Corpo Appennino di Simona Baldanzi – Recensione

Il nuovo libro di Simona Baldanzi, pubblicato ora per Ediciclo si intitola Corpo Appennino, racconta di una camminata da Monte Sole a Sant’Anna di Stazzema, i due luoghi simbolo dove sono avvenute le più terribili ed efferate stragi ad opera dei nazisti, in totale più di mille morti. Un cammino per la pace, organizzato ogni anno per un gruppo aperto, un cammino di sette giorni, per riflettere sulla disobbedienza civile, sulla resistenza di ieri e di oggi. Il racconto è politico, ma anche privato. Simona racconta di sé, della sua estate 2020 in cui è ripartita a piedi. Ripartenza non solo a causa covid, ma anche e soprattutto per l’anno di degenza che la Baldanzi ha avuto, dopo aver scoperto nel 2019 un tumore dietro l’orecchio sinistro, e dopo una operazione lunga e difficile. Il bello di questo libro è proprio l’alternarsi dei due racconti, il diario del cammino e i feedback sulla scoperta della malattia, sulla operazione, l’ospedale, il recupero e il ritorno alla vita.

Perché lo sguardo di Simona Baldanzi è completo, il suo narrare sa guardar dentro e sa guardar fuori, un tempo avremmo detto sa coniugare privato e politico.
Il Corpo Appennino, il corpo del paese Italia, con le sue contraddizioni e difficoltà, e il corpo della persona, il corpo di Simona, che si scopre debole e fragile, ma anche forte e positiva.
Il corpo del paese sta perdendo la memoria, e tutto il cammino tra i luoghi delle stragi di Marzabotto e Sant’Anna serve a riflettere su questo:

“Se solo fossimo avvezzi ad avere memoria delle nostre grandi e piccole fortune, molto odio non si spargerebbe in giro con questa forza. Lo penso mentre ci mettiamo a tavola per il pranzo al circolo etrusco di Sperticano. Guardo come si forma velocemente la lunga tavolata sul lastricato di pietra, come uniamo i tavoli, troviamo le sedie, ci sistemiamo, ci accordiamo sull’ordinare tre assaggi di primi in modo da velocizzare il lavoro in cucina e poi riprendere il passo. Com’è che qui è così facile mentre nel Paese arranchiamo? Dovrebbero prescrivere a tutti una camminata di qualche settimana insieme a sconosciuti. Andate e camminatene tutti e conoscetevi e poche storie. Cominciate a riaprire i vostri sensi, ad aprire cuore e cervello. A fare qualcosa insieme ad altri. Ci si aggiusta con gli altri.” (pag. 68)

Fonte: https://mail.google.com/mail/u/0/?tab=rm&ogbl#inbox/FMfcgzGkXwLHzsbgCQBVVWJvZGpfPcZB

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