Vignola piange la dipartita di “Agonia”, l’ultimo figlio dei fiori del basso modenese…

Ante Scriptum – “Il suo nome anagrafico era Loris Solieri, soprannominato Agonia, forse per il disagio provocato alla comunità bigotta di Vignola, nell’abito degli alternativi era conosciuto come il capo degli hippy, un personaggio indimenticabile e scandaloso per la “gente perbene”, essendo figlio di un sacrestano gettò con il suo comportamento originale la “vergogna” sulla chiesa. Ma a lui non importò nulla del parere dei benpensanti e fino all’ultimo non tradì la sua bandiera, che garriva sempre controcorrente…” (Maria Miani)

Il 28 gennaio 2022 E’ MORTO AGONIA.

Scompare un protagonista della storia della cultura alternativa di Vignola degli anni ‘70 .

Fondatore insieme ad altri del Movimento Anarchici e Libertari di Vignola del Centro di Documentazione Prometeo e del Lambicco

Fece dei suoi capelli lunghi un simbolo di libertà.

Con il suo stile di vita mise a forte prova l’ottusità dei conformisti.

Attraversò le strade di Vignola con dinoccolata eleganza e sempre si interessò della vita di essa.

Lo troviamo, così, nelle prime battaglie ecologiste contro l’inquinamento di alcune fabbriche locali e fu molto attivo sul piano culturale

Collaborò con Marcello Baraghini e divenne diffusore, per l’Italia del Nord, di Stampa Alternativa, di Cannibale e di Frigidaire.

Mitico il suo Ford transit azzurro carico di stampa della cultura alternativa davanti agli ingressi dei raduni e dei concerti rock.

Al Festival di Rubiera salì sul palco e invitò gli Hippie a Vignola per la raccolta delle ciliegie.

Così, per anni la città dei ciliegi in fiore visse un’ alternativa primavera.

Si deve a lui la venuta a Vignola dell Living Theatre sul finire degli anni settanta.

Valente bassista, suonò nel complesso “Le cinque lire” con Gaetano Curreri.

Antifascista, venne condannato nel 1980 ad oltre un anno per aver contestato a Modena un comizio del missino Tassi.

A volte dietro a sue certe asperità c’era la sua inconfessata timidezza.

Insieme abbiamo sognato e lottato, mi mancherai tanto amico.

On the road

Maurizio Tonelli

A tuo ricordo Ago riporto questa canzone dei Nomadi con le parole di Francesco Guccini

Un figlio dei fiori non pensa al domani

Amico che cerchi il tuo paradiso
l’inferno lo vivi quando hai la paura
la benda che porti tu stesso hai voluto
la crei da solo pensando al tuo futuro.

L’inferno, la benda hanno nome domani,
il tuo paradiso forse hai nelle mani
ma tu non lo sai perché pensi al domani,
ma tu non lo sai perché pensi al domani.

Amico non chiedere qual è il tuo destino
un fiore avvizzisce se pensa all’autunno
i fiori che hai dentro non farli morire,
ma lascia che s’aprano ai raggi del sole.

Il sole avvizzisce se pensi al domani,
il tuo paradiso forse hai nelle mani.
Un figlio dei fiori non pensa al domani.
Un figlio dei fiori non pensa al domani

I Nomadi – https://www.youtube.com/watch?v=nvevmlCRYqg

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