Il DNA russo e la Storia
Ciò che è accaduto negli ultimi cento e dieci anni è nel dna dei russi.
Vediamo perché.
Dopo la sanguinosa Prima guerra mondiale, dalla Rivoluzione del 1917 la Russia dovette affrontare l’aggressione polacca e le Armate bianche controrivoluzionarie sostenute dall’Occidente con lo sbarco di truppe britanniche, francesi, statunitensi e italiane (“colonna Savoia”) nei porti della Russia europea e di truppe giapponesi, statunitensi e italiane (“Legione redenta”) in Estremo Oriente.
Scrive lo storico inglese Edward Carr “Le forze “bianche” si coalizzarono sotto la guida di Denikin con l’incoraggiamento alleato e, poco dopo con l’attivo appoggio alleato”.
Come annota lo storico Giuseppe Vettari,“Fu una guerra civile sanguinosa e devastante che prolungò lo stato di agonia istituzionale e il dissesto strutturale in cui il Paese era caduto sin dal 1914” che si concluse nel 1923, sì, con la vittoria dei Soviet, ma che lasciò il Paese ancora più sconvolto che nel ’18.
La Russia tra il 1914 ed il 1923 subì cinque milioni di morti. Pietrogrado e Mosca persero metà della loro popolazione. L’economia, già povera, ne uscì azzerata. La fame e le pestilenze che ne seguirono fecero il resto.
Poi, con la guerra di resistenza all’aggressione Hitleriana la Russia, e le altre Repubbliche Sovietiche, subirono morti il cui impressionante ammontare va da 25 a 27 milioni.
Nel Novecento le aggressioni costarono alla Russia 30/32 milioni di morti. Non so se si riescono ad immaginare le terrificanti conseguenze, umane ed economiche che il Paese ebbe a soffrire.
Ecco quando si parla della Russia non si deve mai dimenticare ciò che i russi hanno subìto nella Storia recente. E poiché dopo il 1812 e l’invasione francese, nel 1900 la storia si ripeté in forme mostruose è legittimo pensare alla paura che tali mostruosità possano ripetersi nel Terzo millenio. Ciò che accade oggi va letto anche attraverso la lente della Storia.
Giorgio Stern
Vladimir Putin da bambino con la madre Maria