La fine dei Verdi…
In quest’ultime elezioni del 25 settembre ancora una volta i Verdi insieme alla Sinistra Italiana sono riusciti per un soffioa superare la barriera del 3%. Ma se i Verdi fossero andati da soli avrebbero superato appena l’uno per cento…
In Europa i movimenti verdi hanno un ruolo determinante nelle scelte e nei programmi dei governi per la sostenibilità e la qualità della vita degli uomini e degli animali. In controtendenza invece i Verdi in Italia che continuano a contare poco più di zero. Il loro numero di elettori è stato sempre esiguo al punto di non essere preso in considerazione nelle programmazioni di tutela ambientale ed energetiche del Paese. Il 10 luglio dello scorso anno (2021) la Federazione dei Verdi, dopo 34 anni di attività, ha cessato d’esistere e quel pocoche ne è restatoè confluito in Europa Verde. Eppure a partire dal 9 dicembre 1990, da quando da movimento ambientalista generico si trasformò in Federazione dei Verdi, le prospettive apparvero subito allettanti; in effetti alle prime elezioni nazionali i Verdi conquistarono 24 tra deputati e senatori. La strada a quel puntosembrò tracciata e sarebbe bastato poco per eguagliare i successi dei cugini verdi europei. Poi, però, una serie di errori strategici e di programmazioni politiche, nonché di “disarmonie” interne, hanno aperto le porte al declino.
Prima di analizzare i motivi di questo fallimento è necessario prima di tutto dare uno sguardo alla realtà dei Verdi in Europa. Prendiamo, come sintesi della continua crescita dei partiti verdi in Europa, le elezioni europee del 26 maggio 2019 che sono riuscite a stravolgere la geografia politica del nostro vecchio continente. Il risultato più clamoroso è stato quello della Germania, dove i Gruner hanno ottenuto il 20,5 per cento dei consensi, superando il partito dei Socialdemocratici che si era fermato al 15,8%. La Francia non è stata di meno in questa ascesa green, infatti i verdi d’oltralpe hanno raggiunto il 13% dei consensi. Il Portogallo ha superato il 10%. Per continuare: il 15,4 % in Belgio, il 13,2 in Danimarca, l’11,4 per cento in Svezia, il 10,9 per cento in Olanda e il 16 per cento in Finlandia. Il Regno Unito ha fatto registrare l’11,1% e solo l’Irlanda il 15% . Così i Verdi sono diventati forza di governo in Austria, Finlandia e Irlanda, nonché in diversi land della Germania. Più tiepidi invece i consensi nell’Europa Orientale dove il miglior risultato si è registrato in Lituania e Lettonia, altrove risultati insignificanti. Alla fine dei conti, comunque, oggi nel Parlamento europeo siedono 69 parlamentari Verdi.
Sull’anomalia storia dei nostri Verdi si interrogano sociologi e politologi “ …come mai, ci dicono, il Paese che ha sempre dimostrato una profonda attenzione all’ambiente e alla qualità della vita non riesce ad avere, come per gli altri Paesi europei, un movimento o un partito verde forte?”
Filippo Mariani