Appello per Hannibal Gheddafi…
Uno dei figli di Gheddafi, Hannibal, si trova detenuto in Libano dal 2016 senza processo, chiuso in una celletta senza poter vedere nemmeno i figli (che sono in Siria, dove anche egli era rifugiato e da dove è stato prelevato da un gruppo). Di che cosa è accusato, ripeto senza alcun processo? Di aver nascosto informazioni circa l’eventuale ruolo di suo padre nel rapimento di un chierico sciita, l’imam Musa al-Sadr, scomparso in Libia nel 1978 (ma l’allora Jamahiryia ha sempre sostenuto che egli fosse salito su un aereo alla volta dell’Italia). Il fatto è che all’epoca, Hannibal aveva tre anni. In seguito, non si è mai interessato di politica. La sua detenzione appare legata semplicemente al suo nome.
Di recente ha condotto settimane di sciopero della fame; è stato portato in ospedale, sottoposto a flebo e cure e adesso è di nuovo in carcere. Qui alcune notizie:
https://www.reuters.com/world/son-libyas-gaddafi-lebanon-hospital-after-going-hunger-strike-2023-06-22/
Il fatto è che la magistratura appare ostaggio del potentissimo Nabih Berry, presidente della Camera, membro dell’organizzazione sciita Amal (la stessa che lo ha rapito).
Insomma la mia proposta è scrivere una lettera all’ambasciata del Libano per chiedere la liberazione del detenuto.
Marinella Correggia
Nota dell’ultim’ora
Per la seconda volta in una settimana… Hannibal Gheddafi è stato trasferito in un ospedale di Beirut
Hannibal Muammar Gheddafi, detenuto in Libano dal 2015, è stato trasferito in un ospedale della capitale libanese, Beirut, dopo che le sue condizioni di salute erano nuovamente peggiorate, colpite dal suo continuo sciopero della fame dal 3 giugno scorso.
Una fonte della difesa del figlio di Gheddafi, detenuto in Libano, ha rivelato che le sue condizioni di salute sono notevolmente peggiorate e che soffre di un forte calo della pressione arteriosa e della glicemia, a seguito della prosecuzione delle sciopero della fame da quasi un mese.
Il team di difesa di Hannibal ha ritenuto responsabili della protezione della sua vita le autorità libanesi, che ancora oggi insistono per continuare la sua detenzione senza processo in un caso in cui non ha interesse o bellezza, nonostante le sue condizioni di salute. (M.C.)