Con l’arrivo del generale russo Valery Gerasimov all’Ucraina conviene fare la pace (prima che sia troppo tardi)

La decisione della Russia di sostituire il generale Armageddon con l’ancor più formidabile generale Valery Gerasimov, attualmente a capo dello Stato Maggiore russo, dovrebbe essere motivo di preoccupazione per il principe pagliaccio Zelensky e per quell’elegantona di sua moglie. Non che il generale dell’esercito Sergey Surovikin sia scomparso. Tutt’altro: il generale Armageddon continuerà ad essere uno dei vice del generale Gerasimov, e questa è un’ulteriore cattiva notizia per Zelensky e per tutto il suo gabinetto di truffatori.

Zelensky non deve credere alla mia parola o a quella della Russia. Basta chiedere a Valery Zaluzhny, il comandante supremo delle forze di Kiev, che ha dichiarato alla rivista Time (della NATO) di aver “imparato da Gerasimov” e che Gerasimov “è il più intelligente degli uomini e le mie aspettative su di lui erano enormi.”

Ma qui non si tratta dell’apprendista ucraino che fa meglio del grande maestro russo, o di Patton che pensava di poter battere Rommel solo perché aveva studiato le imprese di Rommel, che, per altro, non aveva mai avuto risorse sufficienti. Qui si tratta di Zaluzhny e di ciò che resta del suo esercito di rincalzo che cerca di fermare la marea russa. Non possono farcela. È impossibile.

Il Gruppo Wagner, che si inserisce nella dottrina Gerasimov come una mano in un guanto, ha catturato Soledar, aprendo così la strada all’imminente liberazione di Bakhmut e al crollo dell’intero fronte ucraino di Donetsk. L’implacabile campagna del Generale Armageddon ha lasciato gran parte dell’Ucraina impotente e alle corde. E ora sul ring sale il generale Gerasimov, il cui compito sarà coordinare tutti gli strumenti più disparati della Russia, come potrebbe fare un direttore d’orchestra, sapendo che le sezioni degli ottoni e delle percussioni, in particolare l’aviazione russa, sono nelle mani esperte del generale Armageddon.

L’arrivo del generale Gerasimov significa che il Reich monco di Zelensky ha ora la piena attenzione delle autorità russe, una cosa che gli Ucraini non avrebbero potuto immaginare nemmeno nei loro peggiori incubi. Il suo arrivo significherà che, come ha detto con gentilezza il Ministero della Difesa russo, ci sarà “un più stretto coordinamento tra i vari servizi e rami delle forze armate.” È meglio che Zelensky chiuda i boccaporti, perché stanno arrivando brutte notizie per il suo Reich monco e lui è nell’occhio del ciclone.

La tanto propagandata dottrina Gerasimov, per quanto ne so, comporta una sorta di guerra totale in cui la Russia userebbe tutto il suo potere, duro e morbido, a seconda delle necessità, per vincere la guerra. Se prendiamo come modello la guerra del Vietnam, la Russia non dovrebbe commettere l’errore degli Americani di istituire governi fantoccio privi di un sufficiente sostegno popolare e non commetterebbe nemmeno l’errore dei Vietcong nell’offensiva del Tet, che era stata una grande vittoria propagandistica per i Vietcong, ma un disastro militare, perché avevano combattuto gli Americani allo scoperto in una battaglia da Guerra Fredda, l’unica guerra per cui gli Americani erano stati adeguatamente addestrati a combattere.

L’eroico Esercito Arabo Siriano aveva commesso errori non dissimili quando era stato inizialmente preso in contropiede dai proxy della NATO. Prima che l’Iran e la Russia arrivassero in soccorso, stava combattendo una guerra per la quale non era stato addestrato e solo quando i valorosi combattenti di Hezbollah, con la loro considerevole esperienza, erano riusciti a conquistare le alture di Qalamoun, l’esercito siriano aveva potuto avanzare. E, per quanto riguarda l’Iran, Dio solo sa quali altri diabolici droni hanno nelle loro maniche collettive per dare al generale Gerasimov la possibilità di finire il nuovo Reich di Zelensky.

Gerasimov non solo ha imparato da tutto questo, ma ha il pieno, inequivocabile e attivo sostegno delle autorità russe e anche di alcuni deputati molto capaci. La sua nomina dimostra che la Russia è ora tutta dietro di lui e che Gerasimov tornerà in Russia con il suo scudo o sopra il suo scudo. Ma, dal momento che l’Ucraina ha ormai ingaggiato una lotta con tutta la Russia, nessuno dei due scenari è di buon auspicio per il generale ucraino Valery Zaluzhny e per gli spregevoli gangster per i quali i suoi soldati stanno sacrificando le loro giovani vite.
Il compito immediato di Zaluzhny dovrebbe essere smettere di studiare Gerasimov e salvare il salvabile. Innanzitutto, Zelensky e i suoi compari cocainomani devono andarsene. In secondo luogo, le zone occidentali dell’Ucraina devono essere cedute alla Romania e alla Polonia, che potrebbero anche prenderle in carico; in terzo luogo, le truppe ucraine devono essere evacuate dall’est, per salvare le loro vite.

Ultimo, ma non certo per importanza, gli Ucraini devono procurarsi una nuova biblioteca e, a prescindere dall’opera completa di Gerasimov, se proprio devono bruciare dei libri, dovrebbero disfarsi di tutte quelle pubblicazioni della NATO che glorificano il loro passato nazista e che raccontano balle su un futuro radioso, e questo mentre, per tutti gli ultimi dodici mesi, Zelensky e i suoi criminali compari hanno mandato a morire i loro fratelli, figli e mariti come dei lemming, per poi avere, come unica ricompensa per i loro cari, nient’altro che file su file di tombe appena scavate.

I media della NATO, tra cui The Guardian e Al Jazeera, stanno dando a tutto questo un’altra e bizzarra interpretazione, dicono infatti che Surovikin sarebbe stato sostituito a causa delle perdite e delle battute d’arresto subite sul campo di battaglia. Ma qui non si tratta di un’innocua partita di calcio in cui l’allenatore russo cambia i giocatori nella speranza di ottenere una formazione vincente. Questa è, ancora una volta, una pessima notizia per Zelensky e per tutto il suo gabinetto di truffatori. Non deve credere alla mia parola o a quella della Russia. Basta chiedere a Valery Zaluzhny, il comandante supremo di Kiev che, insieme a ciò che resta dei suoi uomini, scoprirà che non solo Gerasimov è “il più intelligente degli uomini,” ma che ha una superiorità schiacciante in termini di uomini e materiali e, come la NATO è stata pronta ad ammettere, anche una dottrina militare vincente.

Zaluhny non deve essere un Clausewitz per capire che l’imminente campagna di Gerasimov, con una forza di terra altamente meccanizzata di 600.000 uomini, sostenuta dalla campagna aerea del generale Armageddon, dal Gruppo Wagner, dai Ceceni e dalla flotta delle navi russe in agguato nel Mar Nero, significa che questa guerra inutile può avere un solo esito possibile. E non deve nemmeno fare come il feldmaresciallo di Hitler, Walter Model, che aveva sciolto il suo Gruppo d’Armate B prima di farsi saltare le cervella con niente e nessuno come compagnia, a parte qualche sciame di moscerini, il colonnello Theodor Pilling (il suo aiutante di campo) e le folli farneticazioni via radio di Adolf Hitler che gli ordinavano di combattere fino all’ultimo uomo.

La guerra è finita. Zaluzhny dovrebbe accettarlo, rinchiudere gli Zelensky, i loro colleghi gangster, i loro mercenari stranieri e i loro picchiatori nazisti e poi, per il bene dei suoi uomini e delle loro famiglie, chiedere la pace a qualsiasi condizione con Gerasimov, Lavrov e Putin. Non c’è altra alternativa.

Declan Hayes

I commenti sono disabilitati.