Chiudere il carcere di Guantanamo, Auser Treia: Progetto Solidarietà Amicale, la guerra è un male evitabile…?, domande e risposte sulla ricerca del Sé…

Il Giornaletto di Saul del 3 settembre 2021 – Chiudere il carcere di Guantanamo, Auser Treia: Progetto Solidarietà Amicale, la guerra è un male evitabile…?, domande e risposte sulla ricerca del Sé…

Care, cari, al presidente del Consiglio, Mario Draghi,  in questo delicato momento in cui si invoca il rispetto dei diritti umani in Afghanistan, noi crediamo che sia importante dare il buon esempio chiedendo al tempo stesso che venga posta fine alla violazione dei diritti umani nella prigione di Guantanamo, gestita dagli Stati Uniti a Cuba. E quindi le scriviamo affinché lei richieda formalmente al Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, un gesto importante e altamente significativo come la chiusura della prigione di Guantanamo… – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2021/09/appello-mario-draghi-affinche-anchegli.html

Nota – Per la Campagna Guantanamo chiunque può firmare la lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi (vedi il link soprastante).. L’obiettivo è fare pressione sul governo italiano perchè richieda al presidente USA Joe Biden la chiusura della prigione americana di Guantanamo, luogo di torture e di violazioni dei diritti umani, oltre che delle Convenzioni di Ginevra…

Auser Treia. Progetto di Solidarietà Amicale – Il Circolo di promozione sociale Auser Treia, in ottemperanza alle finalità dello statuto dell’Auser, intende promuovere un gruppo di volontariato finalizzato alla “solidarietà amicale”. Viviamo in un sistema in cui c’è sempre più isolamento e solitudine e tante persone che ne soffrono vorrebbero cercare di scambiarsi aiuto, per favorire rapporti umani, per assistenza in caso di malattia od anzianità ma anche per altri bisogni di vario genere… – Continua: https://auser-treia.blogspot.com/2021/09/auser-treia-progetto-di-solidarieta.html

Treno che va treno che viene. No-vax o mestatori al soldo del sistema…? – Scrive Fulvio Grimaldi: “Dal 1 settembre i media ed i partiti unici festeggiano scompostamente il “fallimento del blocco delle ferrovie”. Blocco insensato, annunciato improvvidamente da una fonte Telegram di sprovveduti velleitari (o provocatori), ansiosi di dare dimostrazione di impotenza. O forse di cancellare, come si sta provando di fare, i successi nazionali e, soprattutto, internazionali della lotta agli operatori della manovra virus-vaccino…”

La guerra: un male evitabile…? – Scrive Franco Libero Manco: “La guerra, come la malattia, non è la causa ma l’effetto di un male profondo e diffuso: è la sommatoria delle singole disarmonie che ognuno alimenta con il suo personale egoismo. Si dice che la guerra germoglia sul terreno dell’ingiustizia, della disperazione, della miseria, ed è vero, ma non è solo questo. Il benessere non ha eliminato la violenza…” – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2021/09/02/guerra-un-male-evitabile/

Roma. Cinghiali – Scrive Carlo Consiglio: “La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha presentato un esposto in Procura contro la Regione Lazio in merito alla gestione dei cinghiali “ricedenti nel territorio di Roma Capitale”. Nell’esposto si afferma che “la presenza incontrollata dei cinghiali” nell’area urbana sarebbe “conseguenza della mancata attuazione da parte della Regione Lazio di efficaci piani di gestione”…”

Alcune domande e risposte sulla ricerca del Sé… – Disse Ramana Maharshi: “Come eravamo nel sonno? Ora, siamo lo stesso “Io” (senza corpo e senza mentale) di quello che eravamo quando dormivamo. Il nostro primo errore è quello di lasciare questo stato e di prendere il corpo come “Io”. Domanda: Bisogna distruggere l’ignoranza (ajnana). E’ così? Bhagavan: E’ sufficiente cercare colui la cui ignoranza deve essere distrutta…” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2016/12/alcune-domande-sulla-ricerca-del-se.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Nessuno può insegnarvi nulla se non ciò che in dormiveglia giace nell’alba della vostra consapevolezza.” (Kahlil Gibran)

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