Piattaforma Comunista: “Di fronte alla crisi, emancipazione sociale!”
Nel mezzo di un mondo nel quale i problemi economici, politici e sociali si stanno approfondendo, mentre i proprietari del grande capitale continuano a scaricare le conseguenze della crisi del sistema capitalista sulla classe operaia e i popoli, è giunta l’occasione per gli sfruttati e gli oppressi di tutti i paesi per far sentire la loro voce nelle proteste contro i mali che li colpiscono e la loro ferma decisione di continuare la lotta per l’emancipazione sociale.
In generale, la borghesia internazionale ha dichiarato una guerra contro i lavoratori e i popoli che si manifesta nelle politiche statali applicate – in apparenza – per riattivare l’economia dei paesi e prestare attenzione alle necessità sociali, mentre in realtà cercano di salvaguardare gli interessi di potenti gruppi economici e garantire loro elevati saggi di profitto. I governi neoliberisti, conservatori e social-democratici colpiscono i diritti dei lavoratori, criminalizzano la protesta sociale, approvano salari da fame, mantengono milioni di uomini e donne disoccupati. Le politiche applicate per affrontare la crisi economica che è scoppiata nel 2020 e la pandemia da Covid 19 hanno messo in chiaro che per la borghesia il “sacrosanto” capitale è sopra ogni cosa.
Ogni giorno, il capitalismo porta milioni di persone a vivere in povertà e in povertà estrema, nella disoccupazione e nella sottoccupazione; in milioni sono costretti a lasciare i loro territori e paesi per fuggire da questi problemi e dalla violenza, dall’insicurezza, dalla guerra, sperando di ricostruire le loro vite in altri paesi ma si scontrano con politiche anti-migranti e xenofobe, con il razzismo e la violenza promossi da organizzazioni di estrema destra e fasciste che stanno guadagnando forza in alcuni paesi.
L’altra faccia della medaglia è l’opulenza dei ricchi. Durante la crisi e la pandemia, il processo di concentrazione e centralizzazione della ricchezza in poche mani è giunto a livelli inauditi, le fortune dei miliardari sono lievitate e nuovi miliardari sono emersi. Il fossato tra ricchi e poveri, tra sfruttatori e sfruttati si è approfondito, ed anche la distanza tra i paesi dipendenti e i paesi capitalisti più sviluppati e, chiaramente, quelli imperialisti, è aumentata. La disuguaglianza economica e sociale sta crescendo di giorno in giorno.
I lavoratori della città e della campagna, la gioventù e le donne dei settori popolari, i disoccupati e i senza tetto, gli ambientalisti, gli artisti non accettano questa situazione come un male con cui sono condannati a vivere per sempre: il malcontento si trasforma in rifiuto e il rifiuto si manifesta nella lotta. Essi sono protagonisti di importanti dimostrazioni di protesta contro le politiche reazionarie applicate dai governi, contro il costo crescente della vita e i bassi salari, contro i piani neoliberisti. Esigono i propri diritti, difendono la natura e si oppongono alle politiche estrattiviste, lottano per l’acqua, per l’istruzione, per la salute, contro il pagamento del debito estero. Lottano contro i mali del capitalismo e desiderano il cambiamento, anche se spesso sono vittime della demagogia di forze politiche di destra e di quelle cosiddette di sinistra che manipolano i sentimenti popolari per assicurare la stabilità del sistema e la “governabilità borghese”.
Di fronte alla crisi, rivoluzione sociale! Di fronte alla guerra delle potenze imperialiste, lotta rivoluzionaria per porre fine al dominio del capitale! Questa è l’alternativa che hanno la classe operaia e i popoli per conquistare l’emancipazione sociale.
Stralcio del comunicato di Teoria e Prassi – piattaforma_comunista@lists.riseup.net