Intervista con Serghey Lavrov di Dimitry Smirnov
Domanda: Qual’é la posizione occidentale nei confronti della Russia?
Risposta: Personaggi come Borrell, Stoltenberg e praticamente l’intera amministrazione statunitense sostengono la “sconfitta strategica” della Russia sul campo di battaglia. Non parlano di negoziati ma di campo di battaglia. Siamo pronti a continuare a lavorare sul campo di battaglia e lo faremo. Sappiamo per cosa stiamo combattendo.
Stiamo lottando per eliminare le minacce militari dirette alla nostra sicurezza che, contrariamente ai giuramenti, l’Occidente sta creando proprio ai confini della Russia, trascinando l’Ucraina nei suoi giochi e ora promettendole di nuovo l’adesione alla NATO. Stiamo lottando per impedire lo sterminio delle persone che vivono nel Donbass e nel sud-est dell’Ucraina in generale, che vengono private con la forza, attraverso le leggi promulgate dal regime nazista di Kiev, del loro diritto a un’identità.
Domanda: È possibile la pace in cambio di territori?
Risposta: Vede, questo è un approccio da mercato: non stiamo combattendo per i territori ma per le persone, per la nostra storia, la nostra religione, la nostra lingua russa, che viene schiacciata, non solo in Ucraina, ma anche in altri Paesi europei, nei Baltici. E tutti tacciono!
Faccio domande a molti dei miei interlocutori e nessuno risponde. Qualcuno può immaginare la Svizzera che vieta il francese o il tedesco? O l’Irlanda l’inglese?. Il Belgio vieterebbe il fiammingo? È impossibile anche solo immaginarlo. In Ucraina i russi etnici sono almeno il 20% e quelli che parlano e pensano in russo sono più della metà. Quindi non si tratta di territori. Si tratta di Zelensky che esegue i suoi ordini di distruggere qualsiasi manifestazione di civiltà russa nel Paese, dove i suoi predecessori, gli stessi radicali e neonazisti, hanno potuto mettere in atto un colpo di Stato con un obiettivo principale: trasformare l’Ucraina in uno strumento per contenere e minare la sicurezza russa, eliminando tutto ciò che è russo in quelle terre che sono state sviluppate dai russi.
Serghey Lavrov intervistato da Dimitry Smirnov