“La Quarta Teoria Politica” di Aleksandr Dugin… – Recensione di Nicola Licciardello sintetizzata da Giorgio Stern
Italia oggi così ubriaca per il crollo d’affluenza ai referendum, per il crollo di Lega 5 Stelle alle comunali , da quasi dimenticare la guerra della gloriosa Ukraina, la carestia mondiale dovuta al sanguinario Putin, come pure i balletti di Ursula e Drago.
Mentre il quasi Premio Nobel per la pace Zelensky piange per le armi promesse e non mantenute, e i russi sparano su chi non è ancora scappato fuori dai velenosi rifugi del Donbas, qualcuno addirittura si spinge a decretare che la guerra è finita e che la Russia ha vinto.
Situazione tuttora virtuale, ma certo probabile e conseguenziale.
E se qualcuno non esita a indicare in Carlo De Benedetti e Henry Kissinger, coloro che per primi hanno definito la presente guerra dell’Occidente contro la Russia “un errore strategico” – in primis per l’ovvia conseguenza di favorire un’alleanza Russia-Cina, poi per l’incompetenza valutaria (il rublo, agganciato all’oro, premiato sul dollaro) infine per l’eccessivo squilibrio di un’Europa Occidentale succube della NATO – c’è chi aveva previsto alla lettera gli attuali eventi bellici, in effetti da Putin assai posticipati rispetto al 2014.
Parliamo dello storico moscovita Aleksandr Dugin, grande ammiratore della storia e della lingua italiana e del suo libro “La Quarta Teoria Politica” edito da ASPIS nel 2020.
Commento-presentazione di Nicola Licciardello. Ripreso da: Sinistra in rete. (Sintesi di Giorgio Stern)
Mi permetto e (e riprometto a me stesso) di seguire il suggerimento della lettura di un testo che dà modo al lettore italiano di conoscere ciò che si usa definire “l’altra campana”.