è un centro di sviluppo dello spionaggio per la pianificazione di operazioni tecnoterroriste nella regione, in particolare contro l’Iran.”
Sono stati usati droni e missili a lungo raggio.
Le forze di Teheran hanno lanciato missili balistici direttamente dall’Iran sul “quartier generale delle spie anti-Iran e gruppi terroristici” a Erbil, Iraq. Fonti curde dicono che missili a lungo raggio hanno colpito il consolato americano a Erbil – situazione in via di sviluppo.
Nota di Stefano Orsi: Erbil: i missili iraniani colpiscono installazioni militari occidentali. La risposta dell’IRGC sta arrivando, e stanno colpendo le infrastrutture militari e di spionaggio occidentali in Iraq, dopo l’attacco USA alla base di una importante milizia sciita inquadrata nell’esercito iracheno e l’assassinio del generale Moussavi. Vedi: https://www.youtube.com/watch?v=5Sk_z5ejAB8
Commento di Vincenzo Brandi: “Erbil è il capoluogo della zona curda dell’Iraq resasi autonoma sotto la protezione degli USA e di Israele. La presenza di una base del Mossad a Erbil mostra le “relazioni pericolose” tra Curdi, USA e Israele. Anche in Siria milizie curde collaborano con l’esercito USA occupando illegalmente le zone petrolifere della Siria nella provincia di Deir Es Zor. Questo ha fatto perdere alla causa curda moltissimi sostenitori. Risulterebbe poi che l’ambiguo governo iracheno avrebbe protestato con l’Iran per l’attacco. Il governo iracheno dovrebbe però spiegare perché ha perso completamente il controllo della zona curda resasi di fatto indipendente con l’aiuto USA e perché non aderisca alle ripetute mozioni unanimi del parlamento iracheno che chiedono che il governo espella tutte le truppe USA che ancora occupano l’Iraq.”
Commento di Fulvio Grimaldi: “Nel corso della recente rivoluzione “colorata” e armata, per l’ennesima volta tentata e fallita in Iran, unità del Kurdistan iraniano sono state addestrate all’infiltrazione, al sabotaggio e all’azione terroristica in Iran da reparti NATO, oltrechè del Mossad, tra i quali anche italiani, formalmente sul posto per addestrare la polizia territoriale. Il parlamento italiano non ne sa nulla…”
Integrazione di Alexander Kots: “Quello che in serata sembrava l’inizio di una nuova guerra globale, al mattino si era già dissolto. Le notizie allarmanti di attacchi missilistici contro basi militari e consolati statunitensi in Iraq sono state sostituite dalle assicurazioni di Washington che nessun militare o struttura statunitense è stato danneggiato.
Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche ha infine riferito di aver attaccato i quartieri generali delle spie e i quartieri generali nemici dei gruppi terroristici anti-iraniani in alcune parti della regione mediorientale. Si dice che siano coinvolti nell’attacco terroristico a Kerman durante la commemorazione di Qassem Suleimani.
Quattro anni fa, la situazione era molto più seria. Dopo l’assassinio di Suleimani a Baghdad, Teheran attaccò due basi militari statunitensi. Anche allora gli Stati Uniti affermarono in un primo momento che non c’erano state vittime ma poi il numero di persone colpite nel giro di pochi giorni superò il centinaio.
Qual è stata la risposta di Washington? Beh, sì, sanzioni, nell’industria edilizia, tessile e mineraria. E altre restrizioni personali contro i capi iraniani. Non la Terza Guerra Mondiale. Piuttosto un accordo tra gentiluomini: ok, abbiamo ucciso il vostro generale, voi vi siete vendicati.
Al momento, non c’è ancora alcun accenno a una simile continuazione. Teheran ha prudentemente dichiarato che l’obiettivo non erano gli imperialisti a stelle e strisce ma i terroristi astratti sotto il “tetto”, ovviamente, del Mossad. Gli americani se la sono cavata con poco, castigando l’Iran per la sua imprudenza e imprecisione. Gli intransigenti proxy iraniani dello Yemen hanno promesso di continuare a colpire le navi americane, anche quelle civili. Come hanno dimostrato gli eventi degli ultimi giorni, gli attacchi della coalizione statunitense contro gli obiettivi Houthi non hanno fatto molto per minare lo spirito combattivo degli Houthi…”
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Dichiarazione del ministro iraniano Amir Abdollahian al vertice di Davos:
“Rispettiamo la sovranità e l’integrità territoriale del Pakistan e dell’Iraq, ma non permetteremo che la sicurezza dell’Iran venga messa a repentaglio. Non giochiamo quando si tratta della nostra sicurezza nazionale.
Non tolleriamo la presenza terroristica in Pakistan e la presenza sionista a Erbil. Consideriamo la sicurezza dell’Iraq e del Pakistan come parte della sicurezza dell’Iran.” (L’Antidiplomatico del 17 gennaio 2024)
Contraccolpo diplomatico e la reazione del Pakistan: “Mercoledì, 17 gennaio 2024, il ministero degli Esteri pakistano ha annunciato che stava richiamando il suo ambasciatore a Teheran. L’ambasciatore iraniano a Islamabad, che si trova attualmente a Teheran, non sarà autorizzato a tornare in Pakistan, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri. “La palese e non provocata violazione della sovranità del Pakistan da parte dell’Iran è una violazione del diritto internazionale e degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite”, si legge nella dichiarazione, prima di lanciare una minaccia. “Questo atto illegale è completamente inaccettabile e non ha alcuna giustificazione. Il Pakistan si riserva il diritto di rispondere a questo atto illegale. La responsabilità delle conseguenze ricadrà interamente sull’Iran”.