Prova di forza? Non gli rimane che un nuovo lockdown…

Lunario Paolo D'Arpini 17 ottobre 2021

“Un volgo disperso repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.
Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
Qual raggio di sole da nuvoli folti,
Traluce de’ padri la fiera virtù”
(A. Manzoni, Coro dell’Adelchi)

Hanno cercato la prova di forza? L’hanno avuta. Non proprio come se l’aspettavano, visto quello che va succedendo a partire dal fatale, diventato fatidico, 15 ottobre. Forse quel venerdì sarà una data iscritta nella Storia, come il 25 aprile, il primo maggio, esagerando un po’. O magari, Giove non voglia, come Caporetto. Basterebbe, forse, un nuovo lockdown con gli Arditi Incursori, la Folgore e i droni. Comunque vi abbiamo vissuto la prima risposta di massa e di forza al colpo di Stato iniziato nel febbraio 2020 e arrivato a compimento, con il cappio green, il 15 ottobre 2021.

Era inspiegabile che un popolo aggredito e colpito nei suoi diritti più elementari, in tutti gli aspetti della sua vita personale e sociale, nella sua libertà e verità, rimanesse passivo, subisse, si facesse intimidire fino alla paralisi fisica e mentale. Probabilmente, da quello che s’è visto il 15 ottobre, accumulava le forze, come a volte succede quando un popolo vessato e brutalizzato pare dormire. Pensate ai moti europei della prima metà dell’800, dopo secoli di dominii monarchici assoluti. Lasciatemi sognare.

Fulvio Grimaldi – https://fulviogrimaldi.blogspot.com/

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