USA versus Cina e Russia – La verità dei fatti che non viene capita…
“Non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, che sia la Russia, sia gli USA, fanno sul serio, mortalmente sul serio. Non bluffano, non le sparano grosse per fini propagandistici. Gli obiettivi strategici americani sono quelli, la frammentazione della Russia in vista del contenimento della Cina. Per la Russia configurano una minaccia esistenziale immediata. La Cina sa benissimo di essere il prossimo Stato nel mirino, e ne trae le conseguenze logiche. Insomma, le classi dirigenti italiane non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, un cao. Dio ci aiuti, anche se non ce lo meritiamo”.
… ho fatto un test, obiettivo: capire che pensano le classi dirigenti italiane del conflitto ucraino.
Telefonato a Prima Pagina” di RadioTre, conduttore F. Fubini (vicedirettore Corriere della sera – vedi QUI la sua onestà intellettuale – ndjure).
Sintesi mia domanda: “Che vuol dire ‘non possiamo permettere che la Russia vinca’? Quali sono gli obiettivi strategici occidentali nel conflitto ucraino? Il 23 giugno scorso la Commission on Security and Cooperation in Europe, nota anche come Helsinki Commission, un organismo del governo federale USA, ha tenuto un briefing dal titolo ‘Decolonizzare la Russia. Necessità morale e strategica di frammentare politicamente la Russia’, con tanto di cartina dove la Federazione Russa appare divisa in una decina di staterelli. D’altronde hanno implicato lo stesso obiettivo strategico di regime change e frammentazione politica della Russia anche i Ministri della Difesa e degli Esteri, e il Presidente degli Stati Uniti, che hanno dichiarato: ‘Dobbiamo indebolire la Russia e far sì che non possa mai più rifare qualcosa come l’invasione dell’Ucraina’. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è espellere la Russia dal novero delle grandi potenze, ossia frammentarla politicamente.
Questo è un obiettivo molto difficile da raggiungere, ammesso che sia possibile tentarlo senza innescare un confronto nucleare strategico tra Russia e USA; ma anche se fosse raggiunto, la frammentazione della Russia aprirebbe un buco nero geopolitico in Eurasia in cui precipiterebbe l’intero mondo. Domanda: ci abbiamo pensato seriamente, noi europei?”
Sintesi risposta Fubini: “Dobbiamo ammettere che sul terreno, la Russia sta ottenendo i suoi obiettivi. Pare che i territori del Donbass saranno integrati nel territorio russo, dopo un referendum bandito dai sindaci fantoccio imposti dai russi, quindi sarà impossibile toccarli perché sarebbe una minaccia esistenziale per la Russia [che reagirebbe con le armi nucleari, NdA]. Inoltre le sanzioni alla Russia, contrariamente a quel che anch’io pensavo, non stanno ottenendo l’effetto sperato di indebolire la Russia tanto da impedirle di proseguire la guerra, almeno entro 12 o 18 mesi. Però questa delle sanzioni è una scommessa sul lungo periodo, a lungo termine la Russia sarà indebolita economicamente e anche come potenzialità militari, per esempio perché manca di semiconduttori. Quindi la fermezza è importante e va mantenuta.”
Risultato test. Le classi dirigenti italiane non hanno capito, o fanno finta di non aver capito (la domanda permanente della nostra epoca), assolutamente niente.
Ragioni:
1) non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, che gli obiettivi strategici dell’occidente li detta Washington, e punto. Non li detta il Corriere della Sera, non li detta il governo italiano, non li detta la UE.
2) non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, che la linea strategica USA è affrontare INSIEME Russia e Cina. L’obiettivo strategico frammentazione della Russia è propedeutico al contenimento del nemico principale, la Cina.
3) non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, che la linea strategica degli USA implica necessariamente a) la probabilità di un allargamento e una escalation del conflitto, tanto maggiore quanto più esso si prolunga b) la possibilità reale di una degenerazione nucleare, che inizierebbe con l’uso delle atomiche tattiche e potrebbe escalare a un conflitto nucleare strategico.
4) non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, che per gli Stati europei è possibile modificare la linea strategica degli USA soltanto se vi si contrappongono apertamente, rompendo il fronte NATO-UE. I mormorii nei corridoi delle Cancellerie o le virgole allusive nelle dichiarazioni diplomatiche contano zero. Altrimenti resta solo pregare che la prossima Amministrazione presidenziale americana rinsavisca e inverta rotta (probabilità: molto bassa).
5) non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, che i numeretti magici della Bocconi non spiegano niente e non decidono niente, in questo conflitto. L’economia vi ha un importante ruolo solo come “potenza latente” trasformabile in “potenza manifesta” militare, e la Russia con le sue risorse e la sua rete di alleanze, in primis la Cina, è economicamente inaffondabile.
6) Non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, che sia la Russia, sia gli USA, fanno sul serio, mortalmente sul serio. Non bluffano, non le sparano grosse per fini propagandistici. Gli obiettivi strategici americani sono quelli, frammentazione della Russia in vista del contenimento della Cina. Per la Russia configurano una minaccia esistenziale immediata. La Cina sa benissimo di essere il prossimo Stato nel mirino, e ne trae le conseguenze logiche.
6) insomma le classi dirigenti italiane non hanno capito, o fanno finta di non aver capito, un cao. Dio ci aiuti, anche se non ce lo meritiamo.
Roberto Buffagni – l’ANTIDIPLOMATICO
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Intanto l’Italia procede verso il baratro… – Scrive Marco Palombo: “Entro pochi giorni arriverà il quarto decreto per armi all’Ucraina. Le procedure saranno quelle seguite finora. Le armi nel decreto saranno note solo al Copasir, dove i 10 componenti sono tutti dei partiti di maggioranza con presidente FdI, partito all’opposizione ma favorevole alla guerra. Non ci saranno voti in aula perché il voto di inizio marzo autorizza l’invio di armi fino al 31 dicembre 2022…”
Commento di Jure Eler: “Qui non si tratta nè di slogan ma di come si sta nella lotta contro la guerra imperialista cui l’Italia partecipa da vassallo. E’ nostro dovere pronunciarsi FORTE E CHIARO da che parte si sta…”
Commento integrazione di Giorgio Stern: “Caro Jure, è così come dici, è così nei fatti. Bisogna affermare la nostra partigianeria, senza giri di parole. Questa è la ragione per cui alcuni mi hanno voltato le spalle. L’hanno fatto non perché la pensano molto diversamente da me che sto con la Russia e con Putin, ma perchè ne temono le conseguenze. Si inchinano avendo paura di se stessi, di pensare troppo e troppo liberamente. Hanno paura di ciò che può accadere se si disallineano, di perdere qualcosa. Non immaginano che perderanno tutto lo stesso e lo perderanno prima. E poi, oltre ogni considerazione, è gente che non ha sufficiente gioia di vivere, né sufficiente senso di quell’umorismo liberatorio che ti fa urlare in faccia a Lorsignori, sempre e comunque: Vaffanculo…”