Contro la dittatura globalista… restiamo uniti! Lettera aperta di Paolo Ospici

Il 25 settembre 2022 il popolo italiano sarà chiamato alle urne per eleggere i due nuovi rami del parlamento ed attraverso di essi il nuovo governo. Ma sarà veramente nuovo? C’è di che dubitarne seriamente. Difficile che una colazione qualunque o qualunque partito che decidesse di correre da solo possa raggiungere consensi sufficienti per governare ed allora l’esito più probabile appare fin da ora una riedizione di una specie di governo di unità nazionale, magari con guida tecnica, una specie di Draghi bis insomma se non sarà proprio un Draghi bis vero e proprio. In questo contesto, alcune forze oggi all’opposizione dentro e fuori dalle aule parlamentari, provano ad unirsi ed a raccogliere le firme necessarie per potersi presentare alla prossima competizione elettorale.

Con quale speranza di vittoria? Nessuna, è ovvio, si tratta al massimo di ottenere un diritto di tribuna in mezzo ad un coro più o meno unanime del tutto simile a quello visto in questi due anni e mezzo ed in particolare col governo del “tutti dentro” che ha contraddistinto l’ultimo periodo. In questo contesto alcuni pensano, ed io, per quel che vale, con loro, che la vera partita si giocherà fuori dalle aule parlamentari, nella società in prima battuta e nelle piazze in seconda. Tra costoro si annoverano Mauro Rango di ioocrateorg, che si è pronunciato già tempo addietro sull’argomento, e, più recentemente, Ugo Mattei ed il suo CNL scegliendo di rimanere accuratamente fuori dalla competizione elettorale ma alle stesse conclusioni sono giunti anche alcuni esponenti politici, tipo Marco Rizzo, che invece alla competizione elettorale hanno deciso di partecipare.

Se tutto questo è vero allora votare o non votare risulterà perfettamente inutile e vano è l’accanito dibattito che si è acceso dentro diversi gruppi sui vari social sul da farsi. Tuttavia diversi se non molti miei nuovi compagni di strada, quelli incontrati nelle piazze e nelle organizzazioni sorte in questi due anni e mezzo, non certo quelli adusi a calcare palcoscenici che prima mai avevano calcato, quelli per capirci conosciuti nelle piazze, nei vari gruppi social, nelle nate o nascenti organizzazioni tipo ippocrateorg o il CLN, mi chiedono e ci chiedono di non disertare le urne e di andare a votare per quelle liste che si propongono come “antistema”.

Se, come penso, andare a votare è perfettamente inutile perché non sarà nelle grigie aule di un parlamento che si realizzerà un profondo e vero cambiamento, altrettanto inutile sarà il non andare a votare visto che l’equazione, qualunque siano i termini da inserire, darà sempre e comunque un risultato pari a 0. Ne consegue che, visto che me lo chiedono coloro i quali hanno condiviso con me un faticosissimo percorso individuale e collettivo fatto anche di umiliazioni e ricatti e visto che non mi costa nulla data la sostanziale inutilità della mia futura scelta personale, annuncio che andrò a votare se questo servirà a dare maggior forza e maggior coraggio a tutte queste persone, in cambio chiedo che in futuro si moltiplichino gli sforzi per costruire, fuori dal grigiore della politica politicante, una nuova società fatta di donne ed uomini liberi ed uguali. A questo punto rimane un dilemma: per chi votare tra le 6 liste che sembra si presenteranno alle prossime elezioni e che dichiarano di volere un cambiamento profondo? Per poter scegliere bisogna fare alcune considerazioni. Prima di tutto va stigmatizzato ferocemente e senza pietà l’assurdità di presentare sei liste contrapposte che dovranno contendersi i voti della minoranza disposta a votare per loro. Gli appelli all’unità che sono stati fatti da tanti e tante, incluse organizzazioni tipo il CLN, sono stati disattesi per ragioni che è difficile non ascrivere a calcoli di bottega o, peggio ancora, ad antipatie personali.

Di conseguenza, la mia scelta andrà a chi invece ha saputo mettere da parte non solo frizioni e dispute del passato, ma anche profonde divergenze ideologiche ma che ha saputo nel contempo trovare quel minimo comun denominatore che da solo giustifica l’alleanza elettorale. Quindi voterò ed invito tutti a votare per Italia sovrana e polare per alcune ragioni: prima di tutto è lo schieramento più ampio e quello che più di tutti ha saputo superare le divergenze per puntare sulle convergenze, punto secondo è quello che per primo ha annunciato la nascita dell’alleanza elettorale, dapprima chiamatasi Uniti per la costituzione con cambio di nome in corso d’opera, solo successivamente sono state annunciate altre e diverse coalizioni nate in tutta evidenza in contrapposizione alla prima. Io credo che vadano sostenuti coloro i quali si sono impegnati e si impegnano al massimo verso l’unità e, contestualmente, vadano impietosamente puniti coloro i quali hanno fatto una scelta divisiva e contraria alle richieste polari, concentriamoci su Italia sovrana e popolare!

Paolo Ospici

Al via la raccolta firme: https://www.spraynews.it/post/marco-rizzo-italia-sovrana-e-popolare-al-via-la-raccolta-firme

Conferenza Stampa di Italia Sovrana e Popolare” su YouTube: https://youtu.be/H5v5Mbr3Wu4

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