Vaccino obbligatorio e terza dose…. i distinguo dell’EMA e le mossette politiche in corso

Indipendentemente da quel che scrivono diversi giornali, riguardo all’annuncio governativo di rendere obbligatorio il vaccino e la terza dose, sta di fatto che il governo in verità può non tener conto del parere EMA, che prolunga la fase sperimentale dei vaccini sino al 2023, per cui non essendo il vaccino considerato ordinario non è prescrivibile obbligatoriamente. C’è poi l’annuncio AIFA sulla approvazione degli anticorpi monoclonali, e da ciò se ne deduce che in presenza di una cura reale e certificata non può essere approvato obbligatoriamente un vaccino che risulti tut’ora sperimentale.

Ciò non ostante, come è avvenuto per altre incongruenze e trasgressioni costituzionali, la terza dose ed il vaccino potranno essere dichiarati obbligatori se nel governissimo si crea una maggioranza che approvi questo provvedimento, sinora hanno espresso parere contrario Salvini e Conte… mentre favorevoli sono Letta e forse Berlusconi, nel rischio di una spaccatura e di caduta del governo Draghi, alla fine potrebbero tutti turarsi il naso e votare compatti per l’obbligo e per la terza (e quarta e quinta) dose. Pena -in caso contrario- la caduta del governo ed elezioni anticipate. Altra alternativa potrebbe essere il ricorso ad un referendum nel qual caso sarebbe il popolo a decidere, con incerti risultati… dipende dal terrore impresso negli animi e dalla lucidità di giudizio.

Paolo D’Arpini

Alcune opinioni:

“Mario Draghi ha detto sì all’obbligo vaccinale e per questo il governo è pronto a varare un piano che preveda l’obbligatorietà del vaccino anti covid per tutti, Aifa ed Ema permettendo. Per varare una legge che renda il vaccino obbligatorio, anche solo per alcune categorie o fasce specifiche della popolazione, è infatti necessario che l’Agenzia europea dei medicinali e l’Agenzia italiana del farmaco dichiarino il vaccino anti coronavirus farmaco ordinario e non più emergenziale. Una risposta in questo senso è attesa entro la fine del mese di settembre. Dopodiché partirà il percorso legislativo che porterà il vaccino obbligatorio in Parlamento…” (Violetto Gorrasi – Today)

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“Ai giornalisti che gli chiedevano se il governo sarebbe ricorso all’obbligo vaccinale e se ci si avvia a una terza dose di vaccino, Mario Draghi ha risposto senza esitazioni: «Sì e sì», ribadendo quanto aveva anticipato il ministro della salute Roberto Speranza solo ventiquattr’ore prima. Se le sue (sintetiche) parole hanno un senso, anche l’Italia si avvia sulla strada di Israele e degli Usa, che hanno già iniziato a inoculare i richiami a tutta la popolazione. Lo stesso Speranza ha preso la parola dopo Draghi per precisare che si inizierà a fine settembre. «Si partirà dai soggetti fragili e tale indicazione è arrivata anche dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ed il Comitato tecnico scientifico ha già espresso la sua opinione in tal senso».

IN REALTÀ, PROPRIO il 2 settembre 2021 in una nota l’Ema ha affermato che «sulla base delle attuali evidenze, non c’è una necessità urgente di somministrare una dose di richiamo vaccinale nella popolazione già totalmente vaccinata». Il parere dell’Ema si basa su un rapporto del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) appena pubblicato.

Anche nell’Ue l’approvazione della terza dose al momento non è scontata: «Per ora non abbiamo dati su una maggiore efficacia della terza dose nella popolazione generale, in termini di migliore protezione rispetto alla vaccinazione con due dosi, che rimane molto alta», spiega al manifesto Armando Genazzani, membro italiano del Comitato per i medicinali di uso umano, l’organismo che all’Ema valuta i farmaci per l’autorizzazione al commercio. «È vero che le aziende hanno presentato all’agenzia dati che documentano un’aumentata risposta sul piano della produzione di anticorpi. Ma non ci sono evidenze che questo si traduca in una protezione sostanzialmente più elevata». EPPURE ANCHE nell’Unione i governi sembrano avere fretta di somministrare il miliardo di dosi Pfizer e Moderna già acquistate per il 2022. Nel frattempo, fa notare l’Ema con un inusuale richiamo alla salute pubblica che non rientra nelle sue competenze, un adulto su tre nell’Ue non è vaccinato. «In questa situazione – si sottolinea – ora è prioritario immunizzare tutte le persone che ne hanno diritto e che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale raccomandato». (Andrea Capocci – Il Manifesto)

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