A proposito di risoluzione del Parlamento Europeo sulla Russia “terrorista”
La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zacharova ha così commentato la risoluzione votata a maggioranza dal Parlamento Europeo che definiva la Federazione Russa “sponsor del terrorismo: “se la Russia è sponsor del terrorismo, il Parlamento Europeo è sponsor dell’idiozia”.
In effetti la risoluzione del Parlamento Europeo si caratterizza per un accentuato servilismo verso gli USA e la NATO, ed un’accentuata attitudine a dichiarare sciocchezze. Gli sponsor del terrorismo sono ben altri: ricordate l’appoggio iniziale degli USA ad Al Qaida e a Bin Laden quando si trattava di incastrare l’Unione Sovietica in un’estenuante guerriglia in Afghanistan? Ricordate l’appoggio sottobanco dato dagli USA alla stessa Al Qaida e all’ISIS quando si trattava di destabilizzare la Siria? (l’inviato statunitense McCain fu fotografato mentre si intratteneva cordialmente con i capi di queste due organizzazioni terroristiche). Ricordate l’appoggio dato ai terroristi che facevano esplodere gli aerei cubani? Se poi alcune di queste organizzazioni terroristiche si sono successivamente rivoltate contro gli USA nell’ambito di un cambiamento di alleanze, il discorso non cambia.
Ma, si dice, i Russi stanno bombardando obiettivi civili in Ucraina, come le infrastrutture energetiche. Il minimo che si può dire è che i Russi – dopo essersi illusi che il conflitto con il governo di Kiev si sarebbe potuto risolvere con poche truppe impegnate ed una rapida trattativa – hanno dovuto invece sostenere mesi di guerra durissima imposta dai gruppi ultranazionalisti di estrema destra che hanno in pugno il governo ucraino, dagli USA e dalla NATO. Ora i Russi, dopo aver iniziato in maniera molto prudente – attenti a non creare troppi danni alle strutture civili – stanno cominciando a fare quello che “normalmente” fin dall’inizio facevano USA e NATO nei confronti dei paesi aggrediti per fiaccarne la resistenza. Ricordate gli obiettivi civili sistematicamente colpiti in Jugoslavia (la sede della TV di Belgrado con la morte di 15 giornalisti, le fabbriche automobilistiche e la fabbriche chimiche i cui detriti inquinarono tutto il Danubio, e persino l’ambasciata cinese) ? Ricordate i bombardamenti a tappeto sull’Iraq e sull’Afghanistan che causarono decine di migliaia di vittime civili? E la distruzione totale in Siria della città di Raqqa? E i bombardamenti proditori sulla Libia, anche già prima della guerra del 2011? (in uno di questi fu uccisa la stessa figlia di Gheddafi).
I russi avevano cercato di addivenire ad un compromesso che prevedesse il mantenimento della neutralità dell’Ucraina ed il riconoscimento dei diritti civili dei cittadini ucraini di origine russa delle regioni del Sud e dell’Est (diritti già previsti dagli accordi di Minsk-2 del 2015, ma mai rispettati da Kiev). I cittadini di origine russa, che si erano ribellati al colpo di stato di destra del 2014 (con la messa fuori legge di tutti i partiti di opposizione e relative persecuzioni dei loro membri) erano stati invece attaccati e bombardati per 8 anni dalle milizie nazi-fasciste di Kiev, attacchi che avevano provocato migliaia di morti civili. Quando il 24 febbraio scorso la Federazione Russa ha finalmente iniziato quell’intervento invocato per 8 anni dagli Ucraini russofoni e dagli oppositori al governo di destra, la guerra in realtà durava già da 8 anni nelle regioni dell’Est ucraino.
Ora – dopo che sono falliti tutti i tentativi di mediazione. e dopo le “controffensive” ucraine sostenute dagli aiuti militari di USA e NATO (che ormai assommano ad almeno 24 miliardi di dollari) in cui decine di migliaia di giovani sono stati mandati al macello per riconquistare qualche lembo di terra – un’escalation bellica appare inevitabile.
Esperti militari – come ad esempio l’ex-militare USA Douglas Mc Gregor in una lunga intervista alla TV polacca Votum – ritengono che, quando i Russi si saranno riorganizzati schierando le proprie riserve, potrebbe verificarsi un collasso dell’esercito ucraino e dello stesso stato e governo ucraino. Solo i servili e sciocchi deputati europei continuano a credere ed obbedire (come si diceva una volta). Onore ai 4 deputati italiani che hanno votato contro la risoluzione, tra cui addirittura tre di area PD (Bartolo, Cozzolino e Massimiliano Smeriglio, professore universitario di storia ed ex vicepresidente della Regione Lazio), oltre a Francesca Donato del gruppo Italia Sovrana e Popolare. I 5 Stelle hanno (parzialmente) salvato la faccia astenendosi. La maggioranza dei parlamentari “democratici” e “socialdemocratici” sono ormai dei parassiti che si godono il loro lauto stipendio obbedendo agli ordini. Almeno in questo caso, pur con tutto il male che si può dire di loro, anche alcuni partiti “sovranisti” europei (come quello della Le Pen in Francia e il partito AFD in Germania) non hanno obbedito agli ordini di scuderia (a differenza della finta “sovranista” Meloni che si è subito allineata a USA, NATO e UE). Nei prossimi mesi assisteremo forse a drammatici sviluppi. Speriamo solo che non prevalga la corrente di quei politici e militari statunitensi che su riviste e giornali affermano che gli USA sono in grado di sconfiggere Russia e Cina contemporaneamente in una Terza Guerra Mondiale. Speriamo che il timore di un cataclisma atomico (la Russia e la Cina – entrambe potenze atomiche – non starebbero certo a guardare) faccia prevalere la prudenza sui fomentatori di guerra, e attivi alla fine la diplomazia.
Vincenzo Brandi