Yemen. La situazione al dicembre 2021
Con queste righe vorrei ricordare qual è la situazione oggi nello Yemen, sottoposto da 6 anni ad una feroce aggressione da parte di Arabia Saudita, Emirati e sostenuta dagli Stati Uniti e dalla loro coalizione, contro la ribellione del popolo yemenita, in una battaglia che gli è stata imposta, per la scelta di difendere la propria indipendenza, di non accettare ingerenze e il dominio straniero sulla propria terra. La guerra contro lo Yemen è iniziata nel marzo 2015 quando l’Arabia Saudita ha iniziato una devastante campagna di bombardamenti per ripristinare il precedente regime che obbediva agli ordini sauditi, in sostanza garantendo lo status dello Yemen come uno stato vassallo ai sauditi.
Il prezzo che stanno pagando è altissimo, subendo una aggressione feroce e crimini di guerra di massa quotidiani, in cui l’Italia è complice e addirittura ne beneficia, attraverso la vendita di armi. Sì, il nostro “bel paese” è complice della morte di centinaia di migliaia di civili inermi e di bambini (oltre 377.000 secondo l’ONU, di cui quasi 4.000 bambini), vendendo armi e facendo affari sporchi e macchiati di sangue innocente, violando palesemente il Diritto internazionale e i diritti dei bambini, come denuncia da anni l’UNICEF in numerosi e inascoltati rapporti, rimasti tutti senza risposte concrete. Tutto ciò avviene tramite la Rwm ITalia S.p.A., una fabbrica di armamenti parte del conglomerato industriale tedesco della Rheinmetall. La sua principale attività è la produzione di sistemi antimine, munizioni e testate di medio e grosso calibro.
La compagnia ha sede legale a Ghedi (Brescia) e lo stabilimento produttivo a Domusnovas, in provincia di Carbonia-Iglesias, in Sardegna. L’utilizzo di ordigni della serie MK da 500 a 2000 libbre di fabbricazione italiana, da parte dell’aviazione saudita è confermato dal Rapporto finale del gruppo di esperti sullo Yemen, commissionato dall’Onu.
Il Dott. Abdel A. bin Habtoor, Primo ministro e membro del Consiglio Supremo per la Maternità e l’Infanzia yemenita, ha denunciato che i bambini yemeniti sono in questa guerra il gruppo più colpito “dall’aggressione e dall’assedio USA-Arabia Saudita-Emirati”. Durante l’evento organizzato in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia a Sanaa, con lo slogan “La nostra infanzia tra bombardamenti e assedio”, il dottor bin Habtoor ha spiegato che “…la maggioranza dei bambini sono stati privati dei diritti fondamentali come l’istruzione, la salute, il cibo e altri, a causa dell’aggressione e dell’assedio. Le cifre e le statistiche nazionali e internazionali sulla realtà dell’infanzia in Yemen sono agghiaccianti, soprattutto per quanto riguarda il numero di morti, in particolare neonati prematuri, migliaia dei quali muoiono ogni giorno”. A questo proposito, il dottor bin Habtoor ha denunciato le vergognose posizioni internazionali riguardo ciò a cui è sottoposta l’infanzia in Yemen, causa della brutale aggressione. “Agli Stati Uniti d’America non interessa l’uccisione e la sofferenza di milioni di bambini nello Yemen o in altri paesi del mondo, o la distruzione della pace mondiale derivante dalle loro battaglie in corso…”, ha dichiarato.
I DATI e i FATTI:
8000 bambini colpiti dall’aggressione USA/saudita
Secondo un rapporto pubblicato dall’Organizzazione per i diritti delle donne e dei bambini con sede nello Yemen, dall’inizio dell’invasione della cosiddetta coalizione a guida saudita nello Yemen, il 25 marzo 2015, il numero di bambini che hanno perso la vita è salito a 3.825 e a 4.157 il numero dei feriti. La nota specifica inoltre che più di tre milioni di neonati soffrono di una grave malnutrizione, che porta alla morte di circa 300 bambini al giorno, a causa dell’aggressione dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati regionali e occidentali, contro il Paese più povero del mondo arabo. I dati forniti da questo rapporto, citato dalla agenzia Al-Masirah, rivelano che più di 3.000 bambini soffrono di anomalie congenite, 71.000 hanno tumori, mentre altri 3.000 necessiterebbero di un intervento a cuore aperto. D’altra parte, la chiusura dell’aeroporto internazionale di Sana’a, situato nella capitale dello Yemen, a causa dell’assedio della coalizione saudita, ha impedito a più di 30.000 bambini con diverse malattie croniche di recarsi all’estero per ricevere le cure necessarie. Inoltre, l’agenzia ha rivelato che più di 559 bambini soffrono di varie disabilità causate dalla violenza della guerra. L’obiettivo dell’invasione era restituire il potere all’ex presidente yemenita fuggitivo, Abd Rabu Mansur Hadi, alleato di Riad, e indebolire il movimento popolare Ansarollah. Le organizzazioni per i diritti umani non smettono di avvertire delle conseguenze catastrofiche del conflitto in Yemen; tuttavia, Riad ha finora ignorato le voci che chiedono di porre fine alla guerra e anche di essere ritenuta responsabile dei crimini commessi nello Yemen.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) il 75% dei bambini yemeniti soffre di malnutrizione acuta (quasi 2,3 milioni di bambini sotto i cinque anni), in un post sul suo account Twitter, l’agenzia delle Nazioni Unite responsabile per la salute pubblica internazionale, ha avvertito che tre bambini su quattro in Yemen sono “cronicamente malnutriti”.
Si stima inoltre che 16,2 milioni di yemeniti, più della metà della popolazione del Paese di 30 milioni, sono in condizioni di insicurezza alimentare.
La malnutrizione acuta è responsabile di quasi un terzo di tutti i decessi nei bambini di età inferiore ai cinque anni. Essa danneggia lo sviluppo fisico di un bambino e provoca danni intellettivi o cognitivi tra coloro che sopravvivono. La malnutrizione è in gran parte irreversibile, perpetuando malattie, povertà e disuguaglianza.
Oggi lo Yemen è ritenuto uno dei luoghi più pericolosi al mondo per la crescita dei bambini, con alti tassi di malattie trasmissibili, accesso limitato ai servizi sanitari e sistemi igienico-sanitari inadeguati. Queste atrocità avvengono tra la colpevole complicità dell’intera comunità internazionale.
Unicef: 4 bambini uccisi o feriti ogni giorno
Ne dà notizia l’Unicef in un report del 10 novembre, ricordando che più di 10.000 bambini sono stati uccisi o mutilati dall’escalation del conflitto nel marzo 2015, ossia quattro bambini ogni giorno. Poiché questi sono solo gli episodi che le Nazioni Unite sono state in grado di verificare, il numero reale è probabilmente molto più alto.
Undici bambini sono stati uccisi o mutilati a Marib solo nell’ultimo mese. “Ogni volta che il conflitto in Yemen divampa e la violenza si intensifica, i bambini sono quelli che pagano il prezzo più alto”, ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef Henrietta Fore. “Le famiglie vengono lacerate da una violenza orribile. I bambini non possono e non devono continuare ad essere le vittime di questo conflitto. Gli attacchi ai civili, compresi i bambini e ai loro beni, violano il diritto internazionale umanitario. L’Unicef invita tutte le parti in conflitto a proteggere i civili, a dare priorità alla sicurezza e al benessere dei bambini e a fermare gli attacchi alle infrastrutture civili e nelle aree densamente abitate. Quest’ultima ondata di violenza esaspera una situazione già disperata per i bambini e le famiglie. Si stima che 1,7 milioni di bambini siano sfollati interni. Circa 8,5 milioni di bambini non hanno accesso all’acqua potabile o ai servizi igienico-sanitari.
UNICEF: 3 milioni di bambini senza scuola
Primo giorno di scuola nello Yemen…
Sono circa mezzo milione quelli che hanno abbandonato la scuola sin da quando la guerra è esplosa nel marzo 2015. Ne dà notizia l’Unicef, ricordando che l’istruzione di altri 3,7 milioni di alunni è in bilico, poiché gli insegnanti non vengono retribuiti da oltre due anni, causa la guerra.
Sono cosciente che sono immagini crude e strazianti, ma è una scelta consapevole metterle. Per molti anni durante la guerra di aggressione contro la Jugoslavia, non mettevo deliberatamente immagini di bambini, per non cadere in un umanitarismo infido o pietoso. Poi nel tempo ho fatto la scelta di documentare anche con le foto dei bambini, la realtà dei popoli del mondo e dei suoi figli, aggrediti, devastati, violentati, nel nome di interessi politici o di profitto economico. Anche per “sollecitare” le coscienze sopite, delle opinioni pubbliche occidentali, ormai chiuse e riparate entro i propri quotidiani problemini, mentre il resto dell’umanità soccombe e MUORE…anche, per permettere il nostro benessere e le nostre basse certezze. Sperando (pur essendo serenamente disincantato su questo…) in un sussulto di umanità e in un assunzione di responsabilità etica, morale, storica e politica in questi nostri …7 paesi, cosiddetti civili e sviluppati, mentre la restante umanità langue spesso in queste drammatiche realtà di vita. (Fonti: Parstoday, Saba)
Non lasciamoli soli.
Naturalmente un ricordo/memoria accomuna questi bambini violati con quelli iracheni, palestinesi, afgani, jugoslavi, grenadini, libici, saharawi, serbi e rom kosovari, siriani, del Donbass e di tutti gli altri popoli e paesi aggrediti o soggiogati dal tallone di ferro imperialista.
A cura di Enrico Vigna/CIVG