Nato versus Russia… esiste un possibile accordo per evitare la guerra?
Cosa sarà scritto sul pezzo di carta del governo degli Stati Uniti poiché il governo russo sa già, lo sanno i suoi servizi di intelligence, lo sanno gli hacker di Solar Winds, cosa non è stato scritto sui fogli che il vicesegretario di Stato Wendy Sherman leggeva ai colloqui di Ginevra col Viceministro degli Esteri Sergej Rjabkov? Sergej Lavrov, Ministro degli Esteri russo, annunciò che gli Stati Uniti dovrebbero produrre su carta le loro proposte per ridurre il rischio di guerra. Oppure, Lavrov disse ad Antony Blinken, segretario di Stato nordamericano, che gli Stati Uniti faranno guerra alla Russia.
Basta “arroganza di altissimo livello” e “schiuma alla bocca” disse Lavrov a Blinken. Che “il segretario di Stato di uno Stato serio dichiari queste cose é”, Lavrov sospese l’imprecazione. “Ci auguriamo che le promesse fatte ora a Ginevra e Bruxelles vengano mantenute. Si preoccupavano del fatto che Stati Uniti e NATO avrebbero messo “su carta” le loro proposte. Abbiamo spiegato in modo chiaro e ripetuto che dobbiamo avere una reazione articolo per articolo ai nostri documenti. Se qualche posizione non è adatta, lascia che vi spieghino perché e scrivetele ‘su carta’. Se è adattato con emendamenti, allora dovrebbero essere fatti per iscritto.
Se vogliono escludere o aggiungere qualcosa, una richiesta simile. Abbiamo espresso i nostri pensieri per iscritto un mese fa. C’era molto tempo a Washington e Bruxelles. Entrambi promisero che avrebbero messo ‘su carta’ la loro risposta”. Lavrov sventolava il pezzo di carta nordamericano per ricordare il pezzo di carta che il primo ministro britannico Neville Chamberlain esibì il 30 settembre 1938 al ritorno dai colloqui col cancelliere tedesco Adolph Hitler, con la frase che esprimeva “il desiderio dei nostri due popoli a non entrare mai più in guerra”. Ciò si rivelò falso: Hitler non volle; Chamberlain non era sicuro, ma voleva che il suo elettorato ci credesse, avendo più tempo per prepararsi.
Lavrov annunciava che la Russia oggi sa che l’intenzione degli Stati Uniti è di entrare in guerra; e che la Russia è pronta e già sul piede di guerra su tutti i fronti.
Che Sherman abbia detto a RJabkov “Stati Uniti e Russia concordano sul fatto che una guerra nucleare non può mai essere vinta e non deve mai essere combattuta” è altrettanto falso, dichiarava Lavrov, a meno che ciò che segua non sia il documento di Sherman. Su quel foglio devono esserci “garanzie legali di non espansione della NATO ad est, garanzie legali di non dispiegamento di armi d’urto [nucleari] nei nostri territori vicini rappresentando una minaccia alla sicurezza della Russia e, in linea di principio, il ritorno all’architettura di sicurezza europea del 1997, anno della firma dell’Atto istitutivo Russia-NATO. Sulla sua base fu successivamente creato il Consiglio Russia-NATO.
Questi sono tre requisiti chiave. Il resto dipende da come va la conversazione su queste tre iniziative”. La dichiarazione di Lavrov respinse come vani i tentativi d’intervento nei negoziati Russia-USA di Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO ormai prossimo alla fine del mandato; e di Josep Borrell, ministro degli esteri dell’Unione europea. Stoltenberg, secondo Lavrov, “fa aria”. Borell era “emotivo e cafone”. La portavoce di Lavrov, Marija Zakharova, nel suo briefing osservò: “Sembra che ci siano due J. Borrell: uno parla e l’altro scrive. O un J. Borrell, che parla, ma altri che scrivono per lui. Sia nello stile, che nel linguaggio e nelle espressioni usate, questi testi non appartengono alla stessa persona. È ovvio”. L’unico interlocutore rimasto in Europa che Lavrov identificava come serio è la Francia. La Germania non fu menzionata; non si deve badare agli inglesi, commentò Lavrov; il senato degli Stati Uniti soffre di un “esaurimento nervoso… punto psicologico difficile da spiegare”. Il briefing di Zakharova è qui: https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1794251/
Nella conferenza stampa dopo i colloqui di Ginevra, Sherman precisò otto punti di apparente convergenza tra i due Stati. Pretese [6] di sapere cosa c’era sul foglio di Rjabkov: “Il Ministro Ryabkov e io ci conosciamo molto bene. Abbiamo lavorato insieme all’accordo sulle armi chimiche con la Siria. Abbiamo lavorato insieme al Piano d’azione globale congiunto [Iran]. Ovviamente ora abbiamo lavorato sull’SSD [Dialogo di stabilità strategica] nel mio ruolo di vicesegretaria di Stato. Ci conosciamo molto, molto bene. Quindi possiamo essere sinceri nella misura in cui possiamo esserlo, sapendo che siamo qui per i nostri interessi nazionali e ad essi fedeli”. Lavrov ribaltò l’affermazione di Sherman.
“Conosciamo abbastanza bene i negoziatori nordamericani. Li abbiamo incontrati molte volte in varie occasioni, come i negoziati sul programma nucleare iraniano e il Trattato START-3. Capì approssimativamente quale sarebbe stata la conversazione. Per noi era di fondamentale importanza adempiere alle istruzioni dirette del Presidente Vladimir Putin. Affermò che siamo obbligati a porre queste questioni sull’intera architettura della sicurezza europea nel modo più rigoroso. Non c’è solo la richiesta unilaterale della Russia di non colpirla e di non fare nulla che ci causi insoddisfazione, ma anche principi volti a garantire la sicurezza di tutti senza violare gli interessi e danneggiare la sicurezza di nessuno”. Lavrov esplicitamente respinse il tentativo di Sherman di dettare gli interessi nazionali della Russia sul suolo russo chiedendo il ritiro delle truppe che si esercitano ad ovest e a sud . “Non credo ci sia bisogno di spiegare l’assoluta inaccettabilità di tali requisiti. Non ne discuteremo”. Non menzionò neanche il ritiro di 10000 soldati russi in caserma, annunciato dall’esercito russo il 25-26 dicembre. Finora non c’era né il riconoscimento dagli Stati Uniti né la risposta reciproca. “Continueremo la modalità standby, ma non può volerci molto”, avvertiva Lavrov che tale concessione è temporanea.
“Siamo abituati a partire dalla crudele realtà”, aggiunse. “Consiste nel fatto che ci viene promessa una risposta scritta. L’aspetteremo e poi decideremo i prossimi passi. Quanto all’ottimismo, abbiamo un proverbio: ‘Chi è un pessimista? Un pessimista è un ottimista ben informato’”. Zakharova concluse il briefing: “Stiamo già aspettando i dettagli e non scrutiamo il loro umore ed emotività. Aspettiamo una risposta”.I dettagli sulla carta statunitense sembrano di già non reciproci, e in ciò non sono utili, notavano Lavrov e Zakharova. Lavrov identifiò il rifiuto di Stati Uniti e NATO di ritirare “lo schieramento di consistenti forze combattenti in modo permanente sul territorio dei nuovi membri”; e il rifiuto di Stati Uniti ed alleati della verifica reciproca delle installazioni di testate nucleari in Romania e Polonia. Sui missili Aegis a doppia capacità, Lavrov affermò che il loro dispiegamento a terra o in mare non può deciso da un accordo temporaneo.
“L’iniziativa di non dispiegare armi d’urto vicino ai confini della Russia, questa è una cosa utile, ma a parte il requisito principale di non espansione della NATO a est, è improbabile che abbia importanza”. Lavrov omise di menzionare le operazioni della Marina statunitense con armi nucleari nel Mar Baltico e nel Mar Nero. Se ci devono essere misure di rafforzamento della fiducia su tali fronti, la parte russa osserverà lo stretto del Bosforo nei prossimi giorni per vedere se il numero di navi della Marina nordamericana e di altre della NATO che vanno nel Mar Nero sembra diminuire rispetto lo scorso anno. Un sito della Marina turca consente a tutti di osservarlo.
Zakharova spiegò i dettagli del continuo rafforzamento statunitense delle forze ucraine e dell’escalation degli attacchi sul fronte del Donbas. “Quest’anno hanno in programma una serie di esercitazioni militari congiunte, la cui portata sarà di molte volte maggiore rispetto al passato. Come appreso da rapporti, anche mediatici, contrariamente alla dichiarata volontà delle autorità statunitensi di contribuire alla soluzione pacifica del conflitto, a fine dicembre 2021 Washington approvò lo stanziamento di altri 200 milioni di dollari a Kiev per la fornitura di munizioni, attrezzature per la guerra elettronica e armi letali all’Ucraina. Inoltre, un gruppo di repubblicani presentò alla camera bassa del Congresso un disegno di legge “Sulle garanzie dell’indipendenza dell’Ucraina col rafforzamento della sua capacità di difesa”, prevedendo lo stanziamento di altri 450 milioni di dollari a Kiev, di cui 100 destinati all’acquisto di attrezzature per la difesa aerea/difesa missilistica e navi da guerra. Si prevede inoltre di ampliare la gamma di armi fornite…” Sherman disse di aver detto a Rjabkov “riteniamo che un vero progresso possa avvenire solo in un clima di de-escalation, non di escalation.
Se la Russia rimane al tavolo e adotta misure concrete per allentare le tensioni, crediamo di poter fare progressi”. La risposta di Mosca è che ciò è vacuo e falso come il pezzo di carta che Hitler diede a Chamberlain. Lavrov e Zakharova dicono di conoscere l’intenzione nordamericana e di non fingere di essere come Chmaberlain. Chiesero ai nordamericani di essere più puntuali dei tedeschi. Lavrov fissò un termine per la consegna della carta entro una settimana; non disse se era da calendario o settimana lavorativa.
John Helmer
Fonte originale: http://johnhelmer.net/is-geneva-2022-munich-1938-without-chamberlains-piece-of-paper-how-to-read-the-us-paper-for-peace-for-our-time/print/
Fonte Italiana: http://aurorasito.altervista.org/?p=22143